Main menu

Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Tornelli sugli autobus a Roma, il commento stizzito di Marinelli

Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “La priorità dell’amministrazione comunale dovrebbe essere quella di rendere i mezzi pubblici gratuiti, non di aumentare i disagi delle persone che tutti i giorni li utilizzano”

 

Roma - Il comune di Roma, come dichiarato dall’assessore alla Mobilità, Sergio Marchi, si appresta a dare il via ad una fase di sperimentazione per l’installazione dei tornelli antitruffa sugli autobus. A partire dalla fine di giugno, infatti, su 12 mezzi della linea 709 che collega  Roma a Ostia, verranno impiantati i primi tornelli che poi, dal mese di ottobre, in caso di risultati positivi, saranno messi progressivamente sul resto delle linee urbane. “Bene farebbe l’assessore alla Mobilità – ha dichiarato Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti – oltre che a dimettersi, a ridursi lo stipendio se vuole aiutare dall’alto della sua responsabilità l’insanabile immobilità romana. Penso che la priorità dovrebbe essere quella di rendere i mezzi pubblici gratuiti per i cittadini anziché aumentare i disagi delle poche persone che li prendono”.

 

L’obiettivo dell’amministrazione è quello di abbattere i costi dell’evasione per il mancato acquisto del biglietto. L’idea è quella di ripetere l’operazione che nel 2007 fu fatta con le linee metropolitane e che diede ottimi risultati, permettendo un incremento d’incasso pari a circa 7 milioni di euro. “Il principio - ha proseguito il responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro -  dovrebbe essere invece quello di tassare gli automobilisti che vanno in giro in auto da soli, inquinando, togliendo spazio ai pedoni e creando traffico. I proventi che derivano dai parcheggi e dagli accessi al centro storico dovrebbero essere destinati a rendere gratuiti i mezzi pubblici e non ad impinguare gli stipendi degli assessori e del loro staff”.

 

“Ci sono automobilisti -  ha detto ancora Marinelli -  che girano a vuoto per un parcheggio a viale Trastevere o sul Lungotevere quando invece basterebbe andare alle Mura Portuensi per trovarlo immediatamente. Non lo fanno perché poi sarebbero costretti a prendere il tram e pagare 2 euro all’andata e 2 euro al ritorno. Se i mezzi pubblici fossero gratuiti molti automobilisti lascerebbero la loro macchina a casa e i problemi legati a traffico e parcheggio diminuirebbero”.

 

“In ultimo – ha concluso il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti – vorrei sollevare dubbi in merito all’inquinamento elettromagnetico dei tornelli, già sollevato per altro per quelli che sono stati installati nella metropolitana, ed anche al problema dello spazio sull’autobus. Penso che i tornelli in questo senso creerebbero non pochi problemi alle mamme con i bambini in carrozzina e alle persone con handicap”.

 

 

 

 

Corruzione vigili urbani romani, De Pierro ricevuto in Campidoglio

Cauto il presidente dell’Italia dei Diritti: “Dopo tanto silenzio sembrano manifestarsi i primi segnali di apertura”

Roma, 18 Maggio 2010 - Sono passati due anni dall’inizio della richiesta da parte di Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici del Comune di Roma, al fine di evitare il loro radicamento nel territorio, spesso causa di corruzione e concussione. In seguito alla sequela di atti di protesta, attraverso diversi incatenamenti, che hanno impegnato lo stesso De Pierro,  insieme ai collaboratori e attivisti del movimento da lui guidato, ha avuto luogo un incontro con la dottoressa Rosella Lombardi, dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, a cui hanno partecipato, oltre al leader, anche Alessandro Calgani e Antonella Sassone, rispettivamente responsabile e viceresponsabile romani dell’Italia dei Diritti. “I favoritismi sono un malcostume diffuso nel settore tecnico e dell’edilizia della Capitale, generando parzialità e non trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa, in violazione dell’articolo 97 della Costituzione”. Ha così esordito il capo del movimento per spiegare la motivazione del suo progetto. “Ci sono continue denunce e segnalazioni di un cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, che vedono come protagonisti i vigili urbani – ha continuato De Pierro –. Il nostro obiettivo è dunque quello di proporre una soluzione al problema, attraverso la mobilità degli stessi. Si potrebbe studiare l’organigramma degli uffici e realizzare spostamenti, inizialmente limitati, in modo da garantire la continuità operativa di ogni Municipio. In buona sostanza si può parlare di una rotazione simile a quella delle strutture bancarie. Se si incrociano i dati di denunce in nostro possesso con quelli del Comune circa l’organigramma di tutti i dipendenti comunali è possibile cominciare a lavorare parallelamente insieme in questa direzione”. La Lombardi si è incaricata di presentare la questione all’Ufficio di Gabinetto, per individuare se esiste un’apertura in tal senso, fino all’implementazione della soluzione ritenuta più opportuna, per ridurre il numero dei corrotti tra vigili e dipendenti degli uffici tecnici municipali. Il presidente De Pierro e i due esponenti territoriali del movimento hanno manifestato cauta soddisfazione a seguito del meeting, restando in attesa di conoscere la risposta dei vertici del Campidoglio prima di decidere eventuali passi successivi.

 

 

Ufficio Stampa Italia dei Diritti

Addetta Stampa

Piera Panichelle

Capo Ufficio Stampa

Fabio Bucciarelli

Via Virginia Agnelli, 89 – 00151 Roma

Tel. 06 65494632 - 06 97606564; Cell. 347 7463784

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

sito web: www.italiadeidiritti.it

Storace condannato ad 1 anno e 6 mesi per Laziogate, la reazione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:”Siamo di fronte ad una pagina poco chiara della storia politica romana e laziale. Storace dovrebbe dimettersi”

 

Roma – Al termine di un processo durato circa tre anni, l’ex governatore del Lazio Francesco Storace è stato condannato ad 1 anno e 6 mesi  di reclusione per aver violato il sistema informatico del comune di Roma al fine di interferire sullo svolgimento delle elezioni regionali del 2005, e penalizzare il movimento di Alternativa Sociale guidato da Alessandra Mussolini. “Siamo di fronte – ha dichiarato Roberto Soldà il vicepresidente dell’Italia dei Diritti – ad una pagina poco chiara avvenuta tra l’altro in periodo elettorale, dunque in uno dei momenti più alti della democrazia. Premesso che siamo ancora al primo grado di giudizio, e che tutti sono innocenti fino a che l’iter della giustizia non si compie per intero, questa non è una bella pagina della storia politica romana e laziale”.

 

Secondo la ricostruzione fatta dai magistrati romani l’incursione nel sistema informatico sarebbe stata fatta da Nicolò Accame, ex portavoce di Storace, condannato a due anni, da Mirko Maceri, ex direttore di Laziomatica e da Nicola Santoro, militante di An. Storace, che all’epoca in cui partì l’indagine era ministro della Salute (incarico da cui fu costretto a dimettersi), è stato giudicato promotore e istigatore dell’iniziativa illecita. “È un duro colpo per i cittadini - ha concluso l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - che vorrebbero amministratori coscienziosi ed illibati e che invece scoprono in continuazione storie torbide e poco chiare. Mi aspetto che Storace faccia un passo indietro e rassegni le dimissioni”.

 

 

Corruzione vigili urbani romani, De Pierro ricevuto in Campidoglio

Cauto il presidente dell’Italia dei Diritti: “Dopo tanto silenzio sembrano manifestarsi i primi segnali di apertura”

Roma, 18 Maggio 2010 - Sono passati due anni dall’inizio della richiesta da parte di Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici del Comune di Roma, al fine di evitare il loro radicamento nel territorio, spesso causa di corruzione e concussione. In seguito alla sequela di atti di protesta, attraverso diversi incatenamenti, che hanno impegnato lo stesso De Pierro,  insieme ai collaboratori e attivisti del movimento da lui guidato, ha avuto luogo un incontro con la dottoressa Rosella Lombardi, dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, a cui hanno partecipato, oltre al leader, anche Alessandro Calgani e Antonella Sassone, rispettivamente responsabile e viceresponsabile romani dell’Italia dei Diritti. “I favoritismi sono un malcostume diffuso nel settore tecnico e dell’edilizia della Capitale, generando parzialità e non trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa, in violazione dell’articolo 97 della Costituzione”. Ha così esordito il capo del movimento per spiegare la motivazione del suo progetto. “Ci sono continue denunce e segnalazioni di un cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, che vedono come protagonisti i vigili urbani – ha continuato De Pierro –. Il nostro obiettivo è dunque quello di proporre una soluzione al problema, attraverso la mobilità degli stessi. Si potrebbe studiare l’organigramma degli uffici e realizzare spostamenti, inizialmente limitati, in modo da garantire la continuità operativa di ogni Municipio. In buona sostanza si può parlare di una rotazione simile a quella delle strutture bancarie. Se si incrociano i dati di denunce in nostro possesso con quelli del Comune circa l’organigramma di tutti i dipendenti comunali è possibile cominciare a lavorare parallelamente insieme in questa direzione”. La Lombardi si è incaricata di presentare la questione all’Ufficio di Gabinetto, per individuare se esiste un’apertura in tal senso, fino all’implementazione della soluzione ritenuta più opportuna, per ridurre il numero dei corrotti tra vigili e dipendenti degli uffici tecnici municipali. Il presidente De Pierro e i due esponenti territoriali del movimento hanno manifestato cauta soddisfazione a seguito del meeting, restando in attesa di conoscere la risposta dei vertici del Campidoglio prima di decidere eventuali passi successivi.

 

 

Ufficio Stampa Italia dei Diritti

Addetta Stampa

Piera Panichelle

Capo Ufficio Stampa

Fabio Bucciarelli

Via Virginia Agnelli, 89 – 00151 Roma

Tel. 06 65494632 - 06 97606564; Cell. 347 7463784

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

sito web: www.italiadeidiritti.it

Denis Verdini indagato per corruzione, la reazione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:”Siamo di fronte all’ennesimo episodio di non trasparenza che mina la fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni”.

 

Roma – Continuano le turbolenze all’interno Popolo della Libertà. Dopo le dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, infatti, è arrivata l’iscrizione sul registro degli indagati della procura di Roma per Denis Verdini, uno dei coordinatori nazionali del partito. Per il parlamentare del Pdl l’ipotesi di reato è quella di corruzione. “Ogni qual volta si è in tempo di elezioni – ha dichiarato Roberto Soldà vicepresidente dell’Italia dei Diritti – ci si meraviglia del forte numero di cittadini che disertano le urne. Ecco, notizie come questa ci aiutano a capire il perché di certi fenomeni. Prima Scajola e adesso Verdini. Sono tutti segnali di non trasparenza che minano la fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni”.

 

Secondo l’accusa Verdini avrebbe fatto parte di un comitato di affari che avrebbe favorito, attraverso appoggi e promesse, imprenditori amici  per l’aggiudica mento di appalti pubblici tra cui figurano i progetti per l’eolico in Sardegna. “Non è possibile – ha proseguito l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che si continui ad andare avanti in questo modo. Il minimo che si chiede a politici e ministri che hanno responsabilità è che si dimettano e che si presentino davanti ai pm per dare spiegazione del loro comportamento. Gli italiani hanno il bisogno e il diritto di risollevarsi dalla crisi, e questi accadimenti non gli rendono giustizia”.

Corruzione vigili urbani a Roma, De Pierro incontrerà Alemanno

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Restiamo in attesa di conoscere la posizione del Campidoglio in merito alla questione per poter successivamente trarre le nostre conclusioni”

 

Roma – Finalmente sembra aprirsi una via nella lunga e faticosa battaglia civica portata avanti dall’Italia dei Diritti, l’organizzazione extraparlamentare di cui Antonello De Pierro è presidente. Da oltre due anni il leader del movimento si è mobilitato in prima persona per portare alla ribalta alcuni comprovati casi di corruzione tra i vigili urbani e tra i dipendenti degli uffici tecnici, invocando presso le istituzioni capitoline la necessità di un costante cambio di municipio nell’esercizio delle loro funzioni e nel rispetto dell’articolo 97 della Costituzione italiana, che sancisce l’imparzialità e la trasparenza con cui deve essere esplicata la funzione amministrativa.

 

Numerosi sono stati i tentativi, spesso rimasti inevasi, di ottenere un incontro con il sindaco, Gianni Alemanno, per dibattere dell’argomento e trovare le soluzioni più idonee. L’unico ad ascoltare la voce del movimento nazionale per la legalità e i diritti è stato il vicecomandante della Polizia municipale, Diego Porta, che in un incontro di circa due anni fa aveva mostrato segnali di apertura verso la proposta. Successivamente si è tenuto un incontro con Marcello Marrocco, capo segreteria dell’assessore al Personale del Comune, Enrico Cavallari, poi dileguatosi nel nulla. Oggi il grido d’allarme lanciato dall’Italia dei Diritti è stato, seppur tardivamente, raccolto: nei prossimi giorni, infatti, si terrà un summit tra i vertici del movimento e Sergio Gallo, capo di gabinetto del sindaco Alemanno. “Dopo tanta attesa finalmente si apre uno spiraglio verso un tavolo di concertazione per discutere la messa in pratica di una proposta che avanziamo da tempo”, dichiara De Pierro, che poi aggiunge: “Chiaramente non ci illudiamo. Aspettiamo prima di sapere il parere di Gianni Alemanno in merito alla questione, che ci auguriamo essere positivo e in linea con quanto espresso dai tanti interlocutori che si sono susseguiti lungo il cammino della nostra crociata. Ricordo infatti che le nostre iniziative mirano a garantire trasparenza e imparzialità nelle funzioni di istituto in comparti lavorativi, purtroppo, naturalmente esposti a tentazioni collusive sul territorio”.

 

Da sottolineare le eclatanti iniziative messe in atto in prima persona da De Pierro per sensibilizzare l’opinione pubblica su tale questione, tra le quali la serie di incatenamenti di protesta da lui inscenati davanti alle più importanti sedi amministrative e informative della città, come la Regione Lazio, il Campidoglio, l’Agi, le sedi romane dei quotidiani La Repubblica e Il Messaggero, gli studi televisivi delle testate giornalistiche di Rai, Mediaset e Sky. “In genere - rimarca il numero uno dell’Italia dei Diritti – si associa alla nostra richiesta di trasferimenti intermunicipali ogni tre anni la categoria degli appartenenti al corpo della Polizia municipale. Ciò è vero, visto che questo fa parte dei presupposti della nostra richiesta di garanzia di legalità istituzionale, ma dato che il settore dove tali pericoli, e spesso conseguenze pratiche, sono più frequenti è quello dell’edilizia diviene fondamentale che ai trasferimenti dei vigili urbani debbano corrispondere con ancora maggiore determinazione quelli dei dipendenti degli uffici tecnici territoriali”.

 

L’Italia dei Diritti può contare sulla mobilitazione di un ampio appoggio popolare, poiché a sostegno di questa iniziativa sono state raccolte circa 30.000 firme di cittadini, oltre ad un nutrito gruppo su Facebook composto da 4.000 membri. La società civile si è schierata al fianco del movimento e quotidianamente invia adesioni e attestati di stima e supporto, considerato che il tema della legalità è piuttosto sentito nell’opinione pubblica e dovrebbe sempre rappresentare un caposaldo di una efficiente amministrazione comunale. Infine, De Pierro ribadisce deciso: “Restiamo in attesa di conoscere la posizione del Campidoglio in merito alla questione per poter successivamente trarre le nostre conclusioni”.

La Infelise risponde a Letta su Mezzogiorno e sviluppo

La responsabile per l’Economia e le Finanze dell’Italia dei Diritti: “Occorre un’unica politica nazionale di crescita e non un sistema a due velocità”

 

Roma – “Un messaggio conciso e forte, ma frutto di un’analisi errata e non rigorosa, che non tiene conto dei processi di integrazione avvenuti a discapito del sud”. La responsabile per l’Economia e le Finanze dell’Italia dei Diritti Lilia Infelise risponde analiticamente ad Enrico Letta, il quale, intervenuto alla presentazione del libro “Domani a Mezzogiorno”, si era espresso in favore di un grande movimento sudista, come risposta politica alla Lega. Il parlamentare del Partito Democratico afferma che se si prova a estrapolare dalle medie nazionali la Campania, la peggiore delle performance macroeconomiche in assoluto, l’effetto sarebbe il sorpasso su Francia e Germania, aggiungendo poi che venti anni di fondi comunitari per lo sviluppo investiti in Campania, Calabria e Sicilia, sono serviti solo ad allontanarle dal resto del paese. Comparando le regioni meridionali con altre realtà europee come la Baviera e la Transilvania, l’esponente del Pd vorrebbe così legittimare l’impraticabilità di una politica nazionale, aprendo la strada ad un sistema a due velocità. Netta l’opposizione della Infelise, secondo la quale l’errore di ragionamento, risiede nelle premesse dell’analisi: “Baviera e Transilvania appartengono non solo a nazioni diverse, bensì anche ad aree economiche tra loro affatto strettamente integrate, rispetto al nord e al sud del nostro Paese che, seppur divisi negli indicatori finanziari, fanno in realtà parte di un unico sistema di scambi commerciali e mercati”. Le attuali lodate perfomance del Settentrione, sono in parte dipendenti dal Mezzogiorno, e una politica di modifica dei caratteri socioeconomici strutturali dell’uno, è imprescindibile dall’altro. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro argomenta la sua tesi sottolineando il grande ruolo che ha il capitale umano emigrato dal Sud nei processi di produzione; dal tasso di import-export intraregionale, si evince poi che le prestazioni del Nord sono saldamente legate alle regioni meridionali. “ Abbiamo dunque bisogno di una politica realmente nazionale che non privilegi solo un’area ma riequilibri le dinamiche di crescita dell’intero paese. Per entrare nell’era dell’economia sostenibile, – prosegue la responsabile economica del movimento – le trasformazioni non devono essere frutto degli interessi delle oligarchie economico-politiche del centro – nord, come nel periodo postunitario, ma il prodotto di una lungimirante e responsabile alleanza tra le classi dirigenti nazionali. Chi ha lasciato il Sud e vive in una dimensione internazionale – conclude la Infelise – facendovi ritorno può rendersi promotore di una più forte coesione e di un processo di riforma anche della mentalità. Solo allora la nascita nel Mezzogiorno di un movimento con chiari ideali, sarà la leva per la maturazione di una vera forza politica e costituirà una straordinaria promotrice di vera governabilità”.

Truffa con corsi fantasma per immigrati, la reazione di Zagbla

Il responsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti:”Purtroppo siamo di fronte ad un dejà vu. Chiediamo alla polizia di intensificare i controlli per tutelare gli extracomunitari”.

 

Roma – A seguito di una serie di perquisizioni in aziende ed abitazioni facenti capo ad un’organizzazione internazionale che gestiva l’immigrazione illegale in Italia, la polizia ha scoperto l’ennesima truffa ai danni di immigrati ai quali, a fronte dell’iscrizione a cicli didattici e stage formativi, veniva promessa, sia l’assunzione in azienda, sia il permesso di soggiorno. “Purtroppo – ha commentato Emmanuel Zagbla responsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti – siamo di fronte ad una fenomeno vecchio che va avanti da molti anni. A Padova in tempi non lontani avevamo denunciato un caso simile ma purtroppo, devo dirlo, abbiamo riscontrato diversi ostacoli nel cercare di far venire fuori la verità”.

 

L’operazione che ha interessato tra gli altri la ForCoop di Venezia, ha visto coinvolti circa 500 extracomunitari che hanno sborsato dai 5 ai 10 mila euro per partecipare ai corsi fittizi per ottenere lavoro e cittadinanza. “Vogliamo e speriamo – ha concluso il responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro – che le persone che hanno truffato gli immigrati ed hanno estorto loro un sacco di soldi vengano punite e che la polizia vada a fondo su questa questione che purtroppo vede coinvolti tanti extracomunitari che subiscono raggiri di ogni genere”.

 

Ragone su alloggio in edilizia convenzionata a Scajola jr a Milano

Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Si parla tanto di solidarietà, ma alla fine chi prima arriva meglio alloggia”

 

Roma – “E’ un classico nel nostro paese: chi prima arriva meglio alloggia”. Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Luca Ragone, ricorre al noto proverbio per descrivere con amara ironia la vicenda degli alloggi di via Savona, nel capoluogo lombardo. L’ex stabilimento della Osram è stato infatti riconvertito in appartamenti in edilizia convenzionata, ma tra gli acquirenti figurano persone tutt’altro che bisognose, come il figlio del ministro dimissionario Claudio Scajola, il portavoce del ministro all’istruzione Mariastella Gelmini e un non meglio specificato vip con tanto di maggiordomo. Operazione del tutto lecita, in quanto la legge non richiede requisiti soggettivi per l’acquisto di case in edilizia convenzionata, ma che non manca di suscitare un po’ di fastidio, perché come spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro “siamo tutti bravi a parlare di sentimenti di solidarietà, salvo poi soffiare la casa a chi non può sostenere un mutuo. Una situazione simile si è già verificata con il caso degli alloggi di via Marconi, acquistati da alcuni ex dirigenti, ma succede un po’ dappertutto. A Milano però – conclude Ragone -  i prezzi al metro quadro oscillano tra i quattro e i cinquemila euro, e ciò non nel centro cittadino, quindi c’è davvero bisogno di maggiore disponibilità di residenze in edilizia convenzionata”.

Rom schedati sul treno, lo sdegno di Leporati

Il viceresponsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti:”Sono sconcertato e scandalizzato di fronte al fatto che  nel 2010 su un treno italiano vengano schedate le persone in base alla  razza e all’etnia”.

 

Roma – Sulla tratta ferroviaria che va da Roma-Tiburtina ad Avezzana i controllori e i capitreno, avrebbero avuto l’incarico di compilare un modulo prestampato di Trenitalia su cui segnalare i passeggeri di etnia rom presenti sui convogli. Ferrovie dello Stato sostiene che il modulo non sia mai stato impiegato ma il sindacato autonomo Fast Ferrovie, che conta tre mila iscritti di cui molti macchinisti, ha fatto scattare la denuncia. “Sono sconcertato e scandalizzato – ha detto Paolo Leporati viceresponsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti - perché non è possibile che nel 2010 venga fatta su un treno italiano una statistica in base alla razza e all’etnia dei passeggeri. Tutti hanno diritto di spostarsi liberamente sui mezzi pubblici senza alcuna restrizione e limitazione. Se fossi stato un lavoratore delle ferrovie mi sarei rifiutato di compilare il modulo”.

 

Il sindacato ha indirizzato una lettera di protesta al ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna per chiedere che il modulo venga corretto al fine di non risultare discriminatorio e razzista. “Credo – ha proseguito l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che sia ministro degli Interni che quello delle Pari Opportunità dovrebbero prendere una posizione dura contro chi ha commissionato una simile statistica”.

Emergenza povertà a Roma e provincia, le proposte della Nieddu

Emergenza povertà a Roma e provincia, le proposte della Nieddu

 

La vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Il Comune deve mettere a disposizione a canone agevolato le case degli enti e le abitazioni sfitte”

 

Roma –“Il problema degli affitti a Roma sta iniziando a diventare di dimensioni spropositate. Le persone si spostano in periferia per sopravvivere, ma i canoni iniziano ad alzarsi anche nei sobborghi”. E’ questo il commento della vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, Anna Nieddu, alla notizia che non ci sono soltanto i 5 mila senza casa della Capitale, ma  aumentano anche le situazioni di povertà e disagio sociale nella provincia di Roma. Secondo i dati diffusi a Palazzo Valentini, il 2009 conferma il trend del 2008 quando nel Lazio era cresciuta la quota di famiglie che dichiara di arrivare alla fine del mese con molta difficoltà. Inoltre Roma si sta spopolando per le difficili condizioni di vita: c'è un progressivo trasferimento delle persone in condizione di povertà dalla città alla provincia; fenomeno dovuto in parte alla ricerca di alloggi più economici da parte di italiani e stranieri. “L’andamento del mercato immobiliare della periferia romana sta iniziando ad essere in continua ascesa. Se prima i cittadini più poveri si spostavano in periferia per vivere e al centro della Capitale per lavorare, ora a breve non sarà così. Le persone disagiate si sposteranno in provincia - continua la Nieddu –, rischiando però una sorta di ghettizzazione”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Per risolvere tale situazione bisogna in tutti i modi migliorare le condizioni economiche ed eliminare la precarietà sia dei giovani che dei vecchi lavoratori. Il Comune, inoltre, deve mettere a disposizione le abitazioni sfitte e proporre un canone agevolato per le case degli enti”. 

 

 

 

FacebookTwitter