Main menu

Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

La Infelise risponde a Letta su Mezzogiorno e sviluppo

La responsabile per l’Economia e le Finanze dell’Italia dei Diritti: “Occorre un’unica politica nazionale di crescita e non un sistema a due velocità”

 

Roma – “Un messaggio conciso e forte, ma frutto di un’analisi errata e non rigorosa, che non tiene conto dei processi di integrazione avvenuti a discapito del sud”. La responsabile per l’Economia e le Finanze dell’Italia dei Diritti Lilia Infelise risponde analiticamente ad Enrico Letta, il quale, intervenuto alla presentazione del libro “Domani a Mezzogiorno”, si era espresso in favore di un grande movimento sudista, come risposta politica alla Lega. Il parlamentare del Partito Democratico afferma che se si prova a estrapolare dalle medie nazionali la Campania, la peggiore delle performance macroeconomiche in assoluto, l’effetto sarebbe il sorpasso su Francia e Germania, aggiungendo poi che venti anni di fondi comunitari per lo sviluppo investiti in Campania, Calabria e Sicilia, sono serviti solo ad allontanarle dal resto del paese. Comparando le regioni meridionali con altre realtà europee come la Baviera e la Transilvania, l’esponente del Pd vorrebbe così legittimare l’impraticabilità di una politica nazionale, aprendo la strada ad un sistema a due velocità. Netta l’opposizione della Infelise, secondo la quale l’errore di ragionamento, risiede nelle premesse dell’analisi: “Baviera e Transilvania appartengono non solo a nazioni diverse, bensì anche ad aree economiche tra loro affatto strettamente integrate, rispetto al nord e al sud del nostro Paese che, seppur divisi negli indicatori finanziari, fanno in realtà parte di un unico sistema di scambi commerciali e mercati”. Le attuali lodate perfomance del Settentrione, sono in parte dipendenti dal Mezzogiorno, e una politica di modifica dei caratteri socioeconomici strutturali dell’uno, è imprescindibile dall’altro. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro argomenta la sua tesi sottolineando il grande ruolo che ha il capitale umano emigrato dal Sud nei processi di produzione; dal tasso di import-export intraregionale, si evince poi che le prestazioni del Nord sono saldamente legate alle regioni meridionali. “ Abbiamo dunque bisogno di una politica realmente nazionale che non privilegi solo un’area ma riequilibri le dinamiche di crescita dell’intero paese. Per entrare nell’era dell’economia sostenibile, – prosegue la responsabile economica del movimento – le trasformazioni non devono essere frutto degli interessi delle oligarchie economico-politiche del centro – nord, come nel periodo postunitario, ma il prodotto di una lungimirante e responsabile alleanza tra le classi dirigenti nazionali. Chi ha lasciato il Sud e vive in una dimensione internazionale – conclude la Infelise – facendovi ritorno può rendersi promotore di una più forte coesione e di un processo di riforma anche della mentalità. Solo allora la nascita nel Mezzogiorno di un movimento con chiari ideali, sarà la leva per la maturazione di una vera forza politica e costituirà una straordinaria promotrice di vera governabilità”.

FacebookTwitter