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Crisi artigianato in Toscana, la Ferrari denuncia le Amministrazioni morose

La responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti: “Il ritardo nei pagamenti costituisce la principale causa di fallimento”

 

Firenze  – “La situazione è davvero insostenibile, in quanto il ritardo nei pagamenti  costituisce una delle principali cause di fallimento e perdita di posti di lavoro”. Emanuela Ferrari, responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti, si associa all’allarme lanciato da Alessandro Mazzochi, presidente della Federazione edilizia di Confartigianato, riguardante migliaia di piccole imprese e lavoratori in proprio, che rischiano di scomparire a causa delle difficoltà economiche. La crisi ha infatti sensibilmente ridotto la domanda da parte dei privati, mentre per quanto riguarda la pubblica Amministrazione i rinvii nei pagamenti slittano di mesi, spesso costringendo gli imprenditori ad indebitarsi, pur di pagare i contributi e mantenere i propri dipendenti. Un rinvio che la Ferrari quantifica in 150/180 giorni, contro una media europea di 68 e che “di fatto finanzia l’amministrazione pubblica con capitale aggiuntivo proprio o richiesto alle banche. Sicuramente una concausa è rappresentata dalla dipendenza degli enti locali dai trasferimenti statali e da una gestione dell’erogazione poco innovativa, ma è inaccettabile che questa anomala deriva finanziaria sia strutturata e radicata nella prassi amministrativa”. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro a rimetterci in questo caso e su molteplici fronti sono solo le aziende, “dal momento che il fornitore non può comunque interrompere il servizio anche a fronte di un mancato pagamento, mentre in sede di appalto la certezza del ritardo dissuade le imprese più piccole dal partecipare, favorendo i gruppi più grandi. Per evitare di essere tagliati fuori da un mercato delle commesse pubbliche che in Italia muove circa 160 miliardi di euro l’anno – prosegue la Ferrari – solo il 4% delle imprese dichiara di ricorrere all’azione legale nei confronti delle amministrazioni inadempienti”. La ricetta della responsabile toscana è lo sblocco immediato dei crediti dovuti da parte della p.A., “ che oltre a dare un po’ di ossigeno alle piccole e medie imprese in stato di asfissia, avrebbe anche il merito di rilanciare l’occupazione e i consumi”.

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