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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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In manette 52 affiliati alla ‘Ndrangheta a Reggio Calabria, il plauso della Infelise

 

 

La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Un corpo investigativo ben preparato è l’arma vincente nella lotta alla criminalità organizzata”

 

Reggio Calabria - “Agli investigatori reggini va il nostro plauso, per un ulteriore importante colpo inferto alla malavita organizzata che, come organismo parassita, drena risorse economiche e avvilisce il tessuto civile di questa regione”. E’ il primo commento di Lilia Infelise, viceresponsabile per la Calabria dell’Italia dei Diritti, alla brillante operazione della polizia che nel reggino ha portato all'esecuzione di 52 ordinanze di custodia cautelare in carcere contro presunti affiliati a potenti cosche della 'Ndrangheta, operanti nella zona di Palmi. Le famiglie colpite, nell’ambito delle indagini su presunte infiltrazioni mafiose negli appalti per l’ammodernamento dell'autostrada A3, sono quelle dei Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano e Bruzzise-Parrello. “La criminalità organizzata - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - è un male da estirpare in profondità, in tutte le sue diramazioni, nel tessuto economico, politico, ma anche nelle sue infiltrazioni più subdole, quelle rintracciabili nel mondo culturale e della scuola. Un corpo investigativo ben preparato, adeguatamente sostenuto da risorse economiche, logistiche e strumentali, in grado di agire con rapidità in tutte le fasi del complesso processo giudiziario, che operi di concerto con i responsabili del mondo imprenditoriale, della cultura e della scuola, è l’arma vincente. Tutto ciò - conclude la Infelise - insieme ad una rigorosa trasparenza nell’impiego e nel monitoraggio dei fondi pubblici”. 

Pazienti truffati da “Clinica odontoiatrica”, l’indignazione di Criseo

Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Necessario accertare tutte le irregolarità”

 

Milano –  Saracinesche abbassate, un foglio con sopra scritto ‘Chiuso’. Così appare oggi la ‘Clinica odontoiatrica’ sita in viale Monza 79 a Milano, affiliata in franchising al marchio di centri dentistici ‘Vital Dent’. Uno studio medico che, si è scoperto, era registrato come ‘Milan quattro srl’alla voce: ‘Gestione uffici temporanei e residence’.

Risultano irreperibili dalla fine di maggio i due titolari, gli spagnoli Angel Aranda Gonzalez e Carlos Munoz Penalver, entrambi di 39 anni. Con loro sono scomparsi gli stipendi dei dipendenti e gli acconti degli ignari pazienti, abbandonati con le cure mediche in sospeso e con rate da pagare alle finanziarie che avevano anticipato loro il denaro.

 

Netto l’intervento sulla vicenda del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei diritti Giuseppe Criseo: “E’ davvero molto strano che seimila persone siano passate nelle mani di questa clinica e nessuno si sia accorto dei comportamenti anomali. Non è il primo caso che avviene in questa regione, appare evidente una carenza di controlli alla fonte e non solo”.

 

Sconcertate le numerose vittime della truffa, tra cui l’intero personale, la responsabile del centro dentistico e la receptionist, che da qualche delucidazione tra le giustificabili proteste degli ex pazienti infuriati, pronti a recarsi alla Guardia di Finanza. Del catalano Aranda Gonzalez e di Munoz Penalver che hanno operato sino alla prima metà di novembre con il marchio ‘Vital dent’ prendendosi un esposto per inadempienze contrattuali dalla stessa società concessionaria, oggi, negli uffici, rimane come unica traccia tangibile ,oltre ai materiali di lavoro, una valigia semivuota. Un trucco, probabilmente, per simulare falsi impegni imminenti e prepararsi alla fuga.

 

“Sarà necessario rafforzare le indagini - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro - riuscendo a comprendere se siamo in presenza di irregolarità., accertando se la responsabilità sia degli organismi controllori o della volontà politica, perché sovente, in tali situazioni, si nascondono interessi occulti”.

Taglia per chi pesta i “compagni” a Milano, lo sconcerto di Ragone

Il viceresponsabile comunale dell’Italia dei Diritti: “Sicuramente si tratta di un gruppo di nostalgici di qualcosa che per un ventennio ha rovinato l’Europa tutta”

 

 

Milano – Un compenso monetario per chi va a picchiare i “compagni” del liceo classico Manzoni. L’appello è apparso in internet su un sito di area neofascista. Del mittente, comunque, non si ha traccia e anche Forza Nuova ha preso le distanze, giudicando tale mossa come “l’iniziativa di qualche svitato”.

Secco il commento del viceresponsabile dell’Italia dei Diritti per il comune di Milano, che ha dichiarato: “Sono a tal punto sconcertato che sono senza parole. Un’iniziativa del genere si commenta da sola. Sicuramente si tratta di un gruppo di violenti, nostalgici di qualcosa che per un ventennio ha rovinato non solo l’Italia, ma l’Europa tutta. Tra l’altro in Italia vige una legge che vieta la formazione di tali gruppi, che vanno individuati e fermati”, ha poi concluso il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro.

Rincari su tariffe di Taxi romani, lo sconcerto di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Aumentano i prezzi per chi usufruisce di auto bianche, questa è una manovra ‘ pro-crisi’ ”

Roma – “Tutti i giorni leggiamo dai giornali e ascoltiamo dalla televisione che l’Inghilterra e la Germania varano manovre anticrisi. Ciò accade anche in Italia dove, in questi giorni, si sta provvedendo all’innalzamento dell’età pensionabile, si chiede sostegno economico ai giocatori di calcio e contemporaneamente, in direzione opposta, la maggioranza vota in Campidoglio l’aumento dei prezzi dei tassì”

Queste le prime parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in riferimento al provvedimento messo all’ordine del giorno, in Consiglio Comunale, secondo cui ci saranno aumenti del 10-20% sulle tariffe delle auto bianche a Roma: 45 euro la corsa per Fiumicino, 35 per Ciampino e più 10-20% le altre corse. Accanto a ciò vanno aggiunti 120 euro fissi da Fiumicino a Civitavecchia e misure contro l’abusivismo, infatti la delibera prevede sanzioni piuttosto dure, per esempio in caso di truffa la licenza viene sospesa fino a sei mesi.

“Le cifre proposte sono troppo alte – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, certo i tassisti devono lavorare in cambio di uno stipendio decente, senza per questo però gravare sui consumatori. Parliamo di cifre esorbitanti, nella fattispecie di 120 euro come se fossero soldi del Monopoli – conclude Soldà –, ed invece si tratta di quelli della Banca d’Italia. Aumenti considerevoli per tariffe di tutto rispetto, insomma il rincaro è proprio ingiustificato”.

In Italia 3500 farmacie a rischio chiusura, l’analisi di Caporale

Il responsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “La soluzione è un’organizzazione vera”

 

Nel corso della conferenza stampa ‘Manovra. Farmacie a rischio chiusura, italiani senza servizi’, Federfarma Lazio ha annunciato il rischio che la finanziaria varata dal Governo possa portare alla cessazione d’attività di circa 300 farmacie sulle oltre 1400 presenti nel territorio regionale. La denuncia si pone come emblematico esempio della crisi che interessa il settore a livello nazionale, dove di esercizi ne sarebbero a repentaglio circa 3500.

Sulla questione è intervenuto Manlio Caporale, responsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “La spesa farmaceutica è un grosso problema. Le multinazionali non investono nella ricerca  che richiede tempi e costi notevoli. Sovente, nei laboratori, si parte dall’analisi di molte molecole delle quali pochissime diventano medicinali per il commercio. La ricerca non costituisce motivo d’impresa poiché il brevetto scade in pochi anni. Non possiamo dimenticare tuttavia che, se da una parte la caduta del monopolio e la diffusione dei generici limano gli investimenti, dall’altra recano innumerevoli benefici. Le scoperte diventano patrimonio dell’umanità”.

La  Federfarma, che è attiva dal 1969 e rappresenta gli oltre 16.000 esercizi  privati convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, si è dichiarata disponibile a fare  la propria parte in termini di sacrifici, auspicando uno sforzo condiviso da tutti i protagonisti della filiera del farmaco quali industrie, grossisti e farmacie.

Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro: “Vi è anche un problema di rimborsi economici, di stoccaggio e accordi con lo Stato, spesso in ritardo nei pagamenti, il quale non  restituendo regolarmente pone gli esercenti  in una situazione di oneroso scoperto. La soluzione risiede in  un nuovo approccio, una differente gestione della filiera del medicinale. In Italia - conclude Caporale – ancora paghiamo la confezione; fornendo invece al paziente, come accade negli Usa, soltanto il dosaggio dei farmaci necessari per la terapia prescrittagli, si avrebbe un notevole risparmio. Occorre una mediazione che integri pubblico e privato.

Non è il caso di gridare allo scandalo. La soluzione è un’organizzazione vera”.

200 euro al minuto per avere Corona in discoteca, la critica di De Pierro

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Un vero schiaffo a tutti quegli artisti di cui la nostra nazione non è mai stata avara”

 

 

Roma – “Se ciò risultasse vero sarebbe senza dubbio sconvolgente. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, cachet così alti potrebbero destare perplessità anche se venissero elargiti ad artisti veri”. Così Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, commenta la notizia apparsa su “Il Secolo XIX”, secondo cui Fabrizio Corona guadagnerebbe 200 euro al minuto per un’ospitata nelle discoteche della riviera ligure. Due foto con le fan, qualche sigaretta, non proprio uno show imperdibile, dunque; eppure, a quanto pare, sufficiente per convincere i gestori dei locali ad assicurarsene la programmazione. “Il fatto che ci siano persone pronte a sborsare tali cifre per avere per poco più di mezz’ora un personaggio delle cronache giudiziarie il cui unico merito sarebbe stato quello di aver ricattato alcuni vip – continua De Pierro – fa capire perfettamente l’humus subculturale in cui proliferano schiere di italiani. Episodi del genere sono stati legati negli ultimi anni ai personaggi ‘usa e getta’ del Grande Fratello, prodotti televisivi confezionati e introdotti nelle abitazioni delle casalinghe di Voghera tramite il piccolo schermo. Un vero schiaffo a tutti quegli artisti di cui l’Italia non è mai stata avara, che magari esprimono il proprio meraviglioso talento nei teatrini di periferia o nei pianobar della Penisola. Del resto tutto ciò è la conseguenza diretta del berlusconismo che ha infettato dal ’94 l’Italia col suo virus, cercando di mantenere sempre basso il livello culturale della popolazione, in perfetto stile borbonico. È chiaro: un popolo d’ignoranti è facilmente addomesticabile, specie con una tv commerciale dal livello decisamente trash e con telegiornali abilmente addestrati alla mistificazione delle notizie. Non è difficile trarre queste conclusioni, basti pensare al disastro delle varie riforme sulla scuola e soprattutto all’ultima di queste, orchestrata da Mariastella Gelmini. È chiaro che in un contesto socioculturale del genere anche un Fabrizio Corona, che purtroppo o per fortuna conosco solo per le cronache giudiziarie, diventi un mito, un divo da emulare. Mi piacerebbe assistere a un suo spettacolo – conclude ironicamente il presidente dell’Italia dei Diritti – nella speranza di poter cambiare idea, magari trovandomi di fronte un vero artista che allora potremo dire essere stato oscurato fino all’esplosione del suo caso giudiziario dal sistema clientelare radicato nel panorama televisivo italiano”.

Chiusura della Gemma SpA, la reazione di Soldà

Il vicepresidente dell’ Italia dei Diritti: “A rimetterci sono i lavoratori e le loro famiglie”

 

Sono stati numerosi, nei giorni scorsi, i tentativi di scongiurarne la chiusura ma da ieri di fatto la società Gemma SpA, che si occupa dell'Ufficio Condono Edilizio del comune di Roma, ha cessato di ‘esistere’. La partecipata, per undici anni, ha fornito in esclusiva servizi al Campidoglio, per il Comune stesso e per i cittadini che in oltre 200.000 attendono lo svolgimento delle loro pratiche. Perplessità per quanto accaduto nelle parole del vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà: “Non si può annullare un servizio di punto in bianco. Se si fossero fatti controlli e verifiche per tempo, si sarebbe potuto evitare di far finire per strada, senza tranquillità economica,  oltre 600 dipendenti. A rimetterci sono i lavoratori e le loro famiglie. In un momento così critico per la città di Roma e per i romani – prosegue Soldà - è una ulteriore dimostrazione che l’amministrazione capitolina falla da tutte le parti”. I progetti del sindaco Gianni Alemanno per il futuro gestionale, prevedono l’affidarsi ad un meccanismo totalmente nuovo, con una realtà che arrivi dal mercato. Il primo cittadino propone un tavolo per raggiungere una soluzione che auspicabilmente possa assorbire tutti i lavoratori, studiando forme alternative per mandare avanti le centinaia di migliaia di fascicoli arretrati. “Non sarà semplice – dichiara l’esponente del movimento guidato da Antonello de Pierro –, le pratiche di condono hanno una  storia. Nacquero affidate ai dipendenti civici, poi furono statalizzate e infine affidate alla Gemma. Abbiamo assistito, negli anni,  ad un depauperamento nelle competenze dell’amministrazione comunale che ha reso sempre meno motivati gli architetti, i geometri e i  periti impiegati. Se si è scelto di  svuotare l’amministrazione dallo svolgimento delle  pratiche di condono – conclude Soldà – ora tocca reimpostare e fare una virata verso una nuova gestione.  Non si possono improvvisare delle

personalità e delle professionalità”.

Alemanno taglia gli uffici ma aumenta i dirigenti, la reazione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Continui interventi alla macrostruttura comunale evidenziano l’incapacità gestionale della giunta”

 

 

Roma – Si terrà mercoledì l’incontro tra i sindacati e Gianni Alemanno che rivoluzionerà per la seconda volta dal 2002 la macrostruttura del Comune di Roma. Meno uffici e più dirigenti: questo, in sintesi, il corpo delle modifiche volute dal sindaco della Capitale, che con la scusa di risparmiare e recuperare efficienza farà salire da due a tre il numero dei vicecapi di gabinetto disposto dal regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi in vigore. Un cambiamento che porterà l’ex direttore analisi del Sisde Alfredo Mantici ad affiancare Profeta e Nardi, i due già in servizio con centoventimila euro di stipendio annuo. Dov’è dunque il risparmio? Semplice, ciò che viene dato con una mano alla voce personale verrà tolto con l’altra alla voce uffici. Primo tra tutti quello della Protezione civile, che verrà soppresso e accorpato al X Dipartimento, quello ambientale, con relativa perdita di autonomia funzionale.

 

“Sono passati anni dall’insediamento della giunta Alemanno – ha commentato Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – e ancora si lavora sulla macrostruttura; questo dimostra un’incapacità cronica nella gestione degli affari comunali. Aumentare i dirigenti e i vicecapi – incalza Soldà – significa contestualmente ridurre le risorse economiche dei dipendenti che finora hanno garantito con il proprio lavoro l’efficienza della macchina comunale capitolina. I dirigenti già hanno avuto troppo. È ora che l’amministrazione chiuda questo ciclo di interventi alla macrostruttura, soprattutto avendo un maggiore riguardo per la Protezione civile – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, perché riaccorparla al X Dipartimento significa sminuirne il ruolo, non premiarne il lavoro svolto egregiamente finora”.

Arresti tra i Casalesi, Soldà chiede risorse per gli inquirenti

Roma  «Lo sforzo quotidiano della magistratura è evidente. Gli inquirenti fanno tantissimo, con mezzi sempre più ridotti». Commenta così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, la notizia dei 14 provvedimenti di custodia cautelare emessi ai danni di esponenti del clan dei Casalesi, tra i quali spicca quello per Carmine D'Aniello, avvocato del boss Francesco Bidognetti.

Dagli accertamenti dei carabinieri emerge la trama di una fitta attività di riciclaggio svolta attraverso agenzie di pompe funebri e compravendita di immobili, in particolare attraverso la «Impregica costruzioni» dell’imprenditore Carmine Diana.

«Ai magistrati occorre dire grazie per i rischi che corrono ogni giorno – spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – Non c’è settimana che passa senza risultati concreti. Eppure si riducono le risorse. Si cerca addirittura di stopparli, con provvedimenti-bavaglio come quello per le intercettazioni telefoniche».

Allarme baby spacciatori a Napoli, il commento della Palmentieri

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Piuttosto che puntare il dito verso chi denuncia queste situazioni, si dovrebbero proporre modelli di vita alternativi”

 

 

Napoli – Nel 2009, su 266 persone arrestate per spaccio di droga undici erano minorenni. Non solo sedicenni e diciassettenni, ma anche infraquindicenni, con un caso limite, un ragazzino di soli quattordici anni. Secondo Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti “si tratta di situazioni antiche che si protraggono da tempo, che anche Roberto Saviano aveva denunciato”.

 

“Quando nasci in zone come Secondigliano o Scampia – spiega la Palmentieri –, la camorra si propone quasi come organo assistenziale per i minori, oltre che come fonte di guadagno facile. I ragazzini sono allettati dall’idea di guadagnare molto e spesso sognano di diventare boss, senza in realtà rendersi conto che la camorra li sfrutta”, ha continuato la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro, che ha poi concluso così: “Piuttosto che puntare il dito verso chi denuncia queste situazioni, si dovrebbero proporre modelli di vita alternativi per i ragazzi con una vera e propria azione politica, oltre che con lo stanziamento di fondi destinati a educare gli stessi. È vero che viviamo un periodo di crisi, ma non si può rimandare la vita di questi giovanissimi a quando questa sarà passata, perché ormai loro saranno cresciuti e sarà troppo tardi per recuperarli”.

A Roma divieti anti movida aggirati dai distributori automatici, Calgani critico

Il responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti: “I distributori automatici sono degli ibridi e come tali necessiterebbero di regole specifiche. Non è con gli annunci ad effetto che si risolvono i problemi”

 

Roma – Nei giorni scorsi il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha emesso una serie di ordinanze per vietare la movida e i tour alcolici nel centro storico della Capitale, senza però far rientrare nei divieti i distributori automatici di cibo e bevande aperti 24 ore e presenti ormai da tempo in molte zone del centro. “Probabilmente – ha dichiarato Alessandro Calgani, responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti – il primo cittadino nell’emettere le ordinanze è stato un po’ frettoloso e non ha affrontato a fondo il problema. I distributori automatici rappresentano un ibrido in questo senso, e andrebbero regolamentati con delle norme ben precise”.

 

Questi “negozi automatici” stanno diventando sempre più una realtà nel centro di Roma. Da Fontana di Trevi a piazza Santi Apostoli, o anche a corso Rinascimento è possibile usufruirne a qualsiasi ora del giorno e della notte. Dunque, se il locale è chiuso e il pub non può più servire da bere perché c’è l’ordinanza del sindaco, ci pensa il distributore a soddisfare i desideri di alcol e cibo di cittadini e turisti. “Questa faccenda – ha concluso l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – mi fa venire in mente i provvedimenti antiprostituzione che furono adottati lo scorso anno, i cui i risultati negativi oggi sono sotto gli occhi di tutti. Quando si prendono delle decisioni per arginare dei fenomeni come quello della movida e del caos notturno in centro, bisognerebbe pensare più alla sostanza delle cose che non all’effetto mediatico da ottenere nell’immediato”.

 

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