Anziani coniugi costretti a vivere in tenda a Roma, l’intervento di Soldà
Il vicepresidente dell’ Italia dei Diritti: “Tutelare le fasce più deboli è di primaria importanza”
Roma – “Casi di abitazioni precarie sono all’ordine del giorno nelle periferie romane ed esprimono un forte disagio sociale. Occupare una casa è si un reato, ma bisogna pur capire le difficoltà oggettive di queste persone, che non potendo sostenere le spese dell’affitto ricorrono a volte a questi espedienti illegali”.
Con queste parole Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, esprime il suo parere riguardo la vicenda venuta alla luce questa mattina a Tor De Schiavi, nella periferia della Capitale, dove una coppia ultrasessantenne è costretta a vivere in tenda dopo essere stata sfrattata con forza da una casa dell’Ater, occupata per necessità. L’episodio è emerso casualmente quando la coppia è stata scoperta e ha riferito la propria situazione: dopo aver subito uno sfratto per fine locazione nel 2004 e di essere risultata in graduatoria col punteggio 10 per una sistemazione popolare che non è mai arrivata, motivo per il quale è stata costretta a pagare per quattro anni un affitto di circa 950 euro mensili. “Il problema di queste sistemazioni indegne purtroppo è presente anche qui a Roma - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, e nonostante le promesse fatte durante la campagna elettorale dal sindaco Alemanno nulla è cambiato e credo che tutelare le fasce più deboli sia fondamentale”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti contro il decreto – bavaglio:«Siamo al corto circuito democratico»
Roma - «Con il passaggio al Senato del ddl sulle intercettazioni si è avuta la certezza, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, che l’attuale maggioranza è una lobby politico – affaristica sbarcata in Parlamento grazie all’inganno mediatico di un impeccabile illusionista che si spaccia per Premier. E' iniziato il massacro della libertà e il corto circuito della democrazia».
Durissimo il presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro alla notizia del via libera del Senato al ddl sulle intercettazioni, approvato con 164 voti favorevoli e 25 contrari.
Blindato dal voto di fiducia, il provvedimento è stato approvato senza il Pd, che ha abbandonato l’aula in segno di protesta.
«L’Italia dei Diritti si oppone a questo ennesimo colpo di mano sudamericano e piduista e chiama a raccolta per una mobilitazione civile tutti coloro che hanno la forza di far sentire la voce scandalizzata del dissenso – tuona De Pierro – occorre risvegliare le coscienze addormentate dalla mistificazione operata dai media di regime».
Forti reazioni al provvedimento da parte di magistratura e società civile: mentre l’Associazione Nazionale Magistrati ritiene che il provvedimento «metterà in ginocchio l’attività di indagine di Pm e polizia», il popolo viola si è radunato, nella tarda serata di ieri, per un sit – in davanti a Palazzo Grazioli. Dello stesso avviso De Pierro:«Si tratta di un clamoroso regalo alla criminalità, contro il rispetto della legalità che da sempre propugniamo».
Il responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti: “È Fondamentale il rispetto dei principi della legalità”
Roma – “E' inutile schierarsi pro o contro qualcosa, va trovata una soluzione conciliante tra residenti e necessità di manifestazioni che una grande città come Roma garantisce a cittadini e turisti”. È quanto sostenuto da Alessandro Calgani, responsabile per la città di Roma dell’Italia dei Diritti in merito all’allarme lanciato questa mattina dall’Associazione abitanti centro storico della Capitale sull’occupazione estiva delle banchine del Tevere da parte dei gestori delle bancarelle allestite ogni anno a pochi metri dalle rive del fiume, causa secondo i residenti di rumori e schiamazzi. Inoltre, l’Associazione lamenta le promesse non mantenute dal sindaco Alemanno che solo qualche giorno fa garantiva più controlli per contrastare il caos notturno. Infatti a suscitare l’indignazione dell’Associazione, è anche l’assoluta mancanza di rispetto per i degenti dell’ospedale Fatebenefratelli che saranno costretti a tollerare fastidiosi rumori provocati dalla movida romana.
“Il paletto fondamentale è il rispetto di un regime di legalità - continua Calgani- , ma dire questo non significa che avere l'autorizzazione all'esercizio di attività commerciali si traduca automaticamente nello stare in regola. Innanzitutto le assegnazioni degli spazi devono rispettare i requisiti previsti dai regolamenti, la valutazione dell'impatto acustico deve avere carattere vincolante alla concessione, gli strumenti di controllo attraverso vigili urbani devono essere costanti ed ove sussistano cause di forza maggiore che rendano un disagio ai cittadini, a questi dovrebbero essere concessi indennizzi sotto varie forme. Ciò a ragione del fatto che indirettamente prestano servizio al benessere sociale ed economico della città. Mi piace sempre lanciare una provocazione - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, ma neanche poi tanto: sarebbe bello che chi sbandiera decisioni, trascorra anche una sola notte nelle condizioni di chi vive il disagio denunciato”.
La responsabile per le Attività Produttive e l’Industria dell’Italia dei Diritti: “Questo è un settore che crea sviluppo, il Governo non faccia scelte scellerate ed elimini l’articolo 45”
“Più che una manovra economica questa sembra una manovra di lobby interne relativa a certi interessi di natura personale nonostante alcune voci fuori dal coro all’interno della maggioranza di Governo”. Questo il primo commento della responsabile per le Attività Produttive e l’Industria dell’Italia dei Diritti, Antonella Silipigni, all’allarme lanciato dal variegato e composito gruppo che ha levato un coro di proteste contro l'articolo 45 della manovra che toglierebbe e paralizzerebbe gli investimenti destinati alle energie rinnovabili. A contestare e ritenere ingiusto questo provvedimento anche il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, oltre alle banche preoccupate per la possibilità di far saltare circa 4,6 miliardi di investimenti e per la perdita della grande opportunità che il settore offre essendo uno dei pochi in controtendenza alla crisi. In questa legge, che di fatto determina un’instabilità normativa in materia, molti oppositori vedono un espediente per eliminare un concorrente temibile per il piano nucleare. Secca la critica dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Una legge va concertata con le esigenze di mercato, occorre cioè verificare se sussiste un bisogno reale e le rinnovabili contribuiscono in maniera forte e concreta alla crescita economica. Di conseguenza, se il Governo fa scelte sconsiderate rispetto alle necessità del territorio e dell’economia, è un cattivo amministratore. Questo è un settore che crea sviluppo come ad esempio avviene in Germania paese molto avanti nel campo delle rinnovabili. Tutto ciò non può essere ignorato perché il Governo preferisce portare avanti il nucleare per interessi personali che stridono con quelli nazionali. La cosa peggiore è che, nonostante l’indotto notevole derivante dal settore, sono spesso ostruiti i canali a livello regionale per l’accesso ai fondi europei. Condivido la preoccupazione delle banche perché se passasse l’articolo 45 andrebbero persi anche i fondi dell’unione europea e questo un paese come il nostro non può permetterselo. Mi auguro quindi – conclude la Silipigni - che quell’articolo venga completamente stralciato”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “I politici colti da delirio di onnipotenza mettono a rischio se stessi e l’intera comunità”
Roma – “Purtroppo sono questi gli atteggiamenti diffusi tra i nostri grandi amministratori, non solo nella città di Verona, ma in tutta Italia”. Per nulla sorpreso appare il vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, relativamente alla recente lettera inviata dal sindaco veronese, Flavio Tosi, alla polizia stradale affinché la multa per eccesso di velocità inflitta al suo veicolo di scorta, venga archiviata. Le auto blu non sono soggette ai consueti limiti della circolazione stradale quando viene data notifica scritta da parte della personalità da scortare che la violazione è stata commessa per ragioni di sicurezza o di istituto, come peraltro comunicato dal primo cittadino Tosi.
L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro condanna duramente l’accaduto e incalza: “Siamo in presenza delle solite bugie propinate da personaggi colti da delirio di onnipotenza che mettono a rischio non solo se stessi, ma anche l’intera comunità. La loro incoscienza inoltre, non fa altro che aumentare la distanza dai semplici cittadini, che non possono certamente esimersi dal pagare multe comminate in violazione del codice stradale. Mi chiedo e concludo, dove sia andato a finire il rispetto dell’etica e della civiltà”.
La responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti: “Come era facile prevedere, saranno i più deboli a pagare i costi dei tagli agli enti locali previsti dal governo”
Roma – Se i tagli agli enti locali previsti nella manovra economica del governo dovessero essere confermati, per il trasporto pubblico regionale ci saranno 3,5 miliardi di euro in meno a disposizione, con pesanti ripercussioni per tutti i cittadini. “Ritengo – ha detto Maruska Piredda, responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti – che queste siano conseguenze inevitabili, visti i pesanti tagli alle regioni che il governo sta per introdurre. Fin da subito ho sostenuto che sarebbero stati i più deboli a pagare i costi dei sacrifici, e questo è quello che puntualmente accadrà”.
Non tutte le regioni tuttavia saranno colpite allo stesso modo. Puglia, Lombardia. Lazio e Campania, infatti, subiranno i tagli più consistenti che porteranno ad una diminuzione di circa un quarto del servizio, con inevitabili soppressioni di tratte, cambi di orario e riduzione di agevolazioni e sconti per i cittadini. “Quando si riducono le risorse in modo così pesante – ha continuato la responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro – è naturale che i costi dei trasporti andranno inevitabilmente a salire, aumenteranno i disservizi, e a pagare come al solito saranno le persone che per andare a lavorare utilizzano i mezzi pubblici. Siamo solo all’inizio e questa non è altro che la punta dell’iceberg”.
Il responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Ora che finalmente si è posto il problema della tutela del sito, non è possibile rimandarlo ulteriormente”
Cagliari – “A Tuvixeddu dove il cemento non è ancora arrivato, sembra stia prendendo piede il degrado, il tutto nell'inerzia di molti degli attori coinvolti” Queste le prime parole espresse dal responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Federico Gandolfi, in merito all’incontro avvenuto in questi giorni sul “Colle dei piccoli fori” nella città di Cagliari, tra il Comune, la Regione e le Sovrintendenze per fare il punto sullo stato dell'area. Erbacce, voragini e degrado ambientale assediano oramai l’antica necropoli, con il rammarico di molti cittadini.
“Mentre l'azione della Giunta Soru era rivolta all'azione progettuale di respiro internazionale e di tutela – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, la consueta attività di gestione corrente del centrodestra a livello regionale e comunale, non dà ancora risposte per il futuro dell'area”.
Con fermezza Gandolfi continua: “Tuvixeddu è un parco archeologico che ha già sofferto troppe ferite e danni dall'attività umana, sia industriale sia residenziale. Ora che finalmente ci si è posti il problema della tutela e della valorizzazione del sito, non è possibile rimandarlo ulteriormente, anche per il rispetto dovuto ad un luogo sacro di sepoltura, seppur antichissimo”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Invece di pensare all’architettura cittadina come fece Mussolini il sindaco dovrebbe preoccuparsi di chi non ha la casa e di chi la vorrebbe ma non riesce a trovarla”
Roma – Il sindaco di Roma Gianni Alemanno sta pensando alla possibilità di costruire dei grattacieli nella Capitale con lo scopo di riqualificare le periferie urbane e dare un segnale forte dal punto di vista architettonico. Nella Città Eterna, tuttavia, secondo un’antica consuetudine non è possibile costruire edifici che superino in altezza la basilica di San Pietro che deve restare la vetta più alta di Roma. “Il sindaco – ha dichiarato Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – dovrebbe pensare a dare risposte ai cittadini romani che non hanno la casa, o a quelli che la cercano e non riescono a trovarla invece di pensare a costruire i grattacieli nelle periferie”
Le affermazioni del primo cittadino, come spesso accade quando si toccano argomenti di questo genere, non hanno mancato di suscitare reazioni in ambienti politici e nel mondo cattolico, provocando commenti favorevoli e contrari. “Sono passati due anni e mezzo – ha affermato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - da quando Alemanno si è insediato al Campidoglio e sta ancora pensando a come organizzare la macchina amministrativa. Invece di dedicarsi all’architettura di Roma come fece Mussolini, il sindaco dovrebbe occuparsi dei problemi della città e di dare risposte ai bisogni degli abitanti”.
La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Avvertimento postelettorale della camorra alle istituzioni”
Napoli. “Si tratta probabilmente di un messaggio che la camorra rivolge alle istituzioni, esibendo il conto dopo la tornata elettorale”. La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti Licia Palmentieri avalla l’ipotesi al momento al vaglio della Dda, sulle sparizioni di cassonetti dell’immondizia nei quartieri napoletani di Fuorigrotta, Pianura e Soccavo. Secondo i magistrati antimafia, che a riguardo hanno aperto un fascicolo d’inchiesta, dietro la scomparsa dei contenitori non ci sarebbero unicamente atti di teppismo e vandalismo isolato, ma la regia della criminalità organizzata interessata ai subappalti e alle speculazioni sul ciclo dei rifiuti. Scopo del disegno criminale sarebbe la creazione di una nuova emergenza rifiuti che, oltre a rappresentare un’opportunità di business per i clan, produrrebbe ulteriore dissenso della cittadinanza nei confronti dello Stato. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, una pesante responsabilità è in capo alle Amministrazioni pubbliche: “Il piano di smaltimento del Governo procede tra ritardi e inefficienze. L’inceneritore di Acerra non funziona con continuità, mentre nel giro di un anno i siti individuati per lo sversamento dei rifiuti saranno pieni”. La Palmentieri ravvisa una correlazione tra le difficoltà dello smaltimento, le recenti elezioni regionali e la scomparsa dei cassonetti, definendola “un fenomeno postelettorale tipicamente campano, con cui la camorra ricatta il Palazzo o eventuali candidati favoriti in campagna elettorale, chiedendo di allentare i controlli e ottenere subappalti e finanziamenti pubblici”. Nell’augurarsi che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda, la viceresponsabile campana in conclusione mette in guardia dalle conseguenze sociali che un’eventuale nuova emergenza rifiuti potrebbe avere: “Lungi dall’attribuire alla criminalità organizzata la presenza dell’immondizia per le strade, la popolazione aumenterebbe la propria sfiducia e l’avversione nei confronti delle istituzioni statali, il tutto a vantaggio del consenso goduto dai clan camorristici”.
La vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Tributo inopportuno sebbene fiscalmente corretto, la Regione provveda a verificarne la regolarità”
“Le borse di studio erogate grazie al bando ‘Ritorno al Futuro’ sono state un fiore all'occhiello della campagna elettorale del neo eletto presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Questo provvedimento, insieme ad altri rivolti ai giovani pugliesi, ha contribuito e contribuirà ancora alla formazione di una nuova classe dirigente, risorse da impiegare nei vari settori del mondo lavorativo pugliese. L'idea che a queste borse di studio debba essere applicata una tassazione aggiuntiva, che di fatto ne riduce notevolmente il valore, è inopportuna sebbene fiscalmente corretta”. Queste le parole della vice responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, Patrizia Lusi, in seguito alla rivolta dei beneficiari di questi master che dopo aver usufruito del rimborso totale del costo del corso, si sono visti arrivare ingenti tasse senza però esserne stati precedentemente informati. La protesta dal web si è diffusa fino a giungere alla Regione che tramite Alda Sasso, assessore al Diritto allo Studio e alla Formazione, fa sapere che si verificherà se ci sono stati degli errori. E’ proprio sulla chiarezza che l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro puntualizza: “La rivolta nata spontaneamente sul web ha tutte le ragioni di esistere, atteso che il rapporto con il fisco dei giovani lavoratori dovrebbe iniziare a svilupparsi sul piano della correttezza e della trasparenza. La contribuzione individuale, al sostenimento dello Stato e delle strutture ad esso collegate, deve essere per tutti i lavoratori, attuali e prossimi, motivo di orgoglio e di soddisfazione se detta contribuzione è fatta nel rispetto delle regole dell’evidenza e dell’accuratezza. Auspichiamo – conclude la Lusi - che la Regione Puglia provveda quanto prima a verificare la regolarità dell'esenzione fiscale delle borse di studio per ridare serenità a tanti giovani”.
Il responsabile per la provincia di Milano dell’Italia dei Diritti: “Interventi simili sono un deterrente che serve a disciplinare chi si comporta male”
Milano – “Nei dintorni delle stazioni ferroviarie c’è una grande esasperazione sia da parte degli italiani sia da quella degli stranieri nei confronti degli zingari, perché artefici di numerosi scippi. Tuttavia questo non vuol dire che tutti i rom debbano essere etichettati come borseggiatori”.
Commenta così Claudio Telari, responsabile per la provincia di Milano dell’Italia dei Diritti, l’intervento attuato dal sindaco del PD di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini, che consiste nella costruzione di un muro anti-rom nei pressi della stazione del comune lombardo, con la finalità di tenere lontani i nomadi dai portafogli dei sestesi. Il secondo obiettivo, già ottenuto, grazie all’ubicazione della barriera di cemento armato e rete grigliata, lunga 400 metri e alta tre, è stato l’allontanamento degli abusivi dalla zona in questione, in quanto la loro presenza è sempre stata vista come una minaccia per la sicurezza dei connazionali.
“Questi interventi sono puramente provvisori – continua l’esponente del movimento di cui è leader Antonello De Pierro –, infatti dopo un po’ di tempo vengono eliminati. In questo modo come quando gli scolari vengono puniti dagli insegnanti a causa dei loro comportamenti scorretti, alla stessa maniera si tenta di disciplinare i borseggiatori, attraverso interventi che fungono da deterrente.
Purtroppo oggi si assiste a bande di rom, che si organizzano per commettere atti delinquenziali, a ciò fanno seguito soluzioni, come quella sopra descritta, per arginarli – chiosa Telari –. Dunque ci si aspetta che punizioni, arresti e conseguenti ritorni ai propri paesi possano ridurre l’illegalità e i degradi causati dai rom”.