Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Lo scandalo sul comportamento sessuale non deve far passare in secondo piano il grave problema legato all’uso di cocaina tra politici, per cui chiediamo test obbligatori”
Roma – L’opinione pubblica è attonita di fronte al recente episodio che ha coinvolto il consigliere del Pdl della Provincia di Roma, Pier Paolo Zaccai, ricoverato in stato confusionale presso l'ospedale Grassi di Ostia, dopo aver partecipato a un festa a base di cocaina e sesso, in presenza di alcune transessuali. A testimoniare sull’accaduto è proprio una delle partecipanti alla serata, secondo quanto riferito alle forze dell’ordine.
In merito alla vicenda si è espresso il presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro: “È un fatto assolutamente increscioso, che ripropone una tema già noto di cui si parla tanto, ma che nessuno si prende la briga di affrontare seriamente. Mi riferisco ovviamente al problema legato all’uso di cocaina da parte dei politici e dei rappresentanti delle istituzioni in genere, che sta dilagando a macchia d’olio.” E le idee del numero uno del movimento a tutela dei diritti dei cittadini sono molto chiare in proposito, in quanto da sempre si muove affinché il test antidroga diventi obbligatorio. De Pierro prosegue nel suo ragionamento: “Non voglio entrare più di tanto nel merito di quel che è accaduto a Zaccai, anche perché è un caso che è emerso fortuitamente, ma se consideriamo che il 50 % dei cittadini romani di sesso maschile sono clienti di transessuali e prostitute, non è difficile immaginare lo scenario che si delineerebbe nell’individuare tutti i frequentatori nel panorama politico e istituzionale. I nostri informatori ci segnalano nomi altisonanti e di spicco tra i politici e i vip, clienti assidui del sesso mercenario, sia maschile che femminile. Ma non è su questo che noi vogliamo puntare l’indice. Certo, ci colpisce non poco il falso perbenismo di alcuni, gli stessi che riempiono i siti con foto assieme al papa o con la famiglia dando così una parvenza di comportamento impeccabile. Ciononostante – continua De Pierro –, le frequentazioni private del singolo cittadino sia esso un politico o meno, appartengono alla sua sfera intima e nessuno può arrogarsi il diritto di andare a esprimere giudizi in merito, a maggior ragione se a tali comportamenti privati, corrisponde un esemplare impegno nell’espletamento dei compiti istituzionali. Non vorrei però che alcuni personaggi con vocazione moralista e inquisitrice puntassero il dito verso il comportamento sessuale facendo passare in secondo piano quello che è invece il lato grave della vicenda, ossia l’uso di cocaina che, come sembrerebbe dalle cronache, lo stesso Zaccai abbia ammesso. Questo invece è un fatto molto grave – ribadisce a gran voce De Pierro – perché non è ammissibile che chi rappresenta le istituzioni soprattutto per mandato elettorale, sia un esempio così sbagliato, sia per quanto riguarda l’uso personale sia per quel che concerne l’eventuale acquisto della polvere bianca e quindi direttamente o indirettamente, il fatto di foraggiare l’attività criminale. Per quanto detto confermiamo la nostra proposta sopportata da una ferma volontà di prevedere test obbligatori antidroga per i politici e altra categorie professionali che hanno un importante ruolo sociale”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti invita le amministrazioni ad evitare la «politica del giorno dopo»
Roma – Soggetti pubblici e privati, amministrazioni comunali e locali da ballo: arriva l’estate e tutti si attivano sul tema della sicurezza stradale. Tutti tranne l’assessorato ai Trasporti della Regione Lazio.
Il Gay Village – celebre appuntamento dell’estate romana – ha realizzato in accordo con Atac un servizio di bus navetta (colorato e con discoteca a bordo) tra il centro cittadino e la sede dell’evento.
Obiettivo: coniugare sicurezza stradale e protezione notturna di donne e persone di diverso orientamento sessuale, e incentivare il turismo.
A Latina è partita l’iniziativa «Life ‘n’ Dance Safe Tour», voluta da Prefettura, sindacato locali da ballo, Croce Rossa e Associazione europea familiari e vittime della strada: un bus navetta che copre il litorale pontino in orario notturno.
Come a Latina così a Colleferro, Cassino, Sperlonga.
«A volte ci sono delle idee così buone – ironizza Roberto Soldà, vicepresidente di Italia dei Diritti – che le amministrazioni le fanno naufragare per mancanza di fondi».
Ed infatti causa taglio dei finanziamenti, quest’estate l’assessorato ai Trasporti della Regione Lazio non provvederà al collegamento tra il lungomare di Ostia – 40mila le presenze stimate ogni sabato sera – e Roma.
«È una grande responsabilità che le amministrazioni devono assumersi – continua l’esponente del movimento creato da Antonello De Pierro – del resto, hanno iniziato a farlo anche soggetti privati. Non basta lamentarsi per le aggressioni a danno delle donne, o per quei giovani che mettono a rischio la propria vita e quella altrui. Non basta la politica del giorno dopo, fatta con i necrologi. Serve una seria attività di prevenzione».
La responsabile per i Beni Culturali dell’Italia dei Diritti: “I tagli del ministro Bondi sono inaccettabili”
Roma – Dopo una seduta durata circa due ore, ieri è definitivamente passato al Senato il contestato decreto Bondi, divenuto legge, che si prefigge di aggiustare i bilanci delle fondazioni Liriche che gestiscono 14 teatri e concretamente opererà numerose restrizioni tra cui quelle alle assunzioni. Con 150 voti favorevoli , Pdl e Lega, e l’impossibilità di fare ostruzionismo, per chi come l’Idv, si dichiara contrario al provvedimento.
“Senz’altro è una cosa deprecabile,- commenta Anna Nieddu la responsabile per i Beni Culturali dell’Italia dei Diritti – gravissima, che purtroppo si allinea nella linea politica generale dei tagli alla cultura. Ritengo si dovrebbero individuare altri settori in cui tagliare, non certo nel welfare e nei beni culturali, tutto sommato la cultura è la trasmissione di un patrimonio alle future generazioni, della nostra identità. Andrebbero riviste molte situazioni per evitare sprechi nel settore, come provvedere al monitoraggio e valutare il reale impatto nel settore di molte manifestazioni e premi di vario genere prima di erogare fondi. I tagli del ministro Bondi sono inaccettabili.”
Continuano anche le proteste dei lavoratori de "La Scala", che hanno suonato in piazza, a Milano sotto i portici, arie famose, esponendo striscioni contro il sindaco Moratti, accusata di non aver preso posizione sui fatti. Cartelloni polemici con scritte come "No alla cosca, si alla Tosca" oppure "E' l'ennesima Traviata del Governo” anche dal partito di Antonio di Pietro.
“Le reazioni sono giustificate, - prosegue la Nieddu – , la cosa macroscopica è che non possono portare a nulla. L’attuale maggioranza di governo va, talvolta, sotto in parlamento, sovente sugli stessi decreti, evidentemente c’è una maggiore partecipazione e convergenza da parte delle opposizioni su precisi temi. La protesta – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro – va fatta soprattutto politicamente nelle istituzioni. Un senso di impotenza ci arriva da questo Governo, deciso anche se il paese si fermasse, a non rivedere in nessun modo le proprie decisioni. I partiti e i loro esponenti devono rendere concreto il malcontento della gente”.
La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Sono fermamente convinta che Pisanu abbia gli elementi validi per pronunciare simili affermazioni”
Roma - “Anche se non esistono le prove penali in grado di certificare le responsabilità, tuttavia se ne parla da tempo immemore e ci sono seri professionisti che se ne occupano, su tutti i magistrati e le procure di Palermo e Caltanissetta, per esempio, che hanno riaperto inchieste e processi sui crimini della mafia”. Lo ha affermato Manuela Bellantuoni, viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, auspicando che “il cerchio si stringa il più possibile al fine di fare piena luce sui fatti”. Le sue parole fanno riferimento alla relazione storico-politica presentata ieri da Giuseppe Pisanu, presidente della Commissione parlamentare antimafia, in cui si fa riferimento a “qualcosa di simile” a una trattativa tra Stato e Cosa Nostra. Infatti, secondo la dettagliata ricostruzione del senatore Pisanu, basata su indagini e inchieste relative ai delitti e alle stragi di mafia del biennio ‘92-‘93, “è ragionevole ipotizzare che si sia verificata una convergenza di interessi tra Cosa Nostra, altre organizzazioni criminali, logge massoniche segrete, pezzi deviati delle istituzioni, mondo degli affari e della politica”.
Sempre in tema di pericolosi e inquietanti legami tra istituzioni e criminalità organizzata, la Bellantuoni ritiene che la recente condanna in appello di Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa “sia un’ulteriore conferma degli intrecci con la politica, sebbene il senatore del PdL sia stato assolto per i fatti successivi al 1992, quasi a voler dire che si può essere mafiosi ‘a singhiozzo’, cioè in tempi determinati ma non continuativi”.
Quanto alle dichiarazioni di Pisanu “sono fermamente convinta che, al di là di tutto, abbia gli elementi validi per pronunciare simili affermazioni che dovrebbero indurre tutti a riflettere”, ha scandito ancora l’esponente del dipartimento Giustizia dell’organizzazione extraparlamentare che fa capo ad Antonello De Pierro.
La responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti: “Misure che colpiscono solo chi ha già sofferto a causa della crisi economica”
Roma – “Ennesima dimostrazione di come questa manovra economica, lungi dal tagliare in maniera intelligente, colpisca solo i ceti medio – bassi su cui già grava il peso della recente crisi economica”. La responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti Maruska Piredda lancia l’allarme in merito all’aumento dei pedaggi autostradali previsto nella legge finanziaria. I rincari scatteranno il 1 Luglio e saranno di due tipi: il primo prevede una maggiorazione forfettaria di 1 euro per auto e motoveicoli, e 2 euro per camion; nel secondo caso invece l’aumento sarà da 1 a 3 millesimi di euro per chilometro per le classi di pedaggio A e B e le classi 3, 4 e 5, su tutte le autostrade d'Italia. Non saranno oggetto di pedaggio il Grande Raccordo Anulare di Roma e la Roma – Fiumicino, ma il rialzo dei prezzi colpirà chi vi transiterà in entrata e in uscita dalla capitale utilizzando uno dei raccordi autostradali di collegamento. “Un aumento palesemente penalizzante nei confronti dei tanti pendolari che ogni giorno si recano a Roma per lavoro – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – a cui si somma anche il taglio dei fondi al trasporto ferroviario nell’ambito degli accordi tra Regioni e Ferrovie dello Stato; senza contare poi che tale provvedimento avrà effetti anche sui prezzi dei generi alimentari trasportati su gomma. Il delicato momento economico sicuramente impone una certa austerità – conclude la Piredda – ma questi ulteriori balzelli non aiuteranno il paese ad uscire dalla crisi, serviranno solo a mettere in ginocchio le famiglie già in difficoltà”.
La responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti: “Nel nostro paese c’è una discriminazione nascosta, figlia di retaggi culturali che vedono il ruolo della donna più legato alla famiglia che non al mondo del lavoro ”
Roma – Secondo quanto emerso dalla ricerca "Donne: motore per lo sviluppo e la competitività" effettuata da Gea - Consulenti Associati, e svolta su un campione di 1.800 medie e grandi aziende italiane per la Fondazione Belisario, nelle imprese italiane le donne manager sono soltanto il 6,9 % contro il 35 % dei paesi più avanzati. “Nonostante anni di lotte femministe e la presenza sempre più numerosa delle donne nel mondo del lavoro – ha detto Patrizia Lusi responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti – in Italia i ruoli di responsabilità continuano ad essere degli uomini. Il dato che emerge dalla ricerca fatta dalla Gea – Consulenti Associati, tuttavia, contraddice altre percentuali che ci dicono ad esempio che le donne con un istruzione medio alta sono più numerose degli uomini”.
Delle regioni italiane l’Abruzzo è il fanalino di coda con soltanto l’1,9 % di donne manager presenti nelle sue aziende, dietro alla Sicilia (2,5%), al Trentino Alto Adige (2,7%) e alla Calabria (3,9%), che la precedono nelle ultime posizioni. La maglia rosa per presenza femminile spetta al Piemonte con l’8,4%, seguito dal Lazio e dalla Toscana con l’8,2%. “Nel nostro paese – ha proseguito la responsabile del movimento guidato Antonello De Pierro – esiste una discriminazione nascosta nei confronti delle donne dovuta, ritengo, a vecchi retaggi culturali, che assegnano alle donne un ruolo specifico più legato alla famiglia e meno al mondo del lavoro”.
La viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti: “Che ne sarà di tutti i servizi sociali prima garantiti dagli enti montani?”
Pescara – “Una ridefinizione territoriale senza alcuna logica”. Telegrafico e polemico il commento di Barbara Del Fallo, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, circa la decisione del Consiglio regionale di abolire otto comunità montane, portandone il numero da 19 a 11. Il provvedimento, votato in assemblea favorevolmente da Pdl e Pd, è stato invece aspramente criticato dall’Idv, in quanto ritenuto un escamotage formale, buono per attuare le linee guida del Governo centrale, ma che non risolve il problema del taglio degli enti territoriali e la razionalizzazione economica. Un’opposizione cui si associa la Del Fallo: “ C’è un’assoluta mancanza di logica nei criteri stabiliti per ridefinire l’assetto territoriale e l’accorpamento dei Comuni. Ci ritroveremo con enti formati da paesi montani e marittimi anche molto distanti, e che pertanto avranno poche possibilità di interagire tra loro”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro giudica “superficiale, frettoloso e a senso unico” l’operato della Regione Abruzzo: “Preoccupati di mettere al più presto in atto le linee dettate da Roma, gli amministratori regionali non hanno neanche ritenuto opportuno convocare i rappresentanti delle Comunità montane o quantomeno valutare le loro istanze. Da membro di un movimento a difesa del cittadino quale l’Italia dei Diritti – conclude la viceresponsabile per l’Abruzzo – non posso fare a meno di chiedermi che fine faranno tutti quei servizi, in primis nel campo dell’assistenza sociale, prima garantiti dalle comunità montane”
Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “I cittadini sono costretti a pagare quello che appartiene alla collettività”
Roma – Trascorrere una giornata sul litorale laziale ogni anno ha un costo maggiorato per i cittadini della Capitale. Stando alle ultime inchieste, una famigliola media, di tre componenti, assicurandosi a malapena il minimo indispensabile per passare un giorno al mare, arriva a spendere circa 40 euro.
Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori che denunciano aumenti complessivi di oltre il 2 % , fino quasi al 5 % per un ombrellone. Ironiche, che non nascondono indignazione le parole di Vittorio Marinelli responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti : “Fanno bene gli stabilimenti balneari ad aumentare i prezzi, così finalmente i poveri gestori riusciranno perlomeno a sopravvivere. Sembra infatti dalle ultime dichiarazione dei redditi che i poveri esercenti, che tanto fanno par la collettività, guadagnano poi solamente 10900 euro, non al giorno, come a chiunque verrebbe da pensare, bensì all’anno.10900 annuali, facendo le varie operazioni aritmetiche da un reddito per questi benefattori dell’umanità di 30, 27 euro al giorno. Rimane quindi il dubbio di capire come mai queste imprese sembrino floride quando, visti gli incassi scandalosi, il percepire un reddito così modesto porterebbe qualsiasi amministratore all’obbligo di consegnare i libri in tribunale per le dichiarazioni di fallimento”.
Scegliere una soluzione spartana sembra l’unico modo di arginare gli aumenti, più l’impianto è elegante e maggiore è il rischio di trovarsi di fronte a sorprese sgradevoli. I clienti possono difendersi osservando i tariffari, sebbene non tutti gli esercenti rispettino le regole, ben 59 infrazioni sono infatti state segnalate per mancata esposizione dei prezzi, oppure optando per i giorni feriali e le ore pomeridiane, quando i prezzi subiscono un calo, scelta però difficilmente praticabile per gran parte dei nuclei famigliari romani.
“Il concetto di bene comune – prosegue Marinelli – sempre più s’affievolisce fino a sparire nella nostra società , a partire dall’acqua passando anche per la privatizzazione del demanio i cittadini sono costretti a pagare quello che appartiene invece alla collettività. Nello specifico ci si stupisce di come le spiagge libere non siano ancora più affollate di quanto già dovrebbero essere. Arenili dove si entra e , come è giusto che sia, non si spende una lira, anzi un euro. Farebbero bene quindi, i consumatori – conclude con una punta di sarcasmo, l’esponente laziale del movimento presieduto da Antonello de Pierro – a scegliere solo queste spiagge onde consentire ai gestori di evitare lo sforzo di andare in tribunale, permettendo il fallimento automatico delle imprese di balneazione”.
|
1€ PER I TUOI DIRITTI UN PICCOLO AIUTO PER LA LEGALITA'
Potete fare donazioni con : PAYPAL , POSTEPAY e BONIFICO BANCARIO
- paypal, inviando la somma a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - postepay, effettuando on-line, presso qualsiasi ufficio postale o presso qualsiasi ricevitoria Sisal una ricarica postepay sulla carta numero 4003-6005-8578-6249 intestata al presidente del movimento Antonello De Pierro. - bonifico bancario su conto intestato al presidente del movimento Antonello De Pierro (codice IBAN: IT30 J056 9603 2180 0000 2079 X65) |
Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Dopo questa sentenza non può esserci più dubbio sui rapporti mafia-poltica”
Roma – “Una sentenza che rappresenta un capitolo importante degli ultimi venti anni di storia del paese”. Così Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, commenta la notizia della sentenza, da parte della Corte d’Appello di Palermo, che condanna a sette anni di carcere il senatore Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. In secondo grado la pena detentiva è stata ridotta di due anni, dal momento che il parlamentare del Pdl è stato assolto per le condotte contestate, commesse dopo il 1992, “perché il fatto non sussiste”. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, la pronuncia del giudice rappresenta senz’altro un punto di svolta per le inchieste riguardanti la stagione delle stragi di mafia: “E’ la dimostrazione inequivocabile delle connivenze che vi sono state tra criminalità organizzata e politica, gestite e mediate dal fondatore di un partito garante degli interessi della cupola mafiosa”. Esprimendo perplessità circa il non utilizzo delle importanti rivelazioni fatte da Massimo Ciancimino e Gaspare Spatuzza e chiedendo pronte dimissioni di Dell’Utri dall’incarico di senatore della Repubblica, il responsabile per la Giustizia conclude auspicando che la condanna di Dell’Utri “sia di impulso per le procure di Firenze, Palermo e Caltanissetta a proseguire le inchieste, affinché emerga finalmente la verità che manca da vent’anni”.
La responsabile per i Beni Culturali del movimento nazionale: “Una grave perdita per il panorama teatrale e cinematografico italiano”
Roma – Si è spento a Roma all’età di 86 anni Aldo Giuffré, attore teatrale e cinematografico deceduto dopo un’operazione per una peritonite all’ospedale San Filippo Neri. Italia dei Diritti, nella persona della responsabile per i Beni Culturali Anna Nieddu, intende manifestare la propria vicinanza a tutta la famiglia Giuffré, in particolare al fratello Carlo, con il quale Aldo, di cui intendiamo fornire un ricordo sentito, lavorò per tanti anni: “Quella di Aldo Giuffré – commenta la Nieddu – è una grave perdita per il panorama teatrale e cinematografico italiano, specialmente in un momento in cui per motivi anagrafici tanti grandi personalità ci stanno lasciando orfani di figure di alta levatura. Di Aldo Giuffré voglio ricordare non solo la carriera più nota, che ha toccato picchi incredibili come le collaborazioni con Visconti, De Filippo, Strehler, De Sica o Sergio Leone, ma anche i suoi inizi radiofonici. Non molti sanno che fu proprio Giuffré ad annunciare alla radio la fine della Seconda Guerra Mondiale il 25 aprile 1945, e anche l’inaugurazione della seconda rete Rai venne presentata da lui. A renderlo così grande è stato anche il basso profilo con cui ha vissuto la sua invidiabile carriera teatrale; dichiarava di non essere mai voluto entrare nei salotti buoni del teatro italiano, come testimoniano le critiche che mosse nei confronti di Eduardo De Filippo, che considerava un drammaturgo non proprio eccellente, nonostante fosse tra i nomi con cui collaborò per più tempo. Dopo aver lasciato il teatro si dedicò alla scrittura e all’insegnamento, che riteneva importantissimi perché fonti di trasmissione della nostra cultura alle nuove generazioni. Voglio concludere citando uno dei suoi romanzi che ricordo con piacere: ‘I Coviello’, in cui parla del dopoguerra nella provincia italiana, di cui mette in luce paure e speranze evidenziando la malinconia dell’essere un teatrante puro e l’impossibilità, quasi fosse una condanna, di uscire dalla provincia intesa non solo come luogo fisico ma anche come forma mentis. Una grave scomparsa – conclude la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – a cui Italia dei Diritti non può che guardare con rammarico”.