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Italia dei Diritti saluta Aldo Giuffré, il ricordo della Nieddu

La responsabile per i Beni Culturali del movimento nazionale: “Una grave perdita per il panorama teatrale e cinematografico italiano”

 

 

Roma – Si è spento a Roma all’età di 86 anni Aldo Giuffré, attore teatrale e cinematografico deceduto dopo un’operazione per una peritonite all’ospedale San Filippo Neri. Italia dei Diritti, nella persona della responsabile per i Beni Culturali Anna Nieddu, intende manifestare la propria vicinanza a tutta la famiglia Giuffré, in particolare al fratello Carlo, con il quale Aldo, di cui intendiamo fornire un ricordo sentito, lavorò per tanti anni: “Quella di Aldo Giuffré – commenta la Nieddu – è una grave perdita per il panorama teatrale e cinematografico italiano, specialmente in un momento in cui per motivi anagrafici tanti grandi personalità ci stanno lasciando orfani di figure di alta levatura. Di Aldo Giuffré voglio ricordare non solo la carriera più nota, che ha toccato picchi incredibili come le collaborazioni con Visconti, De Filippo, Strehler, De Sica o Sergio Leone, ma anche i suoi inizi radiofonici.  Non molti sanno che fu proprio Giuffré ad annunciare alla radio la fine della Seconda Guerra Mondiale il 25 aprile 1945, e anche l’inaugurazione della seconda rete Rai venne presentata da lui. A renderlo così grande è stato anche il basso profilo con cui ha vissuto la sua invidiabile carriera teatrale; dichiarava di non essere mai voluto entrare nei salotti buoni del teatro italiano, come testimoniano le critiche che mosse nei confronti di Eduardo De Filippo, che considerava un drammaturgo non proprio eccellente, nonostante fosse tra i nomi con cui collaborò per più tempo. Dopo aver lasciato il teatro si dedicò alla scrittura e all’insegnamento, che riteneva importantissimi perché fonti di trasmissione della nostra cultura alle nuove generazioni. Voglio concludere citando uno dei suoi romanzi che ricordo con piacere: ‘I Coviello’, in cui parla del dopoguerra nella provincia italiana, di cui mette in luce paure e speranze evidenziando la malinconia dell’essere un teatrante puro e l’impossibilità, quasi fosse una condanna, di uscire dalla provincia intesa non solo come luogo fisico ma anche come forma mentis. Una grave scomparsa – conclude la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – a cui Italia dei Diritti non può che guardare con rammarico”.

Porta Portese in vendita, Soldà sul federalismo demaniale

Porta Portese in vendita, Soldà sul federalismo demaniale

 

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:“Evitare un assalto stile Fort Apache da parte degli speculatori”

 

Roma - “Il piano in oggetto richiede una gestione oculata, studiata in ogni singolo dettaglio, l’obiettivo deve essere quello di sanare il bilancio pubblico, in primis quello del Campidoglio, ma senza svendere l’argenteria pregiata”.

 

Con questa dichiarazioni Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, interviene a margine della questione relativa al federalismo demaniale.

Gli enti locali avranno il via libera per ottenere in gestione a titolo gratuito dallo Stato una serie di beni con l’obiettivo di valorizzarli o di venderli, a patto che l’introito ricavato sia poi destinato a sanare il debito pubblico.

A Roma fra gli averi che lo Stato sarebbe disposto a vendere rientrano l’area del mercato domenicale di Porta Portese, il cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti e l’area ferroviaria del quartiere Ostiense.

 

“Non voglio vedere i soliti affaristi cimentarsi nell’acquisizione di questi patrimoni solo per il loro rendiconto personale – afferma l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – bisogna imparare dagli errori commessi in passato per evitare ogni sorta di speculazione, solo così il federalismo demaniale potrà avere dei risvolti positivi”.

 

Italia dei Diritti saluta Aldo Giuffré, il ricordo della Nieddu

La responsabile per i Beni Culturali del movimento nazionale: “Una grave perdita per il panorama teatrale e cinematografico italiano”

 

 

Roma – Si è spento a Roma all’età di 86 anni Aldo Giuffré, attore teatrale e cinematografico deceduto dopo un’operazione per una peritonite all’ospedale San Filippo Neri. Italia dei Diritti, nella persona della responsabile per i Beni Culturali Anna Nieddu, intende manifestare la propria vicinanza a tutta la famiglia Giuffré, in particolare al fratello Carlo, con il quale Aldo, di cui intendiamo fornire un ricordo sentito, lavorò per tanti anni: “Quella di Aldo Giuffré – commenta la Nieddu – è una grave perdita per il panorama teatrale e cinematografico italiano, specialmente in un momento in cui per motivi anagrafici tanti grandi personalità ci stanno lasciando orfani di figure di alta levatura. Di Aldo Giuffré voglio ricordare non solo la carriera più nota, che ha toccato picchi incredibili come le collaborazioni con Visconti, De Filippo, Strehler, De Sica o Sergio Leone, ma anche i suoi inizi radiofonici.  Non molti sanno che fu proprio Giuffré ad annunciare alla radio la fine della Seconda Guerra Mondiale il 25 aprile 1945, e anche l’inaugurazione della seconda rete Rai venne presentata da lui. A renderlo così grande è stato anche il basso profilo con cui ha vissuto la sua invidiabile carriera teatrale; dichiarava di non essere mai voluto entrare nei salotti buoni del teatro italiano, come testimoniano le critiche che mosse nei confronti di Eduardo De Filippo, che considerava un drammaturgo non proprio eccellente, nonostante fosse tra i nomi con cui collaborò per più tempo. Dopo aver lasciato il teatro si dedicò alla scrittura e all’insegnamento, che riteneva importantissimi perché fonti di trasmissione della nostra cultura alle nuove generazioni. Voglio concludere citando uno dei suoi romanzi che ricordo con piacere: ‘I Coviello’, in cui parla del dopoguerra nella provincia italiana, di cui mette in luce paure e speranze evidenziando la malinconia dell’essere un teatrante puro e l’impossibilità, quasi fosse una condanna, di uscire dalla provincia intesa non solo come luogo fisico ma anche come forma mentis. Una grave scomparsa – conclude la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – a cui Italia dei Diritti non può che guardare con rammarico”.

Il ministro Brancher e legittimo impedimento. L’indignazione della Bellantuoni

Il viceresponsabile per la giustizia dell’Italia dei Diritti: “Tempismo perfetto, svelate le reali motivazioni della sua nomina

 

 

Roma, 25 giugno 2010 – Il neoministro per l’attuazione del federalismo Aldo Brancher, imputato a Milano per ricettazione,  ha eccepito dinanzi al Gup il legittimo impedimento. “Decisamente un tempismo perfetto, – nota la viceresponsabile per la giustizia dell’Italia dei Diritti Manuela Bellantuoni.  Incaricato venerdì scorso, è già riuscito a calare la maschera ed esplicitare le reali motivazioni della sua nomina”.

Si tratta dell’ennesima vicenda che lega a doppio filo l’Esecutivo alle problematiche giudiziarie che di volta in volta chiamano in causa i suoi componenti. “Italia dei Diritti vuole ricordare che il legittimo impedimento rappresenta un nuovo esempio di provvedimento ad personam previsto dal governo Berlusconi per garantire l’improcessabilità delle più alte cariche dello Stato –  prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e questo molto spesso sui giornali passa sotto traccia cosicché le persone sono tenute all’oscuro delle trame che preordinano la vita politica del nostro paese”.

La presa di posizione da parte dei cittadini viene richiamata dalla Bellantuoni anche per quanto riguarda l’iniziativa referendaria dell’Italia dei Valori che, con il sostegno dell’Italia dei Diritti,  ha indetto una raccolta firme per tre referendum tra i quali ce n’è uno che verte sull’abrogazione del legittimo impedimento. “Nonostante questo nuovo caso di politica personalizzata ormai rientri nella sezione cronaca o costume dei giornali – conclude la viceresponsabile per la giustizia – è necessario mantenere alta l’attenzione delle persone affinché la gravità di questi avvenimenti non venga coperta dal velo dell’abitudine”.

Italia dei Diritti fa asfaltare via di Dragone a Roma

Il presidente del movimento nazionale Antonello De Pierro non si accontenta: “Necessario estendere i lavori a tutta la zona in questione”

 

 

Roma – L’Italia dei Diritti porta a casa l’ennesima vittoria. Il movimento nazionale guidato da Antonello De Pierro, che tempo fa si era mosso insistentemente al fine di ottenere il rifacimento del manto stradale di via di Dragone e di diverse vie del XIII Municipio, ha visto ripagare i propri sforzi. La strada succitata il 22 giugno è stata totalmente riasfaltata, con somma soddisfazione di tutti i residenti che a dispetto di un dislivello dei tombini ancora eccessivo, possono finalmente percorrere una via priva di buche e toppe. Positivo il commento di Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti: “Meglio tardi che mai – ha dichiarato –. È assurdo che quanto dovrebbe essere di normale amministrazione per una giunta municipale e in particolar modo per un assessorato ai lavori pubblici, debba vedere prima l’intervento di noi dell’Italia dei Diritti affinché i cittadini riescano finalmente a ottenere quello che dovrebbe essere un diritto sacrosanto, ossia il poter camminare in tranquillità sulle strade senza incorrere in incidenti causati dal manto stradale dissestato. Per qualche tempo, dopo aver ricevuto tante segnalazioni da parte dei residenti della zona e nostri sostenitori, abbiamo sperato che l’assessore Amerigo Olive prendesse i dovuti provvedimenti per far sì che via di Dragone, ridotta ormai a un colabrodo come la grande maggioranza delle strade del XIII Municipio,  fosse messa in sicurezza; poi – continua De Pierro –, visto che dal municipio giungeva soltanto il solito immobilismo, siamo dovuti intervenire per far sì che l’opinione pubblica fosse informata sullo stato delle cose. Circa un mese e mezzo fa siamo venuti a conoscenza del prossimo rifacimento del manto stradale di via di Dragone, ma prima di poter gridare alla vittoria abbiamo preferito aspettare che il tutto fosse realizzato. Naturalmente continueremo a vigilare, dacché quella è una strada che viene percorsa quotidianamente da centinaia di bambini che si recano a scuola, e ci auguriamo soltanto che il materiale usato garantisca una buona tenuta per un accettabile lasso di tempo, sperando così di non doverci ritrovare presto a lanciare gli stessi allarmi. Approfitto dell’occasione per ricordare  all’assessore Olive che l’opera non può limitarsi solo a via di Dragone, perché se ci si addentra nelle relative traverse ci si accorge immediatamente del pericolo a cui sono esposti pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti. Ci auguriamo pertanto che quello di via di Dragone non sia stato solo un intervento per salvare la faccia e auspichiamo il rifacimento del manto stradale di tutta la zona di Dragona, una delle più dissestate del XIII Municipio, anche a giudicare dalle segnalazioni che ci pervengono quotidianamente. Se ciò non fosse – conclude ironicamente il presidente del movimento nazionale – si potrebbe sostituire l’infelice proposta di ospitare il Gran Premio di Formula1 nella pineta di Ostia, avanzata da Alessandro Onorato, con un più coerente e appassionante rally tra le strade in questione”.

A Roma il primato di morti per pm10. L’aut aut di Marinelli

Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Le città non sono in grado di sostenere il traffico urbano per carenza infrastrutturale”

 

 

Roma, 25 giugno 2010 –  “Sicuramente il trend è positivo se riceviamo buone notizie sia da Pomigliano d’Arco che dal Golfo del Messico. La prima, cittadina campana, lancia un messaggio di speranza in ordine alla chiusura degli stabilimenti Fiat Italia; il secondo, invece, ex meraviglioso golfo turistico, suona la sveglia a chi amministra la cosa mondiale sui rischi ecologici del petrolio”. Questa la dichiarazione del responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, Vittorio Marinelli , all’indomani dell’assegnazione del non invidiabile primato conquistato da Roma come città con più morti che  possono ricondurre all’inquinamento da pm10.

“In un’Italia, però rappresentata da vecchi amministratori capaci di gestire egregiamente solo condomini, - così lancia il suo strale Marinelli -  si è soliti procedere come quando il medico, invece di curare le cause di una malattia, interviene su un brufolo con del semplice belletto o del fondotinta invece di risolvere i problemi alla radice”.

L’attenta disamina della questione, da parte dell’esponente regionale del movimento presieduto da Antonello De Pierro, prosegue con un paragone naturalistico che pone davanti agli occhi degli amministratori pubblici l’insostenibilità dell’attuale stato infrastrutturale: “Al termine della gestazione Madre Matura ci dà due gambe e non quattro pneumatici forniti di altrettante ruote, per cui data la non naturalità del trasporto automobilistico è necessario rivedere il sistema della mobilità urbana e, che vadano a benzina, a gasolio o a gas, le macchine devono sparire dai nostri borghi. Le città non sono in grado di sopportare il traffico privato per insufficienza infrastrutturale. Più che verso il futuro, il nostro sguardo è rivolto verso un radioso passato, quando Roma era la capitale mondiale di filobus e tram.”

A rischio 112 posti di lavoro nei canili comunali romani, Di Cosmo lancia l’allarme

Il responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti:“Siamo al fianco dei lavoratori”

 

Roma - “La convinzione politica dell’amministrazione Alemanno prosegue imperterrita verso il vicolo cieco che sta delineando giorno dopo giorno. Nel caso specifico poi, non solo si va a colpire la fascia dei lavoratori socialmente utili, mettendo intere famiglie per strada, ma addirittura l’incoscienza è oramai tale che si sta creando un allarme cani che non ha precedenti in questa città. Basta fare un semplice giro fra i canili romani per notare le strutture fatiscenti  nelle quali sono ospitati i poveri animali. Cani e gatti che non hanno cibo a sufficienza per sopravvivere degnamente, e si assiste senza battere ciglio alla loro travagliata fine”.

 

Queste le parole con cui il responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti, Marco Di Cosmo, ha voluto dare il proprio sostegno all’Associazione Volontari Canile di Porta Portese (AVCPP) che gestisce 4 strutture comunali di accoglienza degli animali (Muratella, ex Poverello, Valle dei Cuccioli ed alcuni servizi presso l’ex Cinodromo).

Lo scorso gennaio, l’Ufficio Tutela e Benessere degli Animali del comune di Roma ha tagliato del 20% la Convenzione in essere con l’AVCPP, ridotta ora a 280 mila euro.

Immediata l’apertura da parte dell’associazione dello stato di crisi. In mancanza di un accordo sindacale per la possibilità di concordare contratti di solidarietà, e in mancanza di un intervento da parte del Comune per rivedere le proprie posizioni, lo stato di crisi si concluderà con il licenziamento collettivo di 101 dipendenti a tempo indeterminato e di 11 a tempo determinato.

 

 

“A nome di tutto il movimento esprimo piena solidarietà ai volontari dell’associazione in questione – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – Per quanto complicato possa essere invito loro a stringere i denti di fronte a questi soprusi quotidiani per il bene degli animali. Siamo al loro fianco nel sostenere questa causa dai risvolti inquietanti e in merito alla quale qualcuno dovrà fare i conti con la propria coscienza”.

Per la Corte dei Conti le Province costano troppo, interviene Guazzi

 

Il viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti: “I dati desunti dal rendiconto annuale dell’organo dello Stato, sembrano un ottimo spunto per ridefinire al meglio la logica delle competenze”

 

Roma – “Mi sembra assurdo pensare che da anni le relazioni di questo indispensabile strumento di controllo statale, vengano continuamente sottovalutate. Non è la prima volta che la Corte dei Conti lancia l’allarme sulle spese sproporzionate sostenute dalla nostre amministrazioni locali. Deduco che trasversalmente, dalla destra alla sinistra, poco piace l’operato di questo organo perché viene dettagliatamente evidenziato lo sperpero consumato ai nostri danni”.  Con queste parole il viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti, Andrea Guazzi, commenta la dichiarazione rilasciata in questi giorni dal procuratore generale alla Corte dei Conti, Mario Ristuccia, relativamente ai dati desunti dal rendiconto generale dello Stato, sul costo sostenuto dai cittadini per mantenere l’apparato burocratico delle Province. Tra i vari dati denunciati risulta che l’italiano spenda per gli enti locali provinciali circa 43 euro pro-capite e, nella regione Calabria, la cifra salga addirittura a 83,5 euro.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro sostiene che l’indagine evidenziata da Ristuccia, si propone all’interno di un recente progetto sulla possibile eliminazione dell’apparato provinciale: “Il cittadino che vuole avere un ausilio dalla istituzioni si rivolge senza alcun dubbio al proprio Comune di appartenenza. La riforma del titolo V della Costituzione ha ampiamente ripagato le Regioni con maggiori competenze. Pertanto mi appare poco chiaro come l’attività delle Province possa rientrare in questo quadro organizzativo. Spesso nelle stesse amministrazioni locali ci troviamo di fronte ad episodi di clientelismo, di scarsa trasparenza, di inspiegabili assunzioni di spese. Ma che ruolo hanno le Province? Cosa può legittimare la loro esistenza? I dati desunti dal rendiconto annuale della Corte dei Conti – conclude Guazzi – mi sembrano un ottimo spunto per ridefinire al meglio la logica delle competenze.”

Italia dei Diritti sostiene il progetto “Due ruote per la speranza” a favore dell’Airc

Il vicepresidente del movimento nazionale Roberto Soldà: “Dietro a una società troppo superficialmente ritenuta individualista ed egoista c’è un cuore vivo e pulsante che anima iniziative come questa”

 

 

Roma – “Una iniziativa encomiabile di una categoria, quella dei motociclisti, che ha saputo mettersi in discussione per un fine nobile”. Così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, commenta il progetto “Due ruote per la speranza”, una raccolta fondi in favore dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che vedrà domenica 4 luglio migliaia di motociclisti provenienti da tutta Italia radunarsi all’ippodromo Capannelle di Roma per manifestare la propria solidarietà e richiamare al tempo stesso l’attenzione su una categoria troppo spesso vista di cattivo occhio dalle istituzioni per i comportamenti sconsiderati di qualche irresponsabile. L’intento degli organizzatori è quello di dimostrare che dietro a caschi dalle grafiche sprezzanti e scarichi talvolta un po’ rumorosi si celano persone sensibili alle tematiche dei più bisognosi e vicine a tutti coloro che sono affetti da un male per cui i fondi da destinare alla ricerca costituiscono ancora oggi l’unica arma possibile.

 

“La ricerca sul cancro – continua Soldà – deve assolutamente essere portata avanti, e per farlo purtroppo ha bisogno di qualcuno che colmi le lacune create dalle istituzioni. Già altre volte il mondo associativo si è fatto carico di problemi della collettività, ma questo fa capire quanto dietro a una società troppo superficialmente ritenuta individualista ed egoista ci sia un cuore vivo e pulsante che anima iniziative come questa”.

 

Italia dei Diritti intende esprimere tutto il proprio sostegno nei confronti dei promotori del progetto, pertanto invita tutti i sostenitori del movimento nazionale a partecipare in massa all’evento che si terrà il 4 luglio a partire dalle ore 12 presso l’ippodromo Capannelle di Roma, dove con una semplice donazione si potranno restituire speranze e sorrisi a coloro che lottano quotidianamente contro il cancro.

Regioni favorevoli a restituire competenze allo Stato, l’analisi di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Le dichiarazioni di Vasco Errani sono un significativo risvolto politico al quale il Governo dovrà presto rispondere”

 

Roma – Non senza ostacoli è il cammino intrapreso recentemente dalle Regioni in risposta ai tagli decisi dalla manovra finanziaria: il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, ha annunciato in conferenza stampa la decisione assunta all’unanimità di restituire allo Stato le competenze assegnate agli enti locali dalla legge Bassanini e di convocare prontamente una conferenza straordinaria Stato-Regioni per fare il punto sulle spese di funzionamento, sui costi gestionali e sugli sprechi.

Tra le principali competenze in tema figurano il trasporto pubblico locale, il mercato del lavoro, la polizia amministrativa, gli incentivi alle imprese, la Protezione Civile, gli invalidi civili, la salute, le opere pubbliche, l'ambiente.

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti,  Roberto Soldà, esprime le sue considerazioni in merito alla questione e afferma: “È sintomatico che la posizione dichiarata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province sia stata presa all’unanimità. L’intento è quello di rinviare al mittente la stretta mortale dei tagli che serra le amministrazioni locali e conseguentemente i cittadini che devono pagare le tasse. Persino le Regioni con maggioranza di centro-destra sono concorde nel riconoscere la gravità della situazione. Le parole del presidente Errani – conclude il numero due del movimento guidato da Antonello De Pierro – sono indubbiamente un significativo risvolto politico al quale il Governo dovrà presto rispondere”.

 

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