La viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti: “Che ne sarà di tutti i servizi sociali prima garantiti dagli enti montani?”
Pescara – “Una ridefinizione territoriale senza alcuna logica”. Telegrafico e polemico il commento di Barbara Del Fallo, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, circa la decisione del Consiglio regionale di abolire otto comunità montane, portandone il numero da 19 a 11. Il provvedimento, votato in assemblea favorevolmente da Pdl e Pd, è stato invece aspramente criticato dall’Idv, in quanto ritenuto un escamotage formale, buono per attuare le linee guida del Governo centrale, ma che non risolve il problema del taglio degli enti territoriali e la razionalizzazione economica. Un’opposizione cui si associa la Del Fallo: “ C’è un’assoluta mancanza di logica nei criteri stabiliti per ridefinire l’assetto territoriale e l’accorpamento dei Comuni. Ci ritroveremo con enti formati da paesi montani e marittimi anche molto distanti, e che pertanto avranno poche possibilità di interagire tra loro”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro giudica “superficiale, frettoloso e a senso unico” l’operato della Regione Abruzzo: “Preoccupati di mettere al più presto in atto le linee dettate da Roma, gli amministratori regionali non hanno neanche ritenuto opportuno convocare i rappresentanti delle Comunità montane o quantomeno valutare le loro istanze. Da membro di un movimento a difesa del cittadino quale l’Italia dei Diritti – conclude la viceresponsabile per l’Abruzzo – non posso fare a meno di chiedermi che fine faranno tutti quei servizi, in primis nel campo dell’assistenza sociale, prima garantiti dalle comunità montane”