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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Infiltrazioni camorristiche nella ricostruzione dell’Aquila, la reazione della Alfieri

La viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti: “Posso dire con franchezza che siamo di fronte ad una non notizia poiché tutti sapevamo. Si vada fino in fondo e si facciano i nomi degli imprenditori aquilani coinvolti”

 

Roma – La Guardia di Finanza ha arrestato sei persone appartenenti al clan dei Casalesi ree di aver tentato di mettere le mani su alcuni appalti per la ricostruzione dell’Aquila. L’operazione denominata “untouchable” è scattata a seguito di un lungo periodo di intercettazioni dalle quali è emerso con chiarezza come gli arrestati disponessero l’invio di denaro necessario a finanziare le imprese che venivano poi costituite all’Aquila per loro conto, e attraverso le quali si aggiudicavano i lavori per la ricostruzione. “Posso dire con molta franchezza – ha detto Concetta Alfieri, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti – che stiamo parlando di una non notizia visto che da tempo si sapeva delle infiltrazioni della camorra nella ricostruzione aquilana. Grazie al lavoro svolto dai finanzieri, però, ora il problema sta venendo a galla in tutta la sua gravità, abbiamo i primi arrestati e stanno emergendo anche pesanti coinvolgimenti di costruttori aquilani che hanno fatto affari con persone appartenenti al clan dei Casalesi.”

L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha visto impegnati circa 500 militari e ha portato al sequestro di 21 società, 118 immobili ed altri beni per un valore complessivo di 100 milioni di euro. “Senza intercettazioni – ha proseguito l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – l’operazione messa in atto con successo della Guardia di Finanza non sarebbe stata possibile. Mi auguro che questa vicenda possa essere di monito per il governo che sta cercando caparbiamente di far approvare da tempo il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche, per limitarle e circoscriverle nel tempo e nei modi. Questa è la riprova della loro importanza e di quanto esse siano determinati ai fine delle indagini messe in atto dalle forze di polizia”. 

I tentacoli di una cricca sull’edilizia di Ostia, De Pierro lancia l’allarme

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “È giunto il momento che la magistratura cominci a indagare con particolare attenzione su un fenomeno che partorisce danni quotidianamente, colpendo spesso i diritti dei privati cittadini”


Roma – L’Italia dei Diritti interviene apertamente per portare alla luce un corposo sistema di affari illeciti radicato nel tessuto socio-politico del XIII municipio. In base a informazioni di cui l’organizzazione extraparlamentare presieduta da Antonello De Pierro è in possesso, sembrerebbe che una parte dell’edilizia di Ostia sia gestita da una “combriccola” dedita al controllo del territorio, con la complicità di alcuni pezzi deviati delle istituzioni locali.

 

“È  una situazione giunta ormai oltre la normale soglia di sopportabilità”, dichiara preoccupato il leader del movimento De Pierro, che poi illustra gli aspetti di criticità della vicenda: “È importante che l’attenzione dell’opinione pubblica si soffermi su questo problema che attanaglia tutta Roma, e che nel XIII municipio raggiunge il suo apice. Abbiamo deciso che è venuto il momento di denunciare questo stato di cose sulla base di risultanze documentali che formano una piattaforma probatoria molto solida. Non esito a dichiarare che parte dell’edilizia di Ostia e delle zone adiacenti è in mano a una cricca politico-affaristica che gestisce interessi piuttosto considerevoli. È ormai ora – tuona De Pierro – che la magistratura cominci a indagare con particolare impegno su un fenomeno che partorisce danni quotidianamente e colpisce spesso i diritti dei privati cittadini, vessati a tal punto da fronteggiare inermi una piovra che muove i suoi tentacoli in diversi settori istituzionali deviati a vari livelli”.

 

Poi, il numero uno dell’Italia dei Diritti si schiera in difesa dei cittadini e di quei valori morali costantemente violati dal dilagare di spregiudicate lobby delinquenziali, specificando che: “Quanto sto affermando, e che noi del movimento abbiamo intenzione di perseguire come nel nostro naturale percorso di impegno civile, trova riscontro sia in una documentazione cartacea da noi posseduta sia in segnalazioni che giungono puntualmente dai residenti delle aree in questione, spesso schiacciati dallo strapotere di soggetti senza scrupoli che possono avvalersi di notevoli coperture, con sommo sprezzo di ogni principio di legalità e giustizia, e con alla base un protagonista assoluto che è il dio denaro”.

 

“Sono disponibile a fornire tutti gli elementi necessari alla procura, qualora si palesasse un avvio di accertamenti su ciò che sto portando alla ribalta”, precisa De Pierro, che inoltre lancia un messaggio a tutti coloro che sovente si trovano a essere vittime di questa corruzione sistemica: “L’invito che rivolgo ai cittadini, costretti a soccombere di fronte a un sodalizio che non esiterei a definire criminale, è di segnalare sempre qualsivoglia sopruso subito e, tengo a precisare, di farlo non con esposti che lasciano il tempo che trovano, ma con dettagliate denunce all’autorità giudiziaria, senza tralasciare di fare presente anche al nostro movimento i casi più eclatanti, come peraltro accade con sempre maggiore frequenza”.

Diciotto anni fa l’agguato mortale a Borsellino, Girlando chiede verità

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Il nostro movimento è orgoglioso di aver partecipato in prima persona alle celebrazioni della  memoria di un uomo giusto che ha sacrificato la  propria vita per estirpare il male più grande del nostro paese”

 

Roma - “Ho partecipato alle commemorazioni che si sono tenute questa mattina in via D’Amelio, e sono a dir poco commosso nell’aver letto nei volti del popolo delle Agende Rosse, di Salvatore Borsellino, quanta voglia ci sia da parte di questi onesti cittadini di voler combattere la mafia e nel voler scoprire la verità sulle stragi che sono costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino. Peccato che la marcia di cordoglio sia stata macchiata dalla presenza di alcuni ospiti politici non desiderati, in cerca solo di passerelle e che sono poi gli stessi che sostengono a spada tratta il senatore Dell’Utri, colui che ha osato definire Vittorio Mangano come il suo eroe”.

 

Con queste dichiarazioni Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, direttamente dal luogo della strage mafiosa in cui il 19 luglio del 1992 veniva ucciso Paolo Borsellino, ha voluto rendere omaggio alla memoria del giudice e della sua scorta.

 

 

“Oggi siamo qui per non dimenticare, perché solo non scordando il coraggio di eroi veri come Paolo Borsellino possiamo rendere migliore la nostra vita – dichiara l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – Un messaggio di solidarietà va anche alle Procure di Palermo e Caltanissetta, chiamate a confrontarsi con indagini dure che paradossalmente alcuni definiscono scomode, l’Italia dei Diritti è al vostro fianco”.

Emendamento al ddl intercettazioni, le modifiche non convincono la Bellantuoni

La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti:“Nonostante le modifiche la legge resta scandalosa”

 

Roma - “Nonostante le modifiche, quella che il Governo Berlusconi vuole far approvare resta comunque una legge bavaglio”. La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti Manuela Bellantuoni boccia l’emendamento presentato ieri dal governo sul disegno di legge sulle intercettazioni. La riduzione delle restrizioni a carico dell’editoria, secondo la Bellantuoni, “non priva il ddl del suo carattere liberticida e continua a non tutelare il diritto all’informazione del cittadino; nulla poi si è fatto per modificare le restrizioni all’utilizzo di questo importantissimo strumento investigativo, senza il quali tantissimi reati sarebbero rimasti nell’ombra e impuniti”. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro l’emendamento governativo presenta invece un fine molto più strumentale e attuale, quello cioè di “distogliere l’attenzione dalle vicende che riguardano il sottosegretario Giacomo Caliendo, che del testo legislativo è il curatore, ma anche coinvolto recentemente nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3”. E al premier Berlusconi il quale, deluso dalla modifica, ritiene che gli italiani non potranno ancora parlare liberamente al telefono, la Bellantuoni seccamente risponde che “chi non ha nulla da nascondere, nulla ha da temere dalle intercettazioni”.

Soldà commenta il ricorso contro il governatore Cota

Roma – L’esponente della Lega Roberto Cota rischia la presidenza alla guida del Piemonte. A mettere in discussione la dirigenza dell’ex segretario del Carroccio e il responsabile del Tar piemontese Franco Bianchi, che stanotte ha accolto il ricorso di due liste di centrodestra (“Consumatori” e “Al Centro con Scaderebech”) , determinando che si prosegua entro trenta giorni al riconteggio di 15.000 schede elettorali.“Non metto in discussione il presidente Cota ma è importante dare trasparenza dal punto di vista della legalità ai cittadini onesti, che hanno votato, - commenta Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti - poiché il nostro Paese si fonda su principi improntati alla legittimità costituzionale e al rispetto delle regole”.


Il Tar della Regione piemontese ha agito con l’intento di capire se gli elettori votando le liste “Al Centro con Scaderebech” e “Consumatori”, hanno esternato anche la preferenza a Cota, eletto alle scorse regionali con 9.372 voti. Sentenza mal digerita dal neopresidente, che ricorrerà al Consiglio di Stato. “Un atto dovuto quello del Tar – conclude Soldà – che ha avuto dei validi motivi per accogliere il ricorso”.

Soldà commenta il degrado nelle carceri campane

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:“Intervenire subito per evitare altri suicidi”

 

Napoli - “La dignità umana va sempre rispettata e garantita anche nei confronti dei detenuti”. Questo il monito di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, riguardo alla denuncia delle associazioni "Antigone" e "La Mansarda" sulla situazione delle carceri campane, in particolare a Poggioreale. Celle sovraffollate, servizi igienici inadeguati e mal funzionanti, mancanza d’acqua e assenza totale di areazione, le problematiche più urgenti da affrontare. Un’accusa non nuova al sistema carcerario italiano, che come sottolinea Soldà, “complice il gran caldo estivo, rende ancora più grave la situazione, privando i detenuti della possibilità di scontare in condizioni dignitose la loro pena. Il ministero della Giustizia piuttosto che fare proclami – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – ,deve prontamente intervenire, perché alle inefficienze del sistema, i reclusi reagiscono nel più drammatico dei modi, e cioè con il suicidio in cella”.

Due milioni gli indigenti in Italia. L’analisi di Barbara Del Fallo

La viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Governo festeggia l’ uscita dalla crisi, ma  nasconde i dati reali



Roma –  “Welfare, per come lo intende il Governo, significa far vedere agli elettori  un mondo che non c’è  – questa la lapidaria dichiarazione di Barbara Del Fallo, viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti, al momento della lettura dei dati pubblicati dall’Istat sui livelli di povertà in Italia.

Dalle ultime rilevazioni emerge che le persone in condizione di povertà relativa ammontano a 2 milioni 657mila unità che globalmente rappresentano il 10,8% dei nuclei familiari del Bel Paese.

In aumento deciso la povertà assoluta che coinvolge la fascia dei dipendenti, molto spesso operai e situati geograficamente nel meridione.

“L’invito che l’Italia dei Diritti, da sempre schierata a favore delle fasce svantaggiate, evidenzia chiaramente è che questi dati non fotografano il non emerso, tutto ciò che rimane non visibile ai sensori dell’Istituto di Statistica, la considerazione puntuale di queste sacche profonde di sofferenza sociale andrebbe a tramutare in nero le rosee sibille tremontiane – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, che invita inoltre la compagine governativa a cercare anche vie d’uscita tangibili per una classe politica caratterizzata da un atavico disinteresse alla visione della realtà –. Il cittadino è sempre più solo, abbandonato dalla mancanza di servizi sociali, che, anche se marginalmente, potrebbero lenire la sofferenza che le famiglie stanno percependo”.

 

 

Palazzinaro a capo commissione Ambiente Lazio, il sarcasmo di Marinelli

Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti:“Non c’è da stupirsi, non si comanda senza il mattone”

Roma - “La Polverini dovrebbe immediatamente proporre a Ramon Berloso, il serial killer delle prostitute, la commissione per le pari dignità e la tutela della donna”. Risponde con un caustico umorismo Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, alla notizia della nomina dell’immobiliarista Roberto Carlino a presidente della commissione Ambiente della Regione. Vibranti le proteste da parte dell’opposizione, che ha paventato un macroscopico conflitto di interessi coinvolgente il “palazzinaro romano”, che Marinelli senza mezzi termini giudica “uno dei tanti devastatori dello stupendo agro romano, che suscitava meraviglia e stupore nei viaggiatori dell’ottocento, a cominciare da Goethe, impegnati nel tour culturale della penisola”. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, la realtà è oggi ben diversa e citando Roberto Saviano, ricorda come l’Italia “sia ormai una Repubblica fondata sul cemento. Lo sanno bene i politici romani fin dalla presa di Porta Pia e dallo scandalo della Banca Romana: per comandare davvero, occorre scendere a patti immorali con il mattone. Non c’è da meravigliarsi dunque – conclude con disincanto Marinelli – se a presiedere la commissione preposta alla tutela dell’Ambiente, ci sia un “Attila” delle costruzioni”.

 

Detenuti legati ai letti negli O.P.G., lo sdegno di Smiroldo

Il viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “C’è una responsabilità politica macroscopica”

 

Roma – Le ispezioni della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario, presieduta dal senatore Ignazio Marino, nei sei ospedali psichiatrici giudiziari italiani stanno portando alla luce fatti gravissimi. Condizioni di estremo degrado all’ O.P.G. di Barcellona Pozzo di Gotto: internati abbandonati a loro stessi, seminudi, legati al letto in celle sovraffollate. Carenza di fondi lamentata da chi dirige la struttura, priva perfino del necessario numero di agenti penitenziari e personale medico. La Regione Sicilia, dal canto suo, si scagiona da ogni colpa sostenendo d’attendere le decisioni della commissione paritetica Stato-Regione.

“Non ci si può nascondere dietro ad un dito –  interviene Luigino Smiroldo viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti – anche se può essere facile da parte delle istituzioni. C’è una responsabilità politica macroscopica, quella di non applicare la legge dello Stato. Ogni paziente psichiatrico prende dalla Regione dei soldi per il posto letto, sarebbe bello verificare quanti ne sono stati spesi dalla regione Sicilia per mantenere i degenti che, indipendentemente dalla patologia di cui soffrono, hanno diritto a tale denaro, che arriva direttamente ai responsabili della gestione. La cosa scandalosa è che questi individui non hanno bisogno di strumentazione diagnostica costosissima o dispositivi medici particolari per sostenere la loro malattia, sono soldi puliti che arrivano, soldi senza spese e meno spese si hanno più soldi si incamerano.”

Non si tratta di un caso isolato, nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa la situazione verificata non risulta migliore, indecenti le condizioni igieniche. Esemplificativo il fatto che i pazienti detenuti per conservare fresca l’acqua da bere erano costretti a tenerla nel water.

“Quello di cui hanno bisogno queste persone – analizza Smiroldo –  come ormai dimostrato, è una struttura che fornisca un minimo di dignità, ascolto, con ovviamente l’ausilio delle terapie farmacologiche. Di fondamentale importanza è cercare di reintrodurre i detenuti nel loro territorio d’origine attraverso delle case protette, per poter vivere, mangiare e socializzare in modo dignitoso previa riabilitazione, avendo loro subito anni di segregazione,  supportati laddove necessario da farmaci, psicologi, infermieri. Altra cosa rilevante è ripristinare i contatti con i parenti per ricollegare quell’affettività venuta meno con la reclusione coatta. Queste le cose da fare che non vengono fatte – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – le istituzioni non hanno agito appositamente, sia dal punto di vista politico sia economico, accade  purtroppo in gran parte del sud Italia, dove non si è fatto quello che la legge prevedeva di fare. Chi gestisce tali detenuti ha un guadagno perché ha poche spese. Mi piacerebbe sapere – chiosa Smiroldo –  quanti soldi hanno ricevuto per queste persone e quanto poi hanno speso ma, probabilmente,  non lo sapremo mai.”



Un successo la notte d’arte a Roma con Caravaggio, la soddisfazione della Nieddu

La  responsabile per i Beni Culturali dell’Italia dei Diritti:“Iniziativa coraggiosa e intelligente che rende finalmente omaggio ad uno degli artisti italiani più apprezzati al mondo”

 

Roma - “È stato un evento magnifico, indimenticabile, Caravaggio rappresenta una delle punte di diamante dell’arte italiana e ha meritato questo bagno di folla. Non vorrei tuttavia che si trattasse di una goccia nell’oceano a fronte dei recenti tagli alla cultura apportati dal nostro governo, che attualmente pongono l’Italia in uno stato di imbarazzo generale. Il boom di presenze che si è registrato deve far riflettere chi di dovere, gli italiani sono attenti ed interessati alla cultura quando viene loro proposta, soprattutto quella di qualità ”.

 

È con queste dichiarazioni che Anna Nieddu, responsabile per i Beni Culturali dell’Italia dei Diritti, esprime il proprio gradimento per l’iniziativa “La notte di Caravaggio” che la città di Roma ha dedicato al famoso pittore, in occasione del quarto centenario della morte del primo grande esponente della scuola barocca.

Un itinerario speciale, che tra la sera del 17 e il mattino del 18 luglio, ha illuminato i capolavori custoditi alla Galleria Borghese e nelle tre chiese romane di San Luigi dei Francesi, Santa Maria del Popolo e Sant'Agostino.

La rassegna ha stabilito cifre record: all'una erano più di 20mila i visitatori presenti alla Galleria Borghese con code lunghissime e un'ora di fila fuori dalle chiese.

 

“Un sentito ringraziamento a chi ha creduto nel progetto e lo ha portato avanti e chi ha permesso che si realizzasse – tiene a precisare l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – Spero che si prosegua su questa strada,  Roma deve tornare ad essere la capitale della cultura”.

Cosentino dimesso mantiene funzioni partito campano. La reazione di Di Mauro

Il viceresponsabile regionale dell’ l’Italia dei Diritti: “Le giovani leve politiche cercano nuove strade poco chiare”

 

“Nessuna sorpresa  all’indomani delle dimissioni da Sottosegretario di Cosentino, che nonostante tutto, continuerà a occuparsi della componente PdL regionale – questa l’amara constatazione di Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti –. Tutto quello che è collegato al partito di maggioranza in regione e in Italia, è basato su fondamenta giuridiche poco chiare”.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro pone l’accento sull’inevitabile intreccio di poteri che permette la sopravvivenza e il primato in termini di voti, ad un partito come quello che ha espresso la persona di Stefano Caldoro al governo della regione. “Nessuno degli “associati” può prescindere dal collegamento e dalla accettazione più o meno tacita di pratiche non immacolate. Così come Berlusconi è riuscito a tamponare l’emergenza della monnezza, solo con il placet  di clan camorristici, così le nuove leve politiche non disdegnano collusioni nuove e inusitate ma non troppo”

Il pensiero di Di Mauro va umanamente agli elettori confusi ed ingannati dalla  promessa tradita di un nuovo corso politico, che per il momento di nuovo dimostra soltanto lo sviluppo di originali direzioni e tentativi di manovra deprecabili. “Non nego che Cosentino, come dicono molti suoi strenui difensori, possa essere una brava persona, ma quando il centro nevralgico dell’organismo è malato anche i suoi organi periferici lo sono”.

 

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