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Emendamento al ddl intercettazioni, le modifiche non convincono la Bellantuoni

La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti:“Nonostante le modifiche la legge resta scandalosa”

 

Roma - “Nonostante le modifiche, quella che il Governo Berlusconi vuole far approvare resta comunque una legge bavaglio”. La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti Manuela Bellantuoni boccia l’emendamento presentato ieri dal governo sul disegno di legge sulle intercettazioni. La riduzione delle restrizioni a carico dell’editoria, secondo la Bellantuoni, “non priva il ddl del suo carattere liberticida e continua a non tutelare il diritto all’informazione del cittadino; nulla poi si è fatto per modificare le restrizioni all’utilizzo di questo importantissimo strumento investigativo, senza il quali tantissimi reati sarebbero rimasti nell’ombra e impuniti”. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro l’emendamento governativo presenta invece un fine molto più strumentale e attuale, quello cioè di “distogliere l’attenzione dalle vicende che riguardano il sottosegretario Giacomo Caliendo, che del testo legislativo è il curatore, ma anche coinvolto recentemente nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3”. E al premier Berlusconi il quale, deluso dalla modifica, ritiene che gli italiani non potranno ancora parlare liberamente al telefono, la Bellantuoni seccamente risponde che “chi non ha nulla da nascondere, nulla ha da temere dalle intercettazioni”.

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