Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Seppure l’iniziativa promossa sembra meritevole, purtroppo la crisi ed il piano tagli della manovra finanziaria non ci permettono di commettere errori”
Roma – Aria di polemica in Lombardia tra Lega Nord e il governatore Roberto Formigoni. Il capogruppo del Carroccio in Regione, Stefano Galli, ha dichiarato il suo disappunto sulla cifra stanziata, come ogni anno dal Pirellone per la sponsorizzazione del Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. I numeri parlano di 234mila euro, che in tempo di crisi e di ristrettezze delle finanze pubbliche, sembrerebbero per Galli un inutile spreco. La risposta viene affidata al capogruppo regionale del Pdl, Paolo Valentini, il quale appoggia favorevolmente l’evento in quanto capace di garantire la presenza di significative personalità da tutto il mondo, oltre che di numerosi cittadini lombardi.
Interviene sulla questione il vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, il quale afferma: “Seppure l’iniziativa promossa sembra meritevole, purtroppo la crisi ed il piano tagli della manovra finanziaria non ci permettono di commettere errori. Ogni risparmio è un tassello per ricostruire la solidità del nostro Paese e gli sperperi non sono ammessi. Il presidente Formigoni deve adeguarsi come tutti alla situazione in corso. In ballo ci sono gli interessi dei cittadini”.
Il viceresponsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti: “Esprimo solidarietà nei confronti dei magistrati e di tutte le forze dell’ordine che in prima persona e con coraggio sfidano coloro che commettono reati di corruzione ed evasione fiscale”
Roma – “La corruzione in Italia è una questione irrisolta e quello che le pagine dei giornali ci riportano è solamente la punta di un iceberg che cela al di sotto una montagna ancor più grande”. Con queste parole il viceresponsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti, Paolo Leporati, commenta l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli su richiesta dei pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio, relativamente alla scoperta di tangenti per alcuni appalti di manutenzione per Trenitalia Spa. A finire in manette per presunta associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio, l’ex dirigente responsabile del servizio manutentivo della società pubblica, Raffaele Arena, l’ex responsabile di una sezione di manutenzione, Fiorenzo Carassai, e gli imprenditori napoletani Giovanni e Antonio De Luca, titolari della società ‘Fd Costruzioni’ di Napoli, impresa al centro dell'inchiesta. Gli appalti pilotati ammontano ad oltre 10 milioni di euro e sono relativi alla manutenzione e rottamazione dei carri e delle locomotive di Trenitalia.
“Voglio esprimere la mia solidarietà nei confronti dei magistrati, della Guardia di Finanza e di tutte le forze dell’ordine che in prima persona e con coraggio sfidano coloro che commettono reati di corruzione ed evasione fiscale – afferma l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –. La piaga delle tangenti è un fenomeno dilagante nel nostro Paese. Troppo spesso sono le stesse istituzioni ad agire in un costante conflitto di interessi e quindi in modo inversamente proporzionale al principio di legalità. Questo a discapito delle persone oneste e a vantaggio dei più furbi. Mi auguro – conclude Leporati – che attraverso un capillare lavoro di indagine, tali crimini vengano al più presto azzerati”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Azioni come questa sono da condannare in primis, poiché chi truffa percepisce indebitamente soldi pubblici e mortifica il disabile che in tali situazioni non può difendersi”
Roma - La Guardia di Finanza di Genova ha scoperto una maxi truffa informatica per circa 15 milioni di euro. Sono state smascherate otto persone, le quali si servivano di società fantasma intestate a soggetti diversamente abili o malate. Sulla vicenda ha espresso il suo parere Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Azioni come questa, sono da condannare in primis, poiché queste persone percepiscono indebitamente soldi pubblici e mortificano il disabile che in tali situazioni non può difendersi”.
I colpevoli del malaffare reclutavano i malcapitati in ospedale, nominandoli amministratori di imprese fittizie capaci solo di emettere fatture false. L’operazione fraudolenta, è stata portata alla luce dai militari del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Genova dopo due anni e mezzo d’indagini. “Condanno questi atteggiamenti di grave oltraggio - conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - e rinnovo tutta la mia stima alle forze dell’ordine che in tale circostanza di chiara ambiguità, hanno saputo contrastare questa grave truffa”.
Alberto Maria Vedova, responsabile per l’Ambiente del movimento nazionale: “L’iniziativa merita un plauso e conferma come alcuni Comuni virtuosi possono promuovere la salvaguardia ambientale e agire con i fatti”
Roma – Il responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti, Alberto Maria Vedova, commentando una delibera del Comune di Torino che ieri ha decretato la messa al bando ufficiale dei sacchetti di plastica, parla di “decisione che dovrebbe essere presa come esempio in tutto il Paese, anche in riferimento a una normativa europea che rende obbligatorio l’uso di quelli biodegradabili”. In merito al fatto che le istituzioni italiane, ormai da anni, ritardano il divieto definitivo delle inquinanti buste non ecologiche, Vedova aggiunge: “Solo in Italia la produzione di borse per la spesa in polietilene impiega ogni anno 27 milioni di barili di petrolio, dai quali vengono ottenute 260.000 tonnellate di plastica, che necessita di alcuni decenni prima di disgregarsi. È di pochi giorni fa – spiega ancora il dirigente dell’Italia dei Diritti – la notizia che i supermercati della catena francese Auchan, a un anno dall’avvio del progetto che incoraggia l’uso dell’eco-sacchetto, hanno risparmiato all’ambiente 30 milioni di shopper grandi in polietilene e 180 milioni di buste piccole, per un totale di 1458 tonnellate di plastica, ovvero una superficie di 45mila chilometri quadrati, circa due volte l’estensione della Toscana, tanto per intenderci”.
Poi Vedova, parlando a nome del movimento fondato da Antonello De Pierro, afferma fiducioso: “L’iniziativa torinese merita un plauso e conferma, ancora una volta, come alcuni Comuni virtuosi possono promuovere la salvaguardia dell’ambiente e agire con i fatti. Le amministrazioni locali dovrebbero essere le prime a proporre differenti iniziative ecocompatibili, come borse riutilizzabili, sacchetti biodegradabili e incentivi per difendere la biodiversità e ridurre l’inquinamento”.
Il viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “Non esiste maledizione in medicina, ma solo incuria
Roma, 2 luglio 2010 – Il Policlinico Umberto I di Roma torna a far parlare di sé per un ennesimo caso di malasanità. Dopo il caso del virus della Legionella che dodici anni fa colpì quattro anziani e quello dei quindici neonati infetti da enterite undici anni fa, all’indomani dell’accertamento di un nuovo decesso per infezione, si inizia a parlare di una maledizione che grava sulla struttura d’eccellenza romana.
“Non esiste alcuna maledizione in medicina, ma applicazione scorretta delle pratiche mediche – è questo il commento lapidario di Luigino Smiroldo, viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti, il quale, interrogato su questo grave evento ci fornisce dati alquanto preoccupanti, che meritano una seria valutazione. “In Italia muoiono all’incirca 6000 persone l’anno per complicazioni infettive contratte dopo il ricovero in strutture sia pubbliche che private, mentre politici e opinion leader sostengono che i dati su questo tipo di mortalità sono in linea con le medie europee”. L’esponente del movimento extraparlamentare che fa riferimento ad Antonello De Pierro, ci ricorda che sondaggi puntuali sulla mortalità ospedaliera non vengono aggiornati dal lontano 1985: “Basterebbe che gli organismi preposti, in questo caso i Nas, effettuassero i dovuti controlli presso tutte le strutture di Roma e del territorio nazionale per accertare l’inidoneità di molte di esse, col conseguente aggravio delle statistiche suddette”.
Alcuni consigli di facile applicazione, ci vengono elencati da Smiroldo: “La sostituzione dei pavimenti a piastrelle con superfici lisce e il lavaggio frequente delle mani, da parte delle equipe sanitarie, possono abbattere del 20% la proliferazione batterica all’interno dei nosocomi. Il flagello dell’esternalizzazione dei contratti di pulizia, che spesso, vengono assegnati alle aziende in base ad aste al ribasso, costituiscono un ennesimo elemento di rischio nella diffusione di agenti patogeni.
La situazione attuale fotografa che il problema è drammaticamente reso più da incuria e inadempimenti. Per migliorare serve molta forza e volontà”
Il presidente del movimento Antonello De Pierro: “Elettorato politicamente leso”
Roma – “Nel caso il Gip dovesse rinviare Pier Paolo Zaccai a giudizio, la sezione provinciale romana dell'Italia dei Diritti si costituirà parte civile in quanto rappresentanza di un elettorato politicamente leso”. Con queste parole Antonello De Pierro, presidente del movimento nazionale, annuncia una clamorosa azione nell'ambito dello scandalo sul consigliere provinciale del Pdl ricoverato poche notti fa presso l'ospedale Grassi di Ostia a seguito di un festino a base di sesso con transessuali e cocaina. “Al di là dei gusti personali di Zaccai, su cui non voglio entrare in merito, dacché sulle frequentazioni private del singolo cittadino, sia esso un politico o meno, nessuno può arrogarsi il diritto di esprimere giudizi – ha spiegato De Pierro –, ciò che mi sconvolge è l'allargamento a macchia d'olio dell'uso di cocaina nel mondo politico e istituzionale. Non è ammissibile che i rappresentanti delle istituzioni diano un esempio così sbagliato, non solo per l'uso in quanto tale di cocaina, ma soprattutto per il fatto che l'eventuale acquisto di polvere bianca, sia esso diretto o indiretto, alimenta l'attività criminale e il mercato a essa associato. Per quanto detto – conclude De Pierro – intendiamo portare avanti la proposta di prevedere test obbligatori antidroga per i politici e per tutte le categorie professionali che svolgono un importante ruolo sociale”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Lo scandalo sul comportamento sessuale non deve far passare in secondo piano il grave problema legato all’uso di cocaina tra politici, per cui chiediamo test obbligatori”
Roma – L’opinione pubblica è attonita di fronte al recente episodio che ha coinvolto il consigliere del Pdl della Provincia di Roma, Pier Paolo Zaccai, ricoverato in stato confusionale presso l'ospedale Grassi di Ostia, dopo aver partecipato a un festa a base di cocaina e sesso, in presenza di alcune transessuali. A testimoniare sull’accaduto è proprio una delle partecipanti alla serata, secondo quanto riferito alle forze dell’ordine.
In merito alla vicenda si è espresso il presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro: “È un fatto assolutamente increscioso, che ripropone una tema già noto di cui si parla tanto, ma che nessuno si prende la briga di affrontare seriamente. Mi riferisco ovviamente al problema legato all’uso di cocaina da parte dei politici e dei rappresentanti delle istituzioni in genere, che sta dilagando a macchia d’olio.” E le idee del numero uno del movimento a tutela dei diritti dei cittadini sono molto chiare in proposito, in quanto da sempre si muove affinché il test antidroga diventi obbligatorio. De Pierro prosegue nel suo ragionamento: “Non voglio entrare più di tanto nel merito di quel che è accaduto a Zaccai, anche perché è un caso che è emerso fortuitamente, ma se consideriamo che il 50 % dei cittadini romani di sesso maschile sono clienti di transessuali e prostitute, non è difficile immaginare lo scenario che si delineerebbe nell’individuare tutti i frequentatori nel panorama politico e istituzionale. I nostri informatori ci segnalano nomi altisonanti e di spicco tra i politici e i vip, clienti assidui del sesso mercenario, sia maschile che femminile. Ma non è su questo che noi vogliamo puntare l’indice. Certo, ci colpisce non poco il falso perbenismo di alcuni, gli stessi che riempiono i siti con foto assieme al papa o con la famiglia dando così una parvenza di comportamento impeccabile. Ciononostante – continua De Pierro –, le frequentazioni private del singolo cittadino sia esso un politico o meno, appartengono alla sua sfera intima e nessuno può arrogarsi il diritto di andare a esprimere giudizi in merito, a maggior ragione se a tali comportamenti privati, corrisponde un esemplare impegno nell’espletamento dei compiti istituzionali. Non vorrei però che alcuni personaggi con vocazione moralista e inquisitrice puntassero il dito verso il comportamento sessuale facendo passare in secondo piano quello che è invece il lato grave della vicenda, ossia l’uso di cocaina che, come sembrerebbe dalle cronache, lo stesso Zaccai abbia ammesso. Questo invece è un fatto molto grave – ribadisce a gran voce De Pierro – perché non è ammissibile che chi rappresenta le istituzioni soprattutto per mandato elettorale, sia un esempio così sbagliato, sia per quanto riguarda l’uso personale sia per quel che concerne l’eventuale acquisto della polvere bianca e quindi direttamente o indirettamente, il fatto di foraggiare l’attività criminale. Per quanto detto confermiamo la nostra proposta sopportata da una ferma volontà di prevedere test obbligatori antidroga per i politici e altra categorie professionali che hanno un importante ruolo sociale”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Il ceto medio è al collasso, pensiamo seriamente ai figli di questa classe sociale che, già precari, pagheranno il prezzo più alto della crisi”
“Con la crisi si sono evidenziate tutte le problematiche e le differenze territoriali: le grandi città, che vivono di settore terziario e di pubblica amministrazione, si sono impoverite maggiormente anche a causa del più elevato costo della vita”. Questo il primo amaro commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, in seguito all’inchiesta del quotidiano ‘La Repubblica’ che, facendo riferimento agli studi di vari economisti, evidenzia come ci sia una stretta relazione tra economia malata e aumento della diseguaglianza sociale. La disparità territoriale a cui fa riferimento l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, non è solamente in rapporto alle altre nazioni ma anche molto marcata all’interno del nostro paese che vede il Friuli Venezia-Giulia in testa tra le regioni con più benessere e maggiore eguaglianza sociale, mentre al Lazio spetta il triste primato della zona più diseguale d’Italia. “E’ ovvio – spiega Soldà – che in aree dove la fonte di reddito principale non è costituita dal terziario e dagli impiegati pubblici ci sono più possibilità di lavoro e redditi maggiori, c’è pure da sottolineare che lo stipendio degli impiegati statali ha un valore diverso se si vive in un piccolo centro o in una metropoli dove gli affitti sono alle stelle. Le classi medie si sono sempre più impoverite e hanno perso lo status sociale che avevano un tempo, non è un caso che tra i nuovi poveri ci siano sempre più colletti bianchi. I ricchi sono sempre più agiati, i poveri sprofondano. Sarebbe opportuno – conclude Soldà – aumentare gli stipendi e pensare seriamente ai figli della quasi estinta classe media che, vivendo nel disagio della precarietà, pagheranno il prezzo più alto”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti invita le amministrazioni ad evitare la «politica del giorno dopo»
Roma – Soggetti pubblici e privati, amministrazioni comunali e locali da ballo: arriva l’estate e tutti si attivano sul tema della sicurezza stradale. Tutti tranne l’assessorato ai Trasporti della Regione Lazio.
Il Gay Village – celebre appuntamento dell’estate romana – ha realizzato in accordo con Atac un servizio di bus navetta (colorato e con discoteca a bordo) tra il centro cittadino e la sede dell’evento.
Obiettivo: coniugare sicurezza stradale e protezione notturna di donne e persone di diverso orientamento sessuale, e incentivare il turismo.
A Latina è partita l’iniziativa «Life ‘n’ Dance Safe Tour», voluta da Prefettura, sindacato locali da ballo, Croce Rossa e Associazione europea familiari e vittime della strada: un bus navetta che copre il litorale pontino in orario notturno.
Come a Latina così a Colleferro, Cassino, Sperlonga.
«A volte ci sono delle idee così buone – ironizza Roberto Soldà, vicepresidente di Italia dei Diritti – che le amministrazioni le fanno naufragare per mancanza di fondi».
Ed infatti causa taglio dei finanziamenti, quest’estate l’assessorato ai Trasporti della Regione Lazio non provvederà al collegamento tra il lungomare di Ostia – 40mila le presenze stimate ogni sabato sera – e Roma.
«È una grande responsabilità che le amministrazioni devono assumersi – continua l’esponente del movimento creato da Antonello De Pierro – del resto, hanno iniziato a farlo anche soggetti privati. Non basta lamentarsi per le aggressioni a danno delle donne, o per quei giovani che mettono a rischio la propria vita e quella altrui. Non basta la politica del giorno dopo, fatta con i necrologi. Serve una seria attività di prevenzione».
Paola Torbidoni, responsabile per il XIII municipio di Roma del movimento:“Non basta creare giardini e fontane se poi rimangono privi di manutenzione”
Roma - La responsabile per il XIII municipio di Roma dell’Italia dei Diritti Paola Torbidoni, lamenta lo stato di degrado e di abbandono della piazza Anco Marzio di Ostia, nonostante il piano di riqualificazione e pedonalizzazione dell’area iniziato nel 2007 .“Dopo i vari interventi per far diventare l’area in questione “il salotto buono di Ostia” e isola pedonale, si assiste come da copione ormai impotenti e rassegnati, al completo degrado della stessa piazza proprio d’estate che è il periodo di maggiore fruizione”. A peggiorare la situazione di generale incuria è il pessimo servizio di innaffiamento destinato al verde pubblico, che contribuisce a dare un’immagine indecorosa della cittadina del litorale laziale. “A Ostia il verde pubblico non è più verde e le palme recentemente piantate stentano a sopravvivere – incalza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – , regalando ai visitatori un’immagine di arido deserto, con foglie ingiallite ed appassite, ma ironia della sorte con tubi pronti per l’irrigazione automatica, logicamente inutilizzati. Non basta creare giardini e fontane se poi rimangono privi di manutenzione”.
La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Sono fermamente convinta che Pisanu abbia gli elementi validi per pronunciare simili affermazioni”
Roma - “Anche se non esistono le prove penali in grado di certificare le responsabilità, tuttavia se ne parla da tempo immemore e ci sono seri professionisti che se ne occupano, su tutti i magistrati e le procure di Palermo e Caltanissetta, per esempio, che hanno riaperto inchieste e processi sui crimini della mafia”. Lo ha affermato Manuela Bellantuoni, viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, auspicando che “il cerchio si stringa il più possibile al fine di fare piena luce sui fatti”. Le sue parole fanno riferimento alla relazione storico-politica presentata ieri da Giuseppe Pisanu, presidente della Commissione parlamentare antimafia, in cui si fa riferimento a “qualcosa di simile” a una trattativa tra Stato e Cosa Nostra. Infatti, secondo la dettagliata ricostruzione del senatore Pisanu, basata su indagini e inchieste relative ai delitti e alle stragi di mafia del biennio ‘92-‘93, “è ragionevole ipotizzare che si sia verificata una convergenza di interessi tra Cosa Nostra, altre organizzazioni criminali, logge massoniche segrete, pezzi deviati delle istituzioni, mondo degli affari e della politica”.
Sempre in tema di pericolosi e inquietanti legami tra istituzioni e criminalità organizzata, la Bellantuoni ritiene che la recente condanna in appello di Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa “sia un’ulteriore conferma degli intrecci con la politica, sebbene il senatore del PdL sia stato assolto per i fatti successivi al 1992, quasi a voler dire che si può essere mafiosi ‘a singhiozzo’, cioè in tempi determinati ma non continuativi”.
Quanto alle dichiarazioni di Pisanu “sono fermamente convinta che, al di là di tutto, abbia gli elementi validi per pronunciare simili affermazioni che dovrebbero indurre tutti a riflettere”, ha scandito ancora l’esponente del dipartimento Giustizia dell’organizzazione extraparlamentare che fa capo ad Antonello De Pierro.