Main menu

Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Su caso Cucchi imputazioni più gravi ai medici, il parere di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:  “Massima chiarezza per il giovane pestato a sangue”

 

“Una brutta pagina della nostra storia. Bisogna punire queste orribili nefandezze commesse da chi dovrebbe ufficialmente servire lo Stato e quindi vanno individuate le responsabilità, per dare giustizia e dignità a tutte quelle persone che hanno subito delle gravi ingiustizie come questa”.

Questo il commento di Roberto Soldà, vicepresidente del movimento Italia dei Diritti, in riferimento al rinvio a giudizio per i sei medici dell’ospedale Pertini dove Stefano Cucchi, arrestato il 15 ottobre scorso, è deceduto sei giorni dopo di reclusione, picchiato e disidratato, con varie fratture al corpo provocate da maltrattamenti e lesioni. Per loro l’accusa è di omissioni e negligenze sotto il profilo della colpa professionale e l’abbandono di incapace.  Inoltre la Procura ha disposto il rinvio a giudizio anche per le tre guardie carcerarie imputate di aver malmenato il giovane trentunenne provocandogli le ferite che lo hanno portato prima nel reparto ospedaliero, poi al decesso. La posizione degli agenti carcerari potrebbe alleviarsi a seguito delle perizie dei medici legali delegati dalla Procura. Infatti secondo fonti non confermate l’accusa di omicidio preterintenzionale sembra cadere per far posto a quella delle lesioni gravi. “Episodi come questo – conclude Soldà – ledono e offendono il decoro del nostro Paese”.

 

 

 

 

 

Primato di buche stradali per Roma, la reazione di Soldà

    Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Alemanno dovrebbe essere capace di approntare un piano strategico migliore per i problemi della Capitale”

“L’amministrazione comunale guidata da Alemanno che oggi festeggia due anni di mandato, dovrebbe occuparsi della viabilità con un piano strategico migliore, che rassicuri e restituisca al cittadino romano un’immagine da cartolina”. Questa l’opinione di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alle buche stradali di cui è costellata la città e ben visibili ai cittadini capitolini. Un’emergenza che, secondo le promesse del Campidoglio, dovrebbe essere presto risolta. Infatti, a due anni dal suo mandato Alemanno ha annunciato un piano straordinario da 50 milioni di euro. Soldà si domanda: “Come saranno investiti questi soldi chi supervisionerà il risultato dei lavori?”. Questi i quesiti abbastanza dibattuti, data la qualità della manutenzione sui 5500 chilometri di viabilità comunale. Guardrail fatiscenti, curve della morte, incroci rischiosi, segnaletica incompleta e per concludere le famose buche e crepe nell’asfalto. Questo è l’attuale quadro della viabilità pericolosa messo in evidenza dall’Ania, l’associazione delle società di assicurazione, battezzata sotto il nome ‘mappa dei black point’. Nella mappa dell’Ania, che è stata realizzata grazie al contributo dei cittadini della Capitale, le buche costituiscono la maggior parte dei pericoli. Erano 215 nel 2009, sono 243 oggi. Una stima che rende la Capitale una delle città più pericolose del Paese, quinta classificata secondo i dati censiti dall’Ania, in un elenco che vede prima Napoli e ultima Ferrara. “La giunta attuale – l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro – non deve soltanto fare demagogia, ma piuttosto deve rendere questa città più vivibile e sicura dal punto di vista della viabilità”.

Pubblicato il testo del Lodo Alfano bis, lo sdegno di Girlando

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Le Camere sono costrette ad occuparsi di leggi ad personam mentre ci sono cittadini che non riescono ad arrivare a fine mese”

 

Roma  – “Per l’ennesima volta il Governo dimostra di non svolgere bene il compito affidatogli dagli italiani”. Queste le parole di Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, in merito al completamento della stesura del cosiddetto Lodo Alfano bis, che bloccherà i magistrati sulla soglia del rinvio a giudizio, costringendoli a chiedere il via libera di Camera e Senato per poter processare il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio e i ministri, imputati di reati.

“Siamo di fronte – continua Girlando – all’ennesimo tentativo da parte del capo del Governo di forzare il Parlamento, sottraendo tempo alle Camere che si vedono costrette ad occuparsi di leggi ad personam mentre non si tiene conto che ci sono cittadini che non riescono ad arrivare a fine mese. Le opposizioni  – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – devono bloccare ogni tentativo di garantismo pro premier, opponendosi a questa legge che solo sei mesi fa è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale”.

Allarme disoccupazione in Sardegna, l’analisi di Carta

 

Il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Troppe parole e pochi provvedimenti seri in una regione ignorata dalla politica nazionale”

 

“Il problema della disoccupazione in Sardegna è da sempre uno degli argomenti critici che interessano la nostra regione, a mio parere mai effettivamente affrontato come meriterebbe. Non si può pensare di risolvere con la bacchetta magica un così impegnativo disagio senza affrontarlo non solo nei molteplici e vari fattori che lo causano ma nemmeno nella sua globalità”. Queste le amare parole del viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Franco Carta, in seguito all’allarmante dato, diffuso dall’Istat, dell’elevato tasso di disoccupazione nella regione, ben superiore alla media nazionale, che in alcune province raggiunge addirittura il 19%. La percentuale regionale è del 13,3%, la più elevata, insieme con Campania e Sicilia, rispetto al resto del Paese. “Purtroppo – spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - l’indirizzo generale che i nostri attuali governi, sia nazionale che regionale, hanno impostato nel loro ‘navigatore satellitare’ sembra condurre palesemente più a un voler disquisire sull’argomento, elargendo zollette propagandistiche per tener buoni i cittadini, piuttosto che affrontarlo sul serio. I dati di questa indagine sono più che chiari e di certo non imprevedibili. Non c’è da stupirsi sul fatto che man mano che si sale lungo l’isola il problema disoccupazione incrementi le proprie percentuali: a mio parere da sempre si è fatta distinzione fra figli e figliastri, avendo prioritariamente molto a cuore la zona del cagliaritano rispetto al resto dell’isola. E questo – conclude Carta –, sempre ragionando parallelamente al ‘si è fatto e si sta facendo comunque poco’, rende alcune province sarde bistrattate due volte, in quanto snobbate in una regione già ignorata dalla politica nazionale”.

No alla discriminazione razziale nelle adozioni, Soldà con la Cassazione

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Ai genitori che adottano ricordo che come la natura anche le adozioni possono portare in dono bambini con peculiarità somatiche casuali”


Roma – “Questa posizione della Cassazione pone una seria riflessione etica e sociale sulla quale tutti siamo chiamati a un assunzione di responsabilità. Le adozioni hanno lo scopo precipuo di dare una famiglia, una casa e un futuro di benessere a bambini che hanno il diritto di crescere in condizioni migliori. Per questo rimango perplesso quando, invece, alcuni adulti intelligenti e maturi che ambiscono al ruolo di genitori pretendono di scegliere il figlio da adottare, nella vana e immorale ricerca di una sorta di razza ariana”.  Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, si pronuncia favorevolmente sul parere espresso di recente dalla Procura Generale presso la Corte di Cassazione, sollecitata da un esposto dell’associazione Amici dei bambini, in cui si dichiara contraria alla discriminazione razziale nelle adozioni internazionali dei minori, richieste da coppie italiane, a seguito del decreto con il quale il tribunale dei minorenni di Catania nel 2009 aveva concesso un’adozione a una coppia di coniugi che non voleva bambini neri o di etnia non europea.

 

Riferendosi alla decisione sul merito che, a breve, dovrà essere presa dalle Sezioni Unite Civili della Suprema Corte al fine di stabilire un orientamento giurisprudenziale, Soldà dichiara: “Spero che si faccia immediatamente chiarezza sgombrando il campo da qualsiasi equivoco, considerata la delicatezza del tema in questione”. Poi, il numero due dell’organizzazione che fa riferimento ad Antonello De Pierro ammonisce: “A quei genitori che avrebbero intenzione di adottare solo bambini dal colore della pelle e dall’etnia selezionati voglio ricordare che, come la natura può generare un figlio biologico con determinate caratteristiche fisiche, così anche le pratiche adottive possono portare in dono bambini con peculiarità somatiche casuali, ai quali va riservato comunque tutto l’amore di cui necessitano senza alcuna discriminazione razziale”.

 

Assenteismo in aula dei deputati del PdL, lo sdegno dell’Italia dei Diritti

Anna Aurisano, viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione del movimento: “Sugli assenti di lusso nessuno può fare la morale, servono provvedimenti decisi contro questo malcostume”

 

“L’assenteismo in aula è un fatto grave che non ha colorazioni politiche. Esso va stigmatizzato a prescindere con dure prese di posizione e provvedimenti seri ed efficaci”. Questo il duro commento della viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti Anna Aurisano  in seguito alla sconfitta del Governo, battuto in aula alla Camera per un solo voto a causa delle numerose assenze degli esponenti del PdL, durante l’esame del disegno di legge sulla possibilità di ricorrere all’arbitrato per risolvere le controversie di lavoro che in precedenza non era stato firmato dal presidente della Repubblica Napolitano. Visti i lauti compensi dei politici, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro lancia un duro attacco al malcostume dell’assenteismo: “In un momento di generale crisi economico-sociale, in cui la gente normale perde il posto di lavoro e nella migliore delle ipotesi non arriva più neanche alla terza settimana del mese, bisognerebbe che ai deputati assenti senza giustificato motivo, oltre un certo numero di volte, non fosse più consentito di portare a termine il proprio mandato elettorale. E’ una questione morale e di rispetto dell’incarico fiduciario che i parlamentari ricevono dal loro elettorato. Venuta meno la fede nel rapporto elettore-eletto – conclude la Aurisano -, dovrebbe cessare anche il consistente flusso di denaro che gli italiani versano mensilmente ai loro onorevoli”.

Quaranta arresti per ‘ndrangheta a Rosarno, l’analisi di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’operato delle forze dell’ordine dà speranza a chi vive sotto il giogo della criminalità”

 

 

Roma  – “L’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine ci fa credere più fermamente nella possibilità di un Paese migliore, libero dalla criminalità organizzata”. Questo il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito all’ordinanza di arresto per quaranta persone tra Calabria e Lombardia, affiliate al clan “Pesce” di Rosarno. Associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata ad omicidi, estorsioni e traffico di droga, i reati contestati dai carabinieri. La Guardia di Finanza ha inoltre sequestrato beni mobili per un valore di circa 10 milioni di euro.

Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, l’ondata di arresti a Rosarno, già tristemente balzata agli onori delle cronache nei mesi scorsi, “non è ovviamente una coincidenza. La criminalità organizzata inquina e depaupera le persone più oneste, infiltrandosi e manovrando anche fenomeni di intolleranza come quelli a cui abbiamo assistito contro gli immigrati. Costoro fanno del malaffare l’unica ragione di vita, ma – conclude Soldà – fortunatamente le forze dell’ordine non lasciano disillusa la speranza di avere città e regioni più vivibili”.

Degrado nel Passante delle ferrovie milanesi, l’attacco di Criseo


Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Sono sempre i passeggeri a pagare le inefficienze, meno inaugurazioni e interventi concreti”

 

 

“Non e' possibile che le stazioni citate siano perennemente abbandonate mentre si impegnano cifre importanti per imponenti operazioni di marketing”. Questo l’aspro commento del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti Giuseppe Criseo alla denuncia di molti cittadini milanesi, fatta al quotidiano il Corriere della Sera, sul pessimo stato di degrado di alcune stazioni ferroviarie del capoluogo lombardo tra cui quella di Porta Vittoria, l’ultima inaugurata. Gli abitanti nei pressi delle fermate lamentano la presenza di tossicodipendenti che si iniettano la dose, luoghi destinati a negozi abbandonati, corridoi lunghi e bui meta di disperati, risse frequenti e conseguenti disagi per cittadini e pendolari. Duro l’affondo dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Inutile organizzare pompose inaugurazioni con tanto di slogan mentre mancano o sono rotti addirittura i tabelloni che dovrebbero informare i passeggeri su arrivi, partenze e destinazioni. Purtroppo – conclude Criseo - sono sempre gli utenti che pagano le inefficienze, servono interventi concreti che rendano la vita di pendolari e residenti sicura e funzionale”.

Turisti in visita a Pisa tra mille disagi, le proposte della Ferrari

La responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti: “Favorire il turismo ma in maniera sostenibile”

 

 

Pisa  – “ Il turismo è una grandissima risorsa per Pisa e tanti altri centri in Toscana, ma va sviluppato in maniera seria e sostenibile”. Il richiamo di Emanuela Ferrari, responsabile per la Toscana dell’Italia dei Diritti, prende spunto dalla notizia dei continui disagi e disservizi che i turisti in visita nel capoluogo toscano devono tollerare per godere delle bellezze della città. Pochi servizi al terminal degli autobus extraurbani, lunghi tratti a piedi per raggiungere Piazza dei Miracoli, slalom nel traffico e tra i veicoli in sosta, venditori abusivi ad ogni angolo: un vero e proprio percorso a ostacoli. “Quantunque economicamente produttivo per l’economia locale – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – il turismo può diventare in alcuni casi problematico perchè la sostenibilità della sua gestione è legata a 
numerose variabili  e a vari fattori sia per la particolarità dei luoghi a cui 
si rivolge sia per i turisti stessi che vi si recano”. L’invito della Ferrari all’assessore regionale al Turismo Cristina Scaletti è quindi rivolto “alla partecipazione attiva del settore pubblico e privato al fine di costruire una base comune per sviluppare una strategia di turismo responsabile per le amate e ambite destinazioni toscane”.

Biomasse al posto di pale eoliche in Puglia, l’analisi della Lusi

La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “E’ giusto non continuare a sottrarre terreni coltivabili ma sfruttare le potenzialità del territorio”

 

Roma – “Con la netta opposizione al nucleare e alla ricerca di idrocarburi mediante  trivellazione del parco marino delle Tremiti si prediligerà lo sviluppo dell’energia prodotta dalle biomasse”. Queste le parole di Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, in merito al discorso delle energie rinnovabili tenuto dal governatore Nichi Vendola all’inaugurazione della 61esima Fiera internazionale dell’Agricoltura di Foggia.

“La Puglia ad oggi – continua la Lusi – produce più del 50% dell’energia rinnovabile di tutto il Mezzogiorno e lo sviluppo delle biomasse affida un ruolo centrale all’agricoltura regionale. Ritengo infatti giusta la scelta del governatore di non continuare a sottrarre terreni coltivabili per l’impianto delle torri eoliche, ma di sfruttare le potenzialità del territorio quali agricoltura, sole e turismo. Il sogno condiviso da tutti i corregionali – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – è la solarizzazione della città con l’utilizzo dei pannelli solari per avere ospedali, scuole ed uffici pubblici che non paghino più la bolletta”.

 

 

A Palermo anche i morti pagano i rifiuti, Soldà commenta

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Occorre una burocrazia efficiente e non distratta”

 

 

Roma  –“L’ortodossia amministrativa a volte rasenta il sabotaggio”. Il laconico commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, è riferito alla notizia giunta da Palermo di centinaia di cartelle della tassa rifiuti intestate a persone decedute o imprese fallite, e nonostante ciò iscritte nel bilancio comunale per la ragguardevole cifra di 25 milioni di euro. Ad accorgersene è stata la società di riscossione dei tributi, che ha immediatamente avvisato il Comune della “svista”. Ma la famigerata Tarsu ha messo sul piede di guerra anche gli albergatori, che hanno conosciuto continui aumenti dei tributi e dichiarano di pagare sette volte in più dei colleghi milanesi.

Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, “si tratta di una situazione difficile, frutto della cattiva gestione delle risorse economiche da parte dell’amministrazione comunale, che ora prova a risanare il bilancio con questi inasprimenti. I tributi devono essere pagati da tutti in maniera congrua ed equa – prosegue Soldà – ma senza vessare una determinata categoria, che peraltro concorre alla crescita economica del territorio”. Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti invita in conclusione “a lavorare per creare una burocrazia realmente efficiente e non lenta, inutile e come in questo caso, distratta”.

FacebookTwitter