Main menu

Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Storia di lavoro, sesso, video e ricatti a Genova, lo sdegno di Ferraioli

Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Tali forme di reato sono aggravate dalla speculazione morale data dalla crisi che si avverte a livello occupazionale”

 

 

Genova - Un lavoro in cambio di sesso. È ciò che prometteva un trentenne del quartiere genovese del Legaccio a coloro che rispondevano all’annuncio per un posto da telefonista. Le donne, attirate nell’appartamento dell’uomo con la scusa di un colloquio, sarebbero state ricattate con la scusa del lavoro per ottenere un rapporto sessuale, rigorosamente filmato. La procura sta ancora indagando e i video delle oltre cinquanta persone coinvolte sono stati sequestrati nell’abitazione dell’uomo.

 

“Episodi del genere – ha commentato Maurizio Ferraioli, responsabile ligure dell’Italia dei Diritti – mostrano come l’attuale crisi porti le persone a sottoporsi a vessazioni e umiliazioni di ogni tipo, perché dover subire avances sessuali durante un colloquio di lavoro è una mortificazione per chi è alla ricerca affannosa di un posto che garantisca un misero stipendio per il sostentamento del proprio nucleo familiare. Auspichiamo, come Italia dei Diritti, che l’intervento della magistratura finalizzato ad accertare la verità e punire tali atteggiamenti sia esemplare, perché tali forme di reato sono sicuramente aggravate dalla speculazione morale data dalla crisi che si avverte a livello occupazionale. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a quelle donne che hanno subìto queste umiliazioni – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, ribadendo che saremo al loro fianco anche durante l’eventuale vicenda processuale”.

Romena stuprata a Velletri, la condanna di Fantauzzi

Il responsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti: “ Ignobile approfittare della disponibilità di una ragazza”
Roma, 23 aprile 2010 - “Un episodio che grida vendetta e non può essere sottaciuto, bensì va pubblicamente condannato”. Questo il commento del responsabile provinciale di Roma dell’Italia dei Diritti Brunetto Fantauzzi, in merito alla notizia di una violenza sessuale perpetrata a una ragazza romena da un connazionale a Velletri. La donna, invitata a prendere un caffè, giunta in casa del proprio aguzzino è stata stuprata. L’arrivo dei coinquilini ha fermato l’aggressione ma l’uomo ha minacciato di uccidere la propria vittima, se avesse parlato. L’uomo è stato poi denunciato insieme ai propri coinquilini, accusati di favoreggiamento per aver affermato alle forze dell’ordine che lo stupratore non abitava in quell’appartamento.
“Si tratta dell’ennesima violenza consumata tra le mura domestiche ai danni di una donna inerme, la cui disponibilità - prosegue l’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro -  è stata fraintesa e sfruttata. La più feroce condanna va espressa - conclude Fantauzzi - non solo nei confronti di chi commette questi crimini, ma anche di chi omertosamente tace lasciando impuniti gli autori materiali”.
Il responsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti: “ Ignobile approfittare della disponibilità di una ragazza”
Roma - “Un episodio che grida vendetta e non può essere sottaciuto, bensì va pubblicamente condannato”. Questo il commento del responsabile provinciale di Roma dell’Italia dei Diritti Brunetto Fantauzzi, in merito alla notizia di una violenza sessuale perpetrata a una ragazza romena da un connazionale a Velletri. La donna, invitata a prendere un caffè, giunta in casa del proprio aguzzino è stata stuprata. L’arrivo dei coinquilini ha fermato l’aggressione ma l’uomo ha minacciato di uccidere la propria vittima, se avesse parlato. L’uomo è stato poi denunciato insieme ai propri coinquilini, accusati di favoreggiamento per aver affermato alle forze dell’ordine che lo stupratore non abitava in quell’appartamento.
“Si tratta dell’ennesima violenza consumata tra le mura domestiche ai danni di una donna inerme, la cui disponibilità - prosegue l’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro -  è stata fraintesa e sfruttata. La più feroce condanna va espressa - conclude Fantauzzi - non solo nei confronti di chi commette questi crimini, ma anche di chi omertosamente tace lasciando impuniti gli autori materiali”.

Eruzione in Islanda, la Infelise analizza le ripercussioni economiche del blocco dei voli

La responsabile Economia e Finanze dell’Italia dei Diritti:” La dimensione economica non è la sola ad essere chiamata in causa dalla crisi, e  il suo impatto  dovrà necessariamente valutarsi nel tempo”

 

Roma – Dopo la chiusura della quasi totalità degli aeroporti europei dovuta all’eruzione del vulcano islandese, l’attività aerea nel vecchio continente sta ritornando ormai alla normalità,  anche se i danni che la crisi ha prodotto nel tessuto economico dell’Europa sembrano essere assai consistenti.“La crisi provocata dalla nube sprigionata dal vulcano islandese- ha detto Lilia Infelise responsabile per le Economie e le Finanze dell’Italia dei Diritti -  ha messo in luce in modo drammatico il forte grado di interdipendenza insito nella così detta globalizzazione, così come ha messo in evidenza il peso della variabile ambientale sull’economia mondiale. Il blocco dei voli ha provocato una catena di impatti sul piano territoriale, dei settori produttivi e dei cittadini, con rilievo di tipo locale, nazionale e internazionale. Migliaia di persone non sono andate al lavoro e le grosse imprese come BMW hanno sospeso la produzione in alcune fabbriche per l’interruzione dei flussi di fornitura. Ma non solo la realtà imprenditoriale europea è stata ferita dalla crisi vulcanica, anche i paesi del Terzo mondo stanno pagando il loro prezzo”.

L’impatto nel breve periodo dunque si sommerà a quello di medio e lungo periodo, e per una stima più accurata del danno economico occorrerà un’analisi più approfondita che tenga in considerazione le molteplici implicazioni causate dal blocco dei voli in Europa. Solo ad oggi la IATA ( International Air Transport Association) ha stimato in 1,7 mld di dollari la perdita per le compagnie aeree. “La dimensione economica - ha concluso l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - non è la sola ad essere chiamata in causa da questa crisi. Un rilevante impatto, infatti, si è avuto anche nella regolazione dei diritti, basti pensare ai titolari di visti per soggiorno di breve durata e ai passeggeri in transito, bloccati nel territorio dell’Unione Europea”.

Bimba operata d’ernia muore a Napoli, lo sdegno della Palmentieri

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “La politica economica del Governo non aiuta a ridurre il rischio di casi di malasanità”
Napoli, 23 Aprile 2010 -  “La fatalità è inversamente proporzionale alla cura e alla diligenza impiegate dal personale sanitario per evitare complicanze postoperatorie”. Questo il commento di Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, sull’ultimo possibile caso di malasanità. Vittima una bimba nigeriana di 4 anni che, entrata in sala operatoria per un banale intervento di ernia ombelicale, non si è più risvegliata. In attesa dell’autopsia, disposta dalla procura della Repubblica di Napoli per accertare eventuali responsabilità dei medici, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro invita a riflettere sull’operato del Governo, che “tagliando i fondi, non aiuta certo a ridurre il fenomeno della malasanità. È assurdo - conclude la Palmentieri - che nel 2010 si muoia in strutture deputate alla cura e al miglioramento delle condizioni di salute della popolazione”.
La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “La politica economica del Governo non aiuta a ridurre il rischio di casi di malasanità”
Napoli -  “La fatalità è inversamente proporzionale alla cura e alla diligenza impiegate dal personale sanitario per evitare complicanze postoperatorie”. Questo il commento di Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, sull’ultimo possibile caso di malasanità. Vittima una bimba nigeriana di 4 anni che, entrata in sala operatoria per un banale intervento di ernia ombelicale, non si è più risvegliata. In attesa dell’autopsia, disposta dalla procura della Repubblica di Napoli per accertare eventuali responsabilità dei medici, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro invita a riflettere sull’operato del Governo, che “tagliando i fondi, non aiuta certo a ridurre il fenomeno della malasanità. È assurdo - conclude la Palmentieri - che nel 2010 si muoia in strutture deputate alla cura e al miglioramento delle condizioni di salute della popolazione”.

Dietrofront del sindaco leghista su ‘Bella Ciao’, l’intervento di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Va bene il ravvedimento, ma basta con queste strumentalizzazioni”

 

 

Roma – “Accogliamo con piacere il ravvedimento del sindaco leghista, ma è ora di finirla con le strumentalizzazioni. Prima di dare libero sfogo a certe esternazioni sarebbe meglio contare fino a cento”. Interviene così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, sulla notizia del ripensamento del primo cittadino di Mogliano Veneto Giovanni Azzolini: l’amministratore del Carroccio aveva, infatti, intenzione di impedire alla banda comunale l’esecuzione di «Bella Ciao» in occasione del giorno della Liberazione, imponendo in alternativa «La Canzone del Piave». L’iniziativa aveva suscitato lo sdegno dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che ha protestato contro la direttiva del primo cittadino, sottolineando l’importanza per la collettività del motivo popolare. Di qui, la marcia indietro di Azzolini. “Crediamo - conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che i rappresentanti della Lega Nord debbano smetterla di suscitare il malcontento popolare con azioni scellerate”.

Diffuso video raid camorristico a Pozzuoli, lo sfogo della Palmentieri

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Le misure del Governo lasciano i criminali nell’impunità”
Napoli, 23 aprile 2010 - “Mentre il Governo sbandiera i provvedimenti del decreto sicurezza contro la criminalità organizzata, in Campania si vive un clima da far west e la camorra continua a fare ciò che vuole”. Questa l’amara constatazione di Licia Palmentieri, viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti, circa il raid al bowling di Pozzuoli, di cui ieri sono state diffuse le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso in seguito all’arresto dei quattro autori. Motivi affettivi alla base del gesto che ha indotto Gaetano Palumbo ad irrompere, armato di kalashnikov, con altre tre persone nel locale frequentato da numerose famiglie.
“I motivi personali del boss stavano per causare una strage, ma - nota l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - fortunatamente tutto si è risolto solo in una grande paura. L’episodio fotografa però drammaticamente la situazione di estremo degrado che vive la Campania, dove i criminali si sentono liberi di agire impuniti”. Per la Palmentieri i militari non sono utili a garantire la sicurezza nelle città e i magistrati si trovano spesso isolati nel portare avanti la lotta alla criminalità organizzata:”Tutto ciò mentre il Governo - conclude la vice responsabile campana dell’Italia dei Diritti -,  dopo aver tagliato i fondi alle forze di polizia, sta per fare un altro regalo alla camorra con il disegno di legge sulle intercettazioni”.
La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Le misure del Governo lasciano i criminali nell’impunità”
Napoli - “Mentre il Governo sbandiera i provvedimenti del decreto sicurezza contro la criminalità organizzata, in Campania si vive un clima da far west e la camorra continua a fare ciò che vuole”. Questa l’amara constatazione di Licia Palmentieri, viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti, circa il raid al bowling di Pozzuoli, di cui ieri sono state diffuse le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso in seguito all’arresto dei quattro autori. Motivi affettivi alla base del gesto che ha indotto Gaetano Palumbo ad irrompere, armato di kalashnikov, con altre tre persone nel locale frequentato da numerose famiglie.
“I motivi personali del boss stavano per causare una strage, ma - nota l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - fortunatamente tutto si è risolto solo in una grande paura. L’episodio fotografa però drammaticamente la situazione di estremo degrado che vive la Campania, dove i criminali si sentono liberi di agire impuniti”. Per la Palmentieri i militari non sono utili a garantire la sicurezza nelle città e i magistrati si trovano spesso isolati nel portare avanti la lotta alla criminalità organizzata:”Tutto ciò mentre il Governo - conclude la vice responsabile campana dell’Italia dei Diritti -,  dopo aver tagliato i fondi alle forze di polizia, sta per fare un altro regalo alla camorra con il disegno di legge sulle intercettazioni”.

Operaio schiacciato da ruspa a Santa Teresa di Gallura, il commento di Carta

Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Il tema della sicurezza sul lavoro va affrontato con serietà”

 

Cagliari – “Commentare accadimenti così drammatici in cui si perdono vite è sempre difficile perché all’oggettività dei fatti si aggiungono disagi e dissapori dovuti alla sensibilità umana”. E’ il primo commento di Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, alla notizia della morte di un operaio, schiacciato da una ruspa in movimento a Santa Maria Coghinas nel comune di Santa Teresa di Gallura. “Purtroppo - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - viviamo una fase storica in cui incidenti del genere capitano sin troppo spesso. Le motivazioni, sebbene la prassi più consueta sia addossare istintivamente la totalità delle colpe ai datori di lavoro, son sempre molteplici, svariate e tutte dovute agli stessi motivi, quali la mancanza di regole, di rispetto delle regole e di garanzia del rispetto delle regole.  E’ tutto il sistema a vivere di escamotage, se chi di dovere non si pone l’obiettivo di affrontare ogni singolo ingranaggio che non funziona, limitandosi ogni volta a incriminare colui che apparentemente possa avere le maggiori colpe, il problema non arriverà mai alla soluzione. Se l’intenzione generale persiste nel voler toccar sempre superficialmente queste problematiche – conclude Carta - tanto vale entrare nell’ottica che le vittime del lavoro fanno parte degli ‘inconvenienti’ da mettere in preventivo come un qualsiasi fattore di rischio, sperando che mai succedano”.

La Moratti boccia il piano-alberi per Milano, la critica di Ragone

Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Giunta non propositiva, la città ha bisogno di verde”
Roma, 23 Aprile 2010 - “Quella di Abbado e Piano è un’ottima iniziativa che purtroppo si scontra con la consueta miopia della giunta Moratti”. Così Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, commenta la bocciatura, da parte del Comune del capoluogo lombardo, del progetto di Renzo Piano che prevede la piantagione di novantamila alberi nel centro città. Questo il compenso richiesto da Claudio Abbado per tornare a dirigere la Scala dopo 24 anni, un’operazione ritenuta dai tecnici di Palazzo Marino economicamente onerosa ed impraticabile.
Sarcastico il giudizio che l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, rivolge al primo cittadino, che “per verde pubblico intende anche i fiori annaffiati sui davanzali. Il centro è congestionato dal traffico, l’aria è irrespirabile e quindi - prosegue Ragone -  c’è bisogno di verde, tenuto conto dei pochi e malcurati parchi pubblici. L’amministrazione comunale si è dimostrata tutt’altro che propositiva e lungimirante dal momento che  - conclude il viceresponsabile meneghino - per la Moratti si trattava di un buon biglietto da visita elettorale e per la città di una grossa opportunità in vista dell’Expo”.
Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Giunta non propositiva, la città ha bisogno di verde”
Roma - “Quella di Abbado e Piano è un’ottima iniziativa che purtroppo si scontra con la consueta miopia della giunta Moratti”. Così Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, commenta la bocciatura, da parte del Comune del capoluogo lombardo, del progetto di Renzo Piano che prevede la piantagione di novantamila alberi nel centro città. Questo il compenso richiesto da Claudio Abbado per tornare a dirigere la Scala dopo 24 anni, un’operazione ritenuta dai tecnici di Palazzo Marino economicamente onerosa ed impraticabile.
Sarcastico il giudizio che l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, rivolge al primo cittadino, che “per verde pubblico intende anche i fiori annaffiati sui davanzali. Il centro è congestionato dal traffico, l’aria è irrespirabile e quindi - prosegue Ragone -  c’è bisogno di verde, tenuto conto dei pochi e malcurati parchi pubblici. L’amministrazione comunale si è dimostrata tutt’altro che propositiva e lungimirante dal momento che  - conclude il viceresponsabile meneghino - per la Moratti si trattava di un buon biglietto da visita elettorale e per la città di una grossa opportunità in vista dell’Expo”.

La Scoleri esalta le donne a ribellarsi al Ddl sulle intercettazioni

La viceresponsabile per le pari opportunità dell’Italia dei Diritti: “Le compatriote del passato possono e devono ispirare le donne che hanno a cuore il presente e il futuro della nazione”

 

 

Milano  - “Le riforme tanto auspicate dai nostri governanti, non prevedono passi avanti nel sostentamento alle famiglie italiane, fortemente piegate dal perdurare della crisi economica. La scuola è stata la prima vittima di tagli e provvedimenti che la stanno rendendo accessibile a pochi privilegiati. Perché nella scuola c'è il ‘sapere’ tanto ostile a chi arde di spadroneggiare con metodi dittatoriali”. Queste le parole di Francesca Scoleri la viceresponsabile per le pari opportunità dell’Italia dei Diritti a commento della riforma della legge sulle intercettazioni che prevede in modo ignobile l'ennesimo bavaglio all'informazione.“Mi rivolgo allora alle donne - continua la Scoleri - alle madri, alle coraggiose della nazione, perché non possono non avere a cuore il presente e il futuro con maggiore sensibilità ed attenzione. Un tempo che sembrava lontano, le nostre valorose italiane, hanno avuto un ruolo importante nella resistenza antifascista. E’, infatti, un’esigenza civile e un dovere ricordare le nostre compatriote impegnate nella Resistenza, la loro partecipazione e il loro coraggio. Oggi non dobbiamo impugnare armi, ma dobbiamo affidarci solo alla giustizia, perché venga dato un nuovo volto alle donne, perché di pari opportunità, presso questo modo di governare non ne troveremo così come non troveremo uguaglianza, ne per noi, ne per i nostri figli. Siano le donne - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - ad alzare per prime la testa e dire basta a tutte le censure e a tutte le prepotenze. Questo è l'appello che si rende necessario per ribellarsi dall‘attuale condizione che ci impone di vivere sotto regime”.

Bimbo investito da minicar a Roma, Soldà alza la voce

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Colpire le officine che operano modifiche su questi mezzi”


Roma – Le minicar, le auto in voga tra i sedicenni di tutta Italia, tornano al centro delle cronache per un nuovo incidente a distanza di pochi giorni da quelli che sono costati la vita a due adolescenti della Capitale. Stavolta l’episodio è accaduto in zona Massa Giuliano, dove un bimbo di cinque anni e sua zia sono stati travolti da una Ligier guidata da un nomade minorenne con assicurazione scaduta. La macchinetta, probabilmente modificata per superare il limite di legge fissato a 45 km/h, ha perso il controllo e si è ribaltata, finendo sui due che camminavano sul marciapiede. A bordo del quadriciclo anche la fidanzata minorenne del nomade, nonostante per i guidatori di età inferiore ai diciotto anni sia vietato trasportare passeggeri. Il bimbo e sua zia, ricoverati presso l’ospedale Pertini, non sono gravi e dovrebbero tornare a casa nel giro di una settimana.

 

“Quello delle minicar – commenta Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – è un problema da risolvere quantoprima perché mettono in pericolo la vita non solo di chi guida ma anche di chi, come in questo caso, si trova a passeggiare tranquillamente per strada e può venire travolto da vetture che, pensate per andare a 45 km/h, spesso per le modifiche apportate da officine senza scrupoli si vedono schizzare a più del doppio della velocità. Bisogna innanzitutto far rispettare i limiti imposti a questi quadricicli – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, e ciò può essere ottenuto solo colpendo i meccanici che operano interventi fuorilegge su questi mezzi”.

A Torino è polemica sui posti letto per la Ru486, lo sdegno di Smiroldo

Il viceresponsabile per la sanità dell’Italia dei Diritti: “Dopo mesi di polemiche e dibattiti nelle strutture sanitarie mancano spazi sufficienti”

 

 

Torino - “Una struttura sanitaria degna di questo nome per esercitare seriamente l‘attività per la quale è preposta deve possedere i requisiti minimi per l‘assistenza ai pazienti”. Queste le dure parole di Luigino Smiroldo, viceresponsabile per la sanità dell’Italia dei Diritti in merito alla polemica sulla mancanza di posti letto all’ospedale Sant’Anna di Torino dove ieri per la prima volta è stata somministrata la pillola abortiva. “Dopo mesi di polemiche e dibattiti sulla Ru486 - continua Smiroldo - non c‘è stata una sufficiente organizzazione sul piano pratico. La necessità di posti letti riservati alla donne che decidono di sottoporsi all’aborto chirurgico è prioritaria negli ospedali, viste le possibili complicazioni che potrebbero subire le pazienti che decidono di sottoporsi a questo trattamento. La legge - conclude il rappresentante del movimento guidato da Antonello De Pierro - pur consentendo a chiunque di firmare ed andare a casa sotto la propria responsabilità, deve in primis tutelare quelle donne, aventi diritto, che richiedono e necessitano del ricovero”.

FacebookTwitter