La responsabile Sicurezza e Ordine Pubblico dell’Italia dei Diritti: “Occorre avviare una riflessione sul calcio per riportarlo agli antichi fasti di un sano e coinvolgente agonismo”
Roma - “Non credo, alla luce di questi eventi, si possa ancora parlare di civiltà nel nostro Paese”. È di grande sconcerto la reazione di Patrizia Muratore, responsabile per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico dell’Italia dei Diritti, a seguito degli scontri accaduti a Roma nella serata di ieri fuori dallo stadio Olimpico, al termine del derby tra le due squadre capitoline. Un gruppo di ultras ha incendiato un’auto con una donna nigeriana e i suoi figli a bordo, salvati poi grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Quattro tifosi accoltellati, di cui uno trasportato in codice rosso al Policlinico Gemelli, sette arresti e cinque agenti contusi, senza contare i cocci di bottiglie e i cassonetti divelti. “Un preoccupante bilancio - ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - che mi suggerisce tre imperativi categorici: migliorare la gestione della sicurezza, potenziare i controlli e inasprire le pene. Manca la deterrenza, l’effetto scoraggiamento indotto dalla certezza di una pena esemplare. Occorrerebbe aprire poi una seria riflessione sul calcio, su quanto sia un fenomeno mediatico e quanto poco ormai sia distante dall’ambito sportivo. Riesce a canalizzare e far esplodere frustrazioni, ansie represse, insoddisfazioni e campanilismi pre-risorgimentali. Vorrei che ridivenisse una sana e spettacolare competizione, con quel portato di lealtà, agonismo, amore per il gesto atletico e accettazione della sconfitta che una volta gli si accompagnava. Tutti concetti che, passando attraverso il tubo catodico, sono sfumati e ne hanno compromesso la natura originaria”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Soddisfatto dell’appoggio di un gruppo così attivo nel XIII Municipio, ora Alemanno dia risposte alle nostre proposte”
L’Italia dei Diritti prende positivamente atto dell’appoggio dell’associazione ‘Ostia che cammina’ alla battaglia che il movimento porta avanti tramite il suo presidente Antonello De Pierro. Infatti egli da tempo si batte per assicurare la trasparenza nella pubblica amministrazione proponendo la rotazione dei vigili urbani e degli impiegati delle U.O.T. dei Municipi romani. A tale scopo sono noti i suoi incatenamenti in Campidoglio e presso altre sedi istituzionali e di organi d’informazione della Capitale. “Accolgo con grande favore – afferma fiero De Pierro - il sostegno che ci viene offerto dall’associazione ‘Ostia che cammina’ che ritengo certamente la più attiva realtà associativa sul territorio del XIII Municipio. Un gruppo spinto da assoluta passione civile che da anni opera in maniera ineccepibile nell’affrontare i problemi della zona al contrario di altri che si muovono in modo decisamente strumentale rispetto al potere politico di turno. E’ con orgoglio che vengo a sapere con l’occasione che già l’indimenticato e compianto Claudio Zolesi, figura esemplare di grande spessore etico e morale, già nel 2006 aveva ipotizzato una rotazione intermunicipale dei vigili urbani. Non rivendichiamo esclusive ma crediamo che, con l’impegno di tutto l’associazionismo territoriale sano, si possa vincere questa battaglia a favore dei cittadini e dell’immagine stessa del corpo di Polizia Municipale e di tutto l’apparato amministrativo comunale”. Il presidente dell’Italia dei Diritti punta poi il dito sul silenzio seguito alle numerose proteste: “ ‘Ostia che cammina' si sofferma sull’atteggiamento ostativo tenuto spesso dagli amministratori verso le richieste di confronto avanzate dai residenti riguardo a problematiche di assoluto interesse collettivo. Effettivamente – conclude De Pierro - ritengo totalmente inopportuno l’atteggiamento tenuto dal sindaco Alemanno di fronte alla nostra richiesta e alle nostre manifestazioni di dissenso che, tengo a precisare, non si fermeranno di fronte all’inspiegabile indifferenza istituzionale”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: ”I legislatori rispettino bisogni dei cittadini”
Roma – “Lo stallo che limita il riconoscimento dei diritti a un’importante fetta della popolazione è il risultato della tendenza, tipica della politica nostrana, a posticipare la risoluzione delle urgenze”. Questo è il commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà circa il respingimento dei ricorsi sul riconoscimento delle nozze gay da parte della Consulta e il rinvio dello studio della materia al Parlamento. “Siamo purtroppo abituati a sopportare il disinteresse delle istituzioni persino per questioni più semplici come l’istituzione del registro delle coppie di fatto – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che coinvolge trasversalmente gli italiani tutti. Abbiamo fortemente bisogno di legislatori che rispettino i bisogni di tutti i cittadini e non confondano il peccato con l’illecito”, termina Soldà.
La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Oltre alle norme antisismiche violato anche l’articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute”
“Questa è l’ennesima inchiesta che ci lascia senza parole e che non può che farci inorridire. Soprattutto perché molte delle irregolarità oggi contestate erano state già denunciate nel 2007 dall’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Un fenomeno deprecabile che testimonia le onnipresenti collusioni tra politici, imprenditori e dipendenti della pubblica amministrazione che generano attività criminose come corruzione e concussione”. Queste le risentite parole della viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti Lea Del Greco all’allarme sicurezza lanciato dal settimanale L’espresso in seguito a un’inchiesta che avrebbe messo in evidenza importanti violazioni rilevate dopo la ristrutturazione dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, centro di riferimento italiano per le nuove epidemie, la coltivazione di virus letali e, soprattutto, per le misure contro il bioterrorismo poiché tra gli agenti patogeni presenti nei suoi reparti ce ne sono alcuni tremendamente distruttivi come il tristemente noto virus Ebola. Proprio nei laboratori di massimo rischio non sarebbero state rispettate le norme antisismiche, obbligatorie per legge. Per di più molti edifici utilizzati da personale e pazienti non hanno mai ricevuto il verbale di collaudo definitivo sulle opere in cemento armato. E su di esse mancherebbe anche la valutazione più generale di collaudo tecnico e amministrativo sugli impianti, sulle procedure eseguite e sulle spese fatturate durante i lavori. Secondo lo Spallanzani, è tuttora senza verbale di collaudo perfino il padiglione Del Vecchio che contiene i laboratori a più alto rischio di contaminazione. A peggiorare la già critica situazione della ristrutturazione gestita da Bertolaso, capo della Protezione Civile, insieme con Balducci e con l’imprenditore Anemone, cedimenti del sottosuolo e tracce d’umidità. Attacca duramente sdegnata l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Ancora una volta al centro degli di scandali c’è la Sanità che è l’ambito dove più proliferano le associazioni a delinquere - ricordando che vengono definiti in tal modo gruppi di ogni tipo, non necessariamente legati alla mafia, ma con scopi palesemente illeciti - e i fenomeni di connivenza tra stato e mafia. Quello che più indigna è che, coinvolti in questa vicenda, siano gli stessi soggetti nei confronti dei quali sono già in corso plurime indagini legate ad altre inchieste come la Maddalena e il terremoto in Abruzzo. Ciò che ci spinge a condannare fermamente questi individui se le accuse verranno confermate, è che si tratta di persone che hanno speculato da prima non solo su vere e proprie tragedie umane come il terremoto ma ora anche sul diritto alla salute che, ai sensi dell’articolo 32 della Costituzione, ‘la Repubblica tutela come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’. Il fatto – conclude la Del Greco - che per questioni di interesse personale, favorite dalla concentrazione di potere che alcuni soggetti detengono, si metta a rischio l’incolumità pubblica ci obbliga moralmente ed eticamente ad andare a fondo su questa inchiesta e a seguire gli ulteriori sviluppi di questa vicenda”.
La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: ”Un atto doveroso ma isolato”
Roma – “Un atto doveroso ma isolato”. Questo il commento di Camelia Di Marcantonio, responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti, circa le dimissioni in blocco dei 22 consiglieri comunali e la conseguente caduta dell’oramai ex primo cittadino Vincenzo Zaccheo, protagonista del tragicomico incontro con la neoeletta governatrice del Lazio Renata Polverini trasmesso da «Striscia la Notizia».
“E’ spiacevole constatare che la stessa prontezza di reazione non sia stata riscontrata in episodi più gravi che hanno coinvolto esponenti dello stesso schieramento della vecchia maggioranza – spiega l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – a differenza di quanto accaduto nei casi cha hanno riguardato politici del centro-sinistra. La vicenda nel suo insieme propone la triste conferma sull’esistenza del sistema clientelare che strozza il regolare gioco democratico e riduce le elezioni a una gara per ottenere la possibilità di scegliere a quale parente, amico, complice affidare potere e privilegi. Gli elettori meritano una classe dirigente – conclude la Di Marcantonio – che a nepotismo, scambi di favore e retorica spicciola preferisca l’interessi dei cittadini”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Soddisfatto dell’appoggio di un gruppo così attivo nel XIII Municipio, ora Alemanno dia risposte alle nostre proposte”
L’Italia dei Diritti prende positivamente atto dell’appoggio dell’associazione ‘Ostia che cammina’ alla battaglia che il movimento porta avanti tramite il suo presidente Antonello De Pierro. Infatti egli da tempo si batte per assicurare la trasparenza nella pubblica amministrazione proponendo la rotazione dei vigili urbani e degli impiegati delle U.O.T. dei Municipi romani. A tale scopo sono noti i suoi incatenamenti in Campidoglio e presso altre sedi istituzionali e di organi d’informazione della Capitale. “Accolgo con grande favore – afferma fiero De Pierro - il sostegno che ci viene offerto dall’associazione ‘Ostia che cammina’ che ritengo certamente la più attiva realtà associativa sul territorio del XIII Municipio. Un gruppo spinto da assoluta passione civile che da anni opera in maniera ineccepibile nell’affrontare i problemi della zona al contrario di altri che si muovono in modo decisamente strumentale rispetto al potere politico di turno. E’ con orgoglio che vengo a sapere con l’occasione che già l’indimenticato e compianto Claudio Zolesi, figura esemplare di grande spessore etico e morale, già nel 2006 aveva ipotizzato una rotazione intermunicipale dei vigili urbani. Non rivendichiamo esclusive ma crediamo che, con l’impegno di tutto l’associazionismo territoriale sano, si possa vincere questa battaglia a favore dei cittadini e dell’immagine stessa del corpo di Polizia Municipale e di tutto l’apparato amministrativo comunale”. Il presidente dell’Italia dei Diritti punta poi il dito sul silenzio seguito alle numerose proteste: “ ‘Ostia che cammina' si sofferma sull’atteggiamento ostativo tenuto spesso dagli amministratori verso le richieste di confronto avanzate dai residenti riguardo a problematiche di assoluto interesse collettivo. Effettivamente – conclude De Pierro - ritengo totalmente inopportuno l’atteggiamento tenuto dal sindaco Alemanno di fronte alla nostra richiesta e alle nostre manifestazioni di dissenso che, tengo a precisare, non si fermeranno di fronte all’inspiegabile indifferenza istituzionale”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Se proprio non riescono a mettere una mano nel loro portafoglio, almeno la mettano sulla coscienza”.
Roma – “Se proprio non riescono a mettere una mano nel loro portafoglio, almeno la mettano sulla coscienza”. Questo il commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà circa i costi esorbitanti dei jet privati scelti dagli eurodeputati italiani per raggiungere il seggio a Bruxelles. Dopo l’estate, con il cambio della normativa sui rimborsi spese che non prevede più un indennizzo forfettario ma l’esatta restituzione del costo del viaggio, la tendenza dei rappresentanti italiani è di usufruire del trasporto più esoso per le tasche pubbliche, malgrado le tariffe low-cost continuino a esistere.
“Purtroppo lo Stato, e quindi i cittadini, non risparmiano su nulla – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – viste le innumerevoli pretese. E’ impressionante notare come la nostra classe dirigente sia così abile nell’attendere il momento giusto per tornare a sfruttare le risorse pubbliche dopo che il clamore scaturito da «La Casta» si è definitivamente esaurito”, termina Soldà.
La responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “La conseguenza è un’offerta didattica più povera, necessaria un’organizzazione diversificata e competitiva di livello europeo”
“La variazione negativa del 5 per cento degli insegnanti e la riduzione del numero degli alunni del 2,2 per cento in Molise per l’anno scolastico 2010/2011 costituisce una proiezione scontata e un effetto facilmente prevedibile nella politica dei tagli prevista dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dal Ministero della Pubblica Istruzione nel triennio precedente. Pertanto, la riduzione dei costi della scuola attuata dal Governo ha inciso profondamente sulla qualità dell'offerta didattico-formativa”. Questa la prima analisi della responsabile per il Molise dell’Italia dei Diritti Anna Aurisano al drammatico dato sul calo degli insegnanti, le cifre circa l’aumento dell’abbandono degli studi e il totale stato terminale del sistema scuola che nel Molise sembra essere più accentuato che altrove. Su questi punti l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro esprime tutta la sua preoccupazione: “Con la soppressione delle classi i corsi attuali, soprattutto nelle scuole superiori, sono stati ridimensionati e soppressi. Quindi il percorso curricolare è stato sconvolto. Le ragioni della permanenza in una scuola sono venute meno. Il risultato prevedibile è quello dell'innescarsi di una deriva verso un graduale abbandono e, negli istituti superiori, di una mancanza di iscrizioni. Si tratta di dinamiche negative che caratterizzano sempre più la vita delle scuole di aree interne, come quella della realtà molisana, ricca di piccoli comuni sparsi nel territorio”. L’affondo della Aurisano è critico sulle recenti proposte in materia: “Anziché stanziare un milione di euro per la spesa scolastica destinata alle famiglie molisane, come ventilato dall’assessore all’Istruzione Filoteo Di Sandro, occorre invece invertire la rotta e creare una buona scuola migliorandone le condizioni organizzative. Bisognerebbe – conclude la Aurisano - predisporre una piattaforma formativa unica del Molise, partendo dal dato concreto della popolazione scolastica, dal bisogno di una formazione corrispondente al nuovo contesto europeo nell’ottica del Trattato di Lisbona, dall'opportunità di creare un'offerta diversificata, e soprattutto di qualità, capace di offrire ai ragazzi un'istruzione pubblica e una formazione più rispondente alle attitudini di ciascuno e propizia per lo sviluppo del Molise”.
Il viceresponsabile meneghino del movimento Filippo Monteleone: “Sogemi e Comune andrebbero denunciati per crimini verso la salute pubblica”
“L'unico commento che posso fare riguardo a questa situazione di grande degrado e rischio per la salute dei cittadini, ignari dei pericoli a causa della mancanza di una comunicazione trasparente che vada al di là dei soliti slogan, è la speranza che ci sia una parte dell'opinione pubblica che apra gli occhi di fronte a quelli che possono essere considerati dei veri e propri crimini contro la tanto strombazzata legalità e soprattutto verso la salute pubblica”. Queste le prime parole del viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Filippo Monteleone alla notizia del grave stato di degrado in cui versa l’ex macello comunale di via Lombroso a Milano. Nei capannoni dell’ex mattatoio carcasse di automobili e montagne di rifiuti, molti dei quali tossici e cancerogeni. La Sogemi, società a capitale comunale che dovrebbe occuparsi dell’area fino al 2040, afferma di non avere i fondi necessari alla bonifica e così anche il progetto per la creazione della ‘Cittadella del gusto e della salute’ presentato dalla Giunta Moratti e previsto per il 2015, è fermo. Vergognoso visto che il Comune paga a alla Sogemi anche un affitto per lasciare le auto sequestrate dalla polizia locale. Duro l’affondo dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “La fantomatica Sogemi, foraggiata dal Comune, nonché l’amministrazione stessa, andrebbero denunciate alla Asl e a tutti gli uffici competenti. Invece di continuare a distruggere zone agricole e naturali per la costruzione di nuovi complessi residenziali, sarebbe anche ora che iniziasse una seria politica di riedificazione di tutte quelle aree dismesse come questa, abbandonate a sé stesse, che si trovano in pieno centro città”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: ”I legislatori rispettino bisogni dei cittadini”
Roma – “Lo stallo che limita il riconoscimento dei diritti a un’importante fetta della popolazione è il risultato della tendenza, tipica della politica nostrana, a posticipare la risoluzione delle urgenze”. Questo è il commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà circa il respingimento dei ricorsi sul riconoscimento delle nozze gay da parte della Consulta e il rinvio dello studio della materia al Parlamento. “Siamo purtroppo abituati a sopportare il disinteresse delle istituzioni persino per questioni più semplici come l’istituzione del registro delle coppie di fatto – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che coinvolge trasversalmente gli italiani tutti. Abbiamo fortemente bisogno di legislatori che rispettino i bisogni di tutti i cittadini e non confondano il peccato con l’illecito”, termina Soldà.
Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Esprimo solidarietà per una donna così coraggiosa e disappunto per la mancanza di strutture di ausilio”
Roma – “Esprimo la mia solidarietà nei confronti di questa donna così coraggiosa che ha sopportato per anni le violenze del marito e che solo da poco è riuscita a denunciare l’accaduto alle autorità competenti”. Così il responsabile per la provincia di Viterbo dell’Italia dei Diritti, Gualdo Anselmi, commenta la notizia riguardante l’accusa avviata da una donna residente in un comune nella provincia viterbese, contro i continui abusi del coniuge di cui era vittima. “A volte è la stessa mentalità chiusa di alcune persone che giudicano insensatamente le stesse donne che vengono aggredite ad alimentare le loro paure. Inoltre – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, condanno apertamente la mancanza nella nostra città di strutture adeguate in grado di garantire aiuto e protezione alle vittime di violenza all’interno del proprio nucleo familiare. È ora che la nostra amministrazione faccia qualcosa al riguardo”.