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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Italia dei Diritti denuncia disagi a ufficio Inps di via Lenin a Roma

Sul caso è intervenuto Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio del movimento


Roma – Un nuovo caso di pubblica amministrazione carente ha richiamato l’attenzione dell’Italia dei Diritti, il movimento nazionale per la tutela dei cittadini, che è da sempre in prima fila quando una disfunzione o un’inefficienza amministrative ledono o danneggiano i diritti della società civile. L’episodio in questione è stato denunciato da Elisabetta Mazza, responsabile del movimento per il XV municipio di Roma, in base alle segnalazioni provenienti da diversi cittadini. Il disservizio si sarebbe verificato all’ufficio Inps di Roma Monteverde Gianicolense, di via Lenin, dove da circa due mesi la macchinetta che raccoglie i certificati medici non sarebbe in funzione per guasti tecnici, costringendo le persone a lunghe file, anche di due ore, agli sportelli. A quanto sembra nessuno ha provveduto a ripararla. A ciò si aggiungerebbe anche l’impossibilità di fare una fotocopia di un documento per l’assenza nel suddetto ufficio di una fotocopiatrice che impone agli utenti di recarsi alla più vicina tabaccheria, con conseguente perdita di tempo ed energie. Una disorganizzazione evidente che alla cattiva gestione del servizio unirebbe anche la solita e sempre fastidiosa maleducazione di qualcuno del personale preposto ai rapporti con il pubblico.

 

“Nulla di nuovo dall’ordinario, atteso che la specificità di questo caso è unicamente il fatto che ci sia un utente-cliente che si infuria come una iena”, dice Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti. “Quest’ultimo episodio è l’unica annotazione positiva nel bollettino quotidiano dello sfascio della cosa pubblica, che sembra non risparmiare nessun aspetto del terzo settore: ferrovie, aeroporti, ospedali, scuole, pubblica sicurezza e così via”, aggiunge polemico Marinelli che poi ricorda sarcasticamente come “già un autorevole studioso della cosa pubblica, Sabino Cassese, aveva avvertito di come nella P.A. si stesse determinando un’inversione dei fini, in cui essa non serviva più a offrire servizi ai cittadini bensì ad assumere disoccupati o clientele dei vari politici. Il detto quadro – spiega l’esponente del movimento – dovrebbe essere aggiornato poiché l’amministrazione pubblica serve anche a dispensare compensi milionari ai soliti amici di turno”.

 

Il j’accuse di Marinelli non risparmia nemmeno le misure adottate dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta: “Il trend della P.A. è insostenibile e consiste nell’evitare agli impiegati di svolgere quel minimo lavoro che già prima espletavano controvoglia. Valgano per tutti gli esempi della autocertificazione sbandierata come grande innovazione del sistema o lo sconsolante scenario delle poste dove dieci impiegati sono soliti stare negli uffici mentre solo due sventurati dipendenti sono allo sportello a contatto col pubblico”.

 

Poi il rappresentante regionale del movimento nato su iniziativa di Antonello De Pierro commenta  nello specifico i disservizi all’ufficio Inps del XV municipio capitolino: “Mi domando quante migliaia di macchinette per i certificati o quante fotocopiatrici si sarebbero potute acquistare con i 108 mila euro annui che, a detta dei quotidiani, verrebbero corrisposti alla segretaria del sindaco Alemanno, tanto per parlare di briciole”.

Corte dei Conti boccia la laurea breve, l’auspicio della Martino

La responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “La riforma 3+2 ha danneggiato molti giovani, è ora di cambiarla”

 

 

 

Roma – “Preferisco non dare una valutazione politica della laurea breve. Posso però dire che è stata fallimentare, in particolare perché rimanda ai due anni di specialistica”. Interviene in questo modo la responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti, Annalisa Martino, riferendosi alla bocciatura della laurea breve da parte della Corte dei Conti, perché inutile e dannosa. Denunce che fondano le radici nella frammentazione dei corsi di studio, che ha generato lo sprofondo dell’istruzione accademica negli abissi. Accanto a ciò si registra l’aumento del numero di laureati già in possesso del titolo della prima laurea, costretti in seguito a proseguire con la biennale data la difficile probabilità di inserirsi nel mercato del lavoro senza di essa. “Oggigiorno molti studenti optano per percorsi quinquennali già prima di iscriversi all’Università – continua l’esponente del movimento di cui è leader Antonello De Pierro –. Gli interventi attuati nella scuola, fino ad oggi, sono stati più che impopolari. In questo caso particolare è stata fatta una costellazione di saperi scarsamente produttiva ed efficace, sia per la formazione, sia per il lavoro. Per questo motivo mi auguro che il Governo apporti le dovute modifiche migliorative”.

Duro attacco della Sassone contro il nuovo Ddl lavoro

La viceresponsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti: “I soli rilievi del Colle non saranno tuttavia sufficienti a dotare il Paese di una riforma del lavoro giusta se poi anche i sindacati non faranno la loro parte

 

Roma – L’Italia dei Dritti, il movimento per la legalità, la trasparenza e la giustizia presieduto da Antonello De Pierro, prende posizione nella vicenda del Ddl sul lavoro che di recente il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha deciso di rinviare alla Camera. In una nota, il Quirinale ha spiegato che tale decisione è dovuta “all’estrema eterogeneità della legge e in particolare alla complessità e problematicità di alcune disposizioni – con specifico riguardo agli articoli 31 e 20 – che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale”.

 

Antonella Sassone, viceresponsabile per il Lavoro e l’Occupazione del movimento sottolinea: “I temi  trattati dagli articoli 31, commi da 1 a 9, disciplinano il nuovo arbitrato nelle controversie di lavoro, e l’articolo 20, limita la responsabilità per le infezioni da amianto subite dal personale che presta la sua opera sul naviglio di Stato. Chiedere ai lavoratori – prosegue la Sassone –, al momento dell’assunzione, di optare per l’arbitrato obbligatorio significa sottoporre un cittadino, peraltro in un momento di recessione economica profonda, di fronte alla scelta tra l’avere un posto di lavoro senza la possibilità di adire un giudice in caso di controversie e non avere affatto un posto di lavoro. Com’è facilmente intuibile i lavoratori che ne faranno una questione di principio saranno pochi, così vanificandosi la ratio che sta alla base della legislazione giuslavoristica che ha come obiettivo quello di colmare lo squilibrio contrattuale tra lavoratori e datori di lavori, i quali rappresentano ovviamente la parte contrattuale più forte”.

 

Entrando nello specifico del provvedimento, il cosiddetto “Collegato lavoro” approvato il 3 marzo 2010 dal Parlamento e che Napolitano ha deciso di non firmare, l’esponente dell’Italia dei Diritti fa notare: “Ci sono spunti di approfondimento che meritano una riflessione storicamente orientata: ripensare il ruolo del sindacato e della contrattazione collettiva, così come il modello conflittuale che vede nello scontro sociale l’unico strumento di tutela dei lavoratori. Se la sola Cgil resiste al di fuori delle logiche governative significa che quantomeno gli altri sindacati hanno di fatto modificato il ruolo e il significato dell’attività sindacale. Qual è il fine di un sindacato che stringe accordi con il governo a scapito dei lavoratori? E che valore possono avere i diversi accordi e contratti collettivi nazionali che scaturiscono da questo accordo anomalo e viziato? I soli rilievi del Colle – osserva in conclusione la Sassone – non saranno sufficienti a dotare il Paese di una riforma del lavoro giusta se per primi i sindacati non ripenseranno al loro ruolo con profonda onestà”.

Ubriachi giovanissimi a Milano, la soluzione della Del Fallo

La viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Non si devono tagliare i fondi alle strutture che favoriscono le attività giovanili”

 

 

 

Roma – “La situazione nella quale versano gli adolescenti oggi, visti i dati statistici, è preoccupante, e per l’abuso di alcol, e per quello di sigarette, e per l’uso di stupefacenti, che incidono negativamente sulla salute”. Manifesta così la sua meraviglia Barbara Del Fallo, viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti, in riferimento al nuovo modo di socializzare dei dodicenni milanesi, i quali per divertirsi fanno uso e abuso di drink alcolici, fino a prendersi una sbornia, e fumano la prima sigaretta a soli 15 anni. In risposta a ciò il Comune di Milano ha pensato un gioco a premi per chi smette di fumare. “L’iniziativa potrebbe essere un incentivo ad aiutarli a evitare atteggiamenti poco consoni alla loro età, tuttavia interventi isolati, come questo, non contribuiscono all’eliminazione del problema – prosegue l’esponente del movimento che fa capo ad Antonello De Pierro –. Bisognerebbe piuttosto interrogarsi sulle cause di tali comportamenti, che a volte risiedono in insoddisfazioni personali, problemi familiari trascurati o assenza di punti di riferimento in cui riconoscersi. Dunque servirebbero politiche mirate alla soluzione di queste problematiche, in quanto assistiamo alla loro crescita e alla sola denuncia da parte delle istituzioni. Un utile aiuto per esempio – chiosa la Del Fallo – è di non tagliare i fondi alle strutture ricettive, in modo da implementare buone politiche giovanili, facendo scendere in campo persone competenti in merito, così da poter offrire iniziative concrete ed efficienti”.

Deregulation edile per il parco Vernavola a Pavia, Guazzi interviene


Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Una volgare speculazione edilizia”


Milano – “Si tratta di una volgare speculazione edilizia”. Questo il commento del responsabile per la provincia di Pavia dell’Italia dei Diritti Andrea Guazzi circa il probabile ok del consiglio comunale al “progetto Greenway”, attraverso il quale sarà avviato la costruzione di palazzine e villette su terreni privati, sinora non edificabili, nel parco della Vernavola, zona di Montemaino.

“Sarebbe bene far sapere – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che il cambiamento promesso dall’attuale giunta e votato in buona fede dall’elettorato prevede la mera attuazione degli interessi di pochi privilegiati. Manifesto il pieno appoggio nei confronti di Paolo Ferloni di Insieme per Pavia e Vincenzo Vigna dell’Idv, unici consiglieri d’opposizione contrari a questo brutto esempio di trasversalità politica”, termina Guazzi.

 

 

 

Donna aggredita in treno dai pidocchi a Padova, la reazione della Piredda

La responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti: “È necessaria una maggiore attenzione all’igiene su tutti i veicoli pubblici ”

 

 

 

Roma – “Il settore trasporti in generale è quello più esposto a episodi di questo tipo, poiché vi si succede una moltitudine di persone di provenienza eterogenea. Tuttavia le motivazioni appena esplicitate non giustificano quanto accaduto”. Queste le prime parole di Maruska Piredda, responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti, riguardo all’inaspettata presenza di pidocchi riscontrata da una passeggera sul regionale Padova-Milano di Trenitalia. La vittima si è recata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Borgo Trento, a Verona, e ha poi deciso di rivolgersi alle associazioni a tutela dei consumatori e degli utenti per ottenere giustizia. “A volte capita che le pulizie siano sommarie, e ciò è dovuto sia al poco tempo disponibile, sia alla riduzione del personale di bordo – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –.  Di sicuro la Procura e la Magistratura dovranno accertare i fatti e la responsabilità dell’evento. Si deve puntare l’attenzione sulla necessità che i luoghi pubblici siano puliti nel rispetto dell’igiene personale e soprattutto dei bambini, i quali, poiché più deboli, sono maggiormente esposti a questi rischi”. Conclude la Piredda: “Occhi puntati ed attenzione massima ai lavori di pulizia”.

 

Bergamo, la Scoleri su attacco Pd a Giuseppe Epis per tagli alla sicurezza


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Difendere gli elettori dai mulini a vento è una tipica furbata di successo in prossimità delle elezioni”

 

 

Milano -“I tagli alla pubblica sicurezza sono l'anticamera di una tutela della popolazione comicamente interpretata e vagliata dall'attuale governo”. Questo il commento della responsabile per la provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti Francesca Scoleri circa l’attacco dei consiglieri Pd al presidente della seconda circoscrizione della città lombarda, il leghista Giuseppe Epis, reo di essersi lamentato per la mancanza di risorse per la sicurezza senza puntare il dito contro gli effettivi autori dei tagli, ossia i leader del suo partito che occupano le poltrone dell’esecutivo.

“Richiamare gli esponenti del «Carroccio» alla coerenza è piuttosto inutile – incalza sarcastica la rappresentante territoriale del movimento guidato da Antonello De Pierro – poiché il termine non rientra nel loro ristretto dizionario. Difendere gli elettori dai mulini a vento è una tipica furbata di successo in prossimità delle votazioni, condita da violenti minacce e slogan razzisti ma scevra di una minima strategia fruttuosa”, termina la Scoleri.

 

 

 

Sequestrato night club cinese a Roma, per Calgani è allarme

Il responsabile capitolino dell’Italia dei Diritti: “Serve una struttura ad hoc delle forze dell’ordine specializzata e focalizzata sulla realtà delle comunità orientali”


Roma – “Non è la prima volta che la criminalità cinese si manifesta sotto una delle sue innumerevoli forme nella zona est della città”. Così Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti, commenta il sequestro preventivo eseguito in un locale a luci rosse della Capitale sito in via Casilina e gestito interamente da cinesi. All’interno del night club, che ospitava quindici prostitute, è stata trovata anche una nuova sostanza stupefacente di origine asiatica chiamata “K-Fen”, oltre a dosi di hashish, marijuana e svariate pasticche di ecstasy.

 

“Rimango dell'opinione – continua Calgani – che serva una struttura ad hoc delle forze dell'ordine specializzata e focalizzata sulla realtà della comunità cinese, molto più complicata da gestire, vista anche la maggiore difficoltà di identificazione dei soggetti che vi appartengono, vuoi per tratti somatici, ma soprattutto per la trascrizione in lingua delle generalità. Alle periferie deve essere fornita una risposta di sicurezza tale da non creare veri e propri quartieri d’oriente. Sicuramente – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – tale soluzione non può essere quella attuale, con ripetute chiusure dei commissariati, tra i quali quello di Centocelle, l'estensione del provvedimento al Casilino e con altre strutture di polizia di zona su cui pende la mannaia dello sfratto”.

Cassintegrato suicida nel bolognese, Criseo allarmato

Il responsabile Lavoro e Occupazione dell’Italia dei Diritti: “Si ponga fine ai giochetti di Palazzo e si affrontino con decisione e incisività le emergenze sociali”

 

Roma - “Purtroppo questi episodi si stanno verificando con una frequenza spaventosa e chiamano la classe politica e gli amministratori pubblici a un sussulto di dignità”. È  costernata la reazione di Giuseppe Criseo, responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti, di fronte al dramma occorso a Molinella, piccolo centro felsineo, assurto agli onori delle cronache per il suicidio di un operaio in cassa integrazione. Il quarantaquatrenne di origini lucane, con moglie e due figlie, a causa della crisi dell‘azienda in cui da anni prestava la sua opera, percepiva un assegno di settecento euro mensili, a cui aggiungeva qualche spicciolo cantando nei locali dei paesi vicini. Troppo pochi per tirare avanti. È stato rinvenuto dal suo vicino e collega impiccato con una corda al soffitto del garage. Ironia della sorte, poco dopo il folle gesto, una società della zona ha tentato di contattarlo per un colloquio di lavoro. “Nelle scorse settimane - ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - a Padova anche alcuni piccoli imprenditori hanno deciso di togliersi la vita, pressati dal calo degli ordinativi e dal rischio di dover licenziare i lori dipendenti. La paura di non farcela conduce all’isolamento e alla depressione. Occorrerebbe varare un piano nazionale per l’occupazione, garantendo la ricollocazione degli esuberi. Tengo però a precisare - ha concluso Criseo - che i corsi di formazione devono essere adeguati alla realtà e non generici e costruiti su misura per spillare fondi all’Unione Europea. Sarebbe bene che si lasciassero da parte le finte emergenze, vedi legge elettorale o legittimi impedimenti, per stilare un’agenda di priorità che veda sindacato e politica in prima linea per combattere questa piaga”.

 

Truffa dei semafori a Parma, Damalio alza la voce

Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Penso a tutte quelle persone che hanno pagato multe ingiuste e che difficilmente rivedranno i propri soldi”


Bologna – “La cosa che più lascia esterrefatti è vedere come questi personaggi dell’amministrazione pubblica vengano soltanto trasferiti da un ufficio all’altro, senza subire mai un licenziamento”. Così Alessandro Damalio, responsabile per la Provincia di Parma dell’Italia dei Diritti, commenta l’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano di Claudio Malvasi, il comandante dei vigili delle Terre Verdiane che avrebbe accettato mazzette da Raoul Cairoli, l’imprenditore dei tristemente noti T-Red, e Andrea Lamoretti, amministratore della Comeser, al fine di piazzare semafori truccati in punti strategici di maggiore “resa”.

“Cairoli non sembra certamente un personaggio affidabile visti i suoi capi d’imputazione”, spiega Damalio, che ricorda le indagini in corso nell’ambito dell’alterazione dei semafori da parte dell’imprenditore. “Spero solo che non si risolva tutto con il solito lassismo – prosegue il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – perché penso a tutte quelle persone che hanno pagato multe ingiuste e che difficilmente recupereranno i propri soldi. D’altra parte l’Italia è un paese che sembra sempre più a due correnti: chi deve pagare e chi non deve assolutamente”.

Aeroporti italiani nel caos per nube vulcanica, l’opinione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Si lavori per migliorare l’informazione e la comunicazione verso i viaggiatori”

 

 

 

Roma - “Un fenomeno naturale sta mettendo in ginocchio i principali hub, con grave nocumento dei viaggiatori che spesso non hanno potuto contare su un’informazione tempestiva e corretta”. Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, ha espresso la sua preoccupazione per i disagi che i passeggeri italiani stanno vivendo a causa dell’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull, che con la sua la gigantesca nube ha paralizzato gli aeroporti di tutta Europa. Il bilancio della serata di ieri nello scalo romano “Leonardo da Vinci” era di 485 collegamenti soppressi tra arrivi e partenze, con tutto il corollario che ne consegue: assalto ai treni, agli autonoleggi e notti passate nei terminal sulle brandine approntate dalla protezione civile, in attesa della riapertura degli spazi aerei. “Non voglio in alcun modo - ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - puntare l’indice contro qualcuno, ma non posso fare a meno di notare che si sono verificate alcune falle nel sistema. Non è pensabile che si possa restare per otto ore in attesa che compaia qualcuno a dare delucidazioni e suggerimenti. Molte persone hanno lamentato questo tipo di incuria e non credo sia giusto ignorare delle legittime recriminazioni”.

 

 

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