Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Colpire le officine che operano modifiche su questi mezzi”
Roma – Le minicar, le auto in voga tra i sedicenni di tutta Italia, tornano al centro delle cronache per un nuovo incidente a distanza di pochi giorni da quelli che sono costati la vita a due adolescenti della Capitale. Stavolta l’episodio è accaduto in zona Massa Giuliano, dove un bimbo di cinque anni e sua zia sono stati travolti da una Ligier guidata da un nomade minorenne con assicurazione scaduta. La macchinetta, probabilmente modificata per superare il limite di legge fissato a 45 km/h, ha perso il controllo e si è ribaltata, finendo sui due che camminavano sul marciapiede. A bordo del quadriciclo anche la fidanzata minorenne del nomade, nonostante per i guidatori di età inferiore ai diciotto anni sia vietato trasportare passeggeri. Il bimbo e sua zia, ricoverati presso l’ospedale Pertini, non sono gravi e dovrebbero tornare a casa nel giro di una settimana.
“Quello delle minicar – commenta Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti – è un problema da risolvere quantoprima perché mettono in pericolo la vita non solo di chi guida ma anche di chi, come in questo caso, si trova a passeggiare tranquillamente per strada e può venire travolto da vetture che, pensate per andare a 45 km/h, spesso per le modifiche apportate da officine senza scrupoli si vedono schizzare a più del doppio della velocità. Bisogna innanzitutto far rispettare i limiti imposti a questi quadricicli – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, e ciò può essere ottenuto solo colpendo i meccanici che operano interventi fuorilegge su questi mezzi”.