Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Giunta non propositiva, la città ha bisogno di verde”
Roma, 23 Aprile 2010 - “Quella di Abbado e Piano è un’ottima iniziativa che purtroppo si scontra con la consueta miopia della giunta Moratti”. Così Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, commenta la bocciatura, da parte del Comune del capoluogo lombardo, del progetto di Renzo Piano che prevede la piantagione di novantamila alberi nel centro città. Questo il compenso richiesto da Claudio Abbado per tornare a dirigere la Scala dopo 24 anni, un’operazione ritenuta dai tecnici di Palazzo Marino economicamente onerosa ed impraticabile.
Sarcastico il giudizio che l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, rivolge al primo cittadino, che “per verde pubblico intende anche i fiori annaffiati sui davanzali. Il centro è congestionato dal traffico, l’aria è irrespirabile e quindi - prosegue Ragone - c’è bisogno di verde, tenuto conto dei pochi e malcurati parchi pubblici. L’amministrazione comunale si è dimostrata tutt’altro che propositiva e lungimirante dal momento che - conclude il viceresponsabile meneghino - per la Moratti si trattava di un buon biglietto da visita elettorale e per la città di una grossa opportunità in vista dell’Expo”.
Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Giunta non propositiva, la città ha bisogno di verde”
Roma - “Quella di Abbado e Piano è un’ottima iniziativa che purtroppo si scontra con la consueta miopia della giunta Moratti”. Così Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, commenta la bocciatura, da parte del Comune del capoluogo lombardo, del progetto di Renzo Piano che prevede la piantagione di novantamila alberi nel centro città. Questo il compenso richiesto da Claudio Abbado per tornare a dirigere la Scala dopo 24 anni, un’operazione ritenuta dai tecnici di Palazzo Marino economicamente onerosa ed impraticabile.
Sarcastico il giudizio che l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, rivolge al primo cittadino, che “per verde pubblico intende anche i fiori annaffiati sui davanzali. Il centro è congestionato dal traffico, l’aria è irrespirabile e quindi - prosegue Ragone - c’è bisogno di verde, tenuto conto dei pochi e malcurati parchi pubblici. L’amministrazione comunale si è dimostrata tutt’altro che propositiva e lungimirante dal momento che - conclude il viceresponsabile meneghino - per la Moratti si trattava di un buon biglietto da visita elettorale e per la città di una grossa opportunità in vista dell’Expo”.