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Romena stuprata a Velletri, la condanna di Fantauzzi

Il responsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti: “ Ignobile approfittare della disponibilità di una ragazza”
Roma, 23 aprile 2010 - “Un episodio che grida vendetta e non può essere sottaciuto, bensì va pubblicamente condannato”. Questo il commento del responsabile provinciale di Roma dell’Italia dei Diritti Brunetto Fantauzzi, in merito alla notizia di una violenza sessuale perpetrata a una ragazza romena da un connazionale a Velletri. La donna, invitata a prendere un caffè, giunta in casa del proprio aguzzino è stata stuprata. L’arrivo dei coinquilini ha fermato l’aggressione ma l’uomo ha minacciato di uccidere la propria vittima, se avesse parlato. L’uomo è stato poi denunciato insieme ai propri coinquilini, accusati di favoreggiamento per aver affermato alle forze dell’ordine che lo stupratore non abitava in quell’appartamento.
“Si tratta dell’ennesima violenza consumata tra le mura domestiche ai danni di una donna inerme, la cui disponibilità - prosegue l’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro -  è stata fraintesa e sfruttata. La più feroce condanna va espressa - conclude Fantauzzi - non solo nei confronti di chi commette questi crimini, ma anche di chi omertosamente tace lasciando impuniti gli autori materiali”.
Il responsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti: “ Ignobile approfittare della disponibilità di una ragazza”
Roma - “Un episodio che grida vendetta e non può essere sottaciuto, bensì va pubblicamente condannato”. Questo il commento del responsabile provinciale di Roma dell’Italia dei Diritti Brunetto Fantauzzi, in merito alla notizia di una violenza sessuale perpetrata a una ragazza romena da un connazionale a Velletri. La donna, invitata a prendere un caffè, giunta in casa del proprio aguzzino è stata stuprata. L’arrivo dei coinquilini ha fermato l’aggressione ma l’uomo ha minacciato di uccidere la propria vittima, se avesse parlato. L’uomo è stato poi denunciato insieme ai propri coinquilini, accusati di favoreggiamento per aver affermato alle forze dell’ordine che lo stupratore non abitava in quell’appartamento.
“Si tratta dell’ennesima violenza consumata tra le mura domestiche ai danni di una donna inerme, la cui disponibilità - prosegue l’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro -  è stata fraintesa e sfruttata. La più feroce condanna va espressa - conclude Fantauzzi - non solo nei confronti di chi commette questi crimini, ma anche di chi omertosamente tace lasciando impuniti gli autori materiali”.

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