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Allarme baby spacciatori a Napoli, il commento della Palmentieri

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Piuttosto che puntare il dito verso chi denuncia queste situazioni, si dovrebbero proporre modelli di vita alternativi”

 

 

Napoli – Nel 2009, su 266 persone arrestate per spaccio di droga undici erano minorenni. Non solo sedicenni e diciassettenni, ma anche infraquindicenni, con un caso limite, un ragazzino di soli quattordici anni. Secondo Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti “si tratta di situazioni antiche che si protraggono da tempo, che anche Roberto Saviano aveva denunciato”.

 

“Quando nasci in zone come Secondigliano o Scampia – spiega la Palmentieri –, la camorra si propone quasi come organo assistenziale per i minori, oltre che come fonte di guadagno facile. I ragazzini sono allettati dall’idea di guadagnare molto e spesso sognano di diventare boss, senza in realtà rendersi conto che la camorra li sfrutta”, ha continuato la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro, che ha poi concluso così: “Piuttosto che puntare il dito verso chi denuncia queste situazioni, si dovrebbero proporre modelli di vita alternativi per i ragazzi con una vera e propria azione politica, oltre che con lo stanziamento di fondi destinati a educare gli stessi. È vero che viviamo un periodo di crisi, ma non si può rimandare la vita di questi giovanissimi a quando questa sarà passata, perché ormai loro saranno cresciuti e sarà troppo tardi per recuperarli”.

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