Main menu

Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Ripreso oggi “processo Mills” per Berlusconi, la disamina di Girlando

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Questa situazione condanna il Paese ad una condizione di stallo politico, per cui è doverosa un’ennesima richiesta di dimissioni da parte del premier”


Roma - “Ci atteniamo alla precedente condanna dell’avvocato David Mills, al rispetto della magistratura e al lavoro dei pubblici ministeri”. È quanto sostiene Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, in merito al ‘processo Mills’, ripreso questa mattina a Milano, che vede imputato il capo di Governo per corruzione in atti giudiziari. Berlusconi non si è presentato in aula a causa di una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, ma i suoi avvocati non hanno opposto il legittimo impedimento.

 

L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro fa una panoramica sulla serie di processi a carico del premier, approfondendo la questione con tono polemico: “Il conflitto che si sta creando tra il primo ministro e le istituzioni giuridiche italiane è palese, tale da farci aprire una riflessione seria sulla legittimità del suo ruolo politico. Il presidente del Consiglio non rispetta la funzione dei giudici, ponendosi come super partes e al di sopra della stessa Costituzione”.

 

Girlando, in ultimo, analizza la res pubblica nazionale: “Se si aggiunge il ruolo di Berlusconi in un contesto di Governo ormai spaccato, è evidente che questa situazione conduce il Paese in una condizione di stallo politico, dove viene meno anche il ruolo del Parlamento e in cui risulta essere sempre più necessaria un’ennesima richiesta di dimissioni da parte del primo ministro”.

De Pierro condanna comportamento Lega per 150° anniversario Unità d’Italia

Il Presidente dell’Italia dei Diritti:“La vocazione separatista e xenofoba da sempre propugnata dal Carroccio, in paesi normali sarebbe perseguita”

 

Roma – “Il comportamento tenuto dagli esponenti leghisti in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia vede un solo aggettivo che possa descriverlo al meglio, vergognoso”. Queste le parole del Presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, sul deplorevole atteggiamento del partito del Senatùr, “la vocazione separatista e xenofoba da sempre propugnata dal Carroccio, – spiega De Pierro – facendo riferimento all’articolo 1 dello statuto del partito, nel quale si dice che il movimento è finalizzato a definire l’indipendenza della Padania, territorio per altro non chiaramente definito, in paesi normali sarebbe perseguita”. In paesi normali, molto e molti di quest’Italietta andrebbero perseguiti, anzi, riprendendo le parole del Presidente “In Italia con requisiti simili, si diventa deputato o addirittura ministro”.

 

Secondo De Pierro “non è ammissibile che in questo momento un’intera Nazione sia piegata al ricatto di un partito locale che detiene la maggioranza relativa in una sola Regione. Un’anomalia tutta italiana che sta deviando l’iniziativa legislativa per riformare la giustizia a beneficio di una persona che crede di essere al di sopra della legge, in cambio dell’avvio, ardentemente desiderato dai rappresentanti del partito di Bossi, di un processo di secessione. Noi dell’Italia dei Diritti crediamo che il Federalismo sia sostenuto dai leghisti in maniera meramente demagogica e strumentale in quanto giuridicamente si parla di una forma di Stato non dissimile al regionalismo, presente in Italia da decenni. E’ bene che gli italiani non si facciano ingannare – raccomanda de Pierro – dalle vere intenzioni di questi Signori, i quali mirano, secondo quanto tramandato dall’ideologo Gianfranco Miglio, alla trasformazione del paese in una confederazione de stati. Questa fattispecie separatista non ha niente da spartire con l’unità d’Italia che ieri abbiamo festeggiato con  il grande orgoglio di essere italiani ed eredi di valori patriottici tracciati nella Storia da valorosi uomini del Risorgimento.” 

 

Sul comportamento inaccettabile dei leghisti nella giornata di ieri, il commento del Presidente del movimento extra-parlamentare è duro “In virtù del fatto che Bossi sminuisca l’Unità d’Italia, definendola una mera retorica risorgimentale, chiederei all’Onorevole di studiare un po’ di Storia prima di sparare inesattezze in libertà, in quanto l’unificazione del popolo italiano risale ai tempi dell’impero romano”.

Tanto per rispolverare la memoria, De Pierro ricorda un grave episodio “Mentre a Roma si svolgevano i funerali di Nicola Calipari, funzionario del Sisde ucciso in Iraq nel 2005 ed il tricolore avvolgeva la bara del defunto, cinque ministri leghisti in riunione a Lugano, applauditi da cinquecento scalmanati con materia celebrale in vacanza, improvvisarono una canzone che facev pressappoco così ‘Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore’. Ebbene questa gente non è degna di occupare i posti riservati ai rappresentanti del popolo italiano.

Ad Avellino cassa integrazione in calo nel 2011, il parere di Sabbatino

Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “La mia intenzione non è quella di analizzare i dati del rapporto Uil, purtroppo i numeri non possono restituire il reale disagio sofferto da tutti i lavoratori”

 

Napoli – In base ai dati dell’ultimo rapporto Uil, in provincia di Avellino, nel mese di febbraio 2011, la cassa integrazione è diminuita del 32,7% rispetto al mese precedente, e del 25% rispetto all’anno 2010. Anche se tale indagine mette in evidenza una timida ripresa del sistema produttivo nella provincia campana, lo stesso sindacato dei cittadini ha dichiarato che il calo delle ore richieste di cassa integrazione potrebbe essere attribuito ad una ridotta forza lavoro all’interno delle aziende interessate dagli ammortizzatori sociali, e quindi non ad una reale risalita del mercato. Da qui la domanda di definire una rapida intesa Governo-Regioni per l’estensione della Cig in deroga anche per il 2011, salvaguardando i posti di lavoro in attesa della fine della crisi.

 

Il responsabile per la provincia di Avellino dell’Italia dei Diritti, Alfredo Sabbatino, si esprime così sulla questione: “La mia intenzione non è quella di analizzare il rapporto Uil, purtroppo i numeri non possono restituire il reale disagio sofferto da tutti i lavoratori avellinesi. Al centro del problema – continua con rammarico l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, non ci sono solo difficoltà pratiche di trovare lavoro e di mantenerlo, ma anche tutti quei meccanismi di frustrazione e di malessere psicologico che s’innescano quando non si ha un’occupazione, e che si ripercuotono anche sulle relazioni interpersonali”.

 

“Purtroppo – conclude Sabbatino – il morale diffuso è decisamente basso e questo non fa altro che alimentare la sfiducia nei confronti delle varie istituzioni che sembrano voler chiudere gli occhi di fronte al problema della disoccupazione”.

Il Governo frena su nucleare, De Pierro non si fida

 

Il Presidente dell’Italia dei Diritti:“E’ chiaro che dietro questo comportamento, si nasconde la  grande paura di venire bocciati dal Referendum del prossimo 12 giugno”

 

 

Roma,  A poche ore dalle contestazioni avanzate dall’Italia dei Diritti il Governo ha frenato sulla scelta del Nucleare in Italia. Sul rallentamento della linea politica dell’attuale Esecutivo così è intervenuto Antonello De Pierro, presidente del movimento:“Dopo la tragedia ancora indefinita che si sta inesorabilmente compiendo in Giappone, il Governo ha iniziato ad aprire una parentesi di riflessione sulla questione del Nucleare. Eppure Stefania Prestigiacomo aveva dichiarato con integralistico cinismo che la linea del governo non sarebbe cambiata. Ora, chiaramente, si cerca di correre ai ripari per non arrecare danni al serbatoio di consensi ottenuti dalla propaganda arcoriana, rifilando alla gente verità mistificate. Non siamo così ingenui”.

Secondo il Presidente del movimento “il disegno dell’Esecutivo, che ci ha abituati da sempre alla sua vocazione menzoniera, è lapalissiano. L’onda emotiva provocata dalle notizie provenienti dal territorio nipponico può mettere in dubbio nelle coscienze degli italiani la sbandierata non-pericolosità del nucleare, ma in questo caso neanche la propaganda messa in atto da Berlusconi , anestetizzante in quanto promossa da una comunicazione artificiale per immagini volta all’annullamento della capacità di autodeterminazione, può contrastare le immagini vere e reali che giungono dal lontano Estremo Oriente”.

Il passo indietro del Governo non sembra convincere De Pierro, che spiega così il suo timore “E’ chiaro che dietro questo comportamento rispetto la questione Nucleare, si nasconde la  grande paura di venire bocciati dal Referendum del prossimo 12 giugno. Si tenta di allentare la tensione cercando di far credere che il Governo si preoccupi della salute dei cittadini, quando in realtà gliene importa poco o niente, nella speranza che il quorum non venga raggiunto. C’è una torta da 30 miliardi di euro che le lobby dell’atomo vogliono spartirsi e chi governa non può certo ormai permettersi di contrastare la volontà di queste organizzazioni.”

Un giro di interessi politici ed economici, dunque, che ancora una volta prevalgono sul benessere dei cittadini “Invitiamo tutti a votare ‘Si’ al prossimo referendum – raccomanda De Pierro – perché è l’unico modo per essere certi di non avere centrali nucleari nel Belpaese, nel quale sussistono tutti i presupposti ambientali per poter investire in energie alternative”.

La Del Fallo appoggia i cittadini contro il metanodotto a Sulmona

La viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti: “Mi chiedo dove sia andata a finire la democrazia, i nostri diritti vengono offesi e le istituzioni non intendono ascoltarci”

 

L’Aquila – “Come rappresentante del movimento in Abruzzo combatto insieme con i cittadini contro la realizzazione del metanodotto. Sono fortemente amareggiata e delusa dal comportamento delle nostre istituzioni che, come di consueto, non intendono ascoltare il grido di allarme lanciato dalla popolazione abruzzese”. Dure le parole pronunciate dell’esponente regionale dell’Italia dei Diritti, Barbara Del Fallo, in merito al via libera dato dal Governo alla costruzione del metanodotto e della centrale Snam nei pressi del cimitero di Sulmona. Nonostante le riserve mosse sulla pericolosità a costruire in zone a forte rischio sismico, provenienti dalla Commissione nazionale di Valutazione di impatto ambientale e dai vari comitati cittadini, l’iter autorizzativo dell’opera sembra procedere a passi da gigante, con la firma dei ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dei Beni Culturali, Sandro Bondi.

 

“Non è un atteggiamento nuovo quello dell’amministrazione nazionale, anzi direi quasi di routine, al quale siamo purtroppo abituati – incalza la rappresentante del movimento fondato da Antonello De Pierro –. La disonestà e l’omertà sono attributi propri dei nostri governanti ed evidenziano come i livelli di democrazia nel nostro Paese si siano fortemente abbassati”.

 

“Ma dov’è il governo del popolo – si chiede con sarcasmo la De Fallo –, dov’è la partecipazione ai tavoli di concertazione? Noi non veniamo ascoltati, i nostri diritti vengono offesi, e giorno dopo giorno la parola democrazia perde il suo significato originario”.

Deforestazione a Ostia, la Torbidoni lancia l’allarme

 
La responsabile per il XIII Municipio di Roma dell’Italia dei Diritti si appella al Campidoglio: “Il paesaggio è deturpato, chiediamo il ripristino degli alberi abbattuti inutilmente”

 


Roma – “A Ostia Lido lo scorso anno sono stati tagliati alberi perché malati, ma dove sono le nuove piantumazioni?”. A chiederselo è Paola Torbidoni, responsabile per il XIII Municipio di Roma dell’Italia dei Diritti.
Il riferimento è a via Costanzo Casana, via Carlo Marenco di Moriondo e vie limitrofe, una porzione di territorio di circa tre chilometri che, lo scorso anno, ha subito un processo di deforestazione ad opera del Comune di Roma. Critica la responsabile del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Se le piante sono realmente malate debbono essere rimosse totalmente,  lasciare dei monconi di albero da ottanta centimetri non ha senso anche perché – incalza  la Torbidoni – tolgono spazio al marciapiede”. 
L’assessore all’ambiente capitolino, Fabio Di Lillo, aveva assicurato che ad ogni abbattimento sarebbero corrisposte nuove piantumazioni, e allora l’esponente del movimento extraparlamentare  si domanda che fine abbia fatto questa promessa.
La Torbidoni cita l’azione di Roberto Tavani, assessore del XVII Municipio che, al fine di avallare ogni intervento di deforestazione, ha chiesto al Campidoglio di fornire schede tecniche e motivazioni. L’intento è quello di evitare abbattimenti atti a deturpare il quartiere e distruggere il verde, costringendo il Municipio ad utilizzare fondi per rimediare ai danni del Comune.
“Dal momento che abbiamo ricevuto lo stesso misfatto, auspico che venga riservato al quartiere Ostia Lido il medesimo servizio”, afferma la Torbidoni che si chiede quanto tempo bisognerà aspettare per ottenere  il ripristino degli alberi abbattuti inutilmente.

Arrestato per mafia consulente di Alemanno, per Barbato è vergognoso

 

Il responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti: “L’aspetto più grave è l’intreccio politica-camorra a livello nazionale”

 

 

Roma - Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore (Caserta), è stato arrestato questa mattina con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Esponente del Pdl, Magliocca nel 2010 è stato anche nominato dirigente del Comune di Roma, ovvero coordinatore di gabinetto della segreteria di Gianni Alemanno, al costo di 90mila euro l’anno.

 

Francesco Barbato, responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti, dichiara sulla vicenda: “Mi sono fatto un’idea su chi sia questo signore già anni fa. L’8 giugno del 2006 fui chiamato in aula da Landolfi, leader di Magliocca. Landolfi ammise di essersi sporcato le mani affermando che lui vive in un territorio molto difficile, molto simile al mio, e che io non mi sarei mai interessato a esso mentre lui l’avrebbe fatto. Disse che mi avrebbe consegnato un macigno se non avessi fatto anch’io quello che aveva fatto lui. A distanza di tre anni – prosegue Barbato – il macigno l’ho restituito io a Landolfi poiché, facendo politica in quegli stessi territori, non mi sono mai sporcato le mani. Oggi abbiamo la riprova della politica di Landolfi, del suo braccio destro Magliocca e del Pdl, e di come si impegnino per il territorio. Proprio Magliocca, all’indomani dello scontro con Landolfi, mi attaccò invitandomi a chiedere scusa. Dopo due anni credo che siano i cittadini di Pignataro Maggiore a vergognarsi di avere un sindaco del genere e di come fa politica”.

 

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro sottolinea: “Ho già ringraziato il procuratore aggiunto antimafia Cafiero De Raho ed il Pm Milita che hanno effettuate le indagini e stamattina hanno arrestato il sindaco di Pignataro Maggiore. Inoltre, mi sono complimentato con la magistratura per il suo lavoro, grazie a esso si fa luce su questa politica, specie del PdL, che va a braccetto con la Camorra. Questo ben si evince dai casi Landolfi e Magliocca, sui quali pesa un’inchiesta della procura di Napoli per l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche dello stesso Landolfi per l’inchiesta di Camorra. L’aspetto più grave – continua Barbato – è come l’intreccio politica-Camorra sia su scala nazionale, come evidenziano il Comune di Roma e il sindaco Alemanno, il quale ha tra i suoi dirigenti il Magliocca, in passato già consulente delle Comunicazioni. Questa è una politica inquinata che per Alemanno non è nuova, poiché un altro soggetto protagonista della P3, Pasqualino Lombardi, disse, nel carcere di Avellino, che aveva raccomandato ad Alemanno di far assumere come capo gabinetto un suo concittadino di Cervinara.

Che bella politica questa del sindaco Alemanno, il quale si serve e fa entrare nelle istituzioni persone raccomandate dalla P3 o legate alla Camorra. I cittadini di Roma devono veder finire i loro soldi nelle tasche della Camorra: che vergogna!”

 

 

 

Sulla vicenda ha voluto dire la sua anche Federica Menciotti, vice di Barbato nel dipartimento per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti, che così si è espressa: “Chiediamo al sindaco Gianni Alemanno la revoca immediata del mandato di Giorgio Magliocca, in quanto è un atto dovuto. Esiste la presunzione di innocenza fino a prova contraria, ma di fronte a sospetti così gravi, anche in mancanza di sentenza definitiva, la persona deve essere allontanata e sollevata da qualsiasi incarico, è la stessa opinione pubblica che lo chiede. In mancanza di risposta da parte del sindaco Alemanno se ne dovrà tenere conto”.

De Pierro, dopo Fukushima sfido Berlusconi a sostenere in tv il nucleare

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “No a questo Governo che calpesta la sicurezza e la salute dei cittadini, salvo poi lanciare demagogici proclami per rastrellare consensi”

 

Roma – “È tanto che ci battiamo contro il ritorno al nucleare, già condannato a morte dal voto referendario degli italiani, in considerazione del fatto che l’attuale esecutivo ci ha abituati al non rispetto del nostro popolo e dalla nostra carta costituzionale legiferando spesso e volentieri contro gli interessi della massa, a favore dei benefici di pochi o più spesso di uno solo. È chiaro che quanto sostenuto in maniera ossessiva dai nostri rappresentanti del Governo, non è stato elaborato certamente a favore dei cittadini ma soltanto per meri interessi lobbistici. Era stato preso come esempio addirittura il Giappone per sostenere la sicurezza delle centrali nucleari. Ma dopo quanto successo a Fukushima, i nostri governanti sono stati seccamente smentiti”. Le parole riescono a riportare solo in parte l’impeto espresso dal presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, scorrendo le immagini disastrose provenienti dall’arcipelago nipponico, e del disastro atomico ancora in corso. 

 

“Ci aspettavamo certamente una presa di coscienza più razionale e responsabile – chiosa De Pierro – invece, davanti ad un disastro di proporzioni così elevate, non ci risulta che sia stata innestata la retromarcia su questa linea, segnata da una profonda incoscienza istituzionale. Ci sembra oramai chiaro che a questa maggioranza non interessa la tutela della popolazione, e ci auguriamo che ciò venga recepito anche da chi in questi anni si è fatto addormentare la coscienza critica dai bombardamenti mediatici delle televisioni berlusconiane, attuati per mezzo di micidiali messaggi di immagini che purtroppo anestetizzano la capacità di critica a beneficio di un’azione diretta sull’inconscio, impossibile da contrastare”.

 

De Pierro entra nel merito della battaglia e sostiene la sua controffensiva: “Presto ci sarà il referendum e saremo impegnati in prima linea per dire no al nucleare, no a questo Governo che calpesta la sicurezza e la salute dei cittadini, salvo poi lanciare demagogici proclami per rastrellare consensi. Chiediamo a gran voce a Berlusconi, se è veramente convinto della non pericolosità delle centrali, di avere il coraggio di presentarsi in televisione a raccontare questa sua verità che noi da sempre interpretiamo come una bella favoletta, atta a coprire, con una coltre di menzogne, le lobbie affaristiche che ruotano intorno al sistema atomico, e che rifiutano a priori l’enorme potenzialità fornita dalle energie rinnovabili.

 

“È il momento di svegliarsi – conclude inesorabilmente De Pierro – e di fare tesoro dell’insegnamento che ci sta giungendo in maniera martellante dal Giappone, da noi considerato tecnologicamente più preparato migliaia di volte rispetto all’Italia. Non vogliamo neanche immaginare le conseguenze catastrofiche che sarebbero scaturite se qualcosa di simile fosse accaduto sul nostro territorio nazionale. È il momento di svegliarsi e di far fronte comune contro il pericolo che la maggioranza sta posizionando sulle nostre teste. Per questo motivo lancio un appello anche  agli ambientalisti integralisti, quali i verdi, di abbandonare il campo del no ad ogni costo, e di imparare a riflettere razionalmente per poter definitivamente scongiurare la minaccia del nucleare in Italia”.

A Firenze un laureato su due senza impiego fisso, Criseo

Il responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti: “E’ inconcepibile che ragazzi che studiano per tanti anni alla fine si ritrovino con un pugno di mosche in mano”

 

 

Roma – Dal rapporto di Almalaurea del 2011 sull’occupazione dei laureati fiorentini è emerso che a distanza di un anno dal conseguimento della laurea solo il 37% di loro trova un lavoro stabile, ovvero un contratto a tempo indeterminato o un lavoro autonomo, mentre il 46% deve accontentarsi di un cosiddetto lavoro atipico.

E’ inoltre risultato che, mentre nel primo anno uno stipendio medio cresce e arriva a superare i 1.300 euro, nel lungo periodo la cifra diminuisce.

 

Giuseppe Criseo, responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti, afferma: “Quello di Almalaurea è uno studio molto corposo. La disfunzione tra laureati e disoccupazione è stata determinata dalla crisi e questo vale sia per la domanda che per l’offerta. Certo è che il dato del 37% di occupazione fa molto riflettere, poiché è inconcepibile che i ragazzi che studiano per tanti anni alla fine si ritrovino con un pugno di mosche in mano”.  

 

 

 

 

Alagia sostiene l’iniziativa dei Centri per l’impiego a Potenza

 

Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Encomiabile l’impegno dell’amministrazione locale profuso a favore dei giovani disoccupati con difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro”

 

Potenza – Un’interessante opportunità per trovare lavoro. Il sito istituzionale della Provincia di Potenza ha introdotto nuovi servizi online dei Centri per l’impiego. Uno spazio virtuale diventa così una preziosa risorsa che mette in comunicazione le aziende e gli utenti. Inoltre, offre la possibilità di creare e gestire il proprio curriculum vitae, di autocandidarsi ad offerte di lavoro, e di usufruire di un valido strumento informativo per le varie comunicazioni relative ad avvisi e bandi pubblici.

 

Il responsabile della provincia di Potenza per l’Italia dei Diritti, Guido Alagia, esprime la sua approvazione nei confronti dell’iniziativa, sottolineando l’importanza di una soluzione basata sulla corrispondenza tra le esigenze di chi cerca e offre lavoro: “È encomiabile l’impegno dell’amministrazione locale profuso a favore dei soggetti svantaggiati che trovano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma anche di adulti e giovani disoccupati che rappresentano il capitale umano, inteso come l’insieme di quelle competenze professionali di cui oggi le imprese hanno bisogno per fronteggiare la ripresa”.

 

“Per sostenere l’occupazione –  incalza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – occorre migliorare le conoscenze sul mercato del lavoro, incrociando le qualifiche e le competenze richieste. Il dato relativo alla disoccupazione giovanile segnala un cancro del nostro sistema produttivo e sociale. Questa iniziativa mi sembra un’ottima terapia d’urto che auspichiamo possa abbassare quest’indice e delineare strategie di lungo termine al fine di consentire ai giovani di essere di nuovo protagonisti della crescita dell’Italia”.

Sciolto per mafia il Comune di Bordighera, il commento della Menciotti

 La viceresponsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti: “La decisione deliberata sembra sconfessare le dichiarazioni fatte fino a ieri, sindaco compreso, secondo le quali di mafia, al Nord, non se ne vedeva neanche l’ombra”

 

 

 

Roma - All’indomani dello scioglimento della giunta comunale di Bordighera, cittadina ligure apparentemente tranquilla e lontana dalla malavita mafiosa, così Federica Menciotti, viceresponsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti: “La decisione deliberata sembra sconfessare le dichiarazioni fatte fino a ieri, sindaco compreso, secondo le quali di mafia, al Nord, non se ne vedeva neanche l’ombra”.

Evidentemente dai lunghi esposti presentati da Direzione Nazionale Antimafia e Comando provinciale dei Carabinieri di Imperia, traspare una realtà diversa, anzi tra le righe emergono nomi di famiglie legate alla ‘Ndrangheta.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, ha tenuto a precisare: “Nonostante lo scioglimento della giunta di Bordighera, ci sono molte altre situazioni, come ad esempio quella di Fondi (LT), per le quali il Consiglio dei Ministri non ha intrapreso alcuna azione di smembramento  benché sussistesse l’esplicita proposta del prefetto. Auspichiamo che quanto adottato ieri da Palazzo Chigi contrasterà il condizionamento della politica da parte del potere criminoso.  

La Menciotti invita, infine, gli abitanti del piccolo centro imperiese a chiedere spiegazioni all’amministrazione comunale ma soprattutto al sindaco, apparentemente ignaro dell’azione indisturbata delle cosche mafiose nella splendida terra ligure.     

 

FacebookTwitter