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Record di richieste per prestazioni sociali, l’analisi di Pamela Aroi

Alla vigilia della pubblicazione del rapporto Isee 2010, così la responsabile per le  Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Se da un lato il rendiconto rappresenta un chiaro indice delle fasce popolari più colpite, dall’altro evidenzia quali siano le priorità per il popolo italiano”

   

Roma -  “E’ l’ennesimo dato che fotografa la crisi che inevitabilmente si ripercuote sui nuclei familiari più deboli”. Commenta così Pamela Aroi, responsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti, il rapporto Isee 2010, reso noto ieri dal Ministero del Lavoro.

Il 60% delle dichiarazioni proviene dal Mezzogiorno e la richiesta è soprattutto per prestazioni di carattere economico-previdenziale, quali assistenza sanitaria, agevolazioni su libri scolastici ed asili nido.

“I dati presentati sono da interpretare in doppia chiave – spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – giacché non è da sottovalutare l’importanza data dalle famiglie all’istruzione. A prescindere dalla situazione economica, le famiglie non dimenticano che i propri figli devono andare a scuola, a dispetto di chi ha sempre sostenuto la tesi, senz’altro classista, che l’ignoranza dilaghi soprattutto tra la fascia di popolazione meno abbiente”.

 

Secondo la Aroi, quello esposto dal dossier è un fenomeno che ha più sfaccettature. Se da un lato il rapporto Isee rappresenta un chiaro indice delle fasce popolari più colpite, dall’altro evidenzia quali siano le priorità per il popolo italiano. Mentre la richiesta di assistenza sanitaria e di agevolazioni mediche sembrerebbe per certi versi scontata, non lo è quella di agevolazioni scolastiche, mossa dal desiderio delle famiglie di istruire i propri figli.

L’aumento delle richieste, che secondo il rapporto sfiorano i 7 milioni, secondo l’esponente del movimento “è spiegabile con la necessità, avvertita da chi ha bisogno di quelle agevolazioni, di informarsi. Prima della crisi, la maggioranza delle famiglie era poco al corrente della possibilità di godere di simili servizi, semplicemente perché non sussisteva la necessità di ricorrere ad agevolazioni. Oggi, volenti o nolenti, ci si deve aggiornare su ogni possibile sostegno, anche se esiguo”.

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