Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Questa situazione condanna il Paese ad una condizione di stallo politico, per cui è doverosa un’ennesima richiesta di dimissioni da parte del premier”
Roma - “Ci atteniamo alla precedente condanna dell’avvocato David Mills, al rispetto della magistratura e al lavoro dei pubblici ministeri”. È quanto sostiene Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, in merito al ‘processo Mills’, ripreso questa mattina a Milano, che vede imputato il capo di Governo per corruzione in atti giudiziari. Berlusconi non si è presentato in aula a causa di una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, ma i suoi avvocati non hanno opposto il legittimo impedimento.
L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro fa una panoramica sulla serie di processi a carico del premier, approfondendo la questione con tono polemico: “Il conflitto che si sta creando tra il primo ministro e le istituzioni giuridiche italiane è palese, tale da farci aprire una riflessione seria sulla legittimità del suo ruolo politico. Il presidente del Consiglio non rispetta la funzione dei giudici, ponendosi come super partes e al di sopra della stessa Costituzione”.
Girlando, in ultimo, analizza la res pubblica nazionale: “Se si aggiunge il ruolo di Berlusconi in un contesto di Governo ormai spaccato, è evidente che questa situazione conduce il Paese in una condizione di stallo politico, dove viene meno anche il ruolo del Parlamento e in cui risulta essere sempre più necessaria un’ennesima richiesta di dimissioni da parte del primo ministro”.