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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Vaticano risarcirà abitanti di Cesano, il commento di Ristori

Il viceresponsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti : “La decisione non ha nulla a che vedere con un laicismo esasperato e non va giudicata come un attacco. Sono state compiute eccessive emissioni di elettrosmog e i responsabili devono essere giustamente puniti”

 

Roma –  “Auspico che la successiva quantificazione del risarcimento sia congrua con i reali danni subiti dai cittadini di Cesano, sperando nella conferma di questo atteggiamento”.

 

Questo il commento di Marco Ristori, viceresponsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti, alla conferma della condanna in Cassazione di Radio Vaticana all’indennizzo economico agli abitanti della cittadina romana, vittime delle emissioni di elettrosmog.

“Non si tratta – prosegue Ristori - di un attacco al Vaticano o alla fede cattolica, nei fatti l’emittente effondeva elettrosmog al di sopra delle quantità consentite, come stabilito dai giudici, causando per questo gravi danni alle persone. Bisogna certamente distinguere  la Chiesa come fede, la quale merita di essere pienamente rispettata e la Chiesa come ente pubblico che nel momento in cui fa delle cose che non vanno bene deve pagarne le conseguenze”.

 

L’Italia dei Diritti si aggiunge alla soddisfazione espressa dall’Avv. Rienzi e dai cesanesi, i quali beneficeranno del risarcimento per le spese processuali sostenute al quale è stato condannato l’ex direttore di Radio Vaticana, il cardinale Roberto Tucci, la cui altra accusa è però caduta in prescrizione.

 

“Non si tratta di un attacco al Vaticano o alla fede cattolica – dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - , nei fatti Radio Vaticana emetteva elettrosmog al di sopra delle quantità consentite come stabilito dai giudici, causando per questo gravi danni a delle persone. In Italia spesso si fa molta fatica a separare l’aspetto della religiosità da quello civile e laico, che interessa un ente religioso il quale possiede beni e proprietà. La decisione presa – conclude Ristori - non ha nulla a che vedere con un laicismo esasperato e non va giudicata come un attacco. Sono state compiute eccessive emissioni di elettrosmog e i responsabili devono essere puniti. Confidiamo in un risarcimento adeguato”.

Tentativo di “comprare” On. Bucchino da parte di maggioranza, Girlando attacca

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti : “Di fronte a questo ‘mercenariato’ rinnoviamo l’appello al Presidente della Repubblica affinché sciolga le camere liberando le istituzioni del Paese dal ricatto e dalla puzza del compromesso morale”


Roma –  L’On. Gino Bucchino, residente in Canada, eletto per il Pd nella circoscrizione  Nord e Centro America, ha denunciato in conferenza stampa di aver subito un  tentativo di corruzione. Stando alle sue dichiarazioni, un aderente a Rifondazione Socialista gli avrebbe offerto rielezione certa e 150.000 euro per passare tra i “responsabili”, allo scopo di rafforzare la maggioranza di Governo. Presunto garante dell’operazione Denis Verdini, attuale coordinatore del Popolo delle Libertà.

 

“L’attuale coordinatore del Pdl, - interviene Giuliano Girlando responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti - poiché è stato già oggetto di indagine, non credo abbia tante armi per rispondere all’On. Bucchino. La situazione, purtroppo è tristemente chiara e dolorosamente semplice nel suo svolgimento”.

 

Il presunto illecito ha scatenato sgomento e indignazione nel mondo politico. Pronta la difesa di  un’incredula Rifondazione Socialista, di Verdini che sostiene di non conoscere il suo accusatore e di molti esponenti della maggioranza. Non mancano però duri attacchi dall’opposizione come quello di Casini, di Franceschini e di Di Pietro che ribadiscono solidarietà a Bucchino e sdegno per i fatti denunciati.

 

“Dopo la denuncia – prosegue Girlando- , la procura ha aperto un’indagine seria e approfondita. Rispetto al lavoro della Magistratura il commento è che ci troviamo di fronte a mercenari e prostitute della politica. Per fare un esempio, come Gheddafi si sta difendendo con i mercenari del Ciad così Silvio Berlusconi si difende con i prezzolati di Montecitorio. Di fronte a questo ‘mercenariato’ – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - rinnoviamo l’appello al Presidente della Repubblica affinché sciolga le camere, liberando le istituzioni del Paese dal ricatto e dalla puzza del compromesso morale”.

Sassone commenta accuse ad Alemanno per morte bambini rom

La viceresponsabile per il comune di Roma dell’Italia dei Diritti: In presenza di segnalazioni disattese, si può ipotizzare certamente una responsabilità della Giunta capitolina che ignora sistematicamente tutte le emergenze della società romana”

 

Roma – “In presenza di segnalazioni disattese, si può ipotizzare certamente una responsabilità della giunta Alemanno che ignora sistematicamente tutte le emergenze della società romana. E i rom fanno parte della realtà di questa città”. Non si fa attendere il commento della viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti, Antonella Sassone, in merito all’esposto presentato in procura dall’ex senatore dei Verdi e ora presidente dell’associazione denominata “A buon diritto”, Luigi Manconi, contro il primo cittadino delle Capitale, accusato di omicidio colposo per la tragedia nel campo nomadi di Tor Fiscale. Secondo quanto riportato dallo stesso Manconi, infatti, ben cinque sono state le segnalazioni di rischio di incendio nella baracca pervenute in precedenza al Comune e non prese in considerazione.

 

“Sarebbe doveroso predisporre delle politiche sociali idonee a favorire l’inserimento di queste comunità – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, a patto però, che vi sia un’integrazione di diritti e di doveri, e non un facile assistenzialismo che ingrassa le cooperative della stessa Giunta capitolina”.

4 nuove commissioni in Regione Lazio, Marinelli critica la Polverini

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti :La Regione ha tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata commissione sul federalismo saprà inventarsi  qualche fardello per coprire le nuove spese”


Roma –  Il Lazio avrà altre quattro commissioni regionali, per un record di venti, il doppio della media delle altre regioni italiane, dodici in più della Lombardia, porzione d’Italia nettamente più popolosa di quella governata da Renata Polverini.

 

L’ampliamento votato di recente e quasi all’unanimità, che sottintende un aumento delle spese considerati i rimborsi assegnati ai nuovi commissari vice e staff, ha scatenato le reazioni di molti, in particolare dei consiglieri radicali Berardo e Rossodivita, che hanno gridato alla vergogna, ribadendo contrarietà espressa allora come oggi.

 

“I Radicali sbagliano a lamentarsi – dichiara con sarcasmo Vittorio Marinelli responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti - perché i veri artefici di questo aumento esponenziale dei costi della politica sono proprio loro, infatti se non avessero rotto le scatole e avessero permesso il normale esercizio democratico di impicci, intrallazzi, imbrogli, e chi più ne ha più  ne metta, i quali hanno caratterizzato le  ultime regionali, la povera Polverini non sarebbe stata costretta ad inventarsi  altre 4 commissioni per accontentare gli ‘amici’rimasti fuori dal giro. Riguardo poi l’aumento delle spese – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -  questo non è certamente un problema e la  dirigenza, ‘Renata’ dovrebbe prendere esempio dall’ amico Gianni ‘Ale (d) anno’ . La difficoltà non c’è, basta assumere 4000 parenti all’Atac e innalzare poi il  biglietto dell’autobus da 1 euro a 1 euro e 75 centesimi”.

 

Con un deficit annuo di oltre un miliardo in molti si interrogano sulla necessità di costituire altre commissioni, due concesse alla sinistra e due alla destra, una di queste “Giochi olimpici 2020 e grandi eventi” presieduta da Romolo Del Balzo, consigliere che fu sospeso a dicembre dopo l’arresto per truffa.

 

“La Regione – prosegue Marinelli - ha tanti e tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata Commissione sul Federalismo, saprà inventarsi  qualche fardello per coprire le nuove spese. Forse – conclude con ironia l’esponente dell’Italia dei Diritti - bisognerebbe studiare o creare ad hoc una commissione musicale per  introdurre il nuovo inno regionale, una buona idea potrebbe essere quella di :“Osteria di Poggibonsi’ con particolare attenzione alle parole e al coro”.

 

 

Guazzi riflette su record di giovani badanti in pensione di reversibilità

Il viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti: “Il quadro riportato appare sicuramente come il sintomo finale di un problema estremamente complesso, che andrebbe risolto a monte e con la dovute precauzioni”

 

Roma – Secondo quanto riportato da Manageritalia, associazione dei dirigenti del terziario privato, in Italia risulta in aumento il numero di matrimoni contratti fra marito anziano e giovane moglie straniera, e di conseguenza anche il numero di pensioni di reversibilità assicurate a donne sotto i 60 anni.  Dallo studio condotto emerge, infatti, che nel 2008 le pensioni in oggetto siano state circa il 10 per cento, ma di queste, quasi la metà, sono state assegnate a vedove under 50. Prassi diffusa è pertanto il matrimonio ‘siglato’ con un coniuge durante i suoi ultimi mesi di vita, o addirittura in punto di morte, così da comportare il beneficio di un trattamento pensionistico per decenni. Tutto questo non senza un forte aggravio per le casse degli enti previdenziali.

 

Ad esprimersi in merito alla questione è il viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti, Andrea Guazzi: “Il quadro riportato appare sicuramente come il sintomo finale di un problema estremamente complesso, che andrebbe risolto a monte e con la dovute precauzioni, ma soprattutto con la volontà di farlo. Il sistema previdenziale e assistenziale deve essere senza alcun dubbio ripensato – continua nel suo ragionamento l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, senza ovviamente inasprire situazioni di per sé non facili. A questo proposito mi viene in mente la felice frase detta dal segretario del PD Bersani che racchiude appieno il mio pensiero, ovvero la necessità delle nostre istituzioni di vedere le cose con gli occhi dei più deboli, e aggiungerei senza alcuna discriminazione”.

 

“Quanto meno è urgente sulla questione pensioni – conclude Guazzi – un piano di controllo più penetrante, e magari proporre delle alternative valide all’assistenza privata per gli anziani i quali, troppo spesso, sono le uniche vittime che rischiano di essere lasciate in balia degli eventi”. 

A Palermo ritardano 100 treni su 100, la condanna della Cardella

La responsabile regionale  dell’Italia dei Diritti : “La situazione dei trasporti in Sicilia non è grave come appare, è peggio.”

 

Palermo–  “La situazione dei trasporti in Sicilia non è grave come appare, è peggio. Probabilmente il nostro Governo non ha piena conoscenza della geografia e, del resto, la Gelmini la considera materia irrilevante, per cui bisogna spiegare pazientemente che la Regione è estesa per chilometri e chilometri, che le distanze fra paesi e città di una qualche rilevanza sono ingenti e che difficilmente possono essere percorse da chi non fruisce di un elicottero privato”.

 

Polemica e preoccupazione nelle parole di Lara Cardella, responsabile per la Sicilia dell’Italia dei Diritti, a commento degli allarmanti dati emersi circa la condizione del trasporto ferroviario nel palermitano e nella regione siciliana. La totalità dei treni, sia in arrivo da altre località sia interregionali, ritardano in media 30 minuti e a farne le spese sono gli utenti, disperati ma ormai quasi rassegnati ad un disservizio che influisce negativamente sulla loro vita quotidiana.

 

“Sarebbe bene, inoltre, - analizza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che i nostri governanti saggiassero la qualità delle strade per rendersi conto della fortuna che hanno a non essere denunciati dai cittadini per i danni inferti alle proprie  autovetture da dossi, crepe, frane improvvise, ristrutturazioni perennemente in corso che, si sa, qualche bene apportano a chi se ne fa carico senza naturalmente che ciò comporti una fine entro meno di un lustro”.

 

Il poco invidiabile primato, stando ai rilevamenti effettuati dal 10 gennaio al 5 febbraio di quest’anno, va alla tratta Palermo - Messina con un ritardo medio di 25 minuti. Secondo posto per la Palermo - Agrigento. Altrettanto allarmante il numero di convogli ferroviari soppressi e tutte le conseguenze che ciò genera.

 

“I treni sono in ritardo, gli autobus hanno orari disagevoli – dichiara la Cardella - e chi usa i propri mezzi lo fa con il rischio di trovarsi nel bel mezzo della strada a cercare aiuto da altri solidali automobilisti. In tutto ciò pare chiaro quanto possa interessare ai Siciliani di un ponte che li colleghi al continente. Forse sarebbe meno dispendioso per tutti , e più utile per i cittadini,  fornire ad ogni abitante un jet privato. O organizzare dei rally con in palio la vita dei partecipanti. Perché – chiosa - forse lor signori non sanno che, in queste strade, si muore. Senza bisogno di essere sotto effetto di droghe, alcool o alta velocità”.

Otto nomine e poche competenze al Corecom campano, l’analisi di Di Mauro

Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Nel nostro Paese il malcostume si è ramificato in maniera capillare”

 

Napoli – “Questo rispecchia le scelte dell’attuale Governo e di conseguenza una sorta di caduta di stile nella nomina degli incarichi”. Esordisce così il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, Angelo Di Mauro, alla notizia delle otto nuove nomine elette al consiglio del Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni), braccio locale dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. I consiglieri eletti verranno guidati dal presidente Lino Zaccaria (giornalista professionista, laurea in Giurisprudenza, abilitato alla professione di avvocato) che sembra in realtà essere uno dei pochi a possedere una certa esperienza e competenza nel settore. Difatti, a parte il presidente e il consigliere Gianni Russo (49 anni e già componente del Corecom dal novembre 2008), gli altri nomi non sembrano avere la specifica preparazione tecnico-giuridica necessaria per ricoprire il ruolo.

“Il problema è sempre lo stesso. La ricerca di menti giovani e fresche è giustissima, ma quando si tratta di dare incarichi e ruoli di una certa rilevanza e con un certo potere decisionale, la necessità di esperienza è inderogabile – continua l’esponente del movimento extraparlamentare fondato da Antonello De Pierro –. Sicuramente nella testa di un giovane c’è tanta energia ma allo stesso modo pochissima esperienza. Poi, per chi può disporre di una raccomandazione o dell’amicizia di turno, queste sono purtroppo personalità che attendono che la loro ‘segnalazione’ trovi disponibilità sul mercato”.

Di Mauro conclude il suo amaro commento affermando: “Ormai in Italia non c’è più una selezione dettata da competenze, c’è solo la conoscenza e la presentazione. Un malcostume che ormai si è ramificato in maniera capillare in qualsiasi istituzione. A prescindere dall’idea politica che si abbraccia”

A Ostia è caos senza vigili per autobus in fiamme, l’attacco di De Pierro

Il Presidente dell’Italia dei Diritti critica l’assenza della Polizia Municipale per oltre un’ora: “Quanto accaduto questa mattina evidenzia l’incapacità gestionale dimostrata dalla giunta del  XIII Municipio”


Roma –  Alle 7.30 di questa mattina all’altezza di via del Lido di Castel Porziano un autobus con passeggeri a bordo ha improvvisamente preso fuoco. Se rapida è stata la reazione del conducente, che ha evitato il ferimento dei viaggiatori facendoli scendere, e pronto l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri, non si può dire altrettanto di chi avrebbe dovuto gestire il traffico e le verifiche post incidente. Sono arrivate infatti all’Italia dei Diritti numerose segnalazioni di cittadini che lamentavano di non riuscire a comprendere come, ad un’ora dai fatti, non fossero ancora giunti sul posto i vigili urbani, cosa che ha scatenato il panico e  un grosso ingorgo sul tratto stradale.


Sul posto si sono recati immediatamente dei rappresentanti del movimento extraparlamentare e, alle 8.30, è giunto anche il presidente Antonello De Pierro che dichiara : “Sarebbe bastato, e un piccolo appunto va fatto ai carabinieri, delimitare l’accesso circa 200 metri prima deviando immediatamente il traffico, e non a brevissima distanza dall’autobus interessato, come è stato fatto. Tutto questo per evitare il panico che si è registrato sul luogo dove gli automobilisti si avviavano a imboccare via Cristoforo Colombo, ignari di tutto, e improvvisamente erano costretti a fare inversione di marcia dando luogo a uno scenario grottesco, con macchine impazzite e di traverso sulla strada. Senza calcolare che più di un autobus è stato costretto, non potendo fare manovra a percorrere il tratto a marcia indietro. La situazione appariva quasi irreale ed esilarante, il tutto senza l’ombra di un vigile urbano. Quanto accaduto questa mattina – ribadisce il presidente dell’Italia dei Diritti - evidenzia l’incapacità gestionale dimostrata dalla giunta del  XIII Municipio, che inevitabilmente sta condizionando il resto dell’apparato istituzionale anche in settori generalmente conosciuti come ben organizzati. Non capisco tra l’altro – prosegue - perché chi non ha capacità specifiche si ostini a fare l’amministratore a tutti i costi,  sbandierando il possesso di formule magiche per affrontare difficili problemi, allo scopo di riuscire ad ottenere consensi sul nulla. Sono tante infatti le questioni irrisolte da parte dell’amministrazione guidata dal minisindaco Giacomo Vizzani”.

 


Le accorate indicazioni arrivate all’Italia dei Diritti, stimolano il movimento a continuare le proprie battaglie in difesa della vivibilità e della corretta gestione dei municipi, in particolare si rinnova l’attenzione nei confronti del XIII.

 

“Neanche a farlo apposta -  asserisce De Pierro - , ironia della sorte proprio in via del Lido di Castel Porziano, si trascina un problema annoso che è quello del degrado della pineta che proprio il presidente Vizzani, in un incontro con il sottoscritto, aveva promesso di risolvere in breve tempo. Abbiamo atteso speranzosi, ma attualmente la pineta è attanagliata e stritolata dall’abbandono forse anche più di prima. La prostituzione dilaga e conseguentemente i pericoli annessi a questo fenomeno, gli accampamenti di fortuna continuano ad essere presenti all’interno del polmone verde e soprattutto si moltiplicano le discariche a cielo aperto dove alcune  aziende vanno a versare rifiuti per risparmiare sullo smaltimento”.

 

Caccia al posto nei licei milanesi, la preoccupazione di Ragone

Il viceresponsabile per la città di Milano dell’Italia dei Diritti: “Ogni studente deve poter essere libero di scegliere dove intraprendere il proprio percorso scolastico”

 

Milano – Licei di Milano presi d’assalto dai nuovi iscritti. Destini scolastici a sorteggio per centinaia di studenti, ma parte di loro dovrà  cambiare la propria scelta perché in molti istituti non c’è abbastanza posto per tutti. Il caso più clamoroso è senza dubbio quello della scuola “Virgilio”, in zona Porta Venezia, che ha dovuto rifiutare 200 ragazzi per mancanza di spazi e aule. Dura la replica della Provincia che ha ribadito la necessità di riempire tutte le scuole del territorio.

“Senza alcun dubbio si penalizza come al solito la scuola pubblica – commenta amareggiato il viceresponsabile per la città di Milano dell’Italia dei Diritti, Luca Ragone –. Le nuove riforme introdotte dal ministro Gelmini parlano di internazionalità, inglese, informatica; ma l’unico beneficio da tutta questa situazione è di sicuro per le scuole private. Un esempio sono i sussidi erogati per i ragazzi che non superano un certo reddito e  che, beneficiando di tali aiuti, si devono però iscrivere alle scuole private e non a quelle pubbliche”.

L’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro continua affermando: “Lo studente deve essere libero di scegliere dove poter studiare. È inconcepibile che un ragazzo prenda un indirizzo di studi, anche senza interesse,  perché non ci sono posti disponibili altrove”.

Senatore Lega rispedisce insegnanti al Sud, dura reazione di De Sessa

Il viceresponsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “In questa interminabile debacle dell’istituzione scolastica non passa settimana senza registrare una nuova e pesante mortificazione”

 

Roma – “In questa interminabile debacle della scuola, che sempre più somiglia a una disfatta voluta e pianificata, non passa settimana senza registrare una nuova e pesante mortificazione”. È quanto dichiarato dal viceresponsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti, Cesare De Sessa, in merito all’emendamento proposto dal senatore della Lega Nord, Mario Pittoni, il quale prevede che molti insegnanti meridionali perdano la cattedra assegnata loro in precedenza nelle scuole delle regioni settentrionali d’Italia. La modifica, inserita nel discusso decreto “Milleproroghe”, è stata approvata dal Senato con il voto di fiducia, ed è tuttora in discussione alla Camera.

 

“Questo è il caso di una leggina voluta da uno dei tanti ‘azzeccagarbugli’ che popolano la politica italiana – continua risoluto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, gente che spesso nulla conosce dei settori per i quali legifera. L’emendamento impedisce di fatto ai docenti di insegnare in province diverse da quella di residenza. C’è da scommetterci che è voluto non per provare a risollevare le sorti dell’istituzione scolastica, ma per meschini calcoli elettorali. Per cui si rimandano a casa quegli insegnati ‘terroni’, che forse hanno maggior punteggio o migliori capacità, e si creano più possibilità per gli indigeni, a prescindere dalle effettive attitudini degli stessi”.

 

“Ma com’è possibile tanta miopia?”, si domanda De Sessa, che aggiunge: “Ancora non si è capito che la scuola è il luogo in cui si educano le nuove generazioni, ossia si costruisce il futuro di una nazione? Speriamo non sia la Storia, con una di quelle nemesi che talvolta orchestra, a farlo capire in modo drammatico”.

A Genova tanti bimbi senza posto all’asilo, Buganza allarmato

Il responsabile per Genova dell’Italia dei Diritti :“ La situazione è preoccupante soprattutto a causa dei tagli effettuati dal Governo che è intervenuto indistintamente anche sulle necessità e sui bisogni primari delle famiglie”


Genova –  Numerosi bambini genovesi dai 3 ai 6 anni, rischiano di non trovare accoglienza nella scuole materne cittadine. Le graduatorie uscite in questi giorni evidenziano le gravi difficoltà delle famiglie nel reperire un posto per i loro piccoli nelle scuole dell’infanzia pubbliche, le diecimila richieste appaiano impossibili da soddisfare, i posti disponibili  infatti sono molti meno. “Riscontro anche personalmente come le famiglie siano in difficoltà. – interviene Edoardo Buganza, responsabile per Genova dell’Italia dei diritti - . In tutte le coppie oggi anche a causa della crisi economica lavorano entrambi i genitori c’è quindi un forte bisogno di lasciare i piccoli negli asili nido che diventano socialmente sempre più importanti. La situazione è preoccupante soprattutto a causa dei tagli effettuati dal Governo che è intervenuto indistintamente, e questo ne è l’esempio, anche sulle necessità e sui bisogni primari delle famiglie”.

 

Mamme e papà sono pronti a dare battaglia e per ora, l’unico conforto che arriva dalle amministrazioni locali è la possibilità che i piccoli rimasti fuori lista vengano dirottati in altre scuole. Soluzione certamente di poco aiuto nello svolgersi della quotidianità familiare.

 

“La Liguria e Genova – analizza Buganza - sono luoghi con un basso livello di natalità ed è preoccupante che in territori con così pochi bambini non ci sia una grossa accoglienza, significa che le scuole materne sono davvero poche. Ritengo necessario – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -  investire nella costruzione di nuove realtà scolastiche oppure come accade all’estero cercare di costruire delle strutture all’interno delle aziende per favorire i genitori che vi sono occupati. Le colpe – conclude - sono da spartire a livello governativo a causa dei tagli indiscriminati e a livello locale perché non vengono incentivate le costruzioni di nuovi asili che risultano fondamentali per i cittadini”.

 

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