La responsabile per il XV Municipio dell’Italia dei Diritti : “Sono d'accordo nel continuare a fare appello alla Procura ma anche in questo caso, purtroppo, bisogna fare i conti con i tempi della nostra burocrazia”
Roma – Cinque mesi fa nel parco di Via Vela, zona Casetta Mattei, alcuni cani morirono e un bambino rimase intossicato dall’avvelenamento con pesticidi compiuto da delinquenti rimasti ignoti.
L’area verde però, nonostante il tempo trascorso, risulta tuttora sotto sequestro e non in uso ai residenti, come denunciato da Augusto Santori consigliere Pdl del Municipio Arvalia – Portuense che preme affinché venga nuovamente resa fruibile.
“Per quanto riguarda la manutenzione e il dissequestro dell'area – interviene Elisabetta Mazza, responsabile per il XV Municipio dell’Italia dei Diritti - sono d'accordo nel continuare a fare appello alla Procura della Repubblica ma anche in questo caso, purtroppo, bisogna fare i conti con i tempi della nostra burocrazia”.
I giardini sono importanti nella vita quotidiana delle famiglie del popoloso quartiere, attualmente private, per il dilungarsi del pignoramento, di un luogo d’aggregazione, gioco per i più piccoli e svago per gli animali domestici.
“Al fine di migliorare la sicurezza dei bambini – aggiunge l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - , condivido la proposta di destinare una porzione del parco all'area cani e di regolarizzarla, visto che la zona per gli amici a quattro zampe non attrezzata, si trova in un terreno che non risulta di proprietà comunale. Confidiamo nell'assessorato all'Ambiente – conclude la Mazza - affinché anche quello spazio diventi di proprietà pubblica”.
Il responsabile per
Roma – Un militare italiano è morto e altri quattro sono rimasti feriti nell'ovest dell'Afghanistan per l'esplosione di un ordigno improvvisato che ha colpito un veicolo blindato Lince nei pressi di Shindand. I militari a bordo, tutti alpini, stavano effettuando un pattugliamento nella zona al momento dell'incidente. La vittima è il tenente Massimo Ranzani, di 37 anni. La procura di Roma ha aperta un'indagine, viene ipotizzato il reato di attentato con finalità di terrorismo.
Che la posizione dell'Italia vada ridiscussa è la convinzione del responsabile per
Nel 2010 sono deceduti in Afghanistan 712 militari, compresi quelli italiani, contro i 521 del 2009. Dall'inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2001, sono oltre 2.300 i militari rimasti uccisi, di cui 37 vittime italiane.
“Mi sembra che stiamo arrivando alla fine – aggiunge il responsabile del movimento presieduto da Antonello de Pierro, e conclude- “Dovrebbe essere il governo italiano a promuovere delle riunioni per ridurre il numero dei nostri militari, ridistribuendo le risorse risparmiate per i servizi sociali di cui abbiamo tanto bisogno”.
Il viceresponsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti : “La decisione non ha nulla a che vedere con un laicismo esasperato e non va giudicata come un attacco. Sono state compiute eccessive emissioni di elettrosmog e i responsabili devono essere giustamente puniti”
Roma – “Auspico che la successiva quantificazione del risarcimento sia congrua con i reali danni subiti dai cittadini di Cesano, sperando nella conferma di questo atteggiamento”.
Questo il commento di Marco Ristori, viceresponsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti, alla conferma della condanna in Cassazione di Radio Vaticana all’indennizzo economico agli abitanti della cittadina romana, vittime delle emissioni di elettrosmog.
“Non si tratta – prosegue Ristori - di un attacco al Vaticano o alla fede cattolica, nei fatti l’emittente effondeva elettrosmog al di sopra delle quantità consentite, come stabilito dai giudici, causando per questo gravi danni alle persone. Bisogna certamente distinguere la Chiesa come fede, la quale merita di essere pienamente rispettata e la Chiesa come ente pubblico che nel momento in cui fa delle cose che non vanno bene deve pagarne le conseguenze”.
L’Italia dei Diritti si aggiunge alla soddisfazione espressa dall’Avv. Rienzi e dai cesanesi, i quali beneficeranno del risarcimento per le spese processuali sostenute al quale è stato condannato l’ex direttore di Radio Vaticana, il cardinale Roberto Tucci, la cui altra accusa è però caduta in prescrizione.
“Non si tratta di un attacco al Vaticano o alla fede cattolica – dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - , nei fatti Radio Vaticana emetteva elettrosmog al di sopra delle quantità consentite come stabilito dai giudici, causando per questo gravi danni a delle persone. In Italia spesso si fa molta fatica a separare l’aspetto della religiosità da quello civile e laico, che interessa un ente religioso il quale possiede beni e proprietà. La decisione presa – conclude Ristori - non ha nulla a che vedere con un laicismo esasperato e non va giudicata come un attacco. Sono state compiute eccessive emissioni di elettrosmog e i responsabili devono essere puniti. Confidiamo in un risarcimento adeguato”.
Il responsabile per
Roma – Il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, ha fatto ricorso contro una multa presa per aver lasciato la propria auto in sosta su uno spazio riservato agli automobilisti disabili. E lo ha fatto presentando ricorso al prefetto di Milano, ovvero a se stesso. La multa risale al 16 settembre 2010, secondo quanto riportato da Quattroruote, e l'auto era in sosta in via San Giovanni sul Muro, vicino a un teatro dove era in corso una serata della rassegna Mito.
“Chi controlla i controllori, dicevano i romani e mai come in questo caso la frase risulta di estrema attualità – commenta Vittorio Marinelli, Responsabile per
In questo caso la situazione è paradossale e addirittura ridicola, in perfetta sintonia con il nostro Paese caratterizzato da un bunga bunga generalizzato”.
Il titolare della prefettura ha spiegato di aver avuto un “guasto della vettura” e dunque trattandosi di forza maggiore, come comune cittadino, ha presentato un ricorso per l'annullamento ed evitare la decurtazione dei punti.
“Dobbiamo dare atto al prefetto – aggiunge Marinelli – che, in ossequio agli atti delle Supreme Corti italiane che costano tanti soldi all’Erario, si è proceduto ad una necessaria personalizzazione. Pertanto la differenza è tra chi non conta niente, ossia la maggioranza della popolazione e, invece, chi come l’eccellentissimo signor prefetto è di emulo del famoso Marchese del Grillo”.
“Dunque – conclude il Responsabile del movimento presieduto Antonello de Pierro-, nonostante quello che dice
Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti : “Di fronte a questo ‘mercenariato’ rinnoviamo l’appello al Presidente della Repubblica affinché sciolga le camere liberando le istituzioni del Paese dal ricatto e dalla puzza del compromesso morale”
Roma – L’On. Gino Bucchino, residente in Canada, eletto per il Pd nella circoscrizione Nord e Centro America, ha denunciato in conferenza stampa di aver subito un tentativo di corruzione. Stando alle sue dichiarazioni, un aderente a Rifondazione Socialista gli avrebbe offerto rielezione certa e 150.000 euro per passare tra i “responsabili”, allo scopo di rafforzare la maggioranza di Governo. Presunto garante dell’operazione Denis Verdini, attuale coordinatore del Popolo delle Libertà.
“L’attuale coordinatore del Pdl, - interviene Giuliano Girlando responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti - poiché è stato già oggetto di indagine, non credo abbia tante armi per rispondere all’On. Bucchino. La situazione, purtroppo è tristemente chiara e dolorosamente semplice nel suo svolgimento”.
Il presunto illecito ha scatenato sgomento e indignazione nel mondo politico. Pronta la difesa di un’incredula Rifondazione Socialista, di Verdini che sostiene di non conoscere il suo accusatore e di molti esponenti della maggioranza. Non mancano però duri attacchi dall’opposizione come quello di Casini, di Franceschini e di Di Pietro che ribadiscono solidarietà a Bucchino e sdegno per i fatti denunciati.
“Dopo la denuncia – prosegue Girlando- , la procura ha aperto un’indagine seria e approfondita. Rispetto al lavoro della Magistratura il commento è che ci troviamo di fronte a mercenari e prostitute della politica. Per fare un esempio, come Gheddafi si sta difendendo con i mercenari del Ciad così Silvio Berlusconi si difende con i prezzolati di Montecitorio. Di fronte a questo ‘mercenariato’ – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - rinnoviamo l’appello al Presidente della Repubblica affinché sciolga le camere, liberando le istituzioni del Paese dal ricatto e dalla puzza del compromesso morale”.
Il viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti :“ Morire così, in Italia, dopo un intervento simile, è vergognoso. Massimo cordoglio e affetto alla mamma della piccola, una donna colpita al cuore”
Roma – Aperta un’inchiesta sulla morte di Claudia Michienzi, di soli 9 anni, deceduta all’ospedale di Lamezia Terme. La piccola, lunedì scorso aveva subito un banale intervento chirurgico alle tonsille per il quale era stata dimessa due giorni dopo. Il venerdì tuttavia Claudia aveva accusato una preoccupante febbre, tanto da indurre la madre ad accompagnarla in ospedale, dal quale veniva rimandata a casa e giudicata in normali condizioni. Gli stessi sintomi, si sono ripresentati il giorno successivo causandone però il decesso durante il trasporto in ambulanza verso il nosocomio calabrese.
Sui drammatici fatti è intervenuto Luigino Smiroldo, viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “Quando c’è la volontà politica per fare le cose bene a favore dei cittadini i soldi ci sono e le cose funzionano. Quando questo intento viene meno, mancano i soldi e, volutamente, l’aiuto necessario alla popolazione, tenuta costantemente sotto ricatto. Di interventi alle tonsille se ne fanno a migliaia, evidentemente qualcosa non è andato come doveva, qualche passaggio non è riuscito, starà alla magistratura verificare i fatti. Ritengo, purtroppo, che siamo in una situazione veramente triste e sinceramente avvilente. Morire così, in Italia, dopo un intervento simile, è vergognoso. Dal punto di vista clinico – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è come morire per l’estrazione di un dente, non è possibile; la piccola è addirittura tornata in ospedale dopo la febbre, è inconcepibile che sia stata rimandata a casa , c’è negligenza, superficialità, prepotenza, arroganza, c’è menefreghismo politico. Questa è la sanità in Italia purtroppo”.
La famiglia di Claudia era stata già duramente provata da un episodio di presunta malasanità, l’ennesimo purtroppo in terra calabrese. Nel 2003 il padre della piccola vittima si recò, in preda a violenti dolori al petto, all’ospedale di Vibo Valentia. Visitato e successivamente dimesso dalla struttura morì il giorno dopo a causa di un infarto.
“La Calabria – dichiara Smiroldo - è la vittima, è un territorio in mano alla organizzazioni criminali legate a doppio filo con le istituzioni, è come il Montenegro nei Balcani, una regione in mano a contrabbandieri e delinquenti senza scrupoli. Parliamo chiaro: questa è la realtà, gli ospedali sono ritenuti dei mezzi per far soldi, non vengono considerate e salvaguardate le persone ammalate. Ritengo che, se siamo arrivati a questa situazione, ci sia una grande colpevolezza pubblica. In altre regioni come Friuli, Emilia Romagna o Toscana, ad esempio, le cose funzionano abbastanza bene. Possiamo e dobbiamo dire che è responsabilità politica, non colpa del territorio. Massimo cordoglio e affetto alla mamma della piccola – conclude l’esponente dell’Italia dei Diritti - una donna colpita al cuore, dopo gli atroci episodi capitati al marito prima e alla figlia ora, in coscienza c’è solo da abbracciarla”.
Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti : “La Regione ha tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata commissione sul federalismo saprà inventarsi qualche fardello per coprire le nuove spese”
Roma – Il Lazio avrà altre quattro commissioni regionali, per un record di venti, il doppio della media delle altre regioni italiane, dodici in più della Lombardia, porzione d’Italia nettamente più popolosa di quella governata da Renata Polverini.
L’ampliamento votato di recente e quasi all’unanimità, che sottintende un aumento delle spese considerati i rimborsi assegnati ai nuovi commissari vice e staff, ha scatenato le reazioni di molti, in particolare dei consiglieri radicali Berardo e Rossodivita, che hanno gridato alla vergogna, ribadendo contrarietà espressa allora come oggi.
“I Radicali sbagliano a lamentarsi – dichiara con sarcasmo Vittorio Marinelli responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti - perché i veri artefici di questo aumento esponenziale dei costi della politica sono proprio loro, infatti se non avessero rotto le scatole e avessero permesso il normale esercizio democratico di impicci, intrallazzi, imbrogli, e chi più ne ha più ne metta, i quali hanno caratterizzato le ultime regionali, la povera Polverini non sarebbe stata costretta ad inventarsi altre 4 commissioni per accontentare gli ‘amici’rimasti fuori dal giro. Riguardo poi l’aumento delle spese – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - questo non è certamente un problema e la dirigenza, ‘Renata’ dovrebbe prendere esempio dall’ amico Gianni ‘Ale (d) anno’ . La difficoltà non c’è, basta assumere 4000 parenti all’Atac e innalzare poi il biglietto dell’autobus da 1 euro a 1 euro e 75 centesimi”.
Con un deficit annuo di oltre un miliardo in molti si interrogano sulla necessità di costituire altre commissioni, due concesse alla sinistra e due alla destra, una di queste “Giochi olimpici 2020 e grandi eventi” presieduta da Romolo Del Balzo, consigliere che fu sospeso a dicembre dopo l’arresto per truffa.
“La Regione – prosegue Marinelli - ha tanti e tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata Commissione sul Federalismo, saprà inventarsi qualche fardello per coprire le nuove spese. Forse – conclude con ironia l’esponente dell’Italia dei Diritti - bisognerebbe studiare o creare ad hoc una commissione musicale per introdurre il nuovo inno regionale, una buona idea potrebbe essere quella di :“Osteria di Poggibonsi’ con particolare attenzione alle parole e al coro”.
La viceresponsabile cittadina dell’Italia dei Diritti :“ L’aver ridotto all’osso gli organici e le risorse delle forze dell’ordine, unitamente alla mancanza di politiche di integrazione serie e non assistenziali, ha determinato un netto peggioramento della situazione sicurezza in città”
Roma – “Se si parla di emergenza sicurezza è evidente che la situazione a Roma è completamente sfuggita di mano all’Amministrazione capitolina, che proprio di questa tematica aveva fatto il suo cavallo di battaglia”
Duro il commento di Antonella Sassone, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, agli ultimi episodi di violenza che hanno avuto come tragico teatro la città governata da Gianni Alemanno.
La notte scorsa, un turista tedesco è stato rapinato e picchiato da 3 uomini nei pressi di Piazza Indipendenza. Le sue urla d’allarme hanno allertato i Carabinieri in servizio i quali sono riusciti ad arrestare solo uno dei malviventi, marocchino e pregiudicato, ora nel carcere di “Regina Coeli” con l’accusa di rapina aggravata in concorso.
Nelle stesse ore un altro trentenne veniva brutalmente aggredito da 4 rapinatori nella villa della sua famiglia in piazza Ettore Casati, zona Pisana. Un’aggressività indescrivibile quella dei ladri, stranieri non ancora identificati, il giovane infatti oltre ad aver dovuto consegnare gioielli per 50.000 euro ha riportato ferite alla testa e la rottura del setto nasale.
“La chiusura dei Commissariati – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, l’aver ridotto all’osso gli organici e le risorse delle forze dell’ordine, unitamente alla mancanza di politiche di integrazione serie e non assistenziali, ha determinato un netto peggioramento della situazione sicurezza in città”.
In questa escalation di soprusi, non va dimenticato lo stupro, il terzo in meno di due settimane nella città di Roma, di una ragazza italiana di 18 anni, compiuto da 3 cittadini somali, all’interno dell’ex ambasciata del loro paese oggi edificio abbandonato al degrado.
“Nelle dichiarazioni del sindaco Alemanno – prosegue la Sassone - che chiede il rimpatrio di stranieri è evidente l’incapacità di affrontare in modo strutturato il problema sicurezza: utilizzare capri espiatori e dare pene esemplari non risolve le cose ed è tipico di un odioso modo di concepire la politica che dovrebbe essere scomparso dalle società democratiche e dallo Stato di diritto. E’ necessaria – conclude - un’assunzione di responsabilità della politica, cambiare rotta prima che Roma diventi un’ingovernabile ricovero di disperati”.
La responsabile regionale dell’Italia dei Diritti : “La situazione dei trasporti in Sicilia non è grave come appare, è peggio.”
Palermo– “La situazione dei trasporti in Sicilia non è grave come appare, è peggio. Probabilmente il nostro Governo non ha piena conoscenza della geografia e, del resto, la Gelmini la considera materia irrilevante, per cui bisogna spiegare pazientemente che la Regione è estesa per chilometri e chilometri, che le distanze fra paesi e città di una qualche rilevanza sono ingenti e che difficilmente possono essere percorse da chi non fruisce di un elicottero privato”.
Polemica e preoccupazione nelle parole di Lara Cardella, responsabile per la Sicilia dell’Italia dei Diritti, a commento degli allarmanti dati emersi circa la condizione del trasporto ferroviario nel palermitano e nella regione siciliana. La totalità dei treni, sia in arrivo da altre località sia interregionali, ritardano in media 30 minuti e a farne le spese sono gli utenti, disperati ma ormai quasi rassegnati ad un disservizio che influisce negativamente sulla loro vita quotidiana.
“Sarebbe bene, inoltre, - analizza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che i nostri governanti saggiassero la qualità delle strade per rendersi conto della fortuna che hanno a non essere denunciati dai cittadini per i danni inferti alle proprie autovetture da dossi, crepe, frane improvvise, ristrutturazioni perennemente in corso che, si sa, qualche bene apportano a chi se ne fa carico senza naturalmente che ciò comporti una fine entro meno di un lustro”.
Il poco invidiabile primato, stando ai rilevamenti effettuati dal 10 gennaio al 5 febbraio di quest’anno, va alla tratta Palermo - Messina con un ritardo medio di 25 minuti. Secondo posto per la Palermo - Agrigento. Altrettanto allarmante il numero di convogli ferroviari soppressi e tutte le conseguenze che ciò genera.
“I treni sono in ritardo, gli autobus hanno orari disagevoli – dichiara la Cardella - e chi usa i propri mezzi lo fa con il rischio di trovarsi nel bel mezzo della strada a cercare aiuto da altri solidali automobilisti. In tutto ciò pare chiaro quanto possa interessare ai Siciliani di un ponte che li colleghi al continente. Forse sarebbe meno dispendioso per tutti , e più utile per i cittadini, fornire ad ogni abitante un jet privato. O organizzare dei rally con in palio la vita dei partecipanti. Perché – chiosa - forse lor signori non sanno che, in queste strade, si muore. Senza bisogno di essere sotto effetto di droghe, alcool o alta velocità”.
Il Presidente dell’Italia dei Diritti : “C’è da dire che Berlusconi gli amici se li sa scegliere molto bene, andando proprio a pescare tra i titolari delle dittature più sanguinarie del pianeta. Sono in molti comunque a portare nelle proprie coscienze il peso e la responsabilità politica di quanto sta accadendo”
Roma – I drammatici fatti che stanno sconvolgendo la Libia non lasciano indifferente Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti il quale, sdegnato dalle violenze, dichiara sentita vicinanza alle migliaia di vittime: “Esprimo a nome di tutto il movimento la più ferma condanna per quello che Gheddafi sta facendo in Libia contro la sua gente, colpevole soltanto di chiedere rispetto per i diritti umani, cosa che purtroppo, in 42 anni di dittatura del colonnello libico, è stata solo un miraggio. ? inconcepibile ciò che sta avvenendo davanti agli occhi della comunità internazionale, manifesto la più totale solidarietà nei confronti di chi in queste ore sta dimostrando e combattendo in piazza per inseguire un tanto atteso sogno democratico. Nel dizionario – prosegue De Pierro - non riesco ad individuare le parole adatte per qualificare un personaggio quale è Gheddafi, che non merita di essere citato come appartenente al genere umano. Un dittatore sanguinario che dovrebbe essere, sempre se catturato vivo, cosa che mi auguro, processato immediatamente per crimini contro l’umanità”.
Il despota libico, osteggiato dal violento moto insurrezionale ha più volte visitato il nostro paese, l’ultimo sontuoso soggiorno risale ad agosto del 2010 nella Capitale. Fatti che allora, e in misura maggiore alla luce della sanguinosa e tragica attualità, suscitano disappunto e riprovazione nel presidente del movimento extraparlamentare.
“Gheddafi è un criminale – prosegue De Pierro - non c’era bisogno di assistere a quanto sta accadendo in questi giorni, con la feroce repressione da lui ordinata, per giudicarlo come tale. Certamente andava fermato molto prima e invece, probabilmente, il suo nome è legato a vicende oscure che fanno parte del triste elenco di misteri irrisolti dell’Italia e non solo. Non riesco a rendermi ancora conto di come qualcuno, e mi riferisco soprattutto all’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, abbia potuto accoglierlo, stipulando a nome dell’Italia trattati di amicizia ed esibendosi anche in un baciamani deplorevole e ridicolo. Certo – asserisce con amara ironia - c’è da dire che il nostro Premier gli amici se li sa scegliere molto bene, andando proprio a pescare tra i titolari delle dittature più sanguinarie del pianeta. Sono in molti comunque a livello internazionale a portare nelle proprie coscienze il peso e la responsabilità politica di quanto sta accadendo in queste ore”.
Il Presidente dell’Italia dei Diritti critica l’assenza della Polizia Municipale per oltre un’ora: “Quanto accaduto questa mattina evidenzia l’incapacità gestionale dimostrata dalla giunta del XIII Municipio”
Roma – Alle 7.30 di questa mattina all’altezza di via del Lido di Castel Porziano un autobus con passeggeri a bordo ha improvvisamente preso fuoco. Se rapida è stata la reazione del conducente, che ha evitato il ferimento dei viaggiatori facendoli scendere, e pronto l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri, non si può dire altrettanto di chi avrebbe dovuto gestire il traffico e le verifiche post incidente. Sono arrivate infatti all’Italia dei Diritti numerose segnalazioni di cittadini che lamentavano di non riuscire a comprendere come, ad un’ora dai fatti, non fossero ancora giunti sul posto i vigili urbani, cosa che ha scatenato il panico e un grosso ingorgo sul tratto stradale.
Sul posto si sono recati immediatamente dei rappresentanti del movimento extraparlamentare e, alle 8.30, è giunto anche il presidente Antonello De Pierro che dichiara : “Sarebbe bastato, e un piccolo appunto va fatto ai carabinieri, delimitare l’accesso circa 200 metri prima deviando immediatamente il traffico, e non a brevissima distanza dall’autobus interessato, come è stato fatto. Tutto questo per evitare il panico che si è registrato sul luogo dove gli automobilisti si avviavano a imboccare via Cristoforo Colombo, ignari di tutto, e improvvisamente erano costretti a fare inversione di marcia dando luogo a uno scenario grottesco, con macchine impazzite e di traverso sulla strada. Senza calcolare che più di un autobus è stato costretto, non potendo fare manovra a percorrere il tratto a marcia indietro. La situazione appariva quasi irreale ed esilarante, il tutto senza l’ombra di un vigile urbano. Quanto accaduto questa mattina – ribadisce il presidente dell’Italia dei Diritti - evidenzia l’incapacità gestionale dimostrata dalla giunta del XIII Municipio, che inevitabilmente sta condizionando il resto dell’apparato istituzionale anche in settori generalmente conosciuti come ben organizzati. Non capisco tra l’altro – prosegue - perché chi non ha capacità specifiche si ostini a fare l’amministratore a tutti i costi, sbandierando il possesso di formule magiche per affrontare difficili problemi, allo scopo di riuscire ad ottenere consensi sul nulla. Sono tante infatti le questioni irrisolte da parte dell’amministrazione guidata dal minisindaco Giacomo Vizzani”.
Le accorate indicazioni arrivate all’Italia dei Diritti, stimolano il movimento a continuare le proprie battaglie in difesa della vivibilità e della corretta gestione dei municipi, in particolare si rinnova l’attenzione nei confronti del XIII.
“Neanche a farlo apposta - asserisce De Pierro - , ironia della sorte proprio in via del Lido di Castel Porziano, si trascina un problema annoso che è quello del degrado della pineta che proprio il presidente Vizzani, in un incontro con il sottoscritto, aveva promesso di risolvere in breve tempo. Abbiamo atteso speranzosi, ma attualmente la pineta è attanagliata e stritolata dall’abbandono forse anche più di prima. La prostituzione dilaga e conseguentemente i pericoli annessi a questo fenomeno, gli accampamenti di fortuna continuano ad essere presenti all’interno del polmone verde e soprattutto si moltiplicano le discariche a cielo aperto dove alcune aziende vanno a versare rifiuti per risparmiare sullo smaltimento”.