Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti : “La Regione ha tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata commissione sul federalismo saprà inventarsi qualche fardello per coprire le nuove spese”
Roma – Il Lazio avrà altre quattro commissioni regionali, per un record di venti, il doppio della media delle altre regioni italiane, dodici in più della Lombardia, porzione d’Italia nettamente più popolosa di quella governata da Renata Polverini.
L’ampliamento votato di recente e quasi all’unanimità, che sottintende un aumento delle spese considerati i rimborsi assegnati ai nuovi commissari vice e staff, ha scatenato le reazioni di molti, in particolare dei consiglieri radicali Berardo e Rossodivita, che hanno gridato alla vergogna, ribadendo contrarietà espressa allora come oggi.
“I Radicali sbagliano a lamentarsi – dichiara con sarcasmo Vittorio Marinelli responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti - perché i veri artefici di questo aumento esponenziale dei costi della politica sono proprio loro, infatti se non avessero rotto le scatole e avessero permesso il normale esercizio democratico di impicci, intrallazzi, imbrogli, e chi più ne ha più ne metta, i quali hanno caratterizzato le ultime regionali, la povera Polverini non sarebbe stata costretta ad inventarsi altre 4 commissioni per accontentare gli ‘amici’rimasti fuori dal giro. Riguardo poi l’aumento delle spese – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - questo non è certamente un problema e la dirigenza, ‘Renata’ dovrebbe prendere esempio dall’ amico Gianni ‘Ale (d) anno’ . La difficoltà non c’è, basta assumere 4000 parenti all’Atac e innalzare poi il biglietto dell’autobus da 1 euro a 1 euro e 75 centesimi”.
Con un deficit annuo di oltre un miliardo in molti si interrogano sulla necessità di costituire altre commissioni, due concesse alla sinistra e due alla destra, una di queste “Giochi olimpici 2020 e grandi eventi” presieduta da Romolo Del Balzo, consigliere che fu sospeso a dicembre dopo l’arresto per truffa.
“La Regione – prosegue Marinelli - ha tanti e tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata Commissione sul Federalismo, saprà inventarsi qualche fardello per coprire le nuove spese. Forse – conclude con ironia l’esponente dell’Italia dei Diritti - bisognerebbe studiare o creare ad hoc una commissione musicale per introdurre il nuovo inno regionale, una buona idea potrebbe essere quella di :“Osteria di Poggibonsi’ con particolare attenzione alle parole e al coro”.