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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Via libera a retroattività Lodo Alfano, dura reazione di Girlando

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Condanniamo questo sopruso e se necessario, ci mobiliteremo in tanti per difendere la nostra Costituzione”

 

Roma – Dalla commissione Affari costituzionali del Senato è arrivato ieri il via libera all’emendamento del relatore Carlo Vizzini, che prevede la sospensione con deliberazione parlamentare, dei procedimenti contro le alte cariche dello Stato anche per i fatti precedenti l'elezione. Hanno votato a favore della retroattività del Lodo Alfano 13 senatori del PdL e Lega Nord, assieme al senatore finiano, Maurizio Saia. Dura la reazione dell’opposizione che per voce del segretario del PD, Pierluigi Bersani, definisce il provvedimento vergognoso e del leader dell’IdV, Antonio Di Pietro, che parla di caduta della democrazia e dello stato di diritto.

 

Nella stessa direzione di marcia è il commento rilasciato dal responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, Giuliano Girlando: “Tolto il fatto che tale provvedimento è senza dubbio una forzatura della Costituzione italiana, si sta usando il Parlamento per evitare i processi al nostro presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ma la questione ancor più grave è che approvando tale ridicolo emendamento – afferma l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non si fa altro che dimostrare chiaramente i capi di accusa imputati a Berlusconi prima dei suoi incarichi in politica”.

“Noi dell’Italia dei Diritti condanniamo tale sopruso – conclude perentorio Girlando – e se necessario, ci mobiliteremo in tanti per difendere la nostra Costituzione”.

In caduta libera la salubrità dell’aria nelle nostre città, l’analisi di Ribera

Il viceresponsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti: ”Il governo intraprenda politiche più attente al rispetto di diritti sociali primari come quello della salute”

 

 

Roma, 19 ottobre 2010 –  “In Italia percepiamo meno il cambiamento climatico rispetto altri paesi come l’Australia o quelli dell’America Latina, il sentore dell’ambiente malato e inquinato, alle nostre latitudini si manifesta attraverso alcune malattie” questo è il commento di  Marcello Ribera viceresponsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti, all’indomani della pubblicazione di Ecosistema urbano 2010 l'annuale ricerca di Legambiente sulla sostenibilità delle nostre città.

Nell’ideale classifica della respirabilità dell’aria perdono diverse posizioni le grandi metropoli del nostro paese come Roma e Milano e tutte le più grandi città del sud.

“L’Italia è stata sanzionata dall’Ue per i suoi livelli urbani di Pm10 – prosegue l’esponente del partito presieduto da Antonello De Pierro – e le cause di questa condizione sono da un lato l’uso di combustibili fossili, e dall’altro l’erronea politica di mobilità  delle nostre città. Il governo, pertanto, - prosegue Ribera – deve al più presto varare politiche, pur sempre liberali, ma attente ai diritti sociali primari come quello della salute. Bisogna riappropriarsene e strappare questo controllo alle lobby di potere”.

A Ostia scoperti asili nido abusivi, il commento della Rossi

La viceresponsabile per il XIII municipio di Roma dell'Italia dei Diritti: “Il sindaco Alemanno aveva promesso la costruzione di nuovi asili nido e invece a più di due anni dalla sua elezione ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di violazione, a vantaggio di chi opera abusivamente”

RomaA Ostia sono stati scoperti 90 bambini ospitati irregolarmente all’interno di otto asili nido abusivi.  L’ennesimo fenomeno di abusivismo, è stato smascherato dai tecnici del Comune del XIII Municipio, i quali hanno ispezionato 27 scuole materne. Una media di circa 11 bambini con meno di tre anni, alcuni dei quali di pochi mesi, alloggiati in spazi non consentiti.

In riferimento a questo stato di cose, ha espresso un parere Carmen Rossi, viceresponsabile per il XIII municipio di Roma dell'Italia dei Diritti: “E’ una vergogna. Il sindaco Alemanno aveva promesso la costruzione di nuovi asili nido e invece a più di due anni dalla sua elezione ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di violazione, a vantaggio di chi opera abusivamente e incrementa la criminalità organizzata locale”. I nidi abusivi del litorale laziale non sono stati ancora chiusi e vi è l’ ipotesi che venga data una proroga per attutire i disagi delle famiglie.

“In Italia si fa la politica delle deroghe - chiosa l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - , e chi dirige una scuola per l’infanzia dovrebbe porsi in primis il problema delle famiglie, che ingenuamente si fidano delle istituzioni e  sono le prime a pagare le conseguenze di una politica sbagliata, sfociata in questo caso nell’abusivismo. Non bisogna derogare, ma contrastare l’illegalità”.

 

Di Pietro e De Magistris spiati da finanziere, Soldà commenta

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Chiunque abusi della sua posizione professionale per commettere reati va punito senza ripensamenti”

 

 

Roma, 19 ottobre 2010 –  Un ufficiale della Guardia di Finanza di stanza a Pavia è stato posto agli arresti domiciliari per una reiterata serie di accessi non autorizzati agli archivi informatici delle Fiamme Gialle. Lo scopo dell’azione illegale sarebbe stata quella rivendere successivamente le informazioni acquisite al giornalista di Panorama Giorgio Amadori. Soggetti spiati erano, tra gli altri, il Presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro e l’europarlamentare Luigi De Magistris.

 

“I metodi di contatto e le pratiche stipulate tra le controparti in questione appaiono più come proprie del dossieraggio e non come quelle naturali e fisiologiche dell’informazione, – rileva il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – pertanto bisogna stare attenti e vigilare affinchè questo stillicidio mediatico tra parti contrapposte a cui stiamo assistendo da troppo tempo, abbia una sua auspicata conclusione”.

 

Se gli ultimi tempi hanno trasformato il dibattito politico in una ridda di accuse e scoop sottobanco, ciò può esser motivato e causato da un’alta tolleranza sviluppata ormai nei confronti dei rei che pur di sottrarre informazioni “calde”, non si imbarazzano a percorrere strade illegali e questo non sfugge all’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro. “Chiunque abusi della sua posizione professionale per commettere reati – prosegue Soldà -  infangando il nome di onesti cittadini, va punito senza ripensamento. La professionalità delle nostre forze dell’ordine è fuor di dubbio ma occorre rimanere vigili per non abbassare la guardia”.

Nel Monzese uccisa ex pentita ‘Ndrangheta, la riflessione della Menciotti

La viceresponsabile per le Mafie e la Criminalità organizzata dell’Italia dei Diritti: “L’ uccisione della Garofalo, in pieno stile corleonese,  è il segno evidente della sconfitta dello Stato che non sa difendere chi decide di collaborare”

Roma –  Ennesima vittima tra i pentiti della  ‘Ndrangheta, punita per aver collaborato con la giustizia. L’infame sorte questa volta è toccata a Lea Garofalo, uccisa e sciolta nell’acido a San Fruttuoso, nei pressi di Monza.

“L’uccisione della Garofalo, in pieno stile corleonese, è il segno evidente della sconfitta dello Stato che non sa difendere chi decide di collaborare”. Queste le prime parole di Federica Menciotti, viceresponsabile per le Mafie e la Criminalità organizzata dell’Italia dei Diritti.

 

 

L’ex pentita era diventata collaboratrice di giustizia nel 2002 e aveva fatto dichiarazioni agli inquirenti sugli affiliati alle cosche dei Papaniciari e Vrenna-Corigliano-Bonaventura, egemoni a Crotone. Questo è il motivo per cui fu ammessa a un piano provvisorio di protezione, revocatogli nel 2006 per essersi allontanata dalla località protetta.

“Il piano le fu ritirato con una colpevole sottovalutazione dei rischi cui era esposta - conclude e argomenta l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - , e fu ripristinato solo a seguito di un lungo iter giudiziario. La sua eliminazione è altresì la prova della gravità delle affermazioni  rese dal sindaco Moratti che ha recentemente dichiarato, contro le stesse evidenze di indagine, che la criminalità organizzata a Milano non esiste, laddove invece  la ‘Ndrangheta, come dovrebbe essere ben noto al primo cittadino, da anni spadroneggia per i forti interessi economici che vi gravitano, non ultimo l’affare Expo. Quello che è accaduto mi auguro porti a riconsiderare la  revoca del programma speciale di protezione anche a  Vincenzo Spatuzza, collaboratore eccellente delle stragi mafiose, decisa dalla Commissione centrale del Viminale per la definizione e applicazione delle misure speciali di protezione.  Un fatto gravissimo a cui la vicenda Garofalo deve fare da monito.”


Pomodoro italiano madeinchina sequestrato ad Angri, l’analisi della Palmentieri

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Il danno d’immagine  per la nostra nazione è enorme ma ancor più gravi  sono le ripercussioni    sull’agricoltura e sull’industria locale”

 

 

Napoli, 19 ottobre 2010 –  Maxisequestro di prodotti derivati dal pomodoro in Campania da parte del Nucleo antifrodi del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, che ha agito su mandato del Gip del Tribunale di Nocera. Anche se ogni etichetta riportava la dicitura “prodotto italiano” i  militari hanno scoperto che si trattava di beni alimentari provenienti dalla Repubblica Popolare cinese. Obiettivo del blitz uno stabilimento di produzione sito ad Angri, provincia di Salerno. Ingenti i quantitativi sequestrati: si trattava di 4.607 quintali di doppio concentrato di pomodoro, che una volta trattati avrebbero fruttato 931.978 barattoli da 150 grammi ciascuno, per un valore complessivo di circa 400mila euro.

 

“Mi unisco al plauso comune nei confronti di magistratura e forze dell’ordine -  così all’indomani il commento di Licia Palmentieri viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti – L’economia della nostra regione, che non avrebbe alcuna necessità di importare prodotti grezzi da altri paesi, subisce danni ingentissimi da quelle che stanno diventando le nuove frontiere del malaffare, ovvero le frodi alimentari, la contraffazione dei farmaci e di altre tipologie merceologiche”.

 

Non sarebbe la prima volta che in Italia vengono riscontrate sofisticazioni simili, tuttavia, l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro ci fa intravedere scenari nuovi e preoccupanti: “Anche se non si è fatta menzione alcuna di un eventuale legame tra il proprietario dell’azienda in questione e la camorra locale, non dobbiamo dimenticare che la malavita si sta dedicando a tempo pieno all’attività di import-export, quasi a dimostrare che il traffico di droga, il racket e le rapine siano diventate attività criminali secondarie”.

 

“Il danno d’immagine per la nostra nazione è enorme – prosegue la Palmentieri – ma ancor più gravi sono le ripercussioni che a cascata incidono sull’agricoltura e sull’industria locale , penalizzando la componente onesta della società”.

Svastiche su muri a Università di Lecce, lo sdegno di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Bisogna vigilare e punire con pene esemplari tutti quei soggetti che quotidianamente infastidiscono la società”

Roma - “L’ennesimo atto che dimostra la piccolezza e lo scarso senso civico di queste persone, che imbrattano i muri delle istituzioni con simboli nefasti e che continuano a danneggiare l’immagine del nostro Paese”.  Questo il commento Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, alla  notizia che lo scorso 15 ottobre, ignoti hanno disegnato svastiche sulla porta di accesso dell’aula dei rappresentanti  degli studenti dell’Udu, l’Unione degli Universitari, nella facoltà di Economia dell’Università di Lecce. L’increscioso episodio è stato denunciato dagli  stessi studenti, secondo cui sarebbero stati due naziskin gli autori della oltraggiosa croce uncinata. “Bisogna vigilare e punire con pene esemplari tutti quei soggetti che quotidianamente infastidiscono la società e auspico che questo attivismo insolente di stampo fascista venga debellato e contrastato al più presto. Non bisogna più tollerare – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -  siffatti atteggiamenti e spero che vengano individuati immediatamente gli autori del gesto perché non vogliamo che accada più”.

 

 

 

 

Nel IV municipio di Roma sparisce la raccolta indifferenziata, la Menciotti commenta

La responsabile per il IV municipio dell’ Italia dei Diritti: “E’ inaccettabile che il Comune di Roma proponga  un tale disagio ai residenti . Bisognerebbe  importare modelli virtuosi  di altri Comuni italiani dove la raccolta differenziata è praticata da anni  con ottimi risultati secondo modalità più pratiche”

 

 

Roma - A Roma nel IV municipio, zona Montesacro, l’Ama ha sostituito i classici contenitori  verdi per i  rifiuti indifferenziati con i vecchi cassonetti blu per il multimateriale e cassonetti bianchi per la carta . Infatti, i residenti di Sacco Pastore e Conca d’Oro hanno protestato raccogliendo le firme per chiedere al Comune di riportare i bidoni verdi nel quartiere. Sulla spiacevole situazione è intervenuta Federica Menciotti, responsabile per il  IV municipio  dell’ Italia dei Diritti: “Nel IV municipio faremo appello anche alle Associazione dei Consumatori  per promuovere congiuntamente all’ Italia dei Diritti la raccolta delle firme,  per dare voce ai cittadini che chiedono all’AMA di sospendere la nuova raccolta che va contro il buon senso, rendendo improponibile specie per anziani e disabili inseguire i punti mobili di raccolta differenziata, per non parlare dei camioncini che si fermano a orari e in vie prestabilite e per quelle famiglie dove entrambi i coniugi lavorano”.

 

A peggiorare il contesto di incuria generale è il cumulo di sacchetti dell’indifferenziata lasciati per strada, i quali emanano cattivi odori e lasciano una situazione di grave sporcizia per il quartiere capitolino. “E’ inaccettabile che il Comune di Roma proponga  un tale disagio ai residenti del IV municipio – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - , anziché, secondo il semplice buon senso, importare modelli virtuosi  di altri Comuni italiani dove la raccolta differenziata è praticata da anni con ottimi risultati secondo modalità più pratiche”.


Tragico allarme casa nel Livornese, Ferraioli preoccupato

Il responsabile per la Casa e l’Edilizia privata dell’Italia dei Diritti : “È il Governo che dovrebbe subentrare in questi momenti di crisi creando una politica abitativa con la costruzione di nuovi alloggi popolari”

 

 

Roma - Una nonna invalida al 100%, tre bambini in età scolare, una mamma, un padre che perde il lavoro e non riesce più a pagare l’affitto, un nucleo famigliare costretto allo sfratto per morosità. Racchiusa in poche righe la drammatica vicenda di una famiglia livornese come, purtroppo, ce ne sono tante in Italia, risoltasi, per il momento, con il rinvio dello sgombero coatto al 15 dicembre prossimo.

 

In merito alla vicenda e alla situazione nazionale è intervenuto Maurizio Ferraioli responsabile per la Casa e l’Edilizia privata dell’Italia dei Diritti : “L’Italia è carente di una legislazione, di un piano che sostenga l’edilizia popolare, primo concreto strumento per portare soccorso in situazioni di disagio economico sempre più emergenti, come nel caso di Livorno. anche vero che  dall’altra parte diventa improponibile che un cittadino privato, proprietario di un immobile si sostituisca all’Assessorato ai Servizi Sociali, agli enti deputati all’assistenza delle persone che hanno un disagio. Il proprietario che affitta la casa potrebbe essere anche una persona che, in quel momento, necessita della riscossione del canone per sopravvivere. Il disagio è talmente enorme che fatta eccezione per  i grandi proprietari immobiliari, spesso ci troviamo di fronte ad uno scontro fra due realtà difficili.

Sicuramente va fatta una legislazione che garantisca la possibilità ai proprietari di rientrare in possesso del bene qualora l’inquilino sia moroso, dall’altra parte bisogna che lo Stato non carichi esageratamente i comuni, ai quali sono stati applicati tagli smodati, dell’onere dell’assistenza di chi soffre di un disagio morale ed soprattutto economico.”

 

L’Unione Inquilini è stata l’unica ancora di salvezza per la famiglia, impossibile l’intervento degli assistenti sociali, fiaccati e in affanno  visto l’incremento di casi similari, in un contesto di assoluta emergenza.

 

“È il Governo – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro  –   che dovrebbe subentrare in questi momenti di crisi creando una politica abitativa con la costruzione di nuovi alloggi popolari, dando adito al finance project sugli alloggi statali, di cui una parte andrebbe venduta privatamente e un'altra lasciata in locazione però a canoni adatti, di gran lunga più bassi, rispetto a quelli odierni. Se ci spostiamo poi nelle grandi città come Milano o Roma la gente non riesce nemmeno più a pensare di prendere un alloggio in affitto, il canone sovente supera persino lo stipendio percepito. Si richiede – chiosa Ferraiolo – un intervento immediato a livello governativo che consenta di ripristinare i fondi alle regioni per intervenire in questo settore.”

 

A Ostia scoperti asili nido abusivi, il commento della Rossi

RomaA Ostia sono stati scoperti 90 bambini ospitati irregolarmente all’interno di otto asili nido abusivi.  L’ennesimo fenomeno di abusivismo, è stato smascherato dai tecnici del Comune del XIII Municipio, i quali hanno ispezionato 27 scuole materne. Una media di circa 11 bambini con meno di tre anni, alcuni dei quali di pochi mesi, alloggiati in spazi non consentiti.

In riferimento a questo stato di cose, ha espresso un parere Carmen Rossi, viceresponsabile per il XIII municipio di Roma dell'Italia dei Diritti: “E’ una vergogna. Il sindaco Alemanno aveva promesso la costruzione di nuovi asili nido e invece a più di due anni dalla sua elezione ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di violazione, a vantaggio di chi opera abusivamente e incrementa la criminalità organizzata locale”. I nidi abusivi del litorale laziale non sono stati ancora chiusi e vi è l’ ipotesi che venga data una proroga per attutire i disagi delle famiglie.

“In Italia si fa la politica delle deroghe - chiosa l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - , e chi dirige una scuola per l’infanzia dovrebbe porsi in primis il problema delle famiglie, che ingenuamente si fidano delle istituzioni e  sono le prime a pagare le conseguenze di una politica sbagliata, sfociata in questo caso nell’abusivismo. Non bisogna derogare, ma contrastare l’illegalità”.


Albergatori abruzzesi sospendono assistenza agli sfollati per mancate spettanze, la reazione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Il Governo dovrebbe andar oltre i semplici spot e le facili rassicurazioni onorando i debiti contratti

L’Aquila -  L’esasperazione dei gestori alberghieri dell’aquilano, non ancora pagati dallo Stato, è culminata con la minaccia di interrompere i servizi offerti agli sfollati. L’annuncio è arrivato dal vicepresidente della Confcommercio – Federalberghi Mara Quaianni, portavoce del disagio di chi si è attivato da subito dopo il sisma e attende ancora le proprie spettanze.

 

“Questa –   interviene Roberto Soldà  vicepresidente dell’Italia dei Diritti –  è una problematica che si era già sollevata mesi orsono, nonostante le tante rassicurazioni in merito, sull’arrivo dei fondi al commissario per la ricostruzione Chiodi. Nei fatti, chi rischia attualmente di pagarne le conseguenze sono gli albergatori che mancano di quanto dovuto e naturalmente,  della minaccia legittima degli esercenti, ne fanno le spese i fruitori dei servizi, da oggi anche a rischio precarietà, ossia gli sfollati del terremoto che ancora non hanno una casa e chissà per quanto dovranno rimanere nelle strutture alberghiere”.

 

A scongiurare il concretizzarsi della reazione dei gestori è stato il Commissario delegato per la  Ricostruzione e Governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi, il quale ha confermato di aver firmato i mandati di pagamento nei confronti dei proprietari delle strutture.

 

“Il Governo dovrebbe andar oltre i semplici spot e le facili rassicurazioni, – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro  – onorando i debiti contratti e facendo fronte alle necessità sia degli sfollati, sia di chi alloggia negli alberghi dell’Abruzzo, i titolari dei quali si sono da subito resi disponibili per dare una mano ai loro concittadini sulle cui spalle però gravano purtroppo le morosità  di mesi e mesi. Gli stessi albergatori vivono di stipendio, anche loro sono in difficoltà economiche e hanno spese da sostenere, oltre che ingiusto è uno schiaffo in faccia a quanto accaduto. Allo stesso modo – chiosa Soldà – in cui ci allarmò la  protesta a Roma dei terremotati aquilani venuti a smentire le false notizie che tutto andava bene e che tutto era ricostruito, gli accadimenti odierni preoccupano, perché ci fanno comprendere che la ricostruzione e la ripresa delle normali attività nelle zone terremotate è lungi da divenire realtà”.

 

 

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