Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Siamo di fronte al consueto déjà vu, dove il lupo perde il pelo ma non il vizio, e a farne le spese come al solito sono i contribuenti, in questo caso quelli riminesi”
Rimini – La Provincia di Rimini corre il serio pericolo di dover pagare 600 mila euro all’anno di mutui contratti dalla Provincia di Pesaro e Urbino, per alcuni interventi infrastrutturali nei territori dei sette Comuni dell’Alta Valmarecchia, che dall’agosto 2009 sono passati dalle Marche alla Romagna. In base agli accordi compensativi, la Provincia marchigiana avrebbe dovuto trasferire a quella romagnola i finanziamenti statali ricevuti per la gestione del territorio trasferito (i cosiddetti fondi 'Bassanini'), ma dal prossimo anno tali stanziamenti pubblici verranno probabilmente azzerati, in virtù dei tagli Stato-Regioni previsti nella Manovra estiva del Governo. A dare l’allarme è Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini, la quale dovrà saldare il debito, nonostante i propri conti siano già in rosso.
“Ci troviamo davanti all’ennesimo danneggiamento da parte del Governo agli Enti locali, a causa dei continui tagli e note negative. È inaccettabile che, in violazione degli impegni già formalmente presi e sottoscritti, la Provincia riminese rischia di colmare di tasca propria questo disavanzo economico di 600 mila euro annui”. Lo dice Gianluca Daluiso, responsabile per la Provincia di Rimini dell’Italia dei Diritti, commentando la notizia. Poi, chiamando in causa anche le dichiarazioni in merito del deputato leghista Gianluca Pini, prosegue: “L’onorevole Pini, segretario nazionale della Lega Nord Romagna, lo scorso 31 luglio, come ricordato dal presidente della Provincia Stefano Vitali, aveva annunciato a tutti gli organi di stampa che il Governo avrebbe stanziato un fondo di 2 milioni di euro per l’Alta Valmarecchia entro settembre. Tutto questo non è ancora accaduto. Spero che l’esponente del Carroccio sappia dare spiegazioni a riguardo”.
“Gli Enti locali si trovano già in condizioni finanziarie non floride, non si può aggiungere quest’altro debito in bilancio – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –. Siamo di fronte al consueto déjà vu, dove il lupo perde il pelo ma non il vizio, e a farne le spese come al solito sono i contribuenti, in questo caso quelli riminesi”.