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Soldà contro la strage di alberi secolari avviata dal Comune di Roma

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’amministrazione si prenda la responsabilità di questo scempio e dia risposte agli abitanti di quei quartieri che non possono più godere del refrigerio e del sollievo dati dalle aree verdi”

Roma – “Un fatto gravissimo”, così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, commenta l’abbattimento di decine di alberi avviato negli ultimi mesi dal Comune di Roma. Ultimo caso è quello avvenuto in estate ai danni di 15 pini secolari nell’area del Forte Portuense, un polmone verde che a luglio è stato raso al suolo sull’esempio di ciò che è avvenuto in molti quartieri della Capitale. Due anni fa, in piazza della Madonna di Loreto, le ruspe avevano sradicato altri alberi secolari per fare spazio ai sondaggi archeologici necessari alla costruzione della nuova metropolitana; poi fu la volta di via Panama e pochi mesi fa sono stati rasi al suolo gli alberi di viale Tor di Quinto e i pini di largo Corrado Ricci. In una città asfissiata dallo smog, dunque, le poche aree verdi rimaste sono messe in grande pericolo. “Ciò che per tanti anni è cresciuto di pochi centimetri alla volta – continua Soldà –, viene abbattuto senza scrupolo. Le essenze arboree sono orgoglio della città, dacché ne hanno accompagnato la crescita. Se esistono criteri oggettivi per i quali alcuni alberi possono intralciare in qualche modo, l’abbattimento dovrebbe essere proprio l’ultima spiaggia. L’amministrazione si prenda la responsabilità di questo scempio e dia risposte agli abitanti di quei quartieri che non possono più godere del refrigerio e del sollievo dati dalle aree verdi. La cosa più grave – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – è che ciò che non venga ripiantato ciò che viene abbattuto. Questo è inaccettabile”.

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