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Residenti contro nuova discarica di Monte La Poggia, l’opinione di Ristori

Il responsabile per la provincia di Livorno dell’Italia dei Diritti: “I cittadini devono essere rassicurati attraverso un adeguato piano di comunicazione, capace di riferire puntualmente dei provvedimenti effettuati a tutela dell’ambiente”

 

Firenze – Da mesi oramai nell’ex-cava di Monte La Poggia in provincia di Livorno, è guerra: dopo la notizia giunta dalla famiglia Bellabarba, proprietaria dell’area, della realizzazione di una discarica di rifiuti industriali, i residenti e i proprietari dei piccoli appezzamenti di terreno limitrofi, si sono riuniti in protesta per fermare i lavori, preoccupati per il degrado ambientale che la zona potrebbe subire e per l’inevitabile perdita di valore degli immobili costruiti. E dopo manifestazioni di dissenso, raccolta di firme per il “no” al nuovo impianto, e cartelloni stradali collocati dai residenti per evitare il passaggio dei camion al lavoro, la disputa tra i cittadini e il proprietario dell’ex-cava non accenna a diminuire.

 

Interviene sulla questione, Marco Ristori, responsabile per la provincia di Livorno dell’Italia dei Diritti: “Posso da subito affermare che sono tre gli interessi entrati in gioco nella questione: quello dei residenti preoccupati lecitamente per il danno ambientale che subirà la zona, quello del proprietario Bellabarba che non intende fermare i lavori, e quello, da non sottovalutare, di alcuni personaggi che hanno costruito abusivamente sul territorio e che ricorrono a tali disordini per ottenere un condono”.

 

Il responsabile locale del movimento presieduto da Antonello De Pierro riferisce poi degli interventi attivati dal Comune e dalla Provincia affinché vengano ridotti i codici dalla lista di rifiuti ammessi nella futura discarica: “L’amministrazione ha agito in modo concreto e tempestivo, ma i cittadini devono essere rassicurati attraverso un adeguato piano di comunicazione, capace di riferire puntualmente dei provvedimenti effettuati a tutela del territorio. Rispondendo alle domande di tutte le parti in causa – conclude Ristori –, le istituzioni potranno così allontanare la tensioni cresciute in questi mesi”. 

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