La viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti: “Una decisione drammatica che allontana l’amministrazione pubblica dai cittadini”
“Ci piacerebbe capire se questo è il modo di festeggiare l’arrivo della primavera da parte del Consiglio Regionale, ferie pasquali comprese, o la modalità per sottrarsi all’espletamento delle funzioni amministrative necessarie, in questo momento più che mai, a ristabilire un ordine politico e sociale dopo i fatti drammatici dello scorso aprile”. E’ il primo commento di Barbara Del Fallo, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, relativamente ai 42 giorni di ferie pasquali di cui godranno i consiglieri regionali abruzzesi. “Notiamo con ‘piacere’ - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che i nostri amministratori, ad un anno dalla catastrofe, hanno deciso di festeggiare l’evento del 6 aprile scorso, stappando bottiglie di champagne intorno ad un tavolo di concertazione molto privato. Supponiamo che questa pausa sia il frutto della scarsa professionalità nell’affrontare una problematica cardine per l’Abruzzo, quale la ricostruzione. Da una parte, gli aquilani sono scesi in piazza e hanno annunciato iniziative volte a ripulire le città dalle macerie, compito che di certo non dovrebbe gravare su di loro, dall’altra i quadri dirigenti della regione prima tengono banchetti chiusi al pubblico e poi decidono, giustamente dopo tanto lavoro, di prendersi 42 giorni di ‘meritata vacanza’. E’ una situazione - conclude - drammatica e disdicevole, che aumenta la discrepanza tra i cittadini in attesa di risposte e gli amministratori”.
Il responsabile per il Veneto dell’Italia dei Diritti: “La politica deve finanziare le attività educative per garantire un futuro ai giovani”
“Questo è l’ennesimo esempio di come la scuola italiana stia andando sempre più alla deriva se il Governo non assicura fondi idonei”. Queste le parole di Emmanuel Zagbla, responsabile per il Veneto dell’Italia dei Diritti, riguardo alla notizia che vede il preside di una scuola di Treviso obbligato a chiedere un prestito in banca per poter pagare gli stipendi dei docenti e del personale così da garantire il proseguimento dell’ anno scolastico.
“L’istruzione e le attività scolastiche pubbliche – continua Zagbla –, sono tasselli importanti per la crescita dei nostri ragazzi, per toglierli dalle strade ed assicurar loro un lavoro per il futuro. Il mondo politico, soprattutto in un periodo come quella della campagna elettorale, deve instaurare un dibattito costruttivo sul costo elevato della politica che spesso sottrae finanziamenti che sarebbe più giusto investire in altre attività. Mi augurerei – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – la sospensione di qualche assessorato così da risparmiare soldi che garantirebbero una formazione culturale e sociale dei nostri giovani così come affermato dalla nostra carta costituzionale ”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Continuiamo le nostre iniziative di protesta sperando di aprire una breccia nell’ immobilismo sconcertante dell’amministrazione capitolina”
Roma, 22 marzo 2010 - “Non avendo ancora ricevuto alcun riscontro dagli organi competenti, la nostra protesta prosegue con maggior determinazione, perché la problematica incide negativamente sull’espletamento delle funzioni del pubblico impiego”. Con questa frase Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, ha commentato il suo ultimo incatenamento davanti alla sede Rai di Saxa Rubra per sensibilizzare sul problema della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali romani. Da giorni il movimento è impegnato in una serie di azioni eclatanti che hanno interessato diversi luoghi della città ad elevata valenza istituzionale e informativa, tra cui Montecitorio, il Campidoglio, l’edificio della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo e le sedi romane dei quotidiani La Repubblica e Il Messaggero. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello avvenuto davanti agli studi della televisione pubblica a Saxa Rubra, supportato da una considerevole fetta di opinione pubblica che ha apposto 30.000 firme a sostegno della battaglia e si è iscritta a un gruppo specifico sul social network Facebook, che conta alla data di oggi circa 4.000 membri. “Siamo sempre stati e saremo in prima linea nella tutela dei diritti dei cittadini – ha continuato De Pierro - e di fronte ad accadimenti che potrebbero lederli e conculcarli, non possiamo assolutamente rimanere indifferenti. Qualora la nostra proposta non venisse presa in considerazione in tempi utili, riterremo, come già precedentemente ribadito, politicamente responsabili i componenti della giunta Alemanno per qualsiasi vicenda relativa a tentate o consumate concussioni e corruzioni che danneggerebbero l'immagine dell'intero apparato degli uffici comunali. Se il primo cittadino tiene davvero alla legalità, al di là dei meri proclami elettoralistici, non potrà esimersi dall'accettare di discutere le nostre proposte”.
La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “E’ preoccupante se l’indifferenza delle persone si affianca alla violenza”
“Quello in questione è un atto di violenza inaudita che testimonia come nelle vie del centro di Pescara, di notte popolate di ragazzi e piene locali, sempre più spesso si svolgano tafferugli e risse”. Queste le parole di Lea Del Greco, responsabile per la provincia di Pescara dell’Italia dei Diritti, riguardo all’aggressione di un ragazzo da parte di un nomade avvenuta in un pub del centro.
“I continui disordini - prosegue la Del Greco – sono spesso causati dal sempre maggior consumo incontrollato di alcool e di droghe tra i giovani e giovanissimi. Ma quello che maggiormente mi preoccupa è l’affiancamento dell’indifferenza alla cultura dell’ odio. L’aggressione è avvenuta in mezzo alla gente ma nessuno è intervenuto a prestare aiuto alla vittima. Nessuno si è curato del ragazzo sanguinante e riverso a terra. Vi è necessità – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – di una sensibilizzazione culturale e delle coscienze per evitare una assuefazione alla violenza e all’indifferenza”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Continuerò a lottare per chiedere la rotazione intermunicipale dei vigili urbani , al fine di evitare i continui tentativi di corruzione e concussione che ledono l’art.97 della Costituzione”
Roma – “La mia battaglia continua imperterrita. Non avendo ricevuto nessuna risposta dagli organi competenti vado avanti, fermamente deciso a tutelare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e a preservare l’immagine stessa del corpo dei vigili urbani e di tutto l’apparato dell’amministrazione comunale”. Nuovo affondo polemico di Antonello De Pierro durante l’ennesimo incatenamento di protesta, stavolta davanti la sede romana di Mediaset, in piazza dei Ss. Giovanni e Paolo, dove ci sono gli studi giornalistici del Tg5. Dopo le manifestazioni dello stesso tenore inscenate in diversi luoghi simbolo della città, di valore sia istituzionale sia informativo, tra cui il Campidoglio, l’edificio della Regione Lazio, le sedi capitoline dei quotidiani “La Repubblica” e “Il Messaggero”, gli studi televisivi di Sky Italia, il presidente dell’Italia dei Diritti rinnova la sua iniziativa plateale volta ad ottenere la rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali di Roma.
“Da quando esistiamo – dichiara il leader del movimento nazionale – siamo sempre stati in prima linea nella tutela dei diritti dei cittadini. Quello che vogliamo è l’istituzione di una tavola rotonda sul tema del trasferimento dei vigili ogni tre anni, per evitare i continui tentativi di corruzione e concussione che ledono l’art.97 della Costituzione, secondo cui si garantisce l’imparzialità e la trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa. Infatti – rimarca De Pierro - siamo a conoscenza di situazioni illegali, che coinvolgono in attività illecite alcuni dipendenti della Polizia Municipale e degli impiegati delle U.O.T., particolarmente esposti a tentazioni di collusioni sul territorio che si manifestano in comportamenti riconducibili a omissioni e illeciti di vario tipo”.
Nel corso della sua campagna di protesta il numero uno dell’Italia dei Diritti ha invano provato a sollevare il problema di fronte alle autorità preposte, incluso il sindaco Gianni Alemanno che aveva demandato la risoluzione del problema all’assessore comunale al Personale, Enrico Cavallari, il quale tuttavia non ha affrontato la questione. Eppure a sostegno dell’iniziativa il movimento extraparlamentare ha raccolto oltre trentamila firme, mentre un apposito gruppo sul social network Facebook ha raggiunto circa quattromila iscrizioni. “Dinnanzi allo sciagurato immobilismo dell’amministrazione capitolina – sottolinea deciso De Pierro – continueremo a rivendicare la salvaguardia dei principi fondamentali del nostro ordinamento, non escludendo di ricorrere a modalità di lotta non violenta più clamorose ed incisive”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Favorevole alla multietnicità purché vi sia un adeguamento alla nostre leggi”
“Sono favorevole all’integrazione, ma chi viene in Italia deve adeguarsi alle nostre leggi e alle nostre norme civiche”. Queste le parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alle aggressioni svoltesi in questi giorni in città quali Roma, Milano, Napoli e Torino da parte di gang composte da giovani immigrati contro giovani italiani.
“Queste bande di delinquenti – continua Soldà –, che si aggirano per le nostre città con il viso coperto da cappucci e con in mano coltelli, hanno propri codici etici e morali spesso ai limiti della liceità. Solo grazie al costante impegno delle nostre forze dell’ordine, che monitorano continuamente la nascita di questi gruppi organizzati, possiamo garantire la legalità nelle nostre città e la sicurezza per nostri ragazzi e per tutti i cittadini. Non si può non considerare inoltre che questi episodi di violenza da parte di ragazzi stranieri – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – generano un intolleranza ingiustificata verso gli immigrati e mettono un duro freno alla multietnicità”.
Il viceresponsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti: “Auspico che la magistratura dirima il caso nel migliore dei modi”
Roma – “Le scommesse sui giochi che sono monopolio di Stato necessitano di regole più severe. L’ente promotore dovrebbe prevedere anche un fondo garanzia nei casi in cui si verifichi un impedimento tecnico del sistema, e quindi teso a tutelare i consumatori”. Lo ha detto il viceresponsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti, Emiliano Varanini, a proposito della mancata vincita di 37 milioni di euro al Superenalotto, avvenuta a Venezia nel novembre del 2008, di cui è stato vittima un operaio, poiché il tabaccaio della ricevitoria non ha potuto vidimare la schedina a causa di un guasto tecnico della macchinetta obliteratrice. In questi giorni lo sfortunato giocatore ha citato per danni il gestore del bar, reo di un ‘contratto di mandato non rispettato’, depositando in tribunale l’atto introduttivo del giudizio, la cui prima udienza è già stata fissata per il prossimo 10 giugno.
Varanini si augura che “la vicenda sia sottoposta al vaglio della magistratura che dovrà giudicare le responsabilità del tabaccaio. Io – aggiunge poi l’esponente del movimento fondato e presieduto da Antonello De Pierro – prevedo una percentuale di colpe parziale, e non totale, a carico del gestore della ricevitoria, che avrebbe dovuto controllare l’efficienza dei macchinari a sua disposizione”.
La responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti: “Questione culturale da affidare alle scuole e alle famiglie ”
“Il fenomeno della criminalità minorile è troppo spesso sottovalutato interessando tutta l’Italia e non solo la città di Latina”. Queste le parole di Camelia Di Marcantonio, responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti, riguardo alla denuncia da parte della Polizia di una ragazzina che a soli 15 anni era a capo di una banda di adolescenti che perpetrava soprusi e atti vessatori per le strade della città.
“La nascita sempre più frequente e in numero sempre maggiore di queste baby gang – continua la Di Marcantonio – è in parte generata da uno spirito di emulazione tra i giovani che misurano il proprio coraggio originando liti e violenze contro propri coetanei. ‘Mi mancheranno i nostri sabati passati a fare le risse’ questa dichiarazione rilasciata dalla minorenne denunciata ci dovrebbe fare riflettere delle motivazioni futili che stanno dietro a questi atti di bullismo. L’assenza di progetti di vita costruttivi e la continua noia – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – sono problemi culturali che la scuola e le famiglie devono impegnarsi ad arginare ”.
Il responsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti: “Gli Ogm possono andar bene nelle sterminate praterie statunitensi, ma non certo in un paesino lungo e stretto come l’Italia che nell’arco di 50 km presenta già diverse varietà di prodotti”
Roma – “A quanto pare non tutti i Troiani sono scemi, e quindi qualcuno per fortuna ha scoperto il trucco del cavallo degli Achei: i doni regalati dall’industria hi-tech, ovvero maggiore resistenza alle erbe infettanti, pesticidi e così via, non convincono soprattutto perché se confrontiamo i vecchi vantaggi, tutti da dimostrare, con i rischi connessi, il classico bilancio costi-benefici va a carte quarantotto”. Sceglie la via dell’ironia, Vittorio Marinelli, responsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti, esprimendo il suo giudizio sulla decisione assunta dalla Commissione sementi geneticamente modificate di negare l’autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro di un mais Ogm. Tale decisione rispecchia sia la posizione del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Luca Zaia, sia il volere della Cia-Confederazione italiana agricoltori, da sempre fortemente contraria alle colture biotech.
“Non è superfluo ricordare – spiega Marinelli – come il principio precauzionale induce a passare dalla sperimentazione alla produzione solo quando esistono evidenze scientifiche difficilmente confutabili: nel caso di interventi sul Dna degli organismi le ripercussioni potranno essere valutate soltanto dopo generazioni e generazioni. Sono recenti episodi di cronaca che dimostrano come la contaminazione pestilenziale delle coltivazioni nel nostro Paese sia un serio rischio. Gli Ogm possono andar bene nelle sterminate praterie statunitensi, nelle pampas argentine o negli ampi territori canadesi, ma non certo in un paesino lungo e stretto come l’Italia che nell’arco di 50 km presenta già diverse varietà di broccoletti, fagioli, fagiolini, fave, ceci e cavoli. Pertanto – chiude sarcastico il rappresentante del movimento guidato da Antonello De Pierro – sembra che su questa scelta si possa essere tutti ottimisti in quanto, siccome spesso si dice che i politici non capiscono un cavolo, nel caso specifico il ministro leghista, da agronomo, il cavolo lo capisce”.
La responsabile Trasporti dell’Italia dei Diritti: “La misura è colma e le motivazioni del malcontento sono sempre le stesse”
Roma, 22 marzo 2010 – “Il non rispetto delle disposizioni contrattuali è molto grave e fa il paio con i numerosi tagli di organico che giorno dopo giorno stanno falcidiando le compagnie aeree”. Così Maruska Piredda, responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti, ha commentato lo sciopero programmato per oggi dalle 12 alle 16 di piloti, assistenti di volo e personale di terra dell’Alitalia e Meridiana che potrebbe arrecare numerosi disagi ai viaggiatori. “Ci sono persone in cassa integrazione – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – con disabili e bambini a carico, precari non richiamati in servizio per mancato rinnovo, lavoratori demansionati e con carico raddoppiato, come gli addetti ai bagagli che sono costretti a improvvisarsi pulitori degli aeromobili. La qualità è generalmente peggiorata, con buona pace della tanto decantata produttività, le professionalità mortificate e, dulcis in fundo, le retribuzioni ridotte del 30%. Dove arriveremo procedendo di questo passo?”.
Il responsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “È stato appurato che il farmaco non reca danni alla paziente ma condivido la scelta del Consiglio Superiore di Sanità”
Roma – Dopo essere stata approvata dall’Agenzia Italiana del Farmaco il 31 luglio 2009, la Ru486 torna a far parlare di sé. Il Consiglio Superiore di Sanità ha infatti diffuso un nuovo parere sulla pillola abortiva prodotta dalla francese Exelgin, sicura – secondo l’organismo sanitario – solo con procedura di ricovero ordinaria, dunque con degenza in ospedale fino all’espulsione del feto. Nelle prossime settimane il medicinale arriverà in Italia e con esso le linee guida per il monitoraggio e la valutazione del relativo uso.
“L’aborto in Italia è regolamentato da decenni dalla legge ed è giusto che il legislatore ponga dei limiti”, ha dichiarato Manlio Caporale, responsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti. “Se il legislatore decide che per garantire un percorso che dia piena sicurezza è necessario il ricovero ordinario – spiega Caporale – questo va rispettato. È appurato che il medicinale non danneggia la paziente, quindi si può assumere in tranquillità, ma condivido la scelta del Consiglio Superiore di Sanità anche perché, visto che non c’è più neanche il bisogno di passare attraverso i consultori, almeno il ricovero può essere un deterrente verso tutte quelle ragazze che avrebbero potuto abortire di nascosto dai genitori. Benvenga dunque – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – una misura che garantisca la sicurezza totale delle pazienti”.