Roma- “Questo è un vero e proprio passo falso nella lotta alla criminalità organizzata”. Questo è il commento del responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti Giuliano Girlando sulla scarcerazione di tre presunti esponenti della cosca Cordì di Locri, data l’assenza degli estremi per collegare i reati contestati all’aggravante mafiosa, che avrebbe portato il periodo di custodia cautelare a dodici mesi anziché sei.
“E’ evidente – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che in ballo ci siano responsabilità e incurie da verificare. La legge deve garantire la tutela dei cittadini contro i delinquenti e non il contrario. Mi auguro un impegno più rigoroso affinché le dichiarazioni sui giornali circa le trionfanti vittorie contro i clan siano veritiere e senza il rischio di imbarazzanti smentite”, conclude Girlando.
Genova - “Non potevamo certo pensare che Genova fosse indenne da un malcostume così tipicamente italiano”. Inizia così l’analisi del responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti Maurizio Ferraioli circa l’operazione della Polizia Municipale cittadina che ha smascherato oltre un centinaio di casi di affitti in nero. Come avviene in tutte le più grandi città italiane, mete di turisti, studenti e lavoratori emigrati, anche nel capoluogo ligure risulta diffusa l’evasione fiscale legata agli immobili. “Il problema andrebbe risolto attraverso una legge tributaria che regoli le entrate dei locatori. Sicuramente un‘ aliquota fissa da pagare sul canone di appartamenti a uso abitazione - continua il rappresentante territoriale del movimento presieduto da Antonello De Pierro - consentirebbe l’emersione del sommerso e l’incremento delle entrate dello Stato. La situazione attuale necessita di un intervento serio, atto a soddisfare le richieste di costi equi da parte dei cittadini. Se ciò non avvenisse – conclude Ferraioli – sarebbe l’ennesima conferma di quanto ipocrita sia la preoccupazione di certi partiti nei confronti dei valori della famiglia”.
La viceresponsabile romana dell’Italia dei Diritti: “Nel 2010 si parla ancora di barriere architettoniche nella Capitale, è evidente che qualcosa non ha funzionato”
Roma – “I dati emersi dall'indagine condotta da Cittadinanzattiva mostrano le contraddizioni di una città antica che vuole guardare al futuro, che vuole preoccuparsi della salute e delle esigenze dei suoi cittadini ma che è improntata a uno stile di vita frenetico e di fatto scarsamente rispettoso dei bisogni e dei ritmi dei portatori di handicap”. Queste le parole espresse dalla viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti Antonella Sassone in merito al monitoraggio condotto dall'Agenzia per il Controllo e la qualità dei servizi del Campidoglio, in collaborazione con l'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) e l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uic). L’indagine è stata effettuata per verificare il grado di efficienza delle metropolitana di Roma nel rispondere alle esigenze dei diversamente abili. Dai dati emerge che se per la linea B sono stati fatti passi avanti, la linea A risulta pressoché inadeguata per quanto riguarda l'accessibilità alle stazioni. A determinare il livello di giudizio “mediocre” è la mancanza di servizi igienici adatti, di ascensori, di parcheggi riservati e l'inadeguatezza dei percorsi necessari alla mobilità dei disabili.
“La stazione Termini e le altre fermate metro, i marciapiedi, gli autobus e i tram privi dei requisiti necessari, sono la vita quotidiana di queste persone e delle rispettive famiglie – afferma l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e di certo costituiscono un aggravamento alle loro condizioni di vita e un ostacolo alla lotta quotidiana per la normalità. Se nel 2010 si parla ancora di barriere architettoniche è evidente che qualcosa non ha funzionato e che Roma deve percorrere molta strada prima di diventare una capitale moderna e rispettosa dei suoi cittadini. Auspico – conclude la Sassone – uno sforzo congiunto da parte delle amministrazioni che vada al di là delle mode, degli spot elettorali e del colore politico. L'attenzione ai disabili ci deve coinvolgere tutti, prima di ogni altra cosa in quanto cittadini”.
Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti: “Decisione necessaria anche se propagandistica”
Milano - “Sebbene sulla decisione del Comune aleggi qualche sospetto vista la prossimità del ricambio della giunta regionale, sono d’accordo”. Questo il commento del viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Luca Ragone circa l’abolizione del divieto di accesso nell’area Ecopass del centro meneghino per i veicoli di carico e scarico merci. “La deregulation era palesemente necessaria perché la restrizione cozzava con l’anima commerciale della città e - continua il rappresentante territoriale del movimento presieduto da Antonello De Pierro – aggravava una situazione resa assurda dall’istallazione della zona a ingresso limitato che pesava sulle tasche dei conducenti senza aver mai portato il vantaggio ecologico paventato al momento dell’inaugurazione. Mi auguro che il cambiamento di rotta non rappresenti l’unica soluzione possibile per garantire ai milanesi un’aria più pulita, e mi aspetto – conclude Ragone - la medesima sensibilità anche quando dalle strade spariranno i manifesti elettorali”.
La responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “Un’intolleranza gravissima che alimenta un’insensata caccia al diverso”
Roma – “Sempre più spesso le province del nord Italia sono teatro di vicende che non fanno altro che alimentare un’insensata caccia al diverso”. Con queste parole la responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti Annalisa Martino esprime il suo parere negativo riguardo al boicottaggio avvenuto in una scuola liceale di Romano di Lombardia in provincia di Bergamo operato da alcuni genitori contrari a un incontro organizzato da esponenti del Circolo di cultura gay di Milano denominato “Milk”, sul tema dell’omosessualità. “Sono state realizzate tantissime conferenze sugli anni del fascismo – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e la partecipazione a eventi del genere non comporta necessariamente un’incondizionata adesione, anzi, questi sono incontri che hanno l’intento di aprire orizzonti nuovi a fenomeni poco conosciuti e per questo temuti. Sono inorridita dai commenti di quei genitori che credono che i loro figli possano essere “deviati”. L’omosessualità è un dato di fatto e un’espressione mentale così oscurantista, retriva non può circolare nelle scuole. Il mio sostegno – conclude la Martino – va indubbiamente ai presidi, agli insegnanti e ai genitori più illuminati che agiscono affinché la conoscenza sia diffusa e garantita per combattere questi insani pregiudizi”.
La responsabile genovese dell’Italia dei Diritti: “Mi appello al buon senso delle amministrazioni locali. Salvaguardiamo la categoria”
Genova - “Forse è un problema che viene ancora sottovalutato, ma la possibile scomparsa dei venditori ambulanti dalle nostre strade avrà una ripercussione negativa sull’intera cittadinanza. Senza contare che agendo in questo modo si va a tagliare uno dei motori di maggiore propulsione economica di Genova e dell’intera Liguria”.
Così Antonella Silipigni, responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti, commenta la manifestazione di ieri dei venditori ambulanti che protestano per il via libera del governo alla direttiva europea Bolkenstein, relativa alla liberalizzazione del commercio.
A rischio 5.000 imprese di ambulanti le cui concessioni delle aree mercantili potrebbero finire in mano alla grande distribuzione.
Il corteo partito da piazza Palermo ha raggiunto il palazzo della Regione e gli uffici della Prefettura.
Gravi disagi al traffico nel centro città.
“Auspico che le amministrazioni locali si diano realmente da fare, urge un progetto di pianificazione immediato che tuteli gli esercizi degli ambulanti – sottolinea l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – trovandoci poi in pieno periodo di campagna elettorale, sarebbe opportuno che tutte le forze politiche chiamate in causa si facessero portavoce dei diritti di questi cittadini”.
La responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “Oramai sono molte le famiglie che non posso permettersi servizi primari troppo costosi”
Roma – “È a dir poco inconcepibile che alcuni bambini non possano mangiare perché le famiglie non sono in grado di pagare la tassa scolastica”. Con queste parole la responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti Annalisa Martino esprime il suo parere in merito alla decisione presa dal Comune di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, di sospendere il servizio mensa scolastico a coloro che sono arretrati con i pagamenti della retta. Dopo diversi solleciti da parte dell’amministrazione comunale i nove piccoli alunni “insolventi”, due italiani e sette stranieri, hanno ricevuto panini e acqua in sostituzione del pasto ordinario. “Le regioni del nord-est Italia – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – sovente si arricchiscono sfruttando la manodopera straniera e le famiglie di questi ragazzi non riescono nemmeno ad arrivare a fine mese. I nostri governanti – conclude la Martino – si lodano di aver eliminato l’Ici, ma come contropartita molti dei servizi comunali sono sempre più carenti e troppo costosi per i cittadini”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Considerato il silenzio del Comune sulla faccenda, andremo avanti ad oltranza con la protesta”
Roma - “Fino a quando l’amministrazione capitolina non aprirà un valido tavolo delle trattative sulla rotazione intermunicipale ogni tre anni dei vigili urbani e dei dipendenti delle U.O.T. continuerò con gli incatenamenti. È incredibile come il Comune continui a chiudere gli occhi dinnanzi alle ripetute violazioni dell’articolo 97 della Costituzione italiana, articolo che sancisce l’imparzialità e la trasparenza con cui deve essere esplicata la funzione amministrativa”.
Con queste dichiarazioni Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, ha commentato il suo ultimo incatenamento avvenuto presso la sede dell’Ufficio Tecnico di Ostia, al fine di richiamare l’attenzione sul caso corruzione dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici, sostenendone la necessità ad un costante cambio di municipio.
Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di incatenamenti che hanno portato il leader del movimento per la difesa dei cittadini ad estendere la protesta nei luoghi più nevralgici dal punto di vista amministrativo e informativo della città, come il Consiglio Regionale del Lazio, il Campidoglio, l’Agi, e le sedi romane dei quotidiani La Repubblica e Il Messaggero.
L’Italia dei Diritti può contare sulla mobilitazione di un ampio appoggio popolare, ad oggi a sostegno del movimento sono state infatti raccolte 30.000 firme di cittadini stufi del silenzio delle istituzioni, oltre che ad una nutrita schiera di un gruppo su Facebook composto da 4.000 membri.
“Confermo quanto sostenuto finora, se l’assessore al personale del Comune, Enrico Cavallari, non si deciderà ad ascoltarci – dichiara De Pierro – proseguiremo con le nostre iniziative, ma questa volta con interventi ancora più eclatanti. Mi chiedo – conclude il fondatore del movimento – come sia possibile che un sindaco che fa della legalità il fiore all’occhiello della sua Giunta, possa continuare a non prestare cura ad un fenomeno di malcostume che oramai si sta radicando sempre più nella nostra società. Tengo a precisare che la nostra battaglia è mirata a tutelare anche l’immagine della stessa amministrazione comunale e l’azione di poche mele marce può inficiare il lavoro onesto e laborioso della maggioranza dei dipendenti minandone inesorabilmente la dignità professionale”.
Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Amministratori miopi, confidiamo nella società civile”
“Considerando la compagine che governa la nostra città, c’è ben poco da stupirsi di fronte a decisioni di questo tipo”. Interviene in questo modo Andrea Guazzi, responsabile per la provincia di Pavia dell’Italia dei Diritti sulla notizia della chiusura, da parte dell’amministrazione comunale, della locale scuola araba. Il corso, destinato ai figli degli immigrati residenti nella provincia lombarda, è stato attivo per tre anni presso l’istituto Angelini. Tutto ciò fino a pochi giorni fa, quando il Comune ha deciso di non rinnovare il progetto. Sfrattata dall’Angelini, la scuola di arabo ha trovato ospitalità presso la sede del circolo culturale “Rinnovare Pavia”, dove un’ala del seminterrato è stata attrezzata con piccoli banchi e una lavagna. “Pavia - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - è ancora una città a dimensione d’uomo e la nostra unica speranza, visto che non possiamo confidare in questi amministratori, è che continui a reperire nella società civile le risorse per riparare alla miopia delle scelte di governo”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Il cerchio sulla sicurezza potrà chiudersi solo quando sarà garantita l’efficienza del personale di controllo”
Roma – “Il progetto sulla vigilanza portato avanti dal nostro sindaco e realizzato attraverso lo stazionamento di diverse telecamere puntate su circa 300 siti sensibili, sembra essere un’iniziativa lodevole. Mi sarà concesso pensare però a un’evidente strumentalizzazione in vista delle prossime elezioni regionali.” Con queste parole il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà commenta la notizia al via libera dato alla nuova “Sala Sistema Roma” situata nel quartiere romano Ostiense. La struttura ha il compito di controllare il territorio cittadino mediante l’utilizzo di oltre cinquemila telecamere di videosorveglianza, orientate verso musei, monumenti e stazioni ferroviarie. Per il prossimo mese è prevista l’istallazione delle apparecchiature su dieci autopattuglie della Municipale e su altrettanti autobus dell’Atac. I vigili urbani garantiranno ai cittadini il rispetto della privacy. “Mi chiedo come il cerchio della sicurezza possa chiudersi quando le video attrezzature aumenteranno così come i monitor da guardare. Il personale di controllo – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – sarà in grado di sorvegliare l’intero territorio? E come verrà tutelata la privacy?”
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “E’ stato aggiunto un tassello importante al mosaico della legalità”