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A Napoli si comprano voti per 20 euro, Di Mauro analizza il fenomeno

Il viceresponsabile campano  dell’Italia dei Diritti: “Segno che evidenzia un malcostume oramai radicato e difficile da estirpare”

 

Napoli - “Problematica antica che negli ultimi anni è stata in parte arginata, ma ora in vista delle prossime elezioni regionali sta nuovamente riesplodendo a livelli considerevoli. Capisco che chi sta morendo si attacchi a qualsiasi filo di speranza, ma la gente deve capire che la compravendita di voti elettorali è un reato, un illecito associabile alla corruzione”.

 

Con queste dichiarazioni Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, commenta i risultati apparsi nel dossier sul voto inquinato presentato dalla Federazione della Sinistra.

Emerge un listino prezzi per ottenere voti che parte dai 20 euro a persona nelle zone più degradate della città ai 50 euro per chi vive nei rioni centrali, sino ad arrivare a 150 euro per ricevere la garanzia di voto di tutto il nucleo familiare.

A questo si aggiungono anche promesse di lavoro e donazioni di generi alimentari.

Coinvolti nella vicenda entrambi gli schieramenti politici.

 

“Ci troviamo di fronte ad una situazione vergognosa difficile da sradicare. È giunta l’ora di smettere di fare politica in maniera imprenditoriale. Questi sono i risultati – tuona l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – La politica è un’altra cosa, deve approcciarsi in maniera differente ai bisogni dei cittadini, deve basarsi su un’etica morale, ma ad oggi – conclude Di Mauro – questa non c’è. Cominciamo con lo smascherare i responsabili di questi reati”.

 

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