Il viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “Se Cesare Cursi è veramente colpevole deve essere espulso dall’Italia al pari di uno straniero illegale”
Roma – “Che contraddizioni mostruose. Se è vero che ha commesso questa illiceità deve essere estradato dall’Italia al pari di uno straniero illegale”. Esprime in questo modo il suo stupore il viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti, Luigino Smiroldo, a seguito dell’indagine condotta a Milano su Cesare Cursi, responsabile nazionale per la Sanità del Pdl, il quale sarebbe coinvolto in una tangente di 100.000 €, stanziata dal colosso farmaceutico Ferring nel 2005, per alzare di 3 € il prezzo di ogni fiala del farmaco anti-infertilità Meropur. Il tutto accompagnato da innumerevoli corruzioni di medici col fine di aumentare le prescrizioni del suddetto ormone ai pazienti.
“Sostanzialmente non mi meraviglia l’atto compiuto dal senatore, ma piuttosto il fatto che uno stesso farmaco ansiolitico usato anche dai bambini, di cui non dico il nome per evitare di fare pubblicità, in Italia costa 20 €, prezzo corrispondente ad una scatola contenente sette pastiglie, mentre nei paesi dell’est europeo 1,50 € un pacchetto di 30 pastiglie, quindi 10 volte in più, nonostante abbia lo stesso principio attivo e la stessa quantità, quello che cambia è solo la fabbrica che lo produce. Ci sarà qualche motivo dato che il mercato farmaceutico registra un giro di affari stratosferico – continua l’esponente del movimento di cui è leader Antonello De Pierro –. In Italia tre sono i business che raggiungono elevati risultati in termini economici: l’edilizia, il farmaceutico e il consumabile. Questo avviene perché le competenze di ogni settore sono diverse, tuttavia il governo è sempre lo stesso, quindi gli interessi politici crescono sempre più”.