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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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A Trani il procuratore apre agli ispettori, l’auspicio di Girlando

A Trani il procuratore apre agli ispettori, l’auspicio di Girlando

 

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Spero non si ritorni ad un nuovo caso di interferenze come per l’inchiesta Why Not”

 

L’alta tensione tra il Csm e il Ministero della Giustizia scaturita dall’invio degli ispettori da parte del Guardasigilli presso la Procura di Trani, titolare dell’inchiesta sulle pressioni fatte dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sui vertici Rai per cancellare alcuni programmi, è smorzata dal Procuratore della Repubblica Carlo Maria Capristo. Il rappresentante della Procura, infatti, pone l’accento sul clima di collaborazione dei suoi uffici con i funzionari del ministero, pur sottolineando che tutti devono rispettare le regole.

In relazione a tale vicenda il responsabile dell’Italia dei Diritti per la Giustizia, Giuliano Girlando, si fa testimone della speranza che ”i magistrati e la Procura di Trani rimangano nella più totale tranquillità. Non ci deve essere interferenza alcuna da parte di organi e competenze dello Stato. Gli ispettori di solito – continua – sono inviati nelle procure quando ci sono delle situazioni insostenibili all’interno di queste. Stavolta, invece, dobbiamo vigilare questa condizione di conflitto d’interessi che coinvolge il Presidente del Consiglio sia come capo del governo che ha mandato gli ispettori sia come indagato nell’inchiesta odierna”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Auspico un continuo e approfondito controllo del Consiglio Superiore della Magistratura sulle competenze dell’ispezione che si sta svolgendo sul lavoro dei magistrati di Trani in questi giorni. Se l’opera di osservazione del Csm non avrà luogo, si potrebbe verificare nuovamente quello che è accaduto per l’inchiesta Why Not, ma spero che ciò non succeda”.

Strumenti di tortura made in Italy, lo sdegno di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Una vergognosa offerta che risponde ad una squallida domanda“

 

Roma, 17 Marzo 2010 – “Una notizia questa che evoca abitudini medievali, estranee a una società del 2010”. Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà, con queste parole commenta sdegnato il rapporto diffuso da Amnesty International su un fiorente commercio di articoli per la tortura che coinvolgerebbe anche aziende sul territorio nazionale. Il fascicolo dell’organizzazione non governativa, in dirittura d’arrivo alla sottocommissione per i diritti dell’uomo del Parlamento Europeo, denuncia i profitti che alcune imprese italiane otterrebbero dalla vendita all’estero di strumenti per gli interrogatori sotto tortura. Blocca-caviglie, manette, batterie per somministrare scariche elettriche, vengono commercializzati in paesi dove gli interrogatori vengono condotti con metodi brutali, in violazione di qualsiasi convenzione sui diritti dell’uomo. Una tratta diventata illecita, dopo l’approvazione del regolamento comunitario che bandisce il commercio di merci utilizzate per la pena di morte e la tortura.

“Ora il «Made in Italy» diventa leader anche nel settore del sadismo – incalza sarcastico l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, palesandosi quale vergognosa offerta di una squallida domanda. Auspico che al più presto la comunità internazionale intervenga – conclude Soldà -, affinché venga posto un argine ai sotterfugi giuridici che permettono una lucrosa sospensione della morale capitalista”.

 

 

 

Editori in protesta per assenza programmi scolastici, la Martino solidale

La responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “Come fanno gli editori a stampare i testi senza indicazioni sul nuovo assetto scolastico? Ci si dovrà arrangiare e a rimetterci saranno insegnanti e famiglie”

 

“La questione del continuo rinnovo dei libri di testo scolastici è una cosa gravissima, un ulteriore tassello che si aggiunge al degrado del sistema scuola: questi ripetuti cambi dei volumi rappresentano un peso troppo oneroso per le famiglie”. Queste le prime parole della responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti Annalisa Martino all’allarme lanciato dagli editori del settore che lamentano di non essere ancora stati informati sui nuovi programmi che conseguiranno al nuovo assetto stabilito dalla riforma degli istituti superiori. In assenza di indicazioni si stampano libri alla cieca, probabilmente non aderenti al nuovo e ancora sconosciuto riordino della scuola e delle relative materie. La protesta degli editori potrebbe creare crisi nel settore perché i testi vanno stampati ora ma saranno obsoleti o incompleti e forse andranno al macero e di conseguenza i soldi investiti non saranno recuperati. Gli imprenditori chiosano che in Polonia, in seguito a una simile riforma, è stato dato un preavviso di ben diciotto mesi. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Vorrei ricordare che per i docenti delle superiori sarebbe in vigore l'obbligo di adottare lo stesso testo per sei anni consecutivi per venire incontro anche alle famiglie con più figli. Di fatto tale vincolo non viene rispettato. Un esempio? La storia:  prima si era stabilito che in terza media si studiasse solo il Novecento, poi un’ulteriore riforma ha decretato che invece andavano studiati Ottocento e Novecento, infine si è nuovamente deciso che il nuovo programma comprendesse solo il Novecento. Tutto ciò è gravissimo soprattutto per le famiglie che in tal modo sono costrette ad acquistare sempre libri nuovi. Le ripetute riforme scolastiche – chiarisce la Martino – impediscono di fatto di adottare un libro per sei anni consecutivi. Per quanto riguarda la scuola superiore si aggrava la situazione di caos: si fanno solo ora le iscrizioni alle prime classi perché non si sa ancora quali scuole ci saranno. Come al solito - conclude amaramente la Martino - ci si dovrà arrangiare col fai da te degli insegnanti per far quadrare i bilanci scolastici e non gravare troppo sui budget dei genitori. I politici se ne infischiano dei problemi economici delle famiglie. Di fronte a questo stravolgimento, ci si ritroverà a procedere per tentativi ed errori. A peggiorare la già critica situazione degli editori, c’è anche il fatto che fino alla fine dell’anno le scuole non pubblicano l’elenco dei testi e poi ci si ritrova a settembre a fare file estenuanti per cercare libri che non si trovano e a fare i conti con i troppi ritardi perché giustamente le stampe sono limitate alle richieste: se queste potessero essere fatte in anticipo si avrebbe tutto il tempo per avere i manuali necessari senza penalizzare ancora una volta gli alunni che spesso, a ottobre inoltrato, non dispongono ancora degli strumenti necessari alla loro formazione”.

Nuovo incatenamento di De Pierro all’Agi contro corruzione vigili a Roma

 

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “In assenza di risposte certe da parte del sindaco Alemanno continuo la battaglia in difesa di cittadini e lavoratori onesti”

 

Proseguono le azioni di dissenso del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro per richiamare l’attenzione di istituzioni e opinione pubblica sulla questione della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali di Roma al fine di evitare episodi di corruzione e favoritismi. Dopo i clamorosi incatenamenti in vari luoghi simbolo della Capitale quali ad esempio il Campidoglio, davanti alle sedi de ‘Il Messaggero’ e de ‘La Repubblica’,  il leader del movimento nazionale si è incatenato dinanzi alla sede dell’AGI – Agenzia Giornalistica Italia -  con l’intento di porre sotto i riflettori l’importanza della protesta e soprattutto del silenzio del sindaco Alemanno. “Noi non ci fermeremo con la nostra iniziativa – chiosa De Pierro - per noi questa è l’unica via possibile per chiedere che sia garantita trasparenza e imparzialità da parte dei vigili urbani e degli impiegati degli uffici tecnici comunali spesso esposti a tentazioni di  facili accordi sul territorio che li portano ad avere comportamenti scorretti quali  omissioni e illeciti di vario tipo. Anche se i dipendenti corrotti sono fortunatamente in minoranza rispetto alla maggior parte di coloro che svolgono correttamente il proprio lavoro, puntiamo a salvaguardare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge  e soprattutto miriamo a tutelare l’immagine stessa del corpo dei vigili urbani e dell’intero apparato dell’amministrazione comunale. Chiediamo – conclude  risolutamente De Pierro - il trasferimento dei vigili da un municipio all’altro ogni tre anni perché siamo fermamente convinti che contribuirà a ridurre in maniera consistente le possibilità di commettere tali reati. In attesa di risposte certe da parte del sindaco Alemanno continuerò la serie d’incatenamenti per protestare contro la scarsa attenzione verso un fenomeno che danneggia cittadini e lavoratori onesti”. 

Arrestati favoreggiatori del capo di Cosa Nostra, il punto di Soldà

Il vicepresidente  dell’Italia dei Diritti: “Duro colpo per l’associazione mafiosa ma la guardia deve rimanere alta”

 


Roma 15 marzo 2010 - “Grazie all’impegno costante delle Forze dell’Ordine si sta stringendo il cerchio attorno al latitante numero uno di Cosa Nostra”. Queste le parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alle indagini svolte dalla polizia di Trapani che hanno portato all’arresto di 19 persone che avrebbero svolto il ruolo di “postini” del superboss latitante Matteo Messina Denaro.

 

“Questo risultato fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata – continua Soldà – costituisce un’ulteriore conferma della capacità, professionalità e competenza della polizia e degli inquirenti che, seppur in un periodo difficile, continuano senza sosta a contrastare le associazioni mafiose che indisturbate continuano a controllare e a gestire determinate zone e alcune risorse economiche della Sicilia; pertanto non possiamo permetterci di abbassare la guardia – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, rimanendo prioritario un adeguato ampliamento dell’organico delle Forze dell’Ordine per il rispetto degli impegni necessari al mantenimento della legalità”.

 

Ncc contro decreto pro-tassisti, l’opinione di Soldà

Ncc contro decreto pro-tassisti, l’opinione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Dobbiamo dare la possibilità ai noleggiatori di poter lavorare”

Roma – “Sono anni che assistiamo alla diatriba tra tassisti e noleggiatori con conducente: qualcuno provvederà prima o poi a garantire i diritti di tali lavoratori?”. Con queste parole il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà commenta la notizia della protesta promossa oggi a Roma ad opera degli autisti con licenza. I cosiddetti Ncc (noleggio con conducente) hanno infatti bloccato il traffico sulla strada Roma-Fiumicino intenzionati a marciare sino alle vie del centro. Lo scopo della manifestazione è opporsi al decreto che da aprile vieterà loro di sostare nei parcheggi adibiti ai taxi, comportando maggiori difficoltà per i possessori di licenze rilasciate dai comuni fuori Roma costretti a fare lunghe pause di servizio per raggiungere le autorimesse di base. “Dobbiamo creare le condizioni necessarie affinché questi lavoratori possano espletare adeguatamente il loro servizio. La soluzione più plausibile – sostiene l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro – sarebbe quella di garantire parcheggi agli Ncc senza intaccare quelli adibiti ai tassisti. Sono solidale con le richieste dei manifestanti e spero – conclude Soldà – che i nostri governanti si sforzino nel prendere provvedimenti più validi di quelli sinora proposti”.

Molise tra i peggiori in tema di Sanità, l’opinione di Soldà


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Le istituzioni devono fornire un aiuto costante”

 


Roma 15 marzo 2010 - “Quello della sanità pubblica è un servizio che non soddisfa mai pienamente le richieste dei cittadini e che esonera qualsivoglia tipo di graduatoria”. Queste le parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alla recente pubblicazione dei conti sanitari delle regioni italiane. All’ultimo posto il Molise, nonostante i fondi stanziati a sostegno del servizio sanitario regionale.

 

“Bisogna tener conto – continua Soldà –  che i fruitori del servizio sanitario pubblico sono spesso le persone meno abbienti e più bisognose e che nei comuni più grandi alle loro richieste si devono aggiungere quelle degli extracomunitari e degli stranieri. La sanità pubblica – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – per il suo mantenimento e per un costante sviluppo richiede l’aiuto costante da parte delle istituzioni e l’erogazione di continue risorse economiche”.

 

 

 


 

Truffa su ristrutturazione ospedale di Pescara, la Del Greco sdegnata

La responsabile per la provincia di Pescara  dell’Italia dei Diritti: “Ancora una volta l’Abruzzo è teatro di attività criminose ai danni dei cittadini”

L’Aquila – “La lunga serie di attività criminose che coinvolgono le città abruzzesi sembra non avere termine”. Questo è il primo commento che la responsabile per la provincia di Pescara dell’Italia dei Diritti Lea Del Greco ha espresso circa la notizia sui cinque arresti avvenuti a seguito delle indagini svolte sui lavori di ristrutturazione del reparto materno-infantile dell'ospedale Spirito Santo di Pescara. Con accuse che vanno dalla truffa alla corruzione aggravata ai danni dello Stato e al falso, risultano indagati tra gli altri, il direttore generale della Asl Claudio D'Amario, il funzionario della Asl e responsabile unico dei lavori Franco D'Intino e l’imprenditore foggiano Giulio Piancone. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro: “Nonostante i recenti scandali che hanno coinvolto la nostra regione e la promessa da parte delle amministrazioni di una maggiore attività di vigilanza, ancora una volta assistiamo a riprovevoli vicende che vedono coinvolti imprenditori e funzionari pubblici. Mi sconvolge che tali ‘signori’ non si creino alcuno scrupolo a speculare su drammi così rilevanti come quello del terremoto e della salute dei cittadini. Mi rimetto nelle mani della magistratura – conclude la Del Greco – nella speranza che le indagini in corso assicurino al più presto i colpevoli alla giustizia”.

 

Ulteriori tagli alle scuole del Molise, il commento di Soldà


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Bisogna garantire la stabilità ai dipendenti”

 


Roma 15 marzo 2010 - “La riforma Gelmini avrebbe dovuto risolvere i problemi legati all’universo delle scuole, invece questi sembrano peggiorare di anno in anno con conseguenze negative anche sulla qualità dell'offerta formativa”. Queste le parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alla protesta lanciata dalla Flc-Cgil che evidenzia come il nuovo anno scolastico porterà nel Molise un ulteriore taglio ai finanziamenti e una riduzione di docenti e personale Ata.

 

“L’insegnamento pubblico – continua Soldà – è una priorità per i nostri figli e per il futuro del nostro paese, per questi motivi è necessario che vengano impiegate tutte le risorse disponibili per lo sviluppo dello stesso, oltre che una solidità e una stabilità duratura ai docenti e a tutto il personale tecnico e amministrativo che lavorano duramente insieme per portare avanti una scuola che sia competitiva a livello europeo. Bisogna smetterla di demolire il sistema pubblico d'istruzione con continui tagli che si sommano a quelli già attuati negli anni precedenti. Le Regioni – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – pretendono sull’argomento scuola non più parole ma fatti, pertanto è necessario che vengano impiegate risorse vere per il finanziamento di tutti quei progetti promessi dal governo ma che ad oggi ancora non sono stati realizzati”.

 

 

 

 

Stranieri blindati in via Padova a Milano, l’analisi di Ragone

Il viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti: “Controlli necessari nei palazzi-favelas, ma occorre punire anche chi si arricchisce con gli affitti”

Milano – “Non sono contrario ai controlli delle forze dell’ordine che avvengono nel tanto chiacchierato quartiere milanese, ma la responsabilità del degrado della zona è certo da attribuire a chi specula sugli esorbitanti affitti pagati dagli extracomunitari”. Con queste parole il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti commenta la notizia riguardante i continui blitz effettuati dalla polizia in via Padova. Dopo le ripetute risse, le manifestazioni e la rivolta di febbraio i residenti, per il novanta per cento stranieri, sembrano barricati nelle proprie case spaventati forse dai vicini o dalla paura di nuove visite degli agenti. “I giornali – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – parlano di monolocali in precarie condizioni strutturali e di igiene, abitati da numerosi immigrati costretti a pagare affitti da ottocento euro al mese. Chi commette reati e infrange la legge deve essere punito, ma questo dovrebbe valere anche per coloro che si arricchiscono ai danni di chi versa già in gravi condizioni.  Favorire l’integrazione e garantire maggior ausilio – conclude Ragone – mi sembrano atti dovuti per una società civile come la nostra”.

Incendio in locale a Roma, il commento di Girlando


Il viceresponsabile capitolino dell’Italia dei Diritti: “È  necessario un controllo del territorio”

 


Roma 15 marzo 2010 - “Questo triste episodio evidenzia come vi sia una mancanza di controlli su locali considerati ludici da parte delle forze dell’ordine”. Queste le parole di Giuliano Girlando, responsabile romano dell’Italia dei Diritti, in merito all’incendio originato da un cortocircuito in un seminterrato adibito a locale nel quartiere San Giovanni a Roma, che ha portato alla morte di 4 persone a causa di un’uscita di sicurezza non funzionante.

 

“I controlli nei singoli quartieri sono ancora insufficienti – continua Girlando – e vi è  la necessità di un maggior ascolto da parte delle istituzioni dei problemi che vengono sollevati dai cittadini, dal momento che più volte gli abitanti del quartiere si erano lamentati dello stato del locale e della confusione che ogni sera proveniva dallo stesso. Laddove non c’è rispetto delle leggi e delle norme di sicurezza primarie, si mettono in pericolo numerose vite umane. È necessario che vengano effettuati continui accertamenti da parte delle forze di polizia – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – perché ogni gestore di locale pubblico adotti e applichi le disposizioni vigenti in materia”.

 

 


 

 

 

 

 

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