Il presidente dell’Italia dei Diritti continua la battaglia in favore della rotazione intermunicipale degli agenti e dei dipendenti degli uffici tecnici
Nuova azione di protesta del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro, che questa mattina è tornato ad incatenarsi per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla proposta di rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi di fronte alla Regione Lazio e alle sedi romane dei quotidiani La Repubblica e Il Messaggero, il leader dell’Italia dei Diritti ha portato la battaglia, sua e di trentamila cittadini che hanno firmato per sostenerla, di fronte al Comando di Polizia Municipale di Ostia.
“La rotazione intermunicipale degli agenti e dei dipendenti degli uffici tecnici - ha spiegato De Pierro - è uno strumento indispensabile per porre un freno a eventuali tentativi di corruzione e concussione, a garanzia di imparzialità e trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa, come contemplato dall’articolo 97 della Carta Costituzionale. Qualora la nostra proposta non fosse presa in considerazione in tempi utili – ha concluso il presidente dell’Italia dei Diritti – ribadiamo che riterremo politicamente responsabili i componenti della giunta Alemanno per qualsiasi vicenda relativa a tentate o consumate concussioni e corruzioni da parte di appartenenti alla Polizia Municipale o agli uffici tecnici della Capitale”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Puntiamo a salvaguardare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e a tutelare l’immagine stessa del corpo dei vigili urbani”
Roma – Proseguono le manifestazioni di protesta dell’Italia dei Diritti e del suo presidente Antonello De Pierro, per richiamare l’attenzione di istituzioni e opinione pubblica sulla delicata questione della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali di Roma. Il leader del movimento nazionale a tutela dei cittadini, dopo gli incatenamenti della scorsa settimana davanti alle sedi capitoline de “Il Messaggero” e de “La Repubblica”, sceglie questa volta come luogo simbolo della sua protesta il Campidoglio. “Questa manifestazione acquista un particolare valore proprio perché avviene a casa del sindaco Alemanno – dichiara polemico De Pierro –. Noi non ci fermeremo con la nostra iniziativa, specie alla luce della recente indagine sull’Ufficio Condono Edilizio. Per noi questa è l’unica via possibile per chiedere che sia garantita trasparenza e imparzialità da parte dei vigili urbani e degli impiegati delle U.O.T., spesso esposti a tentazioni di collusioni sul territorio che li portano ad avere comportamenti riconducibili a omissioni e illeciti di vario genere. Non siamo noi a dirlo ma i provvedimenti della magistratura. E a nostro avviso la questione è ancora più grave, anche se le mele marce sono poche rispetto alla maggior parte di coloro che svolgono il proprio lavoro con impegno e diligenza”.
Poi, il numero uno dell’Italia dei Diritti sottolinea gli obiettivi concreti che si prefigge di raggiungere con la sua battaglia: “Puntiamo a salvaguardare soprattutto l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge; inoltre, vogliamo tutelare l’immagine stessa del corpo dei vigili urbani e l’intero apparato dell’amministrazione comunale. Per questo motivo chiediamo il trasferimento dei vigili da un municipio all’altro ogni tre anni. Anche se tale provvedimento non risolverà del tutto il problema – chiarisce De Pierro – di sicuro ridurrà notevolmente le possibilità di perpetrare tali reati. Purtroppo i casi che vengono alla ribalta sono una piccola quantità rispetto al numero reale degli illeciti commessi, che in gran parte restano impuniti”.
La serie di incatenamenti di protesta da parte del presidente dell’Italia dei Diritti andrà avanti anche nei prossimi giorni toccando alcune zone particolari della città, compresa Ostia e le aree limitrofe, come fa sapere lui stesso: “Oltre che nei più rilevanti siti istituzionali sparsi nella Capitale, le nostre proteste si concentreranno molto in alcune sedi emblematiche del XIII municipio dove siamo a conoscenza di situazioni assurde e paradossali, delle quali sono sempre pronto a parlare con eventuali magistrati e inquirenti, che coinvolgono in attività illecite alcuni dipendenti di questi comparti professionali. Infatti, in base al numero delle nostre segnalazioni, abbiamo motivo di credere che questo territorio sia più esposto a illiceità di questo tipo”. A tal proposito De Pierro annuncia incatenamenti presso la sede della Giunta del XIII Municipio, presso il comando locale della Polizia Municipale e dell’ufficio tecnico territoriale.
La viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti chiede maggiore controllo sociale
Roma, 11 marzo 2010 – “Ritengo molto grave che gli anziani debbano essere sempre più spesso vittime di vicende così spiacevoli, chiedo per questo maggiore controllo sociale”. Commenta così Anna Nieddu, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, la scoperta da parte degli uomini della Polizia di Stato di Marino, di una casa di riposo illegale in un’abitazione di Rocca di Papa.
“Mi meraviglio – continua la Nieddu – di come l’attività illecita di queste persone possa essere passata inosservata anche in un piccolo centro abitato”. All’interno della struttura priva dei permessi sanitari e amministrativi, vivevano sei anziane con problemi di deambulazione. Gli agenti, inoltre, hanno rinvenuto nel seminterrato della casa dei medicinali che senza alcuna autorizzazione venivano somministrati dal personale alle pazienti. “Le famiglie stesse - spiega la Nieddu - non devono sottovalutare le gravi conseguenze di episodi come questo, non bisogna agire con leggerezza e nei casi in cui è necessario affidare i nostri cari a strutture di questo tipo, bisogna prendere adeguate informazioni. Allo stesso modo – conclude Anna Nieddu - chiedo alle istituzioni maggiore vigilanza rispetto ad illeciti del genere in crescita anche nei centri più piccoli”.
“Sembra ci sia stata una diatriba interna visto che la Cassazione, solo poco tempo fa, aveva stabilito l’esatto contrario di quello affermato ieri. Questa decisione è del tutto incomprensibile”. Queste le parole del viceresponsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti, Antonino Lo Verde, dopo la sentenza della Cassazione che stabilisce che i clandestini con figli in età scolare devono essere allontanati dall’Italia in quanto la scolarizzazione rientra in una situazione «ordinaria» tale da non legittimare la permanenza degli irregolari.
Ora, dunque, la scuola non può più essere un motivo «straordinario» per usare tolleranza nei confronti degli immigrati irregolari, anche perché, sostiene la sentenza, si finirebbe col legittimare l’inserimento di famiglie di stranieri strumentalizzando l’infanzia. “La cosa peggiore – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è che tutto questo accade proprio ora, in pieno anno scolastico, mettendo a rischio il diritto all’istruzione dei bambini. Le vittime di questa sentenza sono i minori che dovranno proseguire i loro studi senza quell’armonia che ogni famiglia dovrebbe garantire perché uno dei genitori è stato allontanato dal nostro Paese”.
La legge, prima di ieri, permetteva ad un irregolare con bambini iscritti a scuola di potersi appellare al diritto del «sano sviluppo psicofisico» dei suoi figli per evitare l’espulsione dall’Italia. “Il diritto del minore dovrebbe essere prioritario – conclude Lo Verde – ma ricordiamoci di essere in un Paese come l’Italia, che grazie alla legge Bossi-Fini, ha reso ancora più difficile la stessa regolarizzazione degli immigrati”.
La segnalazione della responsabile per il II Municipio Luigina Dinnella viene accolta da Poste Italiane, che si scusa per i disagi e garantisce l’apertura dalla prossima settimana di uno sportello ad hoc per le inesitate
Roma – Le lettere di protesta di decine di residenti del II Municipio hanno finalmente trovato ascolto. A seguito dell’interessamento dell’Italia dei Diritti, Poste Italiane ha chiarito con una nota l’origine delle interminabili code presso l’ufficio postale di via Monte Gioie, che dal 26 gennaio, come denunciato dalla viceresponsabile per il II Municipio Luigina Dinnella, accorpa il servizio di ricezione raccomandate di altri due uffici postali – via Massacciuccoli e via Fezzan –, con ovvie ripercussioni anche sui tempi di attesa per gli sportelli dedicati al pagamento dei bollettini, visto che spesso le due operazioni vengono effettuate contestualmente.
Il movimento nazionale presieduto da Antonello De Pierro, dopo la risposta di Poste Italiane, può così rendere noto che i momentanei disagi sono causati da una ristrutturazione delle logiche distributive dell’azienda, in base alle quali il servizio di ritiro della corrispondenza non recapitata per assenza del destinatario, ora affidata agli sportelli postali, verrà spostata presso i Centri di Recapito.
L’Italia dei Diritti comunica inoltre di essere riuscita a ottenere, già dalla prossima settimana, l’apertura, presso l’ufficio postale di via Monte Gioie, di uno sportello dedicato esclusivamente al ritiro delle inesitate, al fine di ottimizzare i tempi del servizio e limitare al contempo i rallentamenti nell’erogazione di tutte le altre operazioni.
Soddisfatta la viceresponsabile per il II Municipio Luigina Dinnella: “L’importante è che abbiano preso coscienza che questa situazione andava risolta in qualche maniera – ha dichiarato –. Finalmente ora per andare a ritirare una raccomandata non serviranno più delle ore”.
«Non solo non si rispettano i limiti di velocità, ma sono troppi i “furbetti” che, approfittando di uno scarso controllo, accedono indisturbati a un’area a traffico limitato». Queste le parole del vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, che denuncia come il giardino più famoso di Roma nel mondo sia diventato ormai un via vai di auto e moto spesso senza permesso e incuranti dei limiti di velocità.
L’accesso al parco è poi controllato da un sistema di telecamere per il controllo delle targhe degli autorizzati. Installato il 20 aprile del 2007, il sistema di videosorveglianza ai tre varchi che permettono l´accesso all’area, però non sarebbe mai entrato in funzione. Inoltre, il mancato controllo da parte dei vigili urbani, ha permesso che Villa Borghese restasse ancora più in balia del traffico.
«È paradossale che in uno dei parchi più belli della nostra città pedoni, mamme con carrozzine e ciclisti debbano stare con gli occhi ben aperti per attraversare il viale centrale di Villa Borghese perché le auto passano a tutto gas – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –. La gente si reca al parco per rilassarsi e per allontanarsi dal caos metropolitano. L’amministrazione comunale dovrebbe intervenire affinché Villa Borghese ritorni ad essere quel paradiso di pace per i romani e i turisti».
Sicuramente il ripristino degli occhi elettronici potrebbe sensibilmente scoraggiare l’entrata di veicoli non autorizzati, non solo per preservare il polmone verde più grande del centro storico e i suoi monumenti dai danni prodotti dallo smog, ma soprattutto i visitatori del parco dai pericoli delle auto pirata. «Come Italia dei Diritti ci auguriamo che questa denuncia venga raccolta dagli organi competenti e che ci sia presto una concreta azione da parte del Comune per restituire ai cittadini una Villa Borghese più vivibile e sicura».
Il presidente dell’Italia dei Diritti continua le azioni di protesta contro il silenzio della giunta capitolina sulla proposta di rotazione intermunicipale degli stessi
Roma – Dopo la manifestazione dei giorni scorsi di fronte alle sedi romane dei quotidiani La Repubblica e Il Messaggero, il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro è tornato a incatenarsi davanti alla Regione Lazio per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla proposta di rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici. La battaglia del movimento nazionale, che ha già ottenuto il consenso del presidente del X Municipio Sandro Medici, di quello del XIII Municipio Giacomo Vizzani, del capo della segreteria comunale Marcello Marrocco e del vicecomandante dei vigili urbani Diego Porta, nonché di oltre trentamila cittadini che hanno apposto la loro firma per sostenerla, non ha però ancora ricevuto riscontro da parte del sindaco di Roma Gianni Alemanno, il cui silenzio riguardo a una richiesta d’incontro vige ormai da quasi due anni.
“A questo incatenamento – ha dichiarato De Pierro – seguiranno altre manifestazioni ben più eclatanti, prima tra tutte lo sciopero della fame. La rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici è uno strumento necessario contro tentativi di corruzione e concussione, nonché una misura contemplata dall’articolo 97 della Costituzione, che garantisce imparzialità e trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa. Qualora la nostra proposta non venisse presa in considerazione in tempi utili – ha concluso il presidente dell’Italia dei Diritti – riterremo politicamente responsabili i componenti della giunta Alemanno per qualsiasi vicenda relativa a tentate o consumate concussioni e corruzioni nell’ambito della Polizia Municipale o degli uffici tecnici della Capitale”.
La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti si pronuncia contro la tardiva distribuzione dei vaccini esavalenti per i bambini: “Avvantaggiata la produzione di un vaccino ‘discutibile’ a danno di altri fondamentali”
Il presidente dell’Italia dei Diritti dà il via a una task force di volontari contro le affissioni elettorali irregolari: “Basta con questo scempio”
Roma – “Una consuetudine che si ripete puntualmente a ogni tornata elettorale e che ha raggiunto livelli ormai decisamente vergognosi”. Così Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, commenta le affissioni abusive di cui strabordano le città in tempi di elezioni. Uno scempio urbanistico e ambientale a cui il movimento nazionale intende dare battaglia, come dichiarato dallo stesso De Pierro: “Le città – spiega – sono invase dalle facce di politici, politicanti e aspiranti tali che non si curano del decoro urbano, contribuendo in maniera scriteriata ad aumentare il livello di degrado ambientale. Si è ormai giunti quasi a un punto di non ritorno, dacché anche chi in teoria vorrebbe rispettare le regole è costretto a violarle per non soccombere alla spregiudicatezza di chi se ne infischia e pensa semplicemente al proprio tornaconto in termini di visibilità. Negli scorsi anni il centrodestra anziché frenare con leggi più severe un costume così socialmente degenerativo, si è addirittura preoccupato di garantire la non punibilità di questi pirati dell’ambiente. E’ una vergogna di fronte a cui noi dell’Italia dei Diritti non riusciamo a rimanere inerti”.
L’Italia dei Diritti intende lanciare un pubblico appello alle istituzioni, affinché intervengano duramente per reprimere tale fenomeno e, contestualmente, dichiara guerra ai manifesti abusivi con un’iniziativa partita dallo stesso presidente De Pierro: “Sappiamo che le nostre sono parole al vento – spiega – perché la politica difficilmente toccherà i propri interessi e poco importa se per ripulire le città si spenderà un’enorme quantità di soldi pubblici. Per questo abbiamo organizzato una task force di volontari che hanno cominciato a staccare tutti i manifesti abusivi individuati. Chiunque voglia attivarsi per nostro conto potrà contattare i nostri uffici. Mi auguro che i cittadini nelle urne sapranno valutare anche questi elementi, che sono manifestazione di sprezzo delle leggi vigenti e di conseguente perdita di fiducia nelle istituzioni”, conclude De Pierro, che invita tutti a una riflessione: “Come mai vengono spese cifre faraoniche nella speranza di venire eletti se poi gli introiti istituzionali derivanti sono enormemente inferiori?”.
La responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Assolutamente dannosa una sua possibile elezione”
Bari - “L’ex deputato brindisino ha capito che i problemi con la giustizia sono risolvibili presentandosi alle prime elezioni disponibili”. Queste le amare parole utilizzate da Manuela Bellantuoni, responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, per commentare la candidatura di Cosimo Mele, già onorevole Udc dimessosi dopo lo scandalo sessuale del 2007, al Consiglio regionale nella lista Io Sud-Mpa. “Visti i capi d’accusa imputati e la controversa condotta privata totalmente incompatibile con il suo lavoro da parlamentare cattolico, - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - trovo assolutamente dannosa una sua possibile elezione”.
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