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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Giornalista aggredito per denuncia abuso edilizio, l’ira di Fantauzzi

Il responsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti:

“Un fatto esecrabile, sintomo che l’informazione chiara, legittima e trasparente non va d’accordo con l’imprenditoria edilizia di carattere speculativo”

 

Roma –  Un giornalista denuncia uno scempio edilizio e viene aggredito e minacciato. L’increscioso episodio è avvenuto lunedì scorso a Montelibretti, alle porte di Roma ed ha visto protagonista il direttore del giornale locale “Piccola città” che è stato picchiato ed intimidito da un costruttore edile, accusato di aver sbancato una collina. L’imprenditore, a quarantotto ore dall’uscita in edicola del mensile nel quale era stato pubblicato un reportage in cui veniva denunciata la realizzazione di un “passo carrabile” che avrebbe sventrato il Colle della Vignetta, si è scaraventato contro il giornalista, intimandolo di cessare di occuparsi dell’opera edilizia. Immediata la denuncia da parte dell’aggredito.

“Evidentemente l’informazione chiara, legittima e trasparente non va d’accordo con l’imprenditoria edilizia, figurarsi se poi questa è di carattere speculativo”: questo il commento di Brunetto Fantauzzi, responsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti.

“Già le leggi vigenti – continua Fantauzzi – permettono oggi di dissacrare il suolo, nella triplice valenza di ambiente, territorio e paesaggio, attraverso le larghe maglie che consentono alti indici di cubatura per cui, se si arriva a non essere in regola in questo senso, vuol dire che è stato superato qualsiasi limite”.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro plaude all’operato del giornalista in questione: “Bene ha fatto il direttore del periodico a denunciare l’abuso che sconvolge l’intera zona, documentando il fatto con dovizia di particolari anche iconografici. Ma – continua – la protervia , l’ignoranza e la prepotenza del costruttore rasenta l’assurdo nel momento in cui arriva a minacciare, ad aggredire, ad usare violenza di ogni tipo contro l’inerme cronista”.

Ferma la condanna di Fantauzzi: “Il fatto è esecrabile sotto qualsiasi aspetto legale, giuridico e morale, per questo va elevata una vibrata protesta sia per la libertà di informazione nei confronti del collega, e sia di qualsiasi libero cittadino che denunci l’ennesimo abuso edilizio nel territorio”.

Arrestato Beppe Signori per calcio scommesse, lo sdegno di Girlando

Il  responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti:

“Si è chiusa una delle pagine peggiori dello sport italiano, il mondo del

pallone è uno specchio del paese e riflette una corruzione dilagante”

 

Roma –  Anche l’ex capitano della Lazio Beppe Signori sarebbe coinvolto nell’indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile della Questura di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. Sedici gli arrestati, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attività e dirigenti di società. L’accusa è di aver influenzato, negli ultimi mesi, il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro.  Tra le persone arrestate ci sarebbe anche l’ex campione biancoceleste Beppe Signori, per il quale sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. Coinvolto anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta. Unanime lo sdegno dell’opinione pubblica verso una retata che ha fatto tremare il mondo del calcio.  Rammarico è stato espresso da Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Si è chiusa con questa condanna una delle pagine peggiori dello sport italiano, in particolare del calcio”.

“Una vicenda – incalza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che qualcuno ha cercato di affossare, tentando di incrinare la validità dell’inchiesta attaccando l’operato della magistratura. Troppo comodo”.

“Purtroppo – continua Girlando – il mondo del pallone è uno specchio dell’Italia, e riflette una corruzione dilagante. Ne risentono anche quelle discipline che, in realtà, non dovrebbero avere nulla che vedere con la corruzione morale del paese, come appunto il calcio”.

Minzolini e De Scalzi indagati per interviste a Berlusconi, l’opinione di Fantauzzi

Il responsabile per l’Informazione dell’Italia dei Diritti : “? grave che la dirigenza Rai debba spesso delegare e farsi sostituire dalla Magistratura per ristabilire le regole, senza che vi sia una authority interna morale e disciplinare”

 

 

Roma  -  Abuso d'ufficio è l'accusa con la quale il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i direttori del Tg1 Augusto Minzolini e quello pro tempore del Tg2 Mario De Scalzi sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Roma. Il reato ipotizzato si riferisce alle interviste registrate dal Premier venerdì 20 maggio, in vista del voto per il ballottaggio alle amministrative, e mandate in onda dai principali tg nazionali. Sulla questione era intervenuta l'Agcom sanzionando Tg1, Tg4, Tg2, Tg5 e Studio Aperto.

 

“Cominciano  – commenta Brunetto Fantauzzi, responsabile per l’Informazione dell’ Italia dei Diritti – ad arrivare le sanzioni per tutti e non solo da una parte. ? inammissibile la violazione costante e continua delle regole. Non solo per il Presidente del Consiglio – prosegue - ma anche per Santoro che ritiene di fare una tv tutta sua in dispregio delle regole della televisione nazionale di stato”.

 

L’Agcom aveva in precedenza sanzionato le violazioni della par condicio commesse in campagna elettorale dalla trasmissione 'Annozero' condotta da Michele Santoro. Nel mirino l'intervento di Adriano Celentano dello scorso 26 maggio, nel corso del quale il cantante aveva dichiarato di parteggiare per Giuliano Pisapia. Nessuna multa per il programma ma l’obbligo di precisare in puntata l’ avvenuto compimento di tale infrazione.

“L’intervento della giurisdizione – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - ci sembra spropositato, poiché si tratta di stabilire se ci sono state patenti violazioni sulle norme elettorali. Comunque è grave che la dirigenza Rai debba spesso delegare e farsi sostituire dalla Magistratura per ristabilire le regole, senza che vi sia una authority interna morale e disciplinare”.

 

Disoccupazione giovanile da record in Puglia, l’analisi di Anelli

Il vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti:

“E’ innegabile che la giunta Vendola abbia fatto tanti sforzi, è pur vero però che continua a risentire di una situazione nazionale che penalizza

fortemente il nostro territorio

 

Bari –  Disoccupazione da record tra i laureati del Sud. Secondo un’indagine condotta da Almalaurea infatti nel 2010 nel Mezzogiorno la mancata occupazione ha raggiunto quota 13,4 per cento, contro la media nazionale dell’8,4. La Puglia occupa il terzo posto con il 13,5 per cento, “superata” soltanto da Sicilia e Campania, rispettivamente ferme a 14,7 e 14. Sono dati che destano una certa preoccupazione per Vincenzo Anelli, vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti.

“Si conferma che la nostra nazione è alle prese con un grande problema di crescita, colpisce in particolare i risultati che emergono dall’analisi della Puglia, e che contrastano con i dati economici resi noti qualche tempo fa, i quali lasciavano presagire una ventata di ottimismo”. Secondo Anelli c’è una connessione tra le due ricerche: “Il vero problema è sui giovani, è su di loro che il Governo nazionale è chiamato a dare risposte concrete. Il nodo cruciale – continua il referente regionale – sta nel lavoro e nella riforma fiscale, chiamata a dare un sostegno alle imprese”.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro riflette sullo scenario pugliese che emerge dall’analisi condotta da Almalaurea:“E’ innegabile che la giunta Vendola abbia fatto tanti sforzi, è pur vero però che continua a risentire di una situazione nazionale che penalizza fortemente la Puglia”.  Di fondamentale importanza i tagli alla ricerca: “Perché se non si inizia ad investire in ricerca ed in innovazione – incalza Anelli – non creeremo mai nuovi posti di lavoro”.

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti pensa positivo: “Siamo fiduciosi dei risultati che otterrà il piano di lavoro varato dalla giunta Vendola, che ha avuto il merito di centrare uno dei problemi più acuti della nostra regione. La strategia ci sembra giusta, tempestiva e piena di opportunità”. Anelli conclude però con un monito: “Attenzione ai risultati, affinché non si rivelino solo un fuoco di paglia, ma possano avere degli effetti strutturali”.

Tortosa fiume su debacle Pdl alle Amministrative

Il responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti: “È un risultato che può sorprendere ma afferma con i numeri la voglia di cambiamento che c’è nel Paese”

 

 

Roma -  “È un risultato che può sorprendere ma afferma con i numeri la voglia di cambiamento che c’è nel Paese, un successo significativo in due città di particolare rilevanza come Milano e Napoli”. Commenta con parole di soddisfazione Oscar Tortosa responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti, i risultati dei ballottaggi amministrativi che hanno visto la pesante sconfitta del Popolo delle Libertà nei grandi capoluoghi e in molti piccoli centri.

Luigi De Magistris, nuovo sindaco di Napoli candidato outsider sostenuto dall’IdV, ha stracciato l’avversario Gianni Lettieri in forza al centro-destra superandolo di 30 punti percentuali, a Milano sono stati 10 i punti di distanza tra l’ex primo cittadino Letizia Moratti Pdl, e il neo-eletto Giuliano Pisapia, rappresentante del centro-sinistra.

 

 “Quando si tenta di giustificare il tonfo da parte del Popolo delle Libertà dando la colpa alla campagna elettorale – sottolinea Tortosa - non si avvertono le ragioni di questo grosso successo del centrosinistra. Si sottovalutano le motivazioni che hanno spinto migliaia e migliaia di giovani a lavorare per il trionfo di Pisapia e di De Magistris al quale si lega la vittoria in tanti altri comuni. Va precisato – sottolinea l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - per far comprendere che le sconfitte non sono state causate dagli errori in campagna elettorale ma nascono da questa svolta che definirei epocale. La maggior parte dei giovani che ieri abbiamo visto in piazza a Milano e , in maniera ancora più motivata, a Napoli, hanno voluto che vincessero questi due candidati. L’eclatante 60,3 % di De Magistris non è stata una sorpresa ma la risposta di una città che, forse, ha dato l’avvio a quella che io chiamo la ‘ terza rivoluzione’, il bisogno di un cambio generazionale in questi anni ridotto al minimo che ha soffocato la forza innovatrice delle classi giovanili. Quelli che sono scesi in piazza – prosegue Tortosa - , non sono perdigiorno o ‘bamboccioni’ ma ragazzi che hanno una coscienza democratica e vogliono partecipare alla gestione degli interessi della collettività ed essere il futuro dirigente del paese. L’esempio l’abbiamo avuto in Spagna dopo 15 giorni di controllo democratico della piazza, nella quale i cartelli indicavano il divieto di bere alcolici e di fumare o assumere qualsiasi forma di droga. La rivoluzione è questa, un’altra fase è iniziata e mi auguro prosegua con il referendum”.

 

 

 

Avere perduto l’amministrazione di molte città ha reso profonda la riflessione all’interno del  Pdl e ha galvanizzato le varie anime di opposizione. Dopo la delusione e i festeggiamenti delle prime ore,  entrambi gli schieramenti iniziano a far i conti con l’immediato futuro, puntando occhi ed energia sui referendum del prossimo 12 e 13 giugno. Il risultato che emergerà dalle urne sarà significativo per determinare l’intensità e la durata del vento di rinnovamento.

 

“Spero  - afferma su questo punto Tortosa - che tra 12 giorni oltre il 50% degli italiani vada a votare. Noi vogliamo che si raggiunga il quorum, si blocchi il nucleare e venga garantita l’acqua, diritto di tutti e bene essenziale per la vita di ogni uomo. Voteremo 4 ‘sì’ per fortificare questa ondata e affinché si avvii un processo di cambiamento verso nuove elezioni politiche, dando ampio spazio alle forze giovanili che hanno desiderio di rappresentarci senza compromessi con nessuno. De Magistris a Napoli e Pisapia a Milano  sono un esempio, il significato di questa rivoluzione maturata domenica e lunedì. Dopo 20 anni di governo berlusconiano sentiamo l’esigenza di un cambiamento, di un nuovo modo di essere e vivere la politica, incarnato da centinaia di ragazzi italiani che vogliono appropriarsi di queste vittorie e del loro futuro”.

 

 

 

 

Tassisti contro ricevuta, che piace a clienti, la reazione di Domenici

Il viceresponsabile per la tutela dei consumatori dell’Italia dei Diritti: “Siamo favorevoli a tutti i provvedimenti per la trasparenza e la legalità

 

Roma– Ancora rincari in vista per i già tartassati utenti dei Taxi a Roma (rincari del 20% per i primi cinque chilometri, da 0,98 a 1, 20 euro), vetture sporche, maleducazione e vestiti non consoni…Queste solo alcune delle doléances lamentate dagli utenti e recapitate all’Assessore della mobilità Antonello Aurigemma. A sorpresa, dalla categoria tassinara  arriva però la bocciatura per una delle rarissime politiche della trasparenza della Giunta Alemanno. Parliamo di ricevuta fiscale e  POS elettronico per poter pagare un Taxi, come in ogni altro luogo del mondo civilizzato con carta di credito o Bancomat. “Chi parla a nome dei tassisti?”, chiede Dario Domenici, Viceresponsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti, “Appare paradossale ma non stupisce più di tanto il rifiuto dei tassisti. Mi chiedo se i  ‘niet’ per la ricevuta, tra l’altro non fiscale, ed il Pos sia condiviso da tutta la categoria. Sarebbe un provvedimento incontrovertibilmente efficace nello stanare i tassisti abusivi da quelli onesti ed in regola. ‘Litalia dei Diritti sosterrà tutti i provvedimenti, anche quelli della scombiccherata Giunta Alemanno, che vadano comunque a favore della trasparenza per  utenti e consumatori”.

Soddisfazione di De Pierro per il trionfo di Pisapia e de Magistris

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “L’era di Berlusconi e del suo modo aziendale e autoritario di fare politica ha imboccato il viale del tramonto, ma attenzione, la sua sagoma spettrale non si è ancora dileguata all’orizzonte. Non commettiamo l’errore fatale di abbracciare l’illusione prima di avere certezze assolute”

 


Roma – “Accogliamo con immensa gioia i risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative che hanno sancito una straordinaria vittoria del centrosinistra e una cocente batosta per il centrodestra. I nostri appelli contro il berlusconismo, sul sistema di potere che ha spinto l’Italia nel baratro, dopo averne  superato da tempo l’orlo, il nostro impegno sul territorio, le nostre indicazioni di voto, hanno contribuito notevolmente a questo successo eccezionale”.

Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, non nasconde la grande soddisfazione per i risultati dei ballottaggi in numerose città d’Italia, che hanno visto il trionfo del centrosinistra, con i riflettori puntati soprattutto su Milano e Napoli.

 

“In ogni caso – continua De Pierro - le vittorie che sentiamo più nostre, sia per quanto abbiamo investito, sia per l’enorme significato politico che rivestono, sono quelle di Giuliano Pisapia a Milano e di Luigi de Magistris a Napoli. L’era di Berlusconi e del suo modo aziendale e autoritario di fare politica ha imboccato il viale del tramonto, ma attenzione, la sua sagoma spettrale non si è ancora dileguata all’orizzonte. Non commettiamo l’errore fatale di abbracciare l’illusione prima di avere certezze assolute. Questo è solo un primo  importante passo, che ha dimostrato che la coscienza civile di una parte del popolo italico ha iniziato a liberarsi dall’intondimento provocato dal bombardamento mediatico del partito azienda del premier, ma chi invece ha avuto sempre sani i capisaldi di idee e valori, dovrà continuare a parlare con queste persone, raccontare le verità storiche e non quelle preconfezionate dai servi mistificatori al servizio del padrone”.

 

Poi il leader del movimento extraparlamentare lancia una frecciata al partito di Umberto Bossi, che anticipa una linea politica che verrà seguita nei mesi futuri: “C’è anche chi ha iniziato a rendersi conto del doppiogiochismo della Lega Nord, che è riuscita sempre a dire tutto e il contrario di tutto nel giro di poche ore, prendendo in giro spesso i suoi stessi militanti. Ma questo è un altro punto che affronteremo e un’altra battaglia che condurremo, ossia sbugiardare i proclami leghisti agli occhi dei tanti fanatici con cervelli in vacanza perpetua che credono nel nulla, sbandierato dai dirigenti di partito, salvo chi ha compreso e ha deciso di fare da tempo le valigie, e assecondano le brame di potere di pochi furbi.

Prima di dire – prosegue il numero uno dell’Italia dei Diritti - che il tempo del clientelismo, delle leggi ad personam, della dittatura mediatica, delle regole che si possono rispettare facoltativamente, della politica affaristica, dell’arroganza  e dei deliri di onnipotenza, è stato definitivamente affidato al passato in un triste solco della storia repubblicana, bisogna esserne certi. Se vogliamo salvare quest’Italia che ci sta a cuore dobbiamo annientare sul terreno dello scontro politico Berlusconi, il berlusconismo e i suoi alleati di cartongesso con deliri di ‘celodurismo’. Ora bisogna vigilare attentamente per evitare che alcuni politicanti infiltrati nelle file di alcuni partiti del centrosinistra, nostalgici di una certa politica continuino le loro scorribande affaristiche. Di certo purtroppo ci sono e bisogna lanciare un messaggio chiaro, il paese della cuccagna è finito, ora bisogna lavorare seriamente, e chi ha queste intenzioni deve sloggiare dagli scranni istituzionali e vivere di note amarcord. Ai nuovi sindaci giungono i più sinceri auguri di buon lavoro da parte di tutto il movimento, ma soprattutto credo che il compito più arduo sarà quello di de Magistris. A Napoli la Camorra non accetterà di perdere i contatti con il potere politico e il nuovo sindaco blinderà le porte, ma il pericolo di collusioni resterà sempre in agguato dietro l’angolo”.

 

L’Italia dei Diritti si è limitata in questa tornata elettorale a garantire un appoggio esterno e il fatto di non aver cercato accordi di alcun genere viene rimarcato decisamente da De Pierro.

“A questo risultato – conclude - abbiamo dato il nostro grande contributo, ma non abbiamo fatto patti o accordi, non è nella nostra cultura. Ma suggerimenti sì, ne possiamo dare, dall’altro del nostri imperativi assoluti volti ai valori della legalità, della trasparenza, della giustizia e dell’onestà morale e intellettuale. I nostri suggerimenti, sono soprattutto per Pisapia e de Magistris, e a Milano hanno il nome di validi esponenti del nostro movimento, che incarnano perfettamente i nostri principi indissolubili, come Maruska Piredda, Annalisa Martino, Luca Ragone e Filippo Monteleone, mentre a Napoli si chiamano Licia Palmentieri e Angelo Di Mauro. Con alcuni degli elementi che ho citato, nelle squadre di governo di due realtà  metropolitane così complesse, il fatto che si aggiungerebbe una ventata di autentica passione politica mossa da grande onestà è una granitica certezza”.

 

 

A Genova uomo pestato da baby-gang, il commento di Buganza

Il responsabile cittadino  dell’Italia dei Diritti : “Ritengo necessaria l’interazione con queste organizzazioni di extracomunitari, al fine di comunicare meglio con questi ragazzi e prevenire i loro disagi”

 

Genova  –  Un uomo di 40 anni è stato costretto al ricovero in neurologia all’ospedale Galliera di Genova dopo essere stato brutalmente preso a cinghiate da un gruppo di giovanissimi. L’accusa per i 4 picchiatori assicurati alla giustizia, tutti sudamericani tra i 16 e i 17 anni è di tentato omicidio La vittima, Massimo Amato che  passeggiava in compagnia di un amico presso i giardini della stazione di Brignole, zona Sampierdarena, avrebbe avuto come unica colpa l’ essersi trovato all’interno di una rissa e aver preso le difese di due clochard romeni. Ai minorenni fermati viene contestata anche l’appartenenza ad una baby-gang latino-americana, l’aggressione infatti, stando ad una ipotesi di ricostruzione, non sarebbe stata casuale ma contestualizzata in un rito di iniziazione.

 

“Bisogna fare un po’la tara a questi accadimenti – analizza Edoardo Buganza, responsabile per Genova dell’Italia dei Diritti - considerare anche il sensazionalismo che certi giornali ci propinano ciclicamente, dando enfasi ad emergenze che saltano fuori ogni tanto, forse per estremizzare un po’ i fatti che avvengono quotidianamente. Genova è una città ormai multiculturale, ci sono comunità di extracomunitari piuttosto numerose come quella rumena e quella sudamericana. Proprio all’interno di quest’ultima, nonostante sia composta in maggioranza da persone normali e ben inserite, che lavorano tranquillamente, ci sono delle comitive, specialmente tra i più giovani, che hanno maggiori difficoltà ad integrarsi con gli italiani, e sovente cercano di fare gruppo tra loro. Da qui sono nate le baby-gang – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, un fenomeno che torna sulla cronaca periodicamente,  anni fa tra 2 bande fu addirittura siglata una pace pubblica che purtroppo non ha avuto lunga durata. Ritengo sia difficile intervenire, sono fenomeni abbastanza incontrollabili”.

 

Numerose le azioni violente che hanno interessato il capoluogo ligure nell’ultima settimana. Ad accomunarle la giovanissima età, la provenienza e la modalità di attacco dei picchiatori. Tutto questo ha generato l’allarme ‘guerra tra bande’, l’ostilità tra gruppi di ragazzi extracomunitari, in particolare latino- americani, che traducono in aggressioni, attraverso la forza dell’unione, il loro malessere.

 

“Bisogna cercare – asserisce Buganza - di collaborare con le associazioni di cittadini stranieri spesso presenti e ben organizzate. Sovente questi giovani si ghettizzano, soffrono il fatto di essere all’interno di comunità chiuse che quando si confrontano possono determinare drammatici eventi. Tanti di loro provengono da realtà disagiate o da famiglie da poco arrivate in Italia, con comprensibili difficoltà di inserimento. Ritengo necessaria - chiosa - l’interazione con queste organizzazioni di extracomunitari, ormai numerose nel centro storico,  al fine di comunicare meglio con questi ragazzi e prevenire i loro disagi”.

 

Berlusconi parla a Obama di “Pm dittatori”, per Tortosa è scandalo

Il responsabile per la Politica Interna  dell’Italia dei Diritti:

“Il Cavaliere che si gioca la carta del pericolo comunista con il presidente Usa è come un bambino che si rivolge a un compagno più grande per far bella figura.

Un gesto mortificante”

 

Roma – “Per l’ennesima volta il Presidente del Consiglio torna ad accusare la Magistratura, quel che ci fa sorridere è il fatto che Berlusconi non si renda conto che, in realtà, si prende in giro da solo”. Si esprime così Oscar Tortosa, responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti, sul nuovo attacco ai ‘giudici di sinistra’ sferrato dal Premier, secondo il quale in Italia ci sarebbe la loro ‘dittatura’.  Questa volta però il Cavaliere non ha lanciato la sua arringa dal palco di un comizio elettorale né da un salotto televisivo, ma lo ha detto a Barack Obama, in un colloquio privato di un paio di minuti, a margine dei lavori del G8 di Deauville. L’opinione pubblica grida allo scandalo.

Il Berlusconi che prova a giocarsi la carta del ‘pericolo comunista’ con il presidente americano è, a detta di Tortosa, “come un bambino delle elementari che si rivolge alla maestra o a un compagno più grande sperando di fare bella figura”. Il responsabile per la politica interna dell’organizzazione extraparlamentare non rincara la dose: “Si tratta di un gesto mortificante in primis per sé stesso, visto che ha denunciato indirettamente di non aver potere, malgrado sia il presidente del Consiglio”.

“In realtà – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – il Premier compie delle scelte ben precise, come quella di voler scampare al Referendum sul nucleare approvando il decreto omibus, con cui il governo si impegna a rendere definitiva la sospensione del programma sul nucleare”.  Una via di fuga che lascia Tortosa con la bocca asciutta: “Intorno alle centrali girano miliardi di euro, ed il Cavaliere deve dare rassicurazioni ai suoi partner francesi”.

L’esponente dell’Italia dei Diritti  accende un faro sulla possibilità di una nuova strategia: “Forse è bene iniziare ad ignorare completamente il Cavaliere, è chiaro che ha delle difficoltà di natura comportamentale che non possono farci escludere il rischio di problemi di salute”.

“Non voglio accusarlo di niente – sottolinea Tortosa, che però incalza – ma sorprende che un uomo della sua statura non si renda conto di quanti danni crei al paese e alla sua immagine accusando la Magistratura di tali nefandezze. Speriamo – conclude – di liberarci presto di questo Berlusconi, così da tornare a dare l’immagine di una Italia istituzionale, in grado di riproporsi alla pari con gli altri paesi internazionali”.

Attentato contro italiani in Afghanistan, Saltalamacchia critica parole di La Russa

Il responsabile per la Difesa e gli Affari militari dell’Italia dei Diritti : “ Attacchi come questo recano grossi danni a giovani che desiderano portare pace in territori dove  la tregua sembra potersi ottenere soltanto con azioni bellicose alle quali, senza dubbio alcuno, siamo estremamente contrari”

 

 

 

Roma – “Ho seguito con partecipazione questo tragico evento che ha visto coinvolti i nostri militari, già vittime in passato di tali, drammatiche forme di attentato. Rimango sempre della stessa idea, ritengo che l’Italia debba proporre un tavolo di pace, cercando insieme agli altri paesi di trovare delle forme diplomatiche che possano limitare in qualche misura, azioni così violente. Attacchi come questo, recano grossi danni a giovani che desiderano portare pace in territori dove la tregua sembra potersi ottenere soltanto con azioni bellicose alle quali, senza dubbio alcuno, siamo estremamente contrari”.

 

Commenta con queste parole Gennaro Saltalamacchia, responsabile per la Difesa e gli Affari militari dell’Italia dei Diritti, l’ennesimo attacco kamikaze ad Herat, in Afghanistan nel quale sono caduti 4 soldati della Nato e 5 militari italiani sono rimasti feriti, uno in modo grave. L’attentatore suicida, a bordo di un’autovettura si è fatto esplodere fuori da un edificio, presso la base del Prt, Team di Ricostruzione Provinciale italiano che per tutta la mattinata era stata sotto attacco. L’agguato non è stato l’unico della giornata, nelle stesse ore altri 3 talebani si sono fatti esplodere causando numerose vittime.

 

 “Non vorrei poi trascurare – analizza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, le argomentazioni circa la spesa che noi stiamo sostenendo per mantenere questi uomini fuori dalla propria patria, lontani dalla propria nazione, con dei grandi disagi. Tali investimenti potrebbero essere profusi nella creazione di nuovo lavoro, per risolvere questioni di carattere sociale che abbisognano di fondi, i quali invece vengono sempre più sottratti ad operazioni sgradite  a noi italiani, che abbiamo la pace alla base della nostra Costituzione”.

 

Le reazioni del mondo politico sono state meno enfatiche rispetto ad altri accadimenti analoghi, forse a causa delle concomitanti elezioni amministrative. Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa non si è mostrato intimorito e ha preferito ribadire l’intento di proseguire l’azione italiana in Afghanistan.

 

 

“A me dispiace – asserisce Saltalamacchia - dover sottolineare che un Ministro aspetti che ci siano morti sul campo per potere prendere delle decisioni più serie e consapevoli. Questo non fa bene  al nostro rappresentante, non giova al suo operato e  alla sua immagine. Chi va a portare la pace, come sostengono i nostri politici, non deve correre il rischio di morire o rimanere offeso per sempre. Le dichiarazioni di La Russa sono decisamente superficiali, è ingiusto e inopportuno sottovalutare quello che è accaduto”.

 

Giunta color rosa a Bologna, la Lusi plaude a Merola

La responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti:

“Dieci assessori, altamente qualificati, per metà donne e giovani: gli ingredienti

per ben iniziare ci sono tutti, si tratta di un esecutivo esemplare”

 

Roma –   “Gli ingredienti per ben iniziare ci sono tutti: è una Giunta esemplare quella immaginata da Virgilio Merola, neoeletto Sindaco di Bologna”. Non tarda ad arrivare il plauso di Patrizia Lusi, responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti, al nuovo esecutivo che affiancherà il primo cittadino alla guida del capoluogo emiliano. Figurano cinque donne ed un grande ricambio generazionale nella nuova giunta, presentata ieri a Palazzo D’Accursio.

“Dieci assessori, altamente qualificati, a prescindere dal sesso e dall’età. Un mix di competenza, cultura, appartenenza politica - afferma la Lusi -  che implica amore per la cittadinanza attiva ma, soprattutto, assenza di discriminazione ‘sessista’ nella scelta delle professionalità che dovranno coadiuvare la sua azione politica”.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro getta luce sull’importanza della consistente presenza di quote rosa nella nuova giunta bolognese ma, allo stesso tempo, auspica che tale partecipazione non rimanga un unicum circoscritto alla regione dell’Emilia Romagna: “Ovviamente è accolto con piacere il fatto che si tratti per metà di donne e di giovani, sperando che presto non ci si debba più compiacere di una circostanza come questa che in contesti europei è ormai una realtà acclarata e sviluppata”.

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