Il responsabile cittadino dell’Italia dei Diritti : “Ritengo necessaria l’interazione con queste organizzazioni di extracomunitari, al fine di comunicare meglio con questi ragazzi e prevenire i loro disagi”
Genova – Un uomo di 40 anni è stato costretto al ricovero in neurologia all’ospedale Galliera di Genova dopo essere stato brutalmente preso a cinghiate da un gruppo di giovanissimi. L’accusa per i 4 picchiatori assicurati alla giustizia, tutti sudamericani tra i 16 e i 17 anni è di tentato omicidio La vittima, Massimo Amato che passeggiava in compagnia di un amico presso i giardini della stazione di Brignole, zona Sampierdarena, avrebbe avuto come unica colpa l’ essersi trovato all’interno di una rissa e aver preso le difese di due clochard romeni. Ai minorenni fermati viene contestata anche l’appartenenza ad una baby-gang latino-americana, l’aggressione infatti, stando ad una ipotesi di ricostruzione, non sarebbe stata casuale ma contestualizzata in un rito di iniziazione.
“Bisogna fare un po’la tara a questi accadimenti – analizza Edoardo Buganza, responsabile per Genova dell’Italia dei Diritti - considerare anche il sensazionalismo che certi giornali ci propinano ciclicamente, dando enfasi ad emergenze che saltano fuori ogni tanto, forse per estremizzare un po’ i fatti che avvengono quotidianamente. Genova è una città ormai multiculturale, ci sono comunità di extracomunitari piuttosto numerose come quella rumena e quella sudamericana. Proprio all’interno di quest’ultima, nonostante sia composta in maggioranza da persone normali e ben inserite, che lavorano tranquillamente, ci sono delle comitive, specialmente tra i più giovani, che hanno maggiori difficoltà ad integrarsi con gli italiani, e sovente cercano di fare gruppo tra loro. Da qui sono nate le baby-gang – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, un fenomeno che torna sulla cronaca periodicamente, anni fa tra 2 bande fu addirittura siglata una pace pubblica che purtroppo non ha avuto lunga durata. Ritengo sia difficile intervenire, sono fenomeni abbastanza incontrollabili”.
Numerose le azioni violente che hanno interessato il capoluogo ligure nell’ultima settimana. Ad accomunarle la giovanissima età, la provenienza e la modalità di attacco dei picchiatori. Tutto questo ha generato l’allarme ‘guerra tra bande’, l’ostilità tra gruppi di ragazzi extracomunitari, in particolare latino- americani, che traducono in aggressioni, attraverso la forza dell’unione, il loro malessere.
“Bisogna cercare – asserisce Buganza - di collaborare con le associazioni di cittadini stranieri spesso presenti e ben organizzate. Sovente questi giovani si ghettizzano, soffrono il fatto di essere all’interno di comunità chiuse che quando si confrontano possono determinare drammatici eventi. Tanti di loro provengono da realtà disagiate o da famiglie da poco arrivate in Italia, con comprensibili difficoltà di inserimento. Ritengo necessaria - chiosa - l’interazione con queste organizzazioni di extracomunitari, ormai numerose nel centro storico, al fine di comunicare meglio con questi ragazzi e prevenire i loro disagi”.