Il viceresponsabile per la Provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti: “E’ un furto, ma dal lato umano è più che comprensibile”
Roma – Circa duecento persone, tra ex dipendenti e creditori, hanno scardinato i cancelli del deposito Aiazzone di Pognano, accaparrandosi gran parte della merce presente in magazzino, dai mobili agli accessori per la casa. Il pareggio dei conti, tra stipendi non pagati e crediti insoluti, sarebbe ciò che ha spinto al saccheggio.
“Dal punto di vista legale, chiaramente è un furto – osserva Simone Graziosi, viceresponsabile per la Provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti -, ma dal lato umano è più che comprensibile. Sono mesi che i dipendenti non percepivano lo stipendio e molte le aziende che avevano consegnato merce che non è stata mai pagata”.
Le forze dell’ordine hanno identificato tutti coloro che si trovavano nella notte all’interno del capannone, che dovranno rispondere di furto aggravato, violazione di proprietà e saccheggiamento.
“Auspico che i giudici tengano conto del motivo e della rabbia che ha portato queste persone a compiere un simile gesto – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, comprendendo l’esasperazione di chi non percepisce il salario da mesi, pur lavorando, e deve tirare a fine mese con l’angoscia di non riuscire a pagare le bollette. La giustizia deve garantire in primis la tutela del cittadino”.