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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Arrestato a Napoli medico per tangente a disabile, D’Angelo indignato

 Il viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Simili circostanze si verificano all’ordine del giorno. E’ necessaria un’indagine a tappeto da parte delle forze dell’ordine, con il supporto e l’impegno congiunto del Ministero della Sanità”

 

Roma  –  Un medico legale nel Napoletano, chiamato a pronunciarsi su un ricorso presentato da una donna  per riottenere il sussidio a favore della figlia disabile, è stato arrestato in fragranza di reato, mentre riceveva una tangente di 500 euro, richiesta alla madre della paziente per agevolare il disbrigo della pratica.

 

“Semplicemente vergognoso”, così Aniello D’Angelo, viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti, che ha tenuto a sottolineare il valore del diritto a godere del sostegno statale da parte dei bisognosi, in particolare per chi è affetto da malattie o handicap, aggiungendo: “Un plauso più che meritato alle forze dell’ordine e alla donna che ha denunciato il fatto”. 

 

Dopo la sospensione dell’Inps della sovvenzione riconosciuta dal tribunale alla ragazza disabile, la madre, Lucia Viggiano, è ricorsa alle vie legali ed il Tribunale di Napoli ha richiesto una nuova visita medico-legale. In questa circostanza lo specialista ha avanzato, tramite l’avvocato che seguiva il caso, la richiesta di un compenso monetario al fine di snellire le procedure.

 

 

“Molto probabilmente – segue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, simili circostanze si verificano all’ordine del giorno, ma non emergono per una serie di motivi. E’ necessaria un’indagine a tappeto da parte delle forze dell’ordine, con il supporto e l’impegno congiunto del Ministero della Sanità.  Purtroppo sembrerebbe essere in vigore un sistema corrotto – conclude D’Angelo -, un circolo vizioso che comprende medici legali, avvocati e giudici che si approfittano di gravi situazioni di disagio oppure falsificano certificati e pratico in cambio di tangenti”.

 

 

Berlusconi assente ai processi “Mills” e “Ruby”, la reazione della Del Greco

La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti : “Le promesse di Berlusconi, spesso decantate a gran voce sui mass media soltanto per attrarre il consenso emotivo delle masse, nel corso degli anni sono state più volte smentite dai fatti e questa vicenda ne è l’ennesima conferma”

 

 

Roma -   Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il 30 e 31 maggio prossimi non sarà presente al Tribunale di Milano per difendersi nei processi che lo vedono coinvolto. Ad annunciarlo l’ On. Niccolò Ghedini, legale del Premier, il quale ha giustificato l’assenza, motivandola come una missione istituzionale del suo assistito a Bucarest. L’imputato Berlusconi salterà dapprima l’udienza per il caso “Mills”, nel quale è accusato di appropriazione indebita e frode fiscale e il giorno seguente mancherà al dibattimento sullo scottante caso “Ruby”che lo vede accusato di  prostituzione minorile e concussione.

 

 “Una notizia che non mi sorprende - commenta netta Lea Del Greco, viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti -, nonostante il nostro Premier abbia più volte spergiurato pubblicamente  che avrebbe garantito ad ogni costo la sua presenza in tribunale nei processi che lo vedono coinvolto. Ma le promesse di Berlusconi, spesso decantate a gran voce sui mass media,  soltanto per attrarre il consenso emotivo delle masse,  nel corso degli anni sono state più volte smentite dai fatti e questa vicenda ne è l’ennesima conferma. Fortunatamente gli italiani – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - si stanno a poco a poco destando dal torpore che sembrava aver paralizzato il senso critico del nostro popolo e hanno cominciato a prendere coscienza dell’inconsistenza dei buoni propositi dei politici che ci governano, come dimostrano i risultati delle ultime amministrative”.

 

Ulteriore giallo sull’udienza di “recupero” del processo “Mediatrade”, saltata a causa dell’indisposizione del testimone Attanasio e prevista per il prossimo 18 giugno. L’Avv. Ghedini infatti, pur confermando l’assenza di legittimi impedimenti non ha assicurato la presenza del Premier in quella data nelle aule del tribunale meneghino.

 

“ Per chi, come me – aggiunge la Del Greco - ,  ritiene che siano soprattutto i politici a dover dare il buon esempio e a dover incarnare nel quotidiano i valori che professano a parole, l’assenza di Berlusconi in tribunale per impegni istituzionali, privilegio non concesso ai comuni cittadini, è quantomeno biasimevole. Per queste ragioni – chiosa l’esponente dell’Italia dei Diritti - il 12 e il 13 giugno andremo a votare ‘sì’ al referendum per dire no alla normativa sul legittimo impedimento, affinché non accada più che si utilizzi l’istituto legislativo ad uso e consumo della casta, e la legge possa tornare ad essere uguale per tutti ”.

 

Tremonti dice stop alle ganasce fiscali, il parere di Tortosa


Il responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti: " Mi chiedo come mai questa situazione di angheria sia emersa soltanto in occasione di ballottaggi”

Roma, - Allungamento da 72 a 120 bollettini in caso di rateizzazione del debito, impignorabilità della prima casa e divieto del fermo amministrativo dell'auto. Questo è quanto viene espresso dall’ emendamento del Pd al piano di sviluppo di Tremonti per porre rimedio all’eccessivo sistema di riscossione coattiva, salito del 133% negli ultimi cinque anni. Le operazioni di recupero crediti dello Stato da parte di Equitalia stanno gravando pesantemente sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese. Case ipotecate, auto e conti correnti bloccati, sanzioni applicate sulle cartelle "blu", che in pratica arrivano a far raddoppiare il debito di un contribuente, sono all’ordine del giorno.

“L’atteggiamento di Equitalia sconfina nello strozzinaggio - asserisce indignato Oscar Tortosa,  responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti -, per rientrare sulle multe e le tasse non pagate. Così i cittadini, senza essere preventivamente avvisati, scoprono la loro macchina bloccata, così come i conti in banca, case sequestrate e messe all’asta. Mi chiedo come questa situazione di angheria possa emergere soltanto in occasione di ballottaggi, come se il ministro si fosse svegliato ora dal letargo. Le tasse raddoppiano a dismisura, nonostante tre anni fa Berlusconi avesse predicato un ritorno alla normalità, in quanto l’imposizione fiscale aveva raggiunto il 43%. Mi domando quando torneremo ad essere un paese serio? Quando ci si rapporterà con i cittadini al fine di migliorare la qualità della vita? Oramai, le mie, come quelle di tutti gli italiani, stanno diventando speranze vane.

Questa politica aggressiva spaventa pure il ministro Giulio Tremonti che parla di “ganasce fiscali”, così come sono troppo elevati gli interessi sulle sanzioni che "ricordano da vicino l'anatocismo", ovvero la pratica tutta bancaria che prevede il calcolo degli interessi sugli interessi in caso di rateizzazione. Questo sistema, secondo il titolare di Via Venti Settembre, "non porta rigore ma solo discredito”.

“Ci fanno pagare la tassa di possesso - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, le tasse comunali e regionali, le rc auto, il carburante è alle stelle, i servizi sanitari li paghiamo. Come si fa a vivere? In più ci mettono le discariche sotto casa e ci aumentano pure la tarsu. I nostri governanti se ne sono accorti ora, spingiamoli a modificare la legge, facendo respirare i piu deboli”.

 

 

Ufficio Stampa Italia dei Diritti

Addetta Stampa

Veronica Piras

Capo Ufficio Stampa

Fabio Bucciarelli

Via Virginia Agnelli, 89 – 00151 Roma

Tel. 06-97606564; cell. 347-7463784

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sito web www.italiadeidiritti.it

 

Un ecomostro a Marino, Celardo promette battaglia

Il vice responsabile per il Lazio  dell’Italia dei Diritti:

“La tutela dell’ambiente dovrebbe essere il cavallo di battaglia dell’amministrazione comunale che invece  sta distruggendo il paesaggio”

 

Roma –  I cittadini di Marino lo chiamano l’Ecomostro: un enorme casermone che sorge nel cuore dei Castelli, brutto, privo di standard urbanistici, inquietante emblema di una logica del profitto che si impone scevra di distruggere un paesaggio mitico.

L’Italia dei Diritti ha raccolto lo sdegno di numerosi cittadini marinesi, stanchi dei grossi interessi e dei troppi abusi perpetuati alle loro spalle. Lo spazio in cui sorgerà il casermone infatti era destinato ad una piscina, aree di verde pubblico e a strutture primarie e secondarie, secondo quanto imponeva l’atto d’obbligo che, altresì, vincola i costruttori a “risarcire” l’ambiente, stravolto da tali azioni.

Gli abitanti della zona ritengono l’Amministrazione pubblica e gli uffici tecnici competenti colpevoli di aver commesso un errore gravissimo, dettato da superficialità. “La città di Marino infatti è nell’occhio della speculazione edilizia romana sin dal 1995, si tratta di una storia datata nel tempo – afferma Carmine Celardo, vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti –  una vecchia storia di cementificazione selvaggia”.

Il referente territoriale del movimento extraparlamentare fondato da Antonello De Pierro scruta le varie amministrazioni che si sono alternate nel centro castellano: “Da Rosa Perrone, esponente della sinistra, all’epoca vennero presentati progetti di cementificazione in metri cubi che non sono stati portati avanti. Tutto ciò è passato in mano a Desideri e Palozzi, forze di destra tuttora in carica, a dimostrazione che la città è governata da un gruppo di politici che si rimpallano la lottizzazione, e questo consociativismo tra destra e sinistra è nocivo”. Celardo si serve del mito del passato per individuare una metafora esplicativa dell’attuale situazione di Marino: “Questa città ricorda quei banchetti medievali in cui i signori fuori dal castello si scannavano mentre all’interno delle mura fortificate si abbuffavano di maiali e fagiani, sulla pelle della povera gente che moriva di fame. Ne è passata di acqua sotto i ponti, eppure Marino vive oggi nelle stesse condizioni, son passati migliaia di anni eppure continua a dimostrarsi un castello feudale”.

L’ecomostro che sta per nascere in territorio marinese sarebbe frutto di un progetto carente, privo dei requisiti previsti dalle norme del PRG, quali una rappresentazione grafica volta a tratteggiare le volumetrie esistenti, una documentazione fotografica e l’assenza di sezioni, piante e prospetti inadeguati a capire i reali svolgimenti in planimetria.   Sarebbe avvenuta, tra l’altro, la cancellazione del piano di lottizzazione con conseguente aumento di superficie privata fondiaria edificabile, il che configurerebbe un intervento contro legge a livello pubblicistico e un’appropriazione indebita come aumento di cubatura a livello privatistico.  Pieno appoggio dell’Italia dei Diritti alla battaglia di legalità intrapresa dai cittadini di Marino che si sono organizzati in movimenti e associazioni anti speculazione edilizia. “Siamo completamente solidali e vicini – sottolinea Celardo – ai gruppi di tutela ambientale che sostengono la difesa di questo territorio. Marino è un comune di pregio, dotato di un centro storico medievale e di innumerevoli ricchezze naturali, la tutela dell’ambiente dovrebbe essere il cavallo di battaglia di questi signori che invece lo stanno distruggendo”.

Il referente regionale chiude la sua arringa ponendo degli interrogativi: “Chi è stato in grado di condizionare giunte di colore opposto, e per un arco di tempo così vasto, e come mai questi sindaci sono così arroganti da esporsi a così gravi violazioni di legge?”

“Questa faccenda – conclude - molto probabilmente diventerà argomento di cronaca giudiziaria, tali e tante violazioni di legge non possono finire nel silenzio. Come Italia dei Diritti ci batteremo fin in fondo per capire di chi sono le responsabilità di tale scempio, e sosterremo la lotta dei cittadini che chiedono solo un posto salutare in cui far crescere i propri figli”.

Rischio privatizzazione quartiere Eur di Roma, Celardo scandalizzato


Il viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti:L’Eur deve essere il fulcro dell’attività culturale e sportiva, non il ricovero per quattro anziani ricchi”

Roma, - A governare la zona Eur di Roma, non è la giunta del XII municipio, né il sindaco Gianni Alemanno. Di fatto, questo quartiere d’oro è in mano ai ricchi signori della destra. Si tratta di un gruppo di imprenditori nati e cresciuti all’Eur, che con vari investimenti e una movimentata pianificazione urbanistica, stanno sconvolgendo il paesaggio e sollevando non poche polemiche. Eur Spa, questo è il nome dell’ente padrone, è una società sia pubblica che privata, ma i vari progetti messi in atto dall’elite di imprenditori, la portano ad essere più privata che pubblica.

Carmine Celardo, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, commenta sgomento questa situazione di scellerata privatizzazione del territorio: “L’ente Eur Spa dovrebbe essere censurato dalla giunta Alemanno. Le operazioni che sta portando avanti sul territorio non sono riqualificabili né culturalmente né socialmente. Occorre sottolineare che la società è a capitale pubblico e privato e quest’ostentazione sfrenata del benessere economico va contro ogni regola morale. La giunta dovrebbe avviare una seria riflessione sulla riqualificazione del quartiere che non è un’enclave ma appartiene a tutta la città. Non può essere il feudo della destra fascista, deve essere fruibile a tutti i cittadini. Questo è lo spirito giusto per una metropoli”.

 

Tra i recenti e numerosi, sicuramente superflui, interventi di urbanistica, quello che ha sollevato più polemiche è stata la demolizione del Velodromo ciclistico a favore di progetti di sviluppo immobiliare di case di pregio. Quattro palazzi da cinque piani li ha previsti sul catino dell'ex Velodromo l'amministratore delegato, vero motore della struttura dal luglio 2009, Riccardo Mancini, amico di Alemanno.

Si sta ricadendo in un pericoloso affarismo finanziario - commenta scandalizzato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -,  sé un pezzo di storia come ad esempio il velodromo, unicum per la sua pista costituito da pavimento con mattonelle di legno, è stato buttato all’aria per costruire quattro palazzoni atti a ricevere dei fortunati privilegiati, che molto probabilmente non ne avevano neanche bisogno. La giunta dovrebbe far rispondere a questi abusi di gestione finanziaria -  conclude Celardo-. Alemanno deve ricordarsi di essere sindaco pure dei cittadini poveri, questo suo atteggiamento non porterà voti alla sua giunta. L’Eur deve essere il fulcro dell’attività culturale e sportiva, non il ricovero per quattro anziani ricchi”.

Tensioni a Castellamare per chiusura Fincantieri, parla Criseo

Il responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti:

“I lavoratori protestino nel rispetto della legalità,servono risposte

tempestive da parte del Ministero dello Sviluppo Economico”

 

Roma  –  “In Italia c’è chi pensa al bunga bunga e chi ha problemi più seri perché non riesce ad arrivare a fine mese”. E’ il commento, ironico e beffardo allo stesso tempo, di Giuseppe Criseo, responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti, alla notizia delle proteste dei lavoratori stabiesi, a seguito della decisione della Fincantieri di chiudere i cantieri di Castellamare di Stabia. La notte scorsa i lavoratori dei cantieri hanno occupato il Municipio bloccando sindaco e Consiglio, oggi hanno attuato il blocco della statale sorrentina. Ieri, a Roma, la decisione di chiudere lo stabilimento, tagliando 639 posti di lavoro in Campania.

“Viviamo in un paese che è stato declassato, i governanti hanno altro per la testa, impegnati come sono nella sola propaganda elettorale mentre, i lavoratori, sono sull’orlo della disperazione”, commenta Criseo.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro rinnova completa solidarietà al mondo operaio, invitando però “i lavoratori al rispetto della legalità” e allo stesso tempo lancia un appello alle istituzioni: “C’è bisogno di tempestive risposte da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, questi lavoratori si sentono abbandonati a loro stessi”. E’ uno sguardo lungimirante quello di Criseo, che invita il governo ad inaugurare una nuova era: “Serve una politica industriale nuova, che preveda agevolazione alle aziende con parecchi dipendenti e una conseguente diminuzione di tasse, altrimenti la fuga verso l’estero non avrà mai fine”.

De Pierro, Italia dei Diritti determinante per affermazioni de Magistris e Pisapia

Il presidente del movimento: “Quanto avvenuto è la dimostrazione che, finalmente, molti italiani che hanno voluto credere alle bugie berlusconiane, ma anche alle fandonie della Lega, si stanno svegliando dal torpore delle coscienze”

 

Roma –  I risultati delle elezioni amministrative in corso dimostrano un evidente cambiamento nella politica italiana. Il ballottaggio di Milano tra Pisapia e Moratti, la netta vincita di Fassino a Torino e gli ulteriori ballottaggi di Napoli, Trieste, Cagliari ed altri otto capoluoghi di provincia evidenziano un cambio di rotta.

 

“I risultati delle ultime elezioni amministrative e la relativa sconfitta schiacciante del centrodestra, non sono altro che la logica conseguenza di una politica arrogante, demagogica e fatta di proclami roboanti – dichiara Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti-, che non hanno mai avuto una conseguenza pratica nell’attuare quanto promesso e sbandierato ai quattro venti durante le campagne elettorali. Quanto avvenuto è la dimostrazione che, finalmente, molti italiani che hanno voluto credere alle bugie berlusconiane, ma anche alle fandonie della Lega, si stanno svegliando dal torpore delle coscienze ed hanno iniziato ad affrontare con più obiettività e critica attenzione quanto strombazzato dagli organi mediatici, al servizio del ‘sultano di Arcore’ e dei suoi alleati – continua l’esponente del movimento extraparlamentare -. Certo, il lavoro da fare è ancora tanto ma è un buon passo in avanti. Ci auguriamo soltanto che una parte della Sinistra sappia far tesoro ed investire su quanto è avvenuto, invece di gettare alle ortiche i passi in avanti fatti nel percorso verso una vera democrazia partecipativa”.

 

Secondo De Pierro anche la Sinistra deve riflettere sui risultati raggiunti e quelli ancora contesi : “Quando parlo della Sinistra, mi riferisco anche a quel Partito Democratico che ha pensato bene di rinunciare ad una campagna elettorale di coalizione pur di non sostenere Luigi de Magistris a Napoli. Ebbene i fatti gli hanno dato torto. Ciò merita un’attenta riflessione da parte di chi tende a dimenticare i principi cardine delle proprie radici e quasi inconsapevolmente si avvicina al berlusconismo e alle sue tristi e deleterie logiche e scorribande clientelari. Come Italia dei Diritti siamo orgogliosi del nostro impegno e di essere stati determinanti nelle affermazioni di de Magistris a Napoli e Pisapia a Milano, anche se naturalmente il nostro sostegno è stato indirizzato anche agli altri sindaci impegnati per combattere un centrodestra incapace che è oramai una inutile zavorra fortemente penalizzante per la nostra bella Italia. La battaglia non è ancora finita – conclude il Leader del movimento extraparlamentare -, non mancheremo di sostenere i due candidati di Napoli e Milano per la vittoria finale al ballottaggio e ringrazio fin d’ora i sostenitori dell’Italia dei Diritti che continueranno ad ascoltarci nelle nostre indicazioni di voto”.  

 

 

 

 

Operaio muore sul lavoro ad Augusta, lo sdegno della Sassone

La vice responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti:

“Le chiamano morti bianche, ma il rosso del loro sangue ribolle di rabbia.

I familiari di questi morti avranno solo il loro dolore, nient’altro”

 

Roma – E’ di un morto ed un ferito il bilancio di un incidente sul lavoro avvenuto ieri mattina nel porto di Augusta (Siracusa). Lo scoppio durante le fasi di pulizia degli idrocarburi di scarto da un deposito galleggiante. I vapori emanati avrebbero subito un innesco causando la deflagrazione. La Sicilia piange l’ennesima vittima sul lavoro. Una seconda persona è ricoverata in gravi condizioni.

Non nasconde tutto il suo sdegno Antonella Sassone, vice responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma questo non è tutelato né garantito”. “Viviamo in un paese – continua – dove il lavoro è un diritto, ma sono troppe le persone che muoiono per esercitare questo diritto”.

“In Italia ci sono tante, troppe vittime sul lavoro - tuona la Sassone -. Le chiamano morti bianche, ma il rosso del loro sangue ribolle di rabbia e non riceveranno né funerali né onori di Stato, come sarebbe giusto. I familiari di questi morti avranno solo il loro dolore, nient’altro”.

E’ duro e pieno di rammarico il commento dell’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro, che accusa l’immobilismo che attanaglia le istituzioni: “Lo Stato, il grande assente, si macchia di crimini contro l’umanità del nostro paese”.

Panunzio soddisfatto per risultato referendum contro Nucleare in Sardegna

Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Giusta reazione alle considerazioni fatte, secondo le quali l’isola veniva classificata come territorio non sismico e quindi terreno fertile per le lobby dell’atomo”

 

Roma – Lo splendido risultato sardo del referendum sul nucleare fa auspicare il bis per il voto del 12 e 13 giugno. Il quorum fissato al 33% è stato oltrepassato con uno straordinario 60,7%. Quasi la totalità delle schede riportano un ‘si’, per dire ‘no’.

 

“I sardi hanno reagito molto bene alle considerazioni fatte in questi ultimi tempi – commenta Giovanni Panunzio, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti -, in particolare dal presidente del Consiglio, secondo le quali la Sardegna veniva classificata come territorio non sismico e quindi terreno fertile per le lobby dell’atomo. L’isola gode di risorse naturali che permettono lo sviluppo di energie alternative, come quella eolica”.

 

I cittadini hanno espresso un voto consapevole e coeso, al di là delle molte divisioni politiche e del silenzio mediatico. L’incubo del nucleare ha abbandonato la Sardegna.

 

Secondo l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro “non bisogna assolutamente pensare ad un doveroso adeguamento ai paesi europei che hanno centrali nucleari. L’esperienza di Fukushima ci insegna che è fondamentale un raggio di sicurezza di almeno 30/40 chilometri. La Sardegna è fiera di avere la  fabbrica del nucleo più vicina a 490 chilometri, in Francia”. 

 

 

Agcom multa Tg1 e Tg4 per interviste al Premier, la reazione di Fantauzzi

Il responsabile per l’ Informazione  dell’Italia dei Diritti:

“E’ grave il fatto che Berlusconi si arroghi il diritto di intervenire quasi

a reti unificate nel dibattito politico, in campagna elettorale in corso,

senza la replica delle opposizioni”

 

Roma –  L’Agcom ha sanzionato i telegiornali che hanno trasmesso, venerdì scorso, interviste al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in prime time. Quasi 260 mila euro di multa al Tg1 e al Tg4, in quanto recidivi e una sanzione di 100 mila euro a Tg2, Tg5 e Studio Aperto. Con questo provvedimento l’Autorità ha voluto ribadire che “vige il dovere di equilibrio e completezza di informazione fino alla conclusione della campagna elettorale”.

Si esprime sulla vicenda Brunetto Fantauzzi, responsabile per l’Informazione dell’Italia dei Diritti: “E’ grave il fatto che un Presidente del Consiglio si arroghi il diritto di intervenire quasi a reti unificate nel dibattito politico, in campagna elettorale in corso, senza la replica delle opposizioni”.

“E’ ancor più grave – continua l’esponente del  movimento presieduto da Antonello De Pierro – che le emittenti pubbliche e private contravvengano a precise discipline istituzionali anche su altri argomenti, violando la privacy di personaggi pubblici e privati e lo fanno, il più delle volte, senza alcun diritto di replica, in nome e per conto di una malcelata libertà di informazione che, spesso, si trasforma in libertà di denigrazione”.

Fantauzzi lancia un monito: “Diritti e doveri per tutti, però servono più diritti e meno ‘dritti’, ovvero la furbizia non può prevaricare qualsiasi libertà”.

Aggredita fotografa a Tor Bella Monaca, il commento dell’Aprile

La responsabile per l’VIII municipio di Roma dell’Italia dei Diritti: “Auspico che episodi di intolleranza come questo non siano sottovalutati, poiché esprimono il disagio di chi vive in un quartiere come questo”

 

 

Roma – Lo scorso sabato pomeriggio in via Santa Rita da Cascia, in zona Tor Bella Monaca a Roma, una fotografa di 33 anni è stata aggredita da una baby-gang di dodicenni e da una donna che le hanno più volte sbattuto la testa sull’asfalto, provocandole la rottura del setto nasale, e riempita di botte e insulti. Tutto questo perché la reporter stava facendo delle fotografie al quartiere per denunciarne il degrado e lo stato di abbandono in cui versa. Ricoverata al policlinico Tor Vergata, dovrà restarvi per dieci giorni. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia di Frascati.

 

Antonella Aprile, responsabile per l’VIII Municipio di Roma dell’Italia dei Diritti, ha così commentato la tragica vicenda: “Esprimo solidarietà, a nome mio e del Movimento, alla giovane fotografa. L’unica sua colpa è stata, agli occhi degli aggressori, il voler rimarcare il degrado sempre più dilagante di questo quartiere abbandonato dal governo cittadino e municipale.

Auspico che episodi di intolleranza come questo, che purtroppo si verificano sempre più frequentemente in questa parte della città, non siano sottovalutati, poiché esprimono il disagio di chi vive in un quartiere come questo, per certi versi sempre più lasciato a se stesso.

Si abbandonino idee speculative, delle quali gli unici beneficiari sarebbero i costruttori, anche a discapito dell’ambiente. Se davvero si vuole cambiare – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – si investa sui giovani che di Tor Bella Monaca rappresentano il futuro e, quello che è più importante, si coinvolgano nel riscatto del loro quartiere affinché ne siano protagonisti”.

 

 

 

 

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