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Panunzio soddisfatto per risultato referendum contro Nucleare in Sardegna

Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Giusta reazione alle considerazioni fatte, secondo le quali l’isola veniva classificata come territorio non sismico e quindi terreno fertile per le lobby dell’atomo”

 

Roma – Lo splendido risultato sardo del referendum sul nucleare fa auspicare il bis per il voto del 12 e 13 giugno. Il quorum fissato al 33% è stato oltrepassato con uno straordinario 60,7%. Quasi la totalità delle schede riportano un ‘si’, per dire ‘no’.

 

“I sardi hanno reagito molto bene alle considerazioni fatte in questi ultimi tempi – commenta Giovanni Panunzio, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti -, in particolare dal presidente del Consiglio, secondo le quali la Sardegna veniva classificata come territorio non sismico e quindi terreno fertile per le lobby dell’atomo. L’isola gode di risorse naturali che permettono lo sviluppo di energie alternative, come quella eolica”.

 

I cittadini hanno espresso un voto consapevole e coeso, al di là delle molte divisioni politiche e del silenzio mediatico. L’incubo del nucleare ha abbandonato la Sardegna.

 

Secondo l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro “non bisogna assolutamente pensare ad un doveroso adeguamento ai paesi europei che hanno centrali nucleari. L’esperienza di Fukushima ci insegna che è fondamentale un raggio di sicurezza di almeno 30/40 chilometri. La Sardegna è fiera di avere la  fabbrica del nucleo più vicina a 490 chilometri, in Francia”. 

 

 

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