La vice responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti:
“Le chiamano morti bianche, ma il rosso del loro sangue ribolle di rabbia.
I familiari di questi morti avranno solo il loro dolore, nient’altro”
Roma – E’ di un morto ed un ferito il bilancio di un incidente sul lavoro avvenuto ieri mattina nel porto di Augusta (Siracusa). Lo scoppio durante le fasi di pulizia degli idrocarburi di scarto da un deposito galleggiante. I vapori emanati avrebbero subito un innesco causando la deflagrazione. La Sicilia piange l’ennesima vittima sul lavoro. Una seconda persona è ricoverata in gravi condizioni.
Non nasconde tutto il suo sdegno Antonella Sassone, vice responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma questo non è tutelato né garantito”. “Viviamo in un paese – continua – dove il lavoro è un diritto, ma sono troppe le persone che muoiono per esercitare questo diritto”.
“In Italia ci sono tante, troppe vittime sul lavoro - tuona la Sassone -. Le chiamano morti bianche, ma il rosso del loro sangue ribolle di rabbia e non riceveranno né funerali né onori di Stato, come sarebbe giusto. I familiari di questi morti avranno solo il loro dolore, nient’altro”.
E’ duro e pieno di rammarico il commento dell’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro, che accusa l’immobilismo che attanaglia le istituzioni: “Lo Stato, il grande assente, si macchia di crimini contro l’umanità del nostro paese”.