“È grave che si ripetano casi in cui aziende condotte da management privi di etica e di scrupoli cerchino di scaricare sui lavoratori sia le responsabilità delle cattive gestioni sia quelle della mancanza di sicurezza”. Questo il commento di Carmine Celardo, viceresponsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell'Italia dei Diritti, alle lettere di biasimo per scarso rendimento inviate dalla Società Minerali Investimenti di Roma ai dipendenti rimasti delle fonti dell’ ‘Acqua Santa Rita’ di Né. Una beffa per gli operai che, pur non essendo pagati da dieci mesi, continuano a lavorare all’interno dello stabilimento ligure. “I dipendenti - continua Celardo - che da tempo attendono il pagamento di stipendi arretrati, non possono essere attaccati alle spalle con accuse di scarso rendimento e di danneggiamento della produzione. Dobbiamo essere tutti vicini all’azienda che ha avuto una storia travagliata iniziata negli anni cinquanta. Per questo - conclude Celardo - sollecitiamo l’assessore regionale al Lavoro Enrico Vesco e il sindaco di Né Cesare Pesce, a ritirare in via cautelativa la concessione mineraria per il prelievo delle acque. Ciò in attesa della definizione sindacale nei confronti dei lavoratori e di quella commerciale nei confronti dei fornitori”.
Il viceresponsabile romano dell’Italia dei Diritti: “Pene più severe e maggiori fondi alle Forze dell’Ordine”.
“Siamo di fronte all’ennesima prova dell’esistenza di apparati deviati dello stato che operano fianco a fianco alla criminalità organizzata”. E’ il commento di Giuliano Girlando, viceresponsabile romano dell’Italia dei Diritti, relativo alle ultimissime rivelazioni di Antonio Mancini, l’ex appartenente alla Banda della Magliana, secondo cui l’organizzazione criminale che ha insanguinato Roma tra la metà degli anni settanta e i primi anni novanta esisterebbe ancora e continuerebbe ad investire i proventi delle attività illecite con la complicità d’imprenditori senza scrupoli. E’ stato lo stesso Mancini ad affermare che i propri soldi sono finiti sul conto di Danilo Coppola, uno dei così detti ‘furbetti del quartierino’, passati agli onori delle cronache per i tentativi di scalate alle banche conclusisi con la bancarotta e il carcere. “Ci chiediamo - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - se nel corso degli anni sia stato fatto abbastanza per porre un freno a fenomeni di questo genere. E’ evidente che una connivenza tra politica e criminalità c’è tutt’oggi e serve a coprire operazioni economiche volte al riciclaggio del denaro sporco. Certo è - conclude Girlando - che senza l’inasprimento delle pene e l’elargizione di maggiori fondi alle Forze dell’Ordine non vedremo mai la luce fuori dal tunnel”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:”Importante porre l’accento sul degrado sociale in cui è maturato tale evento”
Roma – Gli amici, sia romeni che italiani, di Giorgio, il ragazzino ucciso a Torino per una sigaretta, stanno organizzando ronde per cercare i colpevoli. In merito a tale notizia Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, ha dichiarato “Questi ragazzi, amici di Giorgio, devono confidare nella Polizia, che farà il suo mestiere e permetterà alla giustizia di fare il suo corso”.
“L’evento che deve far riflettere è che da una banalità come un rifiuto a offrire una sigaretta si arrivi all’uccisione di un ragazzino - ha continuato l’esponente del movimento che fa capo ad Antonello De Pierro -. Tale crimine sottolinea l’assenza di valori nel colpevole e causa un allarme sociale, a cui devono rispondere al più presto le istituzioni, atte a vigilare e a costruire una società più attenta a evitare il degrado sociale.”
Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Va bene il rigore, ma la salute pubblica non è derubricabile a mera questione di bilancio”
Genova – “Sono apertamente solidale con la protesta dei medici che si battono contro un’imposizione che li limita fortemente nella valutazione e scelta dei farmaci più idonei alla cura di determinate patologie”. Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, ha così criticato la richiesta inoltrata dalla Asl 4 del Tigullio ai medici di famiglia di contenere le prescrizioni di medicine per non far lievitare la spesa, stabilendo un tetto annuale di budget in termini di numero massimo di confezioni, con tanto di sanzioni in caso di sforamento. “È intollerabile – ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro- scaricare sui professionisti di famiglia delle responsabilità ragionieristiche che non competono loro. Le Asl sono aziende a tutti gli effetti che vanno gestite da personale qualificato e oculato, ma non si può condizionare la salute pubblica a un vincolo di bilancio sganciato da necessità di carattere terapeutico. Tanto più in una realtà come quella in questione, dove c’è una forte presenza di popolazione anziana”. A questo proposito è intervenuto anche Manlio Caporale, responsabile per Sanità dell’Italia dei Diritti, che ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Deve essere possibile valutare il quantitativo di medicinali sulla base del numero di unità di pazienti presi in carico e delle patologie riscontrate, ma non la tipologia, che rientra nell’ambito della discrezionalità del singolo operatore. Sono però le aziende sanitarie a dover effettuare questi controlli, basandosi sui dati presenti nel loro archivio”.
Il responsabile dell’Italia dei Diritti per l’Abruzzo: “Tale provvedimento è un atto dovuto.”
Secondo i dati forniti dal Comune dell'Aquila sono 6252 i cittadini che vivono sulla costa o fuori provincia e che sono costretti a fare i pendolari con il capoluogo abruzzese.
Il governatore della Regione Chiodi ha deciso di prolungare il periodo di esenzione dal pagamento dei pedaggi autostradali per i terremotati; in merito a tale problematica il responsabile dell’Italia dei Diritti per l’Abruzzo, Emiliano D’Alessandro ha dichiarato: “E’naturale prolungare tale periodo; si deve pensare anche a questo aspetto fondamentale del vivere quotidiano.”
D’Alessandro si augura che le autorità e il governo Berlusconi diano “sempre più importanza alle condizioni di vita degli sfollati, che sono ancora in evidente difficoltà” e meno rilevanza agli “spot elettorali che si possono evincere dalle immagini dell’Aquila, che spesso appaiono sulle televisioni di Berlusconi”.
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Sarà dura far digerire una cosa così ai cittadini che versano in grave difficoltà”
Roma, – “Come potremmo mai spiegare una buonuscita di tale entità ai cittadini che hanno difficoltà nel mantenere un posto di lavoro, o che si trovano in cassa integrazione o sono in cerca di un’occupazione?”. Questo è il commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà alla notizia dell’attribuzione di un trattamento di fine rapporto record al presidente uscente della Regione Veneto Giancarlo Galan, pari a 93.629,10 euro. Tale cifra spetterebbe a qualsiasi ex governatore con almeno due mandati alle spalle, come anche i 46.814,55 euro per qualsiasi altro consigliere non rieletto ma con una legislatura al suo attivo. “Ancora una volta – conclude Soldà – i politici si dimostrano del tutto incapaci di intercettare le problematiche degli elettori, chiudendosi nella ristretta cerchia dei privilegi loro accordati. Sento in giro tante dichiarazioni roboanti contro la casta, cui però non fanno mai seguito concrete azioni di contenimento dei costi. La speranza è l’ultima a morire, ma finora gli esempi in controtendenza sono stati ben pochi”.
Il responsabile dell’Italia dei Diritti per la Sardegna sottolinea: ”Il tavolo convocato oggi a Roma coinvolge tutte le parti meno una, ovvero l'Unione Europea.”
“Seguiamo con partecipazione e solidarietà la trattativa ottenuta dagli operai dell'ALCOA, che è stata procurata solo grazie a mobilitazioni estreme: fatte davanti al sonno dei rappresentanti del Governo Nazionale e Regionale” è quanto ha dichiarato il responsabile dell’Italia dei Diritti per la Sardegna, Federico Gandolfi, in merito alla negoziazione tra il governo e la multinazionale americana Alcoa.
Gandolfi denuncia però che “al tavolo delle trattative manca un referente importante come l’Unione Europea, garante del mercato interno, del lavoro e della concorrenza”.
Gandolfi continua: ”Mi auguro che da questo tavolo esca una presa di posizione chiara sui costi dell'energia e del lavoro nell'isola. Non più aiuti di stato ma rimborsi e compensi per l'insularità, così da riprendere quanto prima le produzioni o avviare una fase di transizione mirata alla salvaguardia dell'occupazione.”
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Sarà dura far digerire una cosa così ai cittadini che versano in grave difficoltà”
Roma – “Come potremmo mai spiegare una buonuscita di tale entità ai cittadini che hanno difficoltà nel mantenere un posto di lavoro, o che si trovano in cassa integrazione o sono in cerca di un’occupazione?”. Questo è il commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà alla notizia dell’attribuzione di un trattamento di fine rapporto record al presidente uscente della Regione Veneto Giancarlo Galan, pari a 93.629,10 euro. Tale cifra spetterebbe a qualsiasi ex governatore con almeno due mandati alle spalle, come anche i 46.814,55 euro per qualsiasi altro consigliere non rieletto ma con una legislatura al suo attivo. “Ancora una volta – conclude Soldà – i politici si dimostrano del tutto incapaci di intercettare le problematiche degli elettori, chiudendosi nella ristretta cerchia dei privilegi loro accordati. Sento in giro tante dichiarazioni roboanti contro la casta, cui però non fanno mai seguito concrete azioni di contenimento dei costi. La speranza è l’ultima a morire, ma finora gli esempi in controtendenza sono stati ben pochi”.
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La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Ci auguriamo che tale iniziativa non resti solo sulla carta e che si parli finalmente di crisi occupazionale”
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Un altro duro colpo inferto alla criminalità organizzata che testimonia l’impegno delle nostre forze dell’ordine”
“Nonostante le scarse risorse economiche e il personale spesso insufficiente, gli uomini delle forze di polizia meritano tutto il nostro plauso per i risultati ottenuti. Un arresto che metterà a dura prova la sopravvivenza dell'omonima cosca di Rosarno”. Queste le parole del vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, alla notizia della cattura del latitante Domenico Bellocco, affiliato della ‘ndrangheta che deve ancora scontare una condanna definitiva a 6 anni di reclusione per associazione a delinquere di tipo mafioso.
L’uomo è stato bloccato nella capitale nel corso di un'operazione condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria e da quella capitolina. Secondo gli inquirenti Bellocco stava prendendo in mano le redini dell'omonima cosca nel tentativo di creare nuove alleanze con gli altri clan. “I risultati potrebbero essere migliori se avessimo un maggiore impegno economico nei confronti delle forze dell’ordine, ma è pur vero – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che loro riescono a portare a termine il lavoro malgrado le difficoltà. Lo Stato segna comunque la sua vittoria”.
La presenza del latitante a Roma, sostengono gli investigatori, era dovuta alla necessità di gestire i traffici illeciti di stupefacenti e armi, a cui si aggiungono anche estorsioni e usura. “L’ndrangheta, e tutte le mafie, devono sapere e toccare con mano che la lotta contro il crimine è tra le prerogative di un Paese come l’Italia, fortemente afflitto da questa piaga soprattutto al sud. Per questo credo che il governo possa fare di più – conclude Soldà – perché se oggi esultiamo di fronte a certe notizie il merito è tutto degli uomini dello Stato che mettono la propria vita al servizio del bene comune”.
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