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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Girlando sostiene la protesta dei magistrati

Il responsabile Giustizia dell’Italia dei Diritti: “È una risposta democratica di dissenso rispetto alle politiche del governo”

 

 

Roma 28 gennaio 2010 - “La reazione unitaria dei giudici che in maniera democratica cercano di contrastare una campagna di linciaggio mediatico distillata con cadenza quotidiana attraverso le televisioni, compresa quella pubblica, la carta stampata e i ‘giornali’ di famiglia, non può che essere da me appoggiata totalmente”. Così Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, ha commentato la decisione dell’Anm di inscenare una protesta sabato prossimo, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario. I togati usciranno dall’aula non appena prenderà la parola il rappresentante del ministro Alfano e rientreranno soltanto quando avrà terminato il suo intervento, per leggere un duro comunicato di sconfessione degli insulti, delle denigrazioni ai danni dei magistrati e delle riforme  distruttive che l’esecutivo starebbe portando avanti. “In questi giorni  le procure antimafia – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sono state oggetto di intimidazioni, minacce e attentati e non mi pare che questo governo si sia schierato senza se e senza ma al loro fianco. Anzi, ha cercato e cerca di propagandare l’idea che i tribunali della Penisola brulichino di fannulloni, parassiti, persone che non lavorano, ‘antropologicamente inferiori’ tanto per fare una citazione diretta. Invoca le legge e l’ordine e poi vara dei provvedimenti che per salvare uno, il solito e illustrissimo premier, marciano nella direzione esattamente contraria, mandando al macero i processi, mortificando il lavoro degli inquirenti e depotenziando gli strumenti a loro disposizione. È giunta l’ora di dire ‘basta!’”.

Veneto favorevole al nucleare, la risposta di Soldà


 

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “È una tecnologia superata, il futuro fa rima con le energie rinnovabili”

 

 

Roma, 28 gennaio 2010 – “La posizione della giunta Galan mi sembra un arretramento rispetto a un comune sentire che va diffondendosi e che considera l’atomo una scelta fuori tempo”. Così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, ha espresso la sua opinione contraria alla decisione dell’esecutivo regionale veneto di sposare la politica energetica del governo Berlusconi, favorevole ad un ritorno al nucleare. Nel corso della Conferenza delle Regioni, riunita in seduta plenaria a Roma, l’assessore Flavio Silvestrini, a nome del governatore, ha votato in dissenso insieme a Lombardia e Friuli, ritenendo di non avere pregiudizi rispetto a questa tecnologia. “Il futuro fa rima con le energie rinnovabili – ha poi aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – e infatti in tutti i paesi più avanzati sono oggetto di rilancio. Pensiamo ai passi da gigante che hanno fatto in questo senso alcune nazioni che hanno un bassissimo tasso di insolazione e che tuttavia hanno investito sul fotovoltaico in modo massiccio e convinto. In Italia, dove abbiamo sole e vento in abbondanza, si ripropone di ritornare ad un sistema che ha un impatto sul territorio e sulla salute delle persone assai discutibile. Penso al problema delle scorie e alla pericolosità delle radiazioni, penso a Chernobyl e al referendum promosso dai Verdi a metà anni ottanta e che ha portato al decommissionamento di molti impianti. Ma evidentemente in giro ci sono troppi fedeli scudieri e sudditi di chi dall’alto propone soluzioni contrarie agli interessi dei cittadini”.

 

Approvata la demolizione delle Torri dell’Eur, Soldà perplesso

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Su una questione così delicata sarebbe sempre opportuno ascoltare la voce dei cittadini che poi, obtorto collo, finiscono per subire le decisioni della politica”

 

Roma – Nuovo caso di cattiva amministrazione della giunta Alemanno che l’Italia dei Diritti, il movimento nazionale fondato da Antonello De Pierro per tutelare gli interessi dei cittadini in nome dei principi di giustizia e legalità, vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica. Di recente il Campidoglio ha approvato una delibera che autorizza la demolizione delle storiche Torri del Ministero delle Finanze, site in zona Eur e per il 50% di proprietà della società statale Fintecna, avallando il progetto dell’architetto Renzo Piano che prevede la realizzazione in loco di edifici destinati a ospitare 400 lussuosi appartamenti e numerosi uffici da rivendere al miglior offerente. Tale delibera è stata resa esecutiva anche dall’approvazione della Commissione Urbanistica del XII municipio di Roma, nonostante il voto contrario dei partiti di opposizione. Tuttavia, per realizzare questa complessa operazione immobiliare e finanziaria, guidata da un gruppo di costruttori, sembra che nessuno si sia fermato a considerare l’impatto urbano e ambientale che un’opera così sfarzosa avrebbe sul quartiere capitolino, perennemente al centro di fortissimi interessi economici. Le forze politiche di opposizione, unite ai comitati dei residenti, avevano invece proposto un progetto alternativo volto a riqualificare il complesso esistente e ridestinarlo a servizi pubblici come scuole, ambulatori, uffici Caf, nonché adibire una parte delle strutture all’uso abitativo per l’edilizia agevolata. Ma di tutt’altro avviso si è dimostrato il sindaco Gianni Alemanno, che pure in passato avevo criticato l’amministrazione di centrosinistra  impegnata in un’operazione simile che avrebbe fatto delle Torri un grosso business a vantaggio degli imprenditori e dei privati.

 

Sabrina Ragucci, viceresponsabile per il XII municipio di Roma dell’Italia dei Diritti sta monitorando la situazione e, nel frattempo, ha attivato il vicepresidente del movimento, Roberto Soldà, che si è espresso così sull’intera vicenda: “Prima di spendere soldi pubblici è sempre bene pensarci più volte. A mio parere si poteva tranquillamente procedere all’adeguamento delle strutture preesistenti, adattandole per renderle disponibili a una fruizione pubblica, invece di farne appartamenti e uffici privati, che richiederanno investimenti massicci e avranno notevoli ricadute sull’arredo urbano del territorio, per esempio in termini di traffico automobilistico e parcheggi per le vetture”. Quanto alle problematiche sollevate dai comitati di quartiere dell’Eur, Soldà sottolinea come “su una questione così delicata sarebbe sempre opportuno ascoltare la voce dei cittadini che poi, obtorto collo, finiscono per subire le decisioni della politica senza veder minimamente valutate le loro esigenze”.

Sindaco di Nocciano in manette, il commento della Del Fallo

La viceresponsabile abruzzese dell’Italia dei Diritti: “Plauso alle forze dell’ordine per la conduzione di un’inchiesta che sancisce i principi di democrazia e giustizia”

 

 

Pescara - “Sono estremamente soddisfatta per l’operato della squadra mobile di Pescara. L’accanimento nei confronti di dipendenti pubblici solo perché eseguono il proprio dovere è qualcosa che varca il limite dell’onestà professionale e della coscienza civile”.

 

Queste le parole con cui Barbara Del Fallo, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, commenta l’arresto del sindaco di Nocciano, Marcello Giordano, e del segretario generale del comune abruzzese, Jean Domenique Di Felice, accusati di concussione aggravata e continuata in concorso. I due avrebbero inflitto una serie di sanzioni disciplinari nei confronti di un vigile urbano e di un tecnico comunale, perché comminavano multe e rilievi amministrativi per abusi edilizi ai componenti della maggioranza comunale.

 

“Se le accuse al sindaco di Nocciano verranno confermate chiedo che sia applicato un provvedimento giusto ed esemplare. Nel frattempo – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – elogiamo tutti coloro che hanno lavorato all’indagine”.

Esercito di disoccupati nel Lazio, il commento di Criseo

COMUNICATO STAMPA

 

Esercito di disoccupati nel Lazio, il commento di Criseo

Il responsabile Lavoro e Occupazione dell’Italia dei Diritti: “I numeri restituiscono l’immagine di un territorio letteralmente falcidiato dalla crisi economica”

 

Roma – “ Ma come, ci dicono un giorno sì e l’altro pure che la congiuntura non è sfavorevole e che non dobbiamo dare retta agli untori e ai pessimisti, poi però le statistiche dipingono un quadro a tinte fosche del territorio laziale che non lascia spazio a troppe illusioni. Ma questa benedetta crisi c’è o non c’è? ”. Così Giuseppe Criseo, responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti, ha commentato sarcasticamente la notizia della pubblicazione di un rapporto della Cgil che parla di 90.000 perdite di posti e 100.000 nuove casse integrazioni nell’arco del 2009 nel solo Lazio. “ Non si vede la luce in fondo al tunnel – ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro- e i dati in nostro possesso parlano di un 2010 ancora in situazione di incertezza. Sarebbe opportuno che il governo, invece di occuparsi dei problemi giudiziari del presidente del Consiglio, agisse in modo efficace per far ripartire l’economia e dare una speranza ai tanti giovani e meno giovani che attualmente sono senza retribuzione”.

 

Possibili kamikaze a Genova, Ferraioli invita alla calma

Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Invito il presidente di Italia Colorata a tornare sui suoi passi. Difendiamo i diritti degli immigrati con l’arma della moderazione”

 

 

Genova - “Ovvio che questo clima che si sta diffondendo, tendente quasi alla xenofobia, porta fra i giovani italiani un crescente spirito di fanatismo razzista che non fa bene alla crescita del delicato percorso di integrazione fra popoli. D’altronde, è del tutto evidente che non possono essere accettate nei termini più assoluti velate minacce di possibili disordini per via di una eventuale negazione alla costruzione di una moschea”.

 

Con queste parole Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, risponde alle dichiarazioni lanciate dal presidente del movimento politico Italia Colorata, M’Hamed Lekroune, secondo cui il clima di odio provocato dalla Lega Nord nei confronti dei musulmani genera una rabbia che può sfociare in gesti estremi, come la scelta da parte dei più giovani di diventare dei kamikaze.

L’affermazione di Lekroune è arrivata all’indomani dell’esito del referendum leghista contro la realizzazione di una moschea nel quartiere genovese del Lagaccio.

 

“Pur comprendendo il disagio dei nuovi immigrati, occorre spiegare loro che l’integrazione è un percorso importante e obbligatorio, ma che richiede l’umiltà, la comprensione e il desiderio di accettare totalmente le regole del paese che li ospita – sostiene l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – solo così il processo di integrazione potrà avviarsi verso un futuro più sereno. Auspico – conclude Ferraioli – che Lekroune si faccia portavoce di questi valori”.

Tassista trovato ubriaco al volante, per Soldà è uno scempio

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti chiede regolari controlli a campione per tutti i conducenti dei mezzi pubblici


Roma – Dopo la notizia della denuncia in stato di libertà per il tassista romano fermato all'aeroporto di Fiumicino dagli agenti della polizia municipale, che lo avevano pedinato e successivamente sorpreso alla guida del suo taxi in stato di ebbrezza, notevolmente oltre il tasso etilico consentito, Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, fa il punto sul problema della sicurezza stradale. “È un fatto increscioso – dice – soprattutto perché riguarda una categoria professionale che offre un servizio alla città. Chi guida un mezzo pubblico ha una responsabilità oggettiva delle sue azioni. Inoltre, il mio auspicio è che vengano eseguiti regolari controlli a campione al fine di evitare situazioni in cui i conducenti dei mezzi di trasporto pubblici svolgano il loro lavoro sotto i fumi dell’alcol o delle droghe. È da irresponsabili mettere a repentaglio la vita dei cittadini con queste condotte dissennate. Le autorità competenti hanno l’obbligo di intervenire. Non ci possiamo permettere questo scempio – tuona l’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro – poiché si lede anche l’immagine internazionale del nostro Paese, oltre al ben più grave pericolo arrecato alla sicurezza e all’incolumità altrui”.

Tagli alla onlus per non vedenti a Padova, le critiche della Del Fallo

La viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Un paese come l’Italia dovrebbe essere più attento a queste problematiche”

 

Roma – “Il taglio dei fondi statali alle onlus è un fatto noto iniziato in sordina e poi rivelatosi una carenza strutturale continua. Si tratta di un danno notevole per quelle persone che hanno bisogno di una mediazione volta al loro inserimento nella società, un servizio che oggi è garantito solo dalle associazioni di volontariato, il cui lavoro encomiabile spesso non viene nemmeno riconosciuto”. È il duro commento della viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti, Barbara Del Fallo, intervenuta sulla vicenda della Associazione onlus “Libro Parlato” di Padova, chiusa di recente a causa dei tagli dello Stato ai finanziamenti. Quella padovana era l’unica sede in Veneto di questo servizio a prestito gratuito predisposto alla registrazione su cassette audio e cd-mp3 di libri per persone ipo e non vedenti, studenti di scuole di ogni ordine e grado che in tal modo avevano la facoltà di studiare.

 

La rappresentante locale del movimento presieduto da Antonello De Pierro ritiene che “l’opera svolta da ‘Libro Parlato’ è di rilevanza considerevole perché va ad agire su un settore primario dell’integrazione come quello dell’istruzione, che permette di formare gli studenti attenuando le carenze di quelli meno fortunati. Un paese come l’Italia dovrebbe essere particolarmente attento a questo genere di politiche sociali. Purtroppo non è così”.

Traffico illecito di rifiuti a Cagliari, lo sdegno di Carta


Il viceresponsabile sardo dell’Italia dei Diritti: “Provo disgusto e auspico che chi si è macchiato di questo scempio venga punito severamente”

 

Cagliari - “Stento a trovare parole che rendano esattamente l’idea di ciò che provo a sentire queste notizie. Ormai pare non ci sia più limite alle bassezze di cui l’uomo è capace, soprattutto in tema di etica, uno di quei valori che dovrebbero distinguerlo dalle bestie”. Questa la reazione sdegnata di Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, in relazione allo sversamento illegale di rifiuti nocivi prodotti dall'impianto industriale della Portovesme srl. Arsenico, piombo, zinco, cadmio, rame, nichel, solfati, fluoruri, miscelati con terre di cava e inerti da demolizione e riutilizzati per la costruzione di sottofondi stradali nei cantieri della Asl 8 di Cagliari. “Bisognerebbe spulciare a fondo tutti i dati – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sperare che le indagini vengano fatte il più approfonditamente possibile e quindi agire in modo esemplare nei confronti di questi  individui. Violare la natura alterandone gli equilibri instaurati nei secoli e mettere a repentaglio la salute e in taluni casi anche la vita stessa degli esseri che la abitano è uno dei crimini peggiori di cui una persona si possa macchiare ed è proprio per tale motivo che mi auguro, nel caso venissero riscontrate responsabilità, che le pene siano dure. La presenza di un ospedale fra le ipotetiche parti lese, ossia di un luogo di ricovero per persone già di per sè debilitate e vulnerabili ad eventuali contatti con sostanze tossiche, è un’aggravante da tenere in massima considerazione”.

Trionfo di Vendola alle primarie, il plauso della Lusi

COMUNICATO STAMPA

 

Trionfo di Vendola alle primarie, il plauso della Lusi

 

La viceresponsabile pugliese dell’Italia dei Diritti: “E’ la vittoria del popolo contro le alchimie della politica vecchio stampo, quella fatta negli angusti spazi delle segreterie”

 

Bari – “È un risultato straordinario che certifica quanto questo strumento rappresenti un momento di alta democrazia per il popolo che si riappropria del suo potere, ponendosi al centro dei meccanismi di decisione politica”. Con questa frase Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, ha espresso la sua soddisfazione per la vittoria alle primarie di Nichi Vendola. La giornata di ieri, che ha visto una massiccia partecipazione popolare alle consultazioni, ha consegnato al governatore uscente e leader di Sinistra Ecologia e Libertà lo scettro di candidato del centrosinistra alle tornate elettorali regionali di fine marzo. Con oltre il 70% dei consensi ha sbaragliato Francesco Boccia, esponente democratico indicato da D’Alema come necessario per allargare l’alleanza all’Udc. Correrà contro Rocco Palese, ex assessore della vecchia giunta Fitto, designato dal Pdl come suo sfidante, e Adriana Poli Bortone, del movimento Io Sud, appoggiata dal partito di Casini. “È il trionfo degli elettori contro l’apparato – ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – e di questo spero che il Pd abbia preso atto. A Boccia va riconosciuto il coraggio di averci messo la faccia, ma ora  è il momento di unirsi perché la battaglia sarà dura. Sarebbe autolesionistico non concentrarsi sulla campagna elettorale per dare seguito a sterili e controproducenti rese dei conti che non sortirebbero altro effetto che quello di indebolire la coalizione”.

 

Cartelli bilingui in Friuli, Smiroldo approva

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “È arrivato il momento di costruire una vera e propria sinergia di intenti con il governo sloveno”

 

 

Trieste - “Purtroppo negli ultimi cinquant’anni si è venuto a creare una sorta di muro ideologico fra italiani e sloveni, ed è giunto il momento di abbatterlo. Approvo completamente la richiesta fatta pervenire dal presidente della Slovenia, Danilo Turk, e dal Comitato paritetico istituzionale per i problemi della minoranza slovena. Se l’estensione del bilinguismo ai gestori dei pubblici servizi può aiutare a migliorare il rapporto con gli sloveni presenti sul nostro territorio, allora ben venga”.

Queste le parole con cui Luigino Smiroldo, responsabile per il Friuli Venezia-Giulia dell’Italia dei Diritti, commenta l’ipotesi di ampliare l’applicazione dell’articolo 10 della legge 38 per la tutela della minoranza slovena, attraverso l’installazione di cartelli bilingui nei circuiti regionali di Poste Italiane, Anas, Ferrovie dello Stato, ed altre società pubbliche .

 

“La Regione dovrebbe favorire e sostenere ogni politica volta a incentivare l’integrazione fra popoli – sostiene l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – ciò che chiedo alla Slovenia è che siano preservati e tutelati anche i diritti dei nostri connazionali al di là del confine”.

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