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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Italia Dei Diritti Marche conferma sostegno ad accordo di De Pierro con Centro Democratico

Il gruppo marchigiano del movimento extraparlamentare sosterrà il nuovo soggetto politico di Donadi,Formisano e Tabacci alle prossime consultazioni politiche in base all’intesa raggiunta a livello nazionale dal suo presidente

 

 

Ancona - A seguito dell' accordo stipulato a livello nazionale tra l’Italia Dei Diritti, il movimento presieduto da Antonello De Pierro, e Centro Democratico neoformazione politica capeggiata da Massimo Donadi, Nello Formisano e Bruno Tabacci, a livello regionale l’Italia Dei Diritti Marche intende ribadire e sottolineare l'impegno preso a sostegno della nuova formazione politica in virtù del suddetto accordo. Questo in base alla convinzione che, già a partire dalle prossime consultazioni elettorali, e pur mantenendo ciascuno una propria identità e indipendenza, possa nascere un proficuo rapporto di collaborazione con il neonato soggetto politico, caratterizzato dalla volontà di porre le basi per la costruzione di un nuovo percorso che sia di positiva crescita e condivisione di ideali e valori imprescindibili nei quali l’Italia dei Diritti e Centro Democratico sentono di riconoscersi, a sostegno e costante tutela della collettività e dei suoi diritti.

Dopo incidente aereo Fiumicino, De Pierro chiede azzeramento vertici Enac

Il presidente dell’Italia dei Diritti e candidato al Senato con Centro Democratico: “Siamo nettamente contrari ad affidare la sorte dei viaggiatori a compagnie terze e ci auguriamo che ciò non avvenga più in futuro, in quanto è naturalmente prevedibile un abbassamento degli standard di sicurezza. Ci duole che chi ha valutato non la pensi evidentemente come noi”

Roma - “Quanto accaduto l’altra sera a Fiumicino e i retroscena emersi in seguito ci hanno lasciati esterrefatti, imponendoci inevitabili quesiti e riflessioni, alcuni dei quali forse non otterranno mai una risposta. In ogni caso le nostre valutazioni in merito ci conducono a formulare le nostre convinzioni e ad elaborare i suggerimenti per le conseguenti azioni da porre in essere”.

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De Pierro dice addio a Di Pietro e si candida in Molise con Donadi

Dopo aver siglato un accordo nazionale con Centro Democratico, il presidente dell’Italia dei Diritti ha accettato la candidatura al Senato della Repubblica proprio nella regione dell’ex pm

Roma - Dopo aver annunciato, nel settembre scorso a Vasto, il sostegno del movimento Italia dei Diritti, da lui presieduto, al partito Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, ma solo a precise condizioni, Antonello De Pierro fa sapere che la linea è cambiata ed è stato siglato un accordo con la neonata formazione Centro Democratico, che fa capo a Massimo Donadi, Nello Formisano e  Bruno Tabacci. In seguito all’intesa raggiunta il leader dell’Italia dei Diritti è stato schierato in Molise per un seggio al Senato della Repubblica. E’ lo stesso De Pierro, che ha svolto per quattro anni l’attività di Capo Ufficio Stampa per la segreteria romana del partito dipietrista e ha fornito un notevole contributo a smascherare le condotte discutibili dell’ex pupillo del capo Vincenzo Maruccio, a svelare i retroscena della vicenda e a illustrare il percorso che ha condotto all’intesa raggiunta.

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Antonello De Pierro ospite al premio “Le ragioni della nuova politica”

Il presidente dell’Italia dei Diritti ha partecipato alla prestigiosa manifestazione organizzata dall’associazione “L’alba del Terzo Millennio”, presieduta da Sara Iannone, che si è svolta presso l’Avvocatura Generale dello Stato a Roma

 

Roma – Copione assolutamente rispettato e, a detta di molti, addirittura travalicante i parametri previsionali della vigilia, per la decima edizione del prestigioso premio “Le ragioni della nuova politica”, che si è svolto l’altro pomeriggio nella Capitale, all’interno della sontuosa sala Vanvitelli dell’Avvocatura Generale dello Stato. L’evento, organizzato dall’associazione “L’alba del Terzo Millennio”, presieduta dalla geniale Sara Iannone, ha permesso a quest’ultima di inanellare l’ennesimo straordinario trionfo a una lunga catena che si snoda in tanti anni di attività professionale. A condurre l’ormai storica manifestazione, di fronte a una platea di illustri rappresentanti dello Stato e degli ambienti culturali, politici ed economici, sono state Maria Giovanna Elmi e Rosanna Vaudetti, con il fondamentale supporto della bravissima Camilla Nata. Il trofeo consegnato, denominato “Colomba della civiltà”, ha iscritto nella solennità delle pagine della sua storia nomi eminenti, che hanno elargito e dispensato il loro vitale contributo alla trasformazione evolutiva della nazione italica, nutrendo, ognuno nella specificità del suo campo di competenza, quelli che sono i pilastri della crescita socio-politica di un paese. Basta scorrere lo sguardo lungo il corposo elenco per imbattersi in nomi quali Nilde Iotti o Don Mazzi, ma anche Giovanni Bollea, Laura Biagiotti, Guido Bertolaso, Corrado Calabrò, Vincenzo Cerami, Corrado Clini, Pasquale de Lise, Anna Finocchiaro, Rino Fisichella, Enrico Garaci, Gaetano Gifuni; Gianni Letta; Andrea Monorchio; Riccardo Muti; Paolo Nespoli; Alfonso Quaranta; Giovanni Rana; Gianfranco Ravasi; Cesare Ruperto; Elisabetta Serafin; Anna Maria Tarantola; Luisa Todini; Valentina Vezzali.

Tra i numerosi ospiti presenti in sala ad assistere alla consegna dell’ambito riconoscimento, che quest’anno ha ottenuto il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di Roma Capitale, anche Antonello De Pierro, presidente del movimento extraparlamentare Italia dei Diritti, per testimoniare la condivisione dei valori fondanti del premio da parte dell’organizzazione da lui presieduta.

“Seguiamo da sempre con grande interesse questa cerimonia – ha dichiarato De Pierro – e propugniamo fermamente il supporto ideale e propositivo che la sorregge, su quella solida piattaforma di valori coriacei e imprescindibili che dovrebbero rappresentare il nutrimento esemplare per la crescita del parenchima sociale. Anche se negli apparati politici, istituzionali e anche culturali, si annidano, e spesso si esibiscono in pessime performance sul proscenio, personaggi animati solo da una deprecabile vocazione di spregiudicati affaristi, mostri sacri degli affari loro, c’è invece una maggioranza, spesso anche più silente e refrattaria ai riflettori, che si prodiga dedicando tutta l’esistenza al benessere e al miglioramento dei corpi collettivi, ed è estremamente opportuno, se non basilare, valorizzarne le personalità più significative. E’ esattamente quello che l’Alba del Terzo Millennio mette in pratica, selezionando con estrema scrupolosità le nomination, e ben vengano manifestazioni di questo tipo”.

Gli applausi scroscianti del parterre d’eccezione hanno salutato la consegna delle prestigiose “Colombe” che sono state ritirate da Christian Berlakovits, ambasciatore d’Austria in Italia, da Alberto Brandani, presidente di Federtrasporto, da Ilaria Capua, direttrice del Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate dell’Istituto Zooprofilattico  Sperimentale e delle Venezie, da Mariapia Fanfani, fondatrice dell’associazione “Sempre Insieme per la Pace”, da Giovanni Fontana, segretario della Democrazia Cristiana, da Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, dal prefetto Gianni Ietto, da Alisa Toaff, per conto del nonno Elio Toaff, rabbino capo emerito di Roma, e da Sergio Velluti, per conto del regista Giuseppe Tornatore.

A consegnarle sono stati, nell’ordine l’onorevole Vincenzo Scotti, il professor Andrea Monorchio, il generale Baldassarre Favara, l’avvocato Publio Fiori, l’avvocato generale emerito dello Stato Oscar Fiumara, il consigliere di Stato Corrado Calabrò, l’on. Giuseppe Chiaravalloti e Sara Iannone.

Anche quest’anno, come da tradizione, il presidente della Repubblica ha offerto una medaglia speciale di rappresentanza istituzionale che è stata assegnata a Gianluca Guida, direttore dell’Istituto Penale per Minorenni di Nisida.

Nel corso della cerimonia sono stati consegnati anche tre riconoscimenti speciali. Due targhe, che l’Associazione L’Alba del Terzo Millennio ha assegnato all’editrice e imprenditrice Valeriana Mariani, direttrice di “Donna Impresa magazine” e a Ernesto Carpintieri, presedente dell’Accademia Europea per le relazioni Economiche e Culturali e un’opera pittorica (olio su tela) di Valerio Giuffrè conferita da Luca Filipponi, presidente della fondazione culturale Spoletofestivalart, al premio “Le Ragioni della Nuova Politica” ,che la presidente Iannone, com’è nello spirito dell’associazione da lei presieduta, ha destinato ad Antonella Accroglianò, funzionario della Pubblica Amministrazione.

Al termine della premiazione, un aperitivo è stato offerto dall’organizzazione ai premiati e agli illustri ospiti tra cui è d’uopo ricordare, oltre al già citato presidente dell’Italia dei Diritti, l’on. Lorenzo Cesa, il sen. Luigi Grillo, Lucilla Vitalone, il conte Francesco Cremasco di Moncalvo, l’on. Sante Perticaro, il principe Guglielmo Marconi Giovannelli, Laura Comi, etoile del Teatro dell’Opera di Roma, la principessa Daniela Pacelli, il prefetto di Chieti Fulvio Rocco, Daniela e Stefano Traldi, l’avvocato Antonella Sotira, l’on. Francesco Saponaro, l’on. Antonio Paris, il magistrato Angelo Gargani, la manager Elisabetta Parise e Ugo Mainolfi.

 

 

 

 

 

 

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De Pierro allo spettacolo di Bocciarelli a sostegno della cultura

L’attore è andato in scena al teatro Cassia con “I segreti dell’anima”. Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Il mondo della politica sta sempre più dimenticando il teatro e la cultura in genere, relegandoli ai margini della sua considerazione. C’è un enorme esercito di grandi artisti che ha bisogno di esprimersi e che il più delle volte fatica a farlo per i tanti elementi ostativi che si trova a dover affrontare e a cercare di travalicare”

 

 

Roma – Nell’ambito del sostegno annunciato al mondo della cultura, contro cui si è abbattuta indiscriminatamente negli ultimi anni la scure dei tagli economici operati dai governi, e della campagna di sensibilizzazione lanciata dall’Italia dei Diritti contro chi sta uccidendo la tradizione intellettuale del Paese, si inquadra la presenza del presidente del movimento Antonello De Pierro all’attesissimo spettacolo “I segreti dell’anima” interpretato dal bravissimo attore Vincenzo Bocciarelli e andato in scena l’altra sera sul palcoscenico del teatro Cassia. De Pierro, che da giornalista ha rivolto da sempre il suo interesse professionale verso le rappresentazioni teatrali, da direttore di Italymedia.it e soprattutto da direttore responsabile e voce storica di Radio Roma, sulle cui frequenze ha dominato l’etere del Centro Italia per un decennio, per concretizzare l’iniziativa dell’organizzazione extraparlamentare di cui è leader, tra i vari impegni ha calendarizzato anche alcune presenze in numerosi teatri della Capitale, tra cui è rientrata la sua partecipazione in platea ad applaudire l’amico Bocciarelli. “Ho assistito ad uno spettacolo di grande valore artistico – ha dichiarato il numero uno dell’Italia dei Diritti – anche se, conoscendo il talento di Vincenzo, non nutrivo dubbi in merito. Ciò mi fa ancora più male se penso che il mondo della politica sta sempre più dimenticando il teatro e la cultura in genere, relegandoli ai margini della sua considerazione. A volte capita addirittura che qualche becero politicante concentri la sua attenzione su alcuni spettacoli anche di scarso valore, ma solo nell’ottica di un consolidamento dei propri percorsi clientelari, o peggio per soddisfare interessi ancora più moralmente bassi. E invece c’è un enorme esercito di grandi artisti che ha bisogno di esprimersi e che il più delle volte fatica a farlo per i tanti elementi ostativi che si trova a dover affrontare e a cercare di travalicare. La maggior parte dei politici ha una grossa responsabilità in questo e fa rabbia riflettere sullo smisurato patrimonio culturale dell’Italia, che da eccezionale epicentro di idee e creatività non è mai stata avara di talenti, che spesso, senza le giuste entrature nella vetrina promozionale della televisione, sono costretti a esibirsi in realtà strutturali emarginate dal grande contesto, pur di dare sfogo al loro legittimo bisogno e diritto di trasmettere al pubblico la loro arte. Continuerò a girare i teatri per testimoniare il nostro sostegno alle realtà talentuose e per estrinsecare la nostra protesta contro quest’azione demolitrice, senza rassegnarci a subire l’azione di una politica che ci ha fatto cadere nel vuoto di un’ignoranza persino elogiata, celebrandone l’imbarazzante trionfo, e lasciando tante autorevoli ed estrose oggettività professionali del settore senza prospettive oltre le logiche meramente commerciali, che spesso si progettano altrove”. La pièce rappresentata, scritta e diretta dallo stesso Bocciarelli, ha visto la presenza in scena anche dell’attrice e showgirl Emanuela Tittocchia, oltre che della giovane ballerina e attrice Sunty Del Pomo e del musicista Antonio Nasca. Un recital poetico intenso ed emozionante, dove l’energia di Bocciarelli supera la distanza tra palcoscenico e spettatori. Un viaggio nella mente creativa dell’argonauta-artista, alla ricerca di risposte ai segreti più intimi dell’animo umano attraverso un dialogo continuo tra l’attore e i maestri che lo hanno ispirato, come Giorgio Streheler, Totò, Alberto Sordi e molti altri. L’antologia recitata da Bocciarelli vuol mettere a nudo fragilità e complessità del mestiere dell’attore; partendo dal mondo che conosce meglio, l’attore tenta di svelare i misteri della nostra esistenza, riconducibili al più insondabile degli interrogativi: il senso della vita. Come in un grande affresco umano, i temi dell’amicizia, amore, morte e vita sono rispettivamente associati agli elementi cosmici, aria, fuoco, terra ed acqua, dai quali prenderà vita, in un gioco alchemico danzante, il coinvolgente spettacolo. La realizzazione dei magnifici costumi è stata affidata all’estro creativo di Conny Caracciolo mentre le grandiose opere proiettate in ologramma sono state firmate dalla pittrice russa di fama internazionale Anastasia Kurakina. Oltre a De Pierro, in sala erano presenti gli attori Franco Oppini, Andrea Bullano e Marco Ciriaci, l’ astrologa Ada Alberti, l’on. Antonio Paris, l’editore Giò Di Giorgio, la marchesa Dani del Secco d’Aragona, la signora Lucia Bornigia, il decano dei p.r romani Angelo “Ciccio” Nizzo, Deborah Bettega, la nota organizzatrice di eventi Sara Iannone, la conduttrice Ira Fronten e tanti altri.

(Foto di Luigi Giordani)

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Pax mafiosa o guerra? De Pierro partecipa con Imposimato a presentazione libro di Vincenzo Scotti

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Ogni volta che viene scritto un libro o un semplice articolo sulla Mafia viene fornito un contributo importante a quella che dovrebbe essere una battaglia condivisa e comune, ma che purtroppo la storia ci ha tramandato essere avvenuta sempre a singhiozzi”

 

 

Roma – “Pax mafiosa o guerra? A vent’anni dalle stragi di Palermo”. E’ questo il titolo del libro, dato da poco alle stampe, scritto dall’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti e presentato l’altro pomeriggio in una delle eleganti sale del capitolino Palazzo Ferrajoli.

L’evento, organizzato magistralmente dall’impeccabile e indefessa Sara Iannone, è stato moderato dall’ex direttore del Messaggero Mario Pendinelli, e ha visto la partecipazione, al tavolo del dibattito, di personaggi illustri come il giudice Ferdinando Imposimato, il professor Mario Cicala e il senatore Raffaele Lauro.

Il volume affronta e analizza, dalla posizione privilegiata di un alto rappresentante istituzionale, sotto il profilo storico – politico, lasciando ai magistrati la scoperta della verità giudiziaria, la Mafia, la famosa parola dalle cinque lettere che ha segnato, condizionato e lacerato, dall’unificazione ad oggi, pesantemente il divenire fenomenico della realtà sociale della Sicilia e di tutta la penisola italiana. Scotti nella sua opera si occupa anche dell’espansione e degli intrecci con le altre organizzazioni malavitose, individuando le collaborazioni internazionali per giungere al debellamento del triste fenomeno.

All’incontro ha partecipato anche Antonello De Pierro, presidente del movimento extraparlamentare Italia dei Diritti, che ha dichiarato: “Ho fatto di tutto per essere presente a testimoniare la sensibilità della nostra organizzazione nei confronti di questa angosciosa realtà delinquenziale. Ogni volta che viene scritto un libro o un semplice articolo sulla Mafia viene fornito un contributo importante a quella che dovrebbe essere una battaglia condivisa e comune, ma che purtroppo la storia ci ha tramandato essere avvenuta sempre a singhiozzi. L’intreccio mafia e politica, di cui si parla da sempre, non è stato mai spezzato, non per incapacità operativa, ma per assenza di volontà risolutiva da parte dello Stato, che ha posto in essere azioni contrastanti più vigorose solo quando i mafiosi hanno alzato troppo il tiro. Per il resto purtroppo finanche Mussolini dovette arrendersi, dopo aver inviato in Sicilia il prefetto Cesare Mori, si fronte alle pressioni dei gerarchi fascisti isolani, applicando al suo irriducibile delegato il classico promoveatur ut amoveatur. Addirittura oggi è di stretta attualità una presunta trattativa tra lo Stato e gli apparati criminali, di cui lasciamo a pochi coraggiosi uomini della magistratura e delle forze dell’ordine l’accertamento. In base all’esperienza maturata nell’espressione di contrasto estrinsecata concettualmente da sempre da parte del movimento che presiedo, abbiamo preso atto che, purtroppo, intorno alla Mafia ruotano interessi molto grossi, e non facciamo fatica ad affermare che questi la rendono inesorabilmente l’altra faccia del potere, un efficace scettro di controllo agitato spregiudicatamente dalle classi dominanti. Di mafia si è sempre nutrita la politica siciliana e non solo, intrecciando le istituzioni in un viluppo che oggi è difficile dipanare, a cui non sono stati mai stati estranei la Chiesa e il clero, le banche e i grandi apparati economico – finanziari, e spesso anche giornali e giornalisti. I pochi uomini, ligi servitori dello Stato, che hanno deciso di contrastarla, in un patto legalitario di forte convinzione, sono stati subito invisi al Potere e spesso hanno pagato il prezzo più alto del bene supremo della vita, alcuni con i nomi scolpiti nel marmo dell’ufficialità e altri purtroppo, spesso dimenticati dal grande circo mediatico. Se ricordiamo gli immensi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, non possiamo dimenticare quel Boris Giuliano, che con il suo intuito investigativo e grazie all’innovativa applicazione delle nuove tecnologie, riuscì a dare una svolta riuscendo a cacciare nel passato i cosiddetti processi indiziari, che nella maggior parte si risolvevano con valanghe di assoluzioni o pene lievi, aprendo la strada ai processi in cui la piattaforma probatoria aveva uno spessore corposo. Non sarà mai troppo tardi quando si deciderà di inabissare il fenomeno mafia, ma per ottenere un risultato del genere sarà necessario che si diffonda in modo determinato una cultura della legalità a prova di permeabilizzazioni fuorvianti di cellule deviate, da cui purtroppo siamo molto lontani, che porti ad evitare di far riparare sotto l’ombrello politico chi si sporca con i traffici illeciti”.

Tra i presenti in sala ad assistere all’interessantissimo meeting è d’uopo citare l’on. Francesco Giro, ex sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, il senatore Massimo Palombi, l’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, l’on. Antonio Paris, il vice procuratore generale della Repubblica Antonio Marini, la scrittrice e psicologa Irene Bozzi, ex moglie di Roberto Vecchioni, la marchesa Dani del Secco d’Aragona, l’incantevole inviata della “Vita in diretta” Camilla Nata, la seducente Janet de Nardis, il maestro Vince Tempera, l’editore Giò Di Giorgio, il principe Guglielmo Giovannelli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, Natalino Candido, Paola Pisani e Lilian Ramos.

 

 

 

 

 

 

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