Il presidente dell’Italia dei Diritti ha partecipato a Roma alla prima dello spettacolo “Gente di facili costumi”, portato in scena da Luciana Frazzetto e Geppi Di Stasio
Roma - Non si ferma la campagna di sostegno avviata dal movimento politico Italia dei Diritti e dal suo presidente Antonello De Pierro a favore della cultura e, in particolare del teatro.
E come già fatto in altre occasioni, l’altra sera De Pierro ha partecipato, presso l’Anfiteatro della Quercia del Tasso a Roma, alla prima dello spettacolo in omaggio a Nino Manfredi, portato in scena dai bravissimi Luciana Frazzetto e Geppi Di Stasio, dal titolo “Gente di facili costumi”. Una commedia scritta a quattro mani dal compianto artista ciociaro, di cui ricorre quest’anno il decennale della morte, e da Nino Marino, presente alla serata inaugurale, che rispecchia fedelmente quella capacità di giungere alle corde emozionali del pubblico con semplicità e genuinità creativa, che ha caratterizzato la sua lunga e intensa carriera.
Una rappresentazione di grande qualità, impreziosita dall’esibizione in apertura dei giovani musicisti dell’Associazione Sei Corde, diretta dal maestro Fabio Saveri, che si sono cimentati in una suggestiva riproposizione di “Roma nun fa’ la stupida stasera”, resa ancora più travolgente dalla magistrale interpretazione di Rossana Ferri. Ad applaudire in prima fila c’era Erminia Manfredi, che ha apprezzato notevolmente l’impeccabile professionalità dei due attori sul palco, diretti da Massimo Milazzo, estrinsecata nella pièce che più rappresenta l’espressione del genio artistico di suo marito.
“Uno spettacolo eccezionale curato nei minimi particolari - ha dichiarato De Pierro - reso perfetto dal talento di Luciana e Geppi. E’ importante tenere alta l’attenzione su quello che è il nostro patrimonio artistico, che certa politica tende a relegare ai margini, probabilmente non essendo in grado di coglierne appieno la sua importanza. I tagli dei fondi in settori come la cultura, al pari della sanità e altri comparti cruciali del nostro parenchima sociale, sono un imperdonabile omicidio-suicidio. Non possiamo accettare passivamente comportamenti messi in atto da persone incompetenti che tendono a far sprofondare nell’oblìo il fatto che l’Italia non è stata mai avara di talenti e c’è un esercito di bravi artisti che ha bisogno di esprimersi e che forse incute timore, tenendo conto della visione borbonica di alcuni politici di fronte ai fermenti culturali, paura forse di scalfire quelle certezze che permettono loro di tenere ben salde le terga agli scranni del potere. E non venissero a raccontarci l’abusata favoletta della crisi. L’alibi ormai non regge più. Se mancano i fondi è perché c’è un manipolo di politicanti, di burocrati di stato e di dipendenti pubblici, che hanno depredato le casse dei corpi collettivi, elevando a sistema una sorta di crimine istituzionalizzato basato sulla corruzione, sul conflitto di interessi, in nome di quegli interessi personali sul cui altare hanno sacrificato il bene della collettività. E questo è avvenuto, e purtroppo avviene ancora, nonostante gli sforzi di gran parte della magistratura, perché spesso, al di là delle responsabilità penali, la statura morale di alcuni ributtanti individui è completamente inadeguata ai posti di potere occupati. Una vergogna che prima o poi dovrà essere almeno ridimensionata, altrimenti saremo destinati a giungere presto a un punto di non ritorno”.
A godere della performance scenica dei protagonisti, nell’incantevole cornice offerta dal Gianicolo, c’erano, tra gli altri, Adriana Russo, Alex Partexano, Emanuele Vezzoli (che hanno lavorato con l’indimenticabile Manfredi), Gigi Miseferi, Maria Monsè, Iolanda Gurreri, Anthony Peth, Giuseppe Grifeo Di Partanna, Leonardo Madier, Angelo Ciccio Nizzo, Alexandra Filotei, Daniela Martani, Salvatore Scirè, Francesco Felicissimo, Andrea Pintucci, Liana Amicone con il marito Idrissi Abdallah, Andrea Quintili, Mara Keplero, Enzo Ferreri, Marcella Pretolani, Adriano Di Benedetto, Giò Di Giorgio, Emilio Sturla Furnò, Gipo Ciccone.