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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Sventata frode all’Erario per 20 milioni di euro a Pisa, la Attanasio commenta

La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “E’ giusto che i responsabili paghino”

 

 

“Auspico che si arrivi al più presto possibile a capo della faccenda con la speranza che non si tratti dell’ennesima storia italiana senza fine”. E’ la prima reazione di Sara Attanasio, responsabile per la provincia di Pisa dell’Italia dei Diritti, alla notizia della scoperta da parte della Procura di Livorno di una frode ai danni dell'Erario, che per anni ha consentito ai soggetti coinvolti di usufruire di indebiti rimborsi Irpef ed Iva per circa 20 milioni di euro. Le indagini erano state avviate nel 2006 dall'Agenzia delle Entrate della Toscana che aveva rilevato come numerose dichiarazioni dei redditi ed Iva con particolari anomalie fossero tutte riferibili ad alcuni ben precisi intermediari per la trasmissione telematica delle stesse e ad alcuni soggetti, persone fisiche o giuridiche, tutti residenti a Pisa e Livorno. “Voglio lanciare un messaggio di speranza - afferma l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - augurandomi che i responsabili della frode siano celermente individuati e puniti. Il concetto che essere onesti non conviene - ammonisce la Attanasio - non deve più passare”.

Il Comune di Roma affitta le sale municipali ai partiti politici, Soldà commenta

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “L’iniziativa dovrebbe essere estesa a tutte le realtà associative, tutto l’anno”

 

 “Fa bene il Comune a mettere a disposizione delle forze politiche, giustamente a pagamento, la Sala del Carroccio e la Sala della Protomoteca per le manifestazioni elettorali”. E’ il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, all’iniziativa messa in campo dal Campidoglio per far fronte alle tante spese che gravano sull’amministrazione pubblica nel periodo elettorale. “Come Italia dei Diritti - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – per una volta non possiamo che essere d’accordo con questa amministrazione comunale, anzi vorremmo che la possibilità di utilizzare delle strutture così prestigiose sia offerta a tutti. Allora perché non estenderla anche al mondo associativo, a cui nel corso dell’anno ritornerebbe utile?”. Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti interviene anche sui nuovi spazi per le affissioni allestiti dal Comune. “Va bene l’aumento della superficie espositiva legale, ma non dimentichiamoci di potenziare i controlli e inasprire le sanzioni nei confronti di chi viola la legge”.

Bullismo tra alunni a Giulianova, Soldà invita al dialogo

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Una maggiore dialettica tra istituzioni e famiglie è fondamentale per bloccare sul nascere tali fenomeni”

Roma – “L’inserimento scolastico non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli centri può risultare spesso problematico”. Questo ha affermato il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà commentando una recente notizia riguardante un episodio di bullismo avvenuto nella scuola media di Giulianova, in provincia di Teramo. Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri, uno studente di 13 anni dopo una discussione, ha minacciato con un taglierino un suo compagno di 11. Le forze dell’ordine hanno subito allertato il Tribunale dei minori e inviato la segnalazione ai servizi sociali della Asl di competenza. “Fondamentale in questi casi è il dialogo che si deve creare tra le istituzioni e le famiglie dei ragazzi – continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –. Dobbiamo indagare a fondo su problemi del genere per avere una risposta adeguata in grado di bloccare fenomeni delinquenziali che potrebbero degenerare. Sono convinto – conclude Soldà – che un maggior stato di allerta anche tra i banchi di scuola non può che fare bene”.

Poche donne nelle istituzioni siciliane, l’analisi della Lusi

La responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti: “Alle donne ai vertici si richiedono impegno e capacità, per gli uomini la professionalità è un optional”

 

 

“Il dato che è emerso dalla ricerca del Pd riguardo alla regione Sicilia non fa altro che riflettere una situazione nazionale che mette l’Italia agli ultimi posti tra i paesi democratici come capacità di coinvolgimento delle donne nelle istituzioni”. Queste le prime amare parole della responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti Patrizia Lusi all’indomani della diffusione dei dati di una ricerca del Partito Democratico sulla scarsa presenza delle donne nelle istituzioni siciliane, percentuale che aggrava la già bassa rappresentanza a livello nazionale. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “In particolare, alle poche donne presenti nei vertici di partito o nei posti chiave delle amministrazioni pubbliche e degli enti privati, vengono richiesti capacità, impegno, preparazione e competenza mentre  agli uomini che occupano le medesime posizioni non è imposto alcun tipo di professionalità specifica”. Polemizzando contro il disinteresse della politica verso le delicate tematiche legate al sostegno delle esigenze familiari, la Lusi conclude con una stoccata proprio verso coloro che di questi problemi dovrebbero occuparsi: “La difficoltà delle donne di entrare in politica dipende anche da politiche sociali e della famiglia insufficienti sia a livello nazionale ma soprattutto a livello di enti locali. La scarsità di asili nido comunali o aziendali, ad esempio, determina la fuoriuscita dal mondo del lavoro di una grossa percentuale di donne dopo la nascita del primo figlio”.

 

 

 

 

A Genova taglio dei corsi serali, la Martino alza la voce

La responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “Un ulteriore colpo non solo alla scuola pubblica, ma anche al principio di mobilità sociale”


Roma – Gli oltre quattromila genovesi che ogni sera tornano sui banchi di scuola per recuperare gli anni persi e ottenere il diploma potrebbero presto vedere eliminati molti dei corsi serali che si tengono in oltre dieci scuole del capoluogo ligure. A causa dei colpi di scure della Finanziaria, infatti, questi verranno limitati a tre poli da mille studenti ciascuno : il Rosselli per il ponente, la scuola media Lomellini per il centro, e un istituto a Lavagna.

 

La notizia ha suscitato l’immediata reazione di Annalisa Martino, responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti, che individua nei tagli ai C.T.P. una minaccia per la realizzazione di una mobilità sociale adeguata: “Questa politica – spiega la Martino – sembra voler decimare il sistema scolastico pubblico per favorire quello privato, ma il risultato è ancor più grave se si considera che eliminando ulteriori risorse alla scuola pubblica si manterrà una divisione netta tra lavoratori destinati a fare i dirigenti e altri relegati a posti subalterni. Questi corsi mirano all’emancipazione sociale delle persone che li frequentano. Il loro ridimensionamento, dunque, è un ulteriore colpo non solo alla scuola pubblica, ma anche a quella possibilità di spostarsi da una classe sociale all’altra che dovrebbe essere elemento fondante di uno Stato libero e liberista. Infine – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – viene minato anche il processo d’integrazione, dacché i C.T.P. sono molto frequentati da stranieri che utilizzano queste occasioni per apprendere meglio la lingua italiana e inserirsi adeguatamente nel nostro contesto sociale”.

Impennata di cassaintegrati e licenziamenti in Lombardia, l’allarme di Criseo

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Si pensa solo alle leggi per le liste elettorali trascurando le vere emergenza del Paese”

 

 

“La recessione non si arresta e si fanno i decreti per le liste elettorali. Mentre la crisi avanza e la fine, secondo recenti dichiarazioni sindacali, proseguirà fino al prossimo anno ci si arroventa la mente a risolvere altre emergenze di tipo elettoralistico”. Questo il primo amaro commento del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti Giuseppe Criseo alla scioccante notizia dell’impennata di ricorsi alla cassa integrazione e ai licenziamenti a Milano e nel resto della Lombardia che nei primi due mesi del 2010 la relegano ad una delle regioni più disastrate del resto del Paese. Spiega con parole dense di preoccupazione l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L'aumento della cassa integrazione nella nostra regione rispetto al 2009 è arrivato a un dato tremendo: più 241 solo per l'industria. Dalla cassa ordinaria si passa a quella straordinaria e poi alla mobilità, questa è la vera emergenza del Paese. Non basta  però pensare solo alla parte economica che tra l'altro è insufficiente  e non copre tutti i cittadini in difficoltà: occorre provvedere a riconvertire interi settori lavorativi investendo ad esempio sulle energie rinnovabili ma anche sul riciclo dei rifiuti che possono diventare una buona occasione di guadagno. Ci uniamo anche noi – conclude Criseo - all'appello del presidente delle piccole e medie imprese di Confapi Paolo Galassi perché se continuano a retrocedere le aziende di minori dimensioni che costituiscono l'ossatura del Paese, non ci saranno più vie d'uscita”.

Successo dell’Italia dei Diritti a Parma, Leporati soddisfatto

Il viceresponsabile provinciale dell’Italia dei Diritti plaude alla costruzione di un parcheggio multipiano antistante l’ospedale Maggiore: “La nostra battaglia ha portato a dei risultati”


Parma – Dopo la denuncia dell’Italia dei Diritti circa l’insufficienza di posti auto nell’area antistante l’ospedale Maggiore di Parma, il viceresponsabile provinciale Paolo Leporati commenta con orgoglio il successo ottenuto dal movimento nazionale presieduto da Antonello De Pierro nella lotta per la costruzione di un parcheggio multipiano: “L’amministrazione comunale – spiega Leporati –, nel consiglio tenutosi il 1° marzo, ha dato ragione all’Italia dei Diritti. Avevamo già denunciato l’insufficienza di aree di sosta per operatori e visitatori del comparto sanitario, e abbiamo riscontrato che la proposta da noi avanzata in merito alla costruzione di un parcheggio a piani è stata recepita dall’assessore ai lavori pubblici Aiello, in luogo del progetto che voleva una struttura di sosta sotterranea in viale Osacca”.

Il responsabile per la Provincia di Parma dell’Italia dei Diritti non è però soddisfatto a pieno della politica del sindaco in tema di viabilità e già dalla prossima settimana annuncia una nuova raccolta firme in opposizione alla costruzione di una rotatoria nell’area antistante l’ingresso dell’ospedale Maggiore: “Il quartiere  Pablo – spiega Leporati – ha subìto politiche negative in materia di cementificazione del territorio, con conseguente riduzione di spazi pubblici e linee di servizio. Viale Osacca, da strada di quartiere, per volontà di Vignali si è trasformata in by-pass per il traffico veicolare che deve attraversare la città da nord a sud. Con il senso unico in viale Pasini e senza aver creato il sottopasso in piazzale Santa Croce, viale Osacca deve assorbire una mole di traffico sostenutissimo. E’ quindi intollerabile che per realizzare una circolare a pochi metri dagli uffici di direzione del Maggiore venga abbattuta la storica cinta, con relativo aggravio dell’inquinamento nell’area dell’ospedale. Saremmo più favorevoli all’idea di un viale e un controviale con pista ciclabile sullo stile di quelli che abbiamo già a Parma – conclude Leporati –, ma non si è ancora capito bene perché questo progetto non si debba perseguire”.

Detenuto si suicida a Padova, l’opinione di Girlando

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “È necessario un nuovo programma per il ripristino dello Stato di diritto nelle carceri”

Roma – “Questi tragici eventi evidenziano come oramai sia necessario un nuovo programma di ripristino dello Stato di diritto nelle carceri italiane”. Questo il commento del responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti Giuliano Girlando alla notizia dell’ennesimo suicidio avvenuto in questi giorni nella casa circondariale di Padova. Il detenuto in questione, 35 anni, salernitano, condannato per omicidio volontario, era caduto in depressione dopo alcuni lutti in famiglia, e in quest’ultimo periodo dopo ripetuti scioperi della fame si era lamentato più volte della scarsa attenzione alle sue problematiche da parte degli operatori penitenziari.

“Le condizione delle carceri italiane peggiorano di anno in anno – afferma l’esponente guidato da Antonello De Pierro –. Il sovraffollamento e la mancanza di tutela dei diritti dei carcerati rendono necessaria un’attività di maggior controllo e ausilio all’interno degli istituti di pena. Questo sarà possibile solo attraverso un impegno serio e costante della nostra amministrazione. Strutture efficienti in grado di accogliere adeguatamente i detenuti – conclude Girlando – non indicano altro che il grado di civiltà di un Paese”.


Decreto Legge salva Pdl, l’attacco furioso di De Pierro

 

Decreto Legge salva Pdl, l’attacco furioso di De Pierro

 

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “E’ un attacco senza precedenti alla democrazia Ancora non si era giunti a tanto”

 

Oggi pomeriggio a Roma, nella piazza antistante il Pantheon, si è tenuta la manifestazione di protesta contro l’approvazione del decreto legge che permetterà al Pdl di sanare la situazione della sua lista candidata alle Elezioni Regionali in Lazio e Lombardia. Convocati dal popolo viola, gran parte dei partiti e dei movimenti appartenenti all’area di centrosinistra hanno occupato la famosa piazza capitolina fino al tardo pomeriggio. Ha partecipato all’evento anche l’Italia dei Diritti con il suo presidente Antonello De Pierro, il vicepresidente Roberto Soldà, il responsabile per la Giustizia Giuliano Girlando, con numerosi sostenitori e simpatizzanti.

“Oggi si è consumata l’ennesima pagina triste e direi sconcertante nella gestione politica dell’attuale esecutivo”. È quanto ha dichiarato il presidente De Pierro che ha poi continuato: “Un attentato  senza precedenti allo stato di diritto che di fatto da oggi non esiste più. A tanto ancora non si era arrivati. L’arroganza e il senso di onnipotenza che i signori del governo Berlusconi hanno mostrato nel frangente è altamente preoccupante per le fondamenta stesse della nostra democrazia, sancita dalla Carta costituzionale. Un messaggio gravissimo e pericolosissimo che autorizza chi lo riceve a non rispettare le regole che invece andrebbero rispettate da tutti. Il fatto che in Italia ormai vigesse una deregulation totale l’avevamo intuito, ma ora questo concetto si è materializzato in una granitica, quanto assurda, certezza.” Ha incalzato il leader del movimento: “Un atto degno del più bieco fascismo, che quando si tratta di risolvere un proprio problema se ne frega dei principi democratici e del rispetto per gli altri. Noi dell’Italia dei Diritti non staremo di certo a guardare, ma ingaggeremo, mi auguro insieme ad alcune forze politiche, tutte le battaglie possibili nei limiti della lotta democratica, che purtroppo devo ammettere che per quanto impegnata e sentita indubbiamente è più debole di fronte all’assalto dirompente di siffatte svolte arroganti e autoritarie. Un precedente che addirittura ha superato i provvedimenti dittatoriali del regime del ventennio: Mussolini aveva cambiato la legge elettorale prima a suo uso e consumo, Berlusconi è intervenuto con un decreto per sanare un clamoroso pasticcio creato dal suo partito”. Ha continuato poi De Pierro: “È incredibile come nessuno si sia almeno degnato di chiedere scusa agli italiani per un errore tutto interno al Pdl. Il provvedimento è stato varato solo per mettere le loro liste nel Lazio e in Lombardia, mi chiedo perché non si è intervenuti allora per tutte le altre liste che sono rimaste escluse in altre regioni? È lapalissiano che con questo esecutivo la legge garantisce solo chi vive sotto l’egida del potere. Da oggi invitiamo il governo a intervenire anche per i cittadini che quotidianamente lottano, spesso da soli, contro soprusi e farraginose trafile burocratiche. Chiediamo poi di emettere – ha concluso ironizzando - un decreto per i giovani disoccupati che consegnano oltre il termine previsto la domanda di partecipazione ai concorsi, chiediamo di intervenire per decreto per tutte quelle persone spesso anziane o portatrici di handicap che per un ritardo, o a volte solo perché alcuni impiegati decidono di anticipare la chiusura, non riescono a pagare in tempo un bollettino postale. Dulcis in fundo vorrei dire alla Polverini, che ha dichiarato di volere introdurre nel suo programma elettorale il concetto di democrazia, che ci dispiace che questa parola l’abbia scoperta solo adesso e non ci abbia pensato prima, anche se sono certo che del vero significato non ne sia a conoscenza.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Clandestina rischia morte dopo aborto, lo sdegno di Lo Verde

Il viceresponsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti: “Questa caccia alle streghe contro gli immigrati non fa altro che alimentare paure tra chi ha più bisogno di aiuto”

Roma – “Episodi come questo sono solo la punta dell’iceberg di una caccia alle streghe contro la clandestinità che alimenta paure a 360 gradi”. Con queste parole il viceresponsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti Antonino Lo Verde commenta la notizia che vede coinvolta una ragazza africana di ventidue anni salvata per miracolo presso l’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone dopo essersi procurata un aborto. La donna si rifiutava di rivolgersi al personale medico specializzato in quanto sprovvista di documenti in regola per soggiornare in Italia e, terrorizzata all’idea di essere rimpatriata, ha rischiato di perdere la vita. A salvarla un medico straniero che l’ha convinta a raggiungere l’ospedale per ricevere le cure necessarie. “A Milano le forze dell’ordine si sono organizzate per effettuare maggiori controlli nei confronti degli stranieri irregolari. Questo di fatto ha creato un mondo ancor più sommerso di quello esistente un anno fa. Gli immigrati – continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – non sono certo diminuiti e ragazzine rischiano la vita perché terrorizzate all’idea di essere condotte con forza alla frontiera. Mi rattrista il fatto che la collettività non tenga conto dei problemi che accomunano la maggior parte degli extracomunitari. Sempre più spesso la solidarietà si ravvisa solo nelle singole persone, nei medici di turno, nei poliziotti più comprensivi. Questo – conclude Lo Verde – dovrebbe farci riflettere”.

Corruzione vigili urbani capitolini, De Pierro si incatena davanti al Messaggero

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Non accettiamo il silenzio istituzionale e continuiamo con le nostre azioni estreme”


Roma – Continua la battaglia dell’Italia dei Diritti contro il silenzio, con cui ha risposto il sindaco Gianni Alemanno alla proposta del leader del movimento, Antonello De Pierro, a favorire la rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali romani, per assicurare la massima trasparenza e legalità nello svolgimento delle funzioni pubbliche. Il presidente, che oggi si è incatenato dinanzi alla sede del Messaggero, ha dichiarato: “Chiedo una tavola rotonda sul tema del trasferimento dei vigili, per evitare i continui tentativi di corruzione e concussione che ledono l’art. 97 della Costituzione Italiana secondo cui si garantisce l’imparzialità e la trasparenza nell’espletamento della funzione amministrativa. Nell’attesa di una decisione manifesta e tangibile, vogliamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica un problema da non sottovalutare”. Nonostante gli innumerevoli incatenamenti passati e la raccolta di 30.000 firme oltre alla costituzione di un gruppo di circa 4.000 persone sul social network Facebook a sostegno della lotta, il problema non è stato risolto. De Pierro ha continuato: “Continueremo le proteste estreme intraprese fino a quando il Sindaco risolva innanzitutto la questione con l’assessore al Personale Enrico Cavallari a cui aveva demandato la risoluzione del problema, il quale finora ha fatto orecchie da mercante. Se Alemanno pensa che ci fermeremo ha fatto male i suoi calcoli. Per quanto ci riguarda è l’unico modo per arginare tale odioso fenomeno, che non solo lede i diritti dei cittadini, ma inficia altresì l’immagine dell’intero apparato degli uffici comunali e quindi se egli tiene davvero alla legalità, al di là dei meri proclami elettoralistici, non potrà esimersi dall’accettare di discutere le nostre proposte”.

 

Ufficio Stampa Italia dei Diritti

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