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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Ancora emergenza rifiuti a Napoli, il punto di Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti commenta l’effettiva mancata risoluzione del disagio sociale

 

Napoli, 17 marzo 2010 – “L’emergenza mai risolta e mai effettivamente monitorata nei suoi risvolti più imbarazzanti continua a palesarsi a discapito degli impotenti cittadini”. Usa queste parole il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti Angelo Di Mauro per commentare il ritorno dei cumuli di spazzatura e dei cassonetti in fiamme nel pieno centro di Napoli. “Nei mesi scorsi sono stati sapientemente allontanati i rifiuti dalle telecamere – incalza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – ma oggi, come era prevedibile senza la realizzazione di siti adatti e senza un concreto accordo tecnico e politico, assistiamo al loro maleodorante ritorno. Il risultato di questa imbarazzante negligenza – conclude Di Mauro – è l’ennesimo colpo inferto alla fiducia della popolazione, ancora una volta colpita dalla cattiva politica e ingannata dall’ipocrisia della propaganda”.

In Lombardia la«Quinta Mafia» italiana, l’analisi di Criseo

 


 

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: ”Risultato della mancanza di legalità”

 

 

 

Milano, 17 marzo 2010 – “In un paese che ha in Parlamento decine di condannati non credo sia possibile meravigliarsi”. Con queste amare parole Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, commenta le dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sull’infiltrazione mafiosa nella regione settentrionale. Secondo il fondatore di Libera, seppur lontana geograficamente dalle terre ove tradizionalmente impera il sistema malavitoso, è vittima degli interessi delle cosche tanto da risultare al quinto posto per il numero di beni confiscati dalla giustizia. “Le organizzazioni criminali trovano terreno fertile per i loro interessi – incalza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – a causa di una banda di politicanti impegnati a eludere e mutare le leggi quali fossero ostacoli per il popolo. La modifica della norma sugli scrutatori, uno dei tanti esempi di lottizzazione, getta un’ombra persino sulla democratica scelta degli elettori nella scelta dei loro rappresentanti”, conclude Criseo.

 

Strumenti di tortura made in Italy, lo sdegno di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Una vergognosa offerta che risponde ad una squallida domanda“

 

Roma, 17 Marzo 2010 – “Una notizia questa che evoca abitudini medievali, estranee a una società del 2010”. Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà, con queste parole commenta sdegnato il rapporto diffuso da Amnesty International su un fiorente commercio di articoli per la tortura che coinvolgerebbe anche aziende sul territorio nazionale. Il fascicolo dell’organizzazione non governativa, in dirittura d’arrivo alla sottocommissione per i diritti dell’uomo del Parlamento Europeo, denuncia i profitti che alcune imprese italiane otterrebbero dalla vendita all’estero di strumenti per gli interrogatori sotto tortura. Blocca-caviglie, manette, batterie per somministrare scariche elettriche, vengono commercializzati in paesi dove gli interrogatori vengono condotti con metodi brutali, in violazione di qualsiasi convenzione sui diritti dell’uomo. Una tratta diventata illecita, dopo l’approvazione del regolamento comunitario che bandisce il commercio di merci utilizzate per la pena di morte e la tortura.

“Ora il «Made in Italy» diventa leader anche nel settore del sadismo – incalza sarcastico l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, palesandosi quale vergognosa offerta di una squallida domanda. Auspico che al più presto la comunità internazionale intervenga – conclude Soldà -, affinché venga posto un argine ai sotterfugi giuridici che permettono una lucrosa sospensione della morale capitalista”.

 

 

 

Arrestato per stupro il guru di Re Maya, il commento di Soldà


Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Un plauso alle forze dell’ordine”

 

Roma, 17 marzo 2010 - “Faccio un doveroso plauso alle forze dell’ordine”. Così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, commenta l’arresto di Danilo Speranza, leader della setta Re Maya, per violenza sessuale, truffa aggravata, induzione a pericolo immaginario, false dichiarazioni all'autorità giudiziaria. Secondo l’accusa, infatti, il sedicente guru, sfruttando la sua capacità di persuasione e le eventuali difficoltà economiche o morali dei suoi adepti, avrebbe abusato sessualmente di bambini intorno ai 10-12 anni e intascato migliaia di euro dai suoi assistiti per le sue prestazioni curative.

“Con amarezza apprendo che non c’è limite alla meschinità umana - aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –  ma con altrettanta soddisfazione gioisco per il ritorno alla libertà di tutte le famiglie rovinate da questo folle”.

Nuovo incatenamento di De Pierro all’Agi contro corruzione vigili a Roma

 

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “In assenza di risposte certe da parte del sindaco Alemanno continuo la battaglia in difesa di cittadini e lavoratori onesti”

 

Proseguono le azioni di dissenso del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro per richiamare l’attenzione di istituzioni e opinione pubblica sulla questione della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali di Roma al fine di evitare episodi di corruzione e favoritismi. Dopo i clamorosi incatenamenti in vari luoghi simbolo della Capitale quali ad esempio il Campidoglio, davanti alle sedi de ‘Il Messaggero’ e de ‘La Repubblica’,  il leader del movimento nazionale si è incatenato dinanzi alla sede dell’AGI – Agenzia Giornalistica Italia -  con l’intento di porre sotto i riflettori l’importanza della protesta e soprattutto del silenzio del sindaco Alemanno. “Noi non ci fermeremo con la nostra iniziativa – chiosa De Pierro - per noi questa è l’unica via possibile per chiedere che sia garantita trasparenza e imparzialità da parte dei vigili urbani e degli impiegati degli uffici tecnici comunali spesso esposti a tentazioni di  facili accordi sul territorio che li portano ad avere comportamenti scorretti quali  omissioni e illeciti di vario tipo. Anche se i dipendenti corrotti sono fortunatamente in minoranza rispetto alla maggior parte di coloro che svolgono correttamente il proprio lavoro, puntiamo a salvaguardare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge  e soprattutto miriamo a tutelare l’immagine stessa del corpo dei vigili urbani e dell’intero apparato dell’amministrazione comunale. Chiediamo – conclude  risolutamente De Pierro - il trasferimento dei vigili da un municipio all’altro ogni tre anni perché siamo fermamente convinti che contribuirà a ridurre in maniera consistente le possibilità di commettere tali reati. In attesa di risposte certe da parte del sindaco Alemanno continuerò la serie d’incatenamenti per protestare contro la scarsa attenzione verso un fenomeno che danneggia cittadini e lavoratori onesti”. 

Fluminimaggiore contro incremento costo dell’acqua, Carta interviene


Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti solidale con la cittadinanza insorta

 

Cagliari, 17 marzo 2010 – “E’ una vergogna. Solidarietà totale va agli abitanti come a tutti i cittadini che ogni giorno vedono l’allontanamento di quelle risorse primarie che, in quanto tali, dovrebbero ottenere gratuitamente e senza rischi alcuni”. Queste le parole usate da Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, per commentare la protesta della popolazione di Fluminimaggiore, comune di tremila anime della provincia di Carbonia-Iglesias, contro il passaggio della gestione dell’acquedotto alla società Abbanoa, e il relativo ed esponenziale incremento della tariffa per l’utenza idrica.

“Al di là della regolarità legale o morale del passaggio di gestione, cosa che potrebbe dar adito a molteplici opinioni - aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, non bisogna dimenticare che se il costo del metro cubo d’acqua passasse da quindici centesimi a un euro e settanta  senza nessun servizio aggiuntivo o vantaggio che lo giustifichi, si concretizzerebbe un sopruso finanziario senza precedenti. Condivido a pieno la “resistenza” pacifica ma decisa, sperando che tali forme di opposizione rappresentino un esempio e aprano gli occhi a tutte le frange di popolo che per rassegnazione o poca fiducia rimangono silenti ad osservare e a subire. Mi auguro, infine - conclude Carta -, che il signor Ugo Cappellacci, magari illuminato da qualche divino intervento, si accorga finalmente di essere da circa un anno governatore dei sardi, ruolo che lo obbliga non solo a impegnarsi per la soluzione dei problemi della nostra regione, ma soprattutto a non esserne causa con comportamenti permissivi, spesso e volentieri conniventi”.

 

 


Ncc contro decreto pro-tassisti, l’opinione di Soldà

Ncc contro decreto pro-tassisti, l’opinione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Dobbiamo dare la possibilità ai noleggiatori di poter lavorare”

Roma – “Sono anni che assistiamo alla diatriba tra tassisti e noleggiatori con conducente: qualcuno provvederà prima o poi a garantire i diritti di tali lavoratori?”. Con queste parole il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà commenta la notizia della protesta promossa oggi a Roma ad opera degli autisti con licenza. I cosiddetti Ncc (noleggio con conducente) hanno infatti bloccato il traffico sulla strada Roma-Fiumicino intenzionati a marciare sino alle vie del centro. Lo scopo della manifestazione è opporsi al decreto che da aprile vieterà loro di sostare nei parcheggi adibiti ai taxi, comportando maggiori difficoltà per i possessori di licenze rilasciate dai comuni fuori Roma costretti a fare lunghe pause di servizio per raggiungere le autorimesse di base. “Dobbiamo creare le condizioni necessarie affinché questi lavoratori possano espletare adeguatamente il loro servizio. La soluzione più plausibile – sostiene l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro – sarebbe quella di garantire parcheggi agli Ncc senza intaccare quelli adibiti ai tassisti. Sono solidale con le richieste dei manifestanti e spero – conclude Soldà – che i nostri governanti si sforzino nel prendere provvedimenti più validi di quelli sinora proposti”.

Corruzione vigili urbani a Roma, De Pierro si incatena davanti agli studi di Sky

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Inaccettabile il perdurante silenzio della giunta Alemanno“

 

Roma, 17 Marzo 2010 – Prosegue la serie annunciata di incatenamenti da parte del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro. Dopo le sedi istituzionali del Campidoglio e della Regione Lazio e quelle di alcune testate giornalistiche nazionali come “La Repubblica” e “Il Messaggero”, questa mattina teatro dell’eclatante gesto di dissenso del leader del movimento sono stati gli studi televisivi di Sky. Motivo della protesta, la battaglia da mesi condotta dall’organizzazione extraparlamentare contro la corruzione dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici pubblici comunali, fenomeno per la cui risoluzione l’Italia dei Diritti chiede una rotazione triennale intermunicipale del personale di questi comparti lavorativi. Duro l’attacco del presidente Antonello De Pierro: “L’amministrazione capitolina continua a rimanere sorda alle nostre insistenti richieste. La nostra iniziativa, oltre che mirata a tutelare i diritti dei cittadini, vuole salvaguardare l’integrità del Corpo dei vigili urbani e più in generale della p.a. comunale, spesso oggetti di pesanti accuse quali corruzione e concussione, a causa di pochi elementi isolati”. Né l’intervento della vigilanza privata di Sky, che inspiegabilmente, travalicando i limiti di competenza, ha tentato di ostacolare la civile forma di protesta inscenata rigorosamente su suolo pubblico, accampando addirittura la giustificazione banale e inconsistente che fosse vietato scattare foto o fare riprese al marchio di fabbrica della televisione di Rupert Murdoch, ha impedito al numero uno dell’Italia dei Diritti di lanciare un ulteriore appello al sindaco Alemanno:”Forti delle oltre trentamila firme raccolte a sostegno della nostra battaglia, proseguiremo con gli incatenamenti a oltranza e se le nostre richieste continueranno a restare nel silenzio – conclude De Pierro – , come già ribadito più volte, riterremo i componenti della giunta politicamente responsabili”.

Truffa su ristrutturazione ospedale di Pescara, la Del Greco sdegnata

La responsabile per la provincia di Pescara  dell’Italia dei Diritti: “Ancora una volta l’Abruzzo è teatro di attività criminose ai danni dei cittadini”

L’Aquila – “La lunga serie di attività criminose che coinvolgono le città abruzzesi sembra non avere termine”. Questo è il primo commento che la responsabile per la provincia di Pescara dell’Italia dei Diritti Lea Del Greco ha espresso circa la notizia sui cinque arresti avvenuti a seguito delle indagini svolte sui lavori di ristrutturazione del reparto materno-infantile dell'ospedale Spirito Santo di Pescara. Con accuse che vanno dalla truffa alla corruzione aggravata ai danni dello Stato e al falso, risultano indagati tra gli altri, il direttore generale della Asl Claudio D'Amario, il funzionario della Asl e responsabile unico dei lavori Franco D'Intino e l’imprenditore foggiano Giulio Piancone. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro: “Nonostante i recenti scandali che hanno coinvolto la nostra regione e la promessa da parte delle amministrazioni di una maggiore attività di vigilanza, ancora una volta assistiamo a riprovevoli vicende che vedono coinvolti imprenditori e funzionari pubblici. Mi sconvolge che tali ‘signori’ non si creino alcuno scrupolo a speculare su drammi così rilevanti come quello del terremoto e della salute dei cittadini. Mi rimetto nelle mani della magistratura – conclude la Del Greco – nella speranza che le indagini in corso assicurino al più presto i colpevoli alla giustizia”.

 

A Trani il procuratore apre agli ispettori, l’auspicio di Girlando

A Trani il procuratore apre agli ispettori, l’auspicio di Girlando

 

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Spero non si ritorni ad un nuovo caso di interferenze come per l’inchiesta Why Not”

 

L’alta tensione tra il Csm e il Ministero della Giustizia scaturita dall’invio degli ispettori da parte del Guardasigilli presso la Procura di Trani, titolare dell’inchiesta sulle pressioni fatte dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sui vertici Rai per cancellare alcuni programmi, è smorzata dal Procuratore della Repubblica Carlo Maria Capristo. Il rappresentante della Procura, infatti, pone l’accento sul clima di collaborazione dei suoi uffici con i funzionari del ministero, pur sottolineando che tutti devono rispettare le regole.

In relazione a tale vicenda il responsabile dell’Italia dei Diritti per la Giustizia, Giuliano Girlando, si fa testimone della speranza che ”i magistrati e la Procura di Trani rimangano nella più totale tranquillità. Non ci deve essere interferenza alcuna da parte di organi e competenze dello Stato. Gli ispettori di solito – continua – sono inviati nelle procure quando ci sono delle situazioni insostenibili all’interno di queste. Stavolta, invece, dobbiamo vigilare questa condizione di conflitto d’interessi che coinvolge il Presidente del Consiglio sia come capo del governo che ha mandato gli ispettori sia come indagato nell’inchiesta odierna”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Auspico un continuo e approfondito controllo del Consiglio Superiore della Magistratura sulle competenze dell’ispezione che si sta svolgendo sul lavoro dei magistrati di Trani in questi giorni. Se l’opera di osservazione del Csm non avrà luogo, si potrebbe verificare nuovamente quello che è accaduto per l’inchiesta Why Not, ma spero che ciò non succeda”.

Stranieri blindati in via Padova a Milano, l’analisi di Ragone

Il viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti: “Controlli necessari nei palazzi-favelas, ma occorre punire anche chi si arricchisce con gli affitti”

Milano – “Non sono contrario ai controlli delle forze dell’ordine che avvengono nel tanto chiacchierato quartiere milanese, ma la responsabilità del degrado della zona è certo da attribuire a chi specula sugli esorbitanti affitti pagati dagli extracomunitari”. Con queste parole il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti commenta la notizia riguardante i continui blitz effettuati dalla polizia in via Padova. Dopo le ripetute risse, le manifestazioni e la rivolta di febbraio i residenti, per il novanta per cento stranieri, sembrano barricati nelle proprie case spaventati forse dai vicini o dalla paura di nuove visite degli agenti. “I giornali – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – parlano di monolocali in precarie condizioni strutturali e di igiene, abitati da numerosi immigrati costretti a pagare affitti da ottocento euro al mese. Chi commette reati e infrange la legge deve essere punito, ma questo dovrebbe valere anche per coloro che si arricchiscono ai danni di chi versa già in gravi condizioni.  Favorire l’integrazione e garantire maggior ausilio – conclude Ragone – mi sembrano atti dovuti per una società civile come la nostra”.

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