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Fa causa a tabaccaio che non giocò 6 da 37 milioni, il parere di Varanini

Il viceresponsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti: “Auspico che la magistratura dirima il caso nel migliore dei modi”


Roma – “Le scommesse sui giochi che sono monopolio di Stato necessitano di regole più severe. L’ente promotore dovrebbe prevedere anche un fondo garanzia nei casi in cui si verifichi un impedimento tecnico del sistema, e quindi teso a tutelare i consumatori”. Lo ha detto il viceresponsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti, Emiliano Varanini, a proposito della mancata vincita di 37 milioni di euro al Superenalotto, avvenuta a Venezia nel novembre del 2008, di cui è stato vittima un operaio, poiché il tabaccaio della ricevitoria non ha potuto vidimare la schedina a causa di un guasto tecnico della macchinetta obliteratrice. In questi giorni lo sfortunato giocatore ha citato per danni il gestore del bar, reo di un ‘contratto di mandato non rispettato’, depositando in tribunale l’atto introduttivo del giudizio, la cui prima udienza è già stata fissata per il prossimo 10 giugno.

 

Varanini si augura che “la vicenda sia sottoposta al vaglio della magistratura che dovrà giudicare le responsabilità del tabaccaio. Io – aggiunge poi l’esponente del movimento fondato e presieduto da Antonello De Pierro – prevedo una percentuale di colpe parziale, e non totale, a carico del gestore della ricevitoria, che avrebbe dovuto controllare l’efficienza dei macchinari a sua disposizione”.

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