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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Scontri ultras a Genova, l’analisi della Silipigni

La responsabile cittadina dell’Italia dei Diritti:“Lo stadio non deve diventare un luogo dove sfogarsi”

 

Genova –“Per poter ridurre la frequenza e la violenza di questi fenomeni ci vorrebbe un’attenzione maggiore nella fase di prevenzione”. E’ questo il commento della responsabile per Genova dell’Italia dei Diritti, Antonella Silipigni, alla notizia degli scontri tra ultras del Genoa e della Sampdoria accaduti prima del derby della Lanterna, ieri sera. Scontri che hanno causato il ferimento di quattro agenti delle forze dell’ordine presenti all’esterno dello stadio Luigi Ferraris per il servizio d’ordine. “Naturalmente anche il fatto che l’educazione allo sport è ben lontana dai parametri europei influisce sul fatto che tali episodi di violenza delinquenziale sono all’ordine del giorno quando ci sono partite di campionato o di coppa. Gli scontri tra gli ultras di opposte squadre di calcio - continua poi la Silipigni – sono interpretabili anche come sintomi di una società che vuole urlare la sua rabbia. Ma bisogna arginarli assolutamente”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Spero che la situazione negli stadi italiani migliori il prima possibile e che tali incidenti siano sempre meno frequenti e sempre meno violenti. Il modello inglese dovrebbe essere preso come punto di riferimento per il percorso da intraprendere verso la pacificazione delle tifoserie. Il calcio non deve essere più un pretesto per sfogare istinti repressi e insoddisfazioni”. 

 

 

 

 

 

Nel Lazio due morti bianche in pochi giorni, Celardo invita alla protesta

Il vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Bisogna che tutte le imprese rispettino le regole sulla sicurezza. Le infrazioni devono essere punite”

 

Roma – “I drammatici incidenti sul lavoro accaduti questi giorni ripropongono l’analisi di un punto cardine dell’intera normativa sulla prevenzione degli infortuni di questo paese bello e sfortunato: la mancanza di certezza della pena, ovvero il fondamento principe di ogni legge e di ogni norma”. E’ questo il commento del vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, Carmine Celardo, alla notizia della morte di un altro operaio a Pomezia presso l’Ecosistem spa, dopo il decesso dell’altro lavoratore presso la centrale elettrica di Civitavecchia avvenuto circa una settimana fa, è il secondo morto sul lavoro nel Lazio. “Se non vi è certezza della pena, tutte le leggi e le norme, repressive o preventive che siano, sono inutili ed inefficaci. Anzi sono dannose per il libero mercato perché – continua Celardo - di fatto condizionano e inquinano la libera concorrenza. Coloro che ignorano tutto o parte delle norme tecniche di prevenzione praticano prezzi molto più bassi, togliendo lavoro a chi invece si accolla oneri e costi per la
sicurezza che si riflettono poi sui prezzi finali.” Il vice responsabile per il Lazio per l’Italia dei Diritti chiama poi alla manifestazione: ”Giustizia per tutti i morti sul lavoro. Questo deve essere il grido di guerra per tutti coloro che hanno ancora a cuore questa Nazione, per
scendere in piazza contro chi propone leggi fratricide, come la
cancellazione dello Statuto dei Lavoratori ”.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”La sicurezza sul lavoro deve essere una delle priorità della nuova amministrazione della Regione Lazio, quindi deve stanziare le risorse e organizzare meglio gli ispettori. La regione deve capire che le morti bianche non sono un male necessario e che bisogna adoperarsi per far rispettare le regole sulla sicurezza.”

 

 

In Liguria arriva la pillola abortiva Ru486, il punto della Muratore

La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “La vita è un valore, ma prima di tutto si devono difendere i diritti delle donne”

 

 

Genova – “Pur essendo cattolica, al di là dei dogmi stabiliti dalla fede, se c’è una legge che sancisce il diritto dei cittadini questa va rispettata sopra ogni altra cosa. Non capisco le polemiche a riguardo, non posso dimenticare la condizione in cui erano costrette a versare migliaia di donne quando in Italia ancora non vigeva un’adeguata regolamentazione in materia. Se per il nostro paese l’aborto rappresenta un problema che va a toccare le coscienze, perché allora non si è riusciti a proporre una valida campagna sulla contraccezione? L’Olanda, dove si è provveduto a disciplinare la questione con particolare attenzione, incentivando l’uso dei metodi contraccettivi, oggi risulta essere lo stato europeo con il più basso tasso di aborti”.

 

Attraverso questa analisi Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, illustra il proprio punto di vista sull’avvio alla sperimentazione, a partire da maggio, della pillola abortiva Ru486 nel Levante, presso le strutture ospedaliere coperte dalla Asl 4.

Preoccupazioni sono sorte in merito all’elevato tasso di ginecologi obiettori presenti su questo territorio. Militanti di Forza Nuova hanno avviato manifestazioni di protesta contro l’uso del farmaco.

 

“Purtroppo l’Italia sotto l’aspetto della comunicazione si trova al pari dei paesi del terzo mondo. Chiedo a gran voce di incentivare l’uso dei metodi contraccettivi, il tutto inserito, naturalmente, in un contesto di consultori pubblici efficienti e che adempiano le loro funzioni in maniera capillare su tutto il territorio nazionale – sottolinea l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – Per quanto riguarda l’eventualità di possibili obiezioni di coscienza da parte dei ginecologi a somministrare il farmaco alle pazienti – conclude la Muratore – solo il tempo ci sarà dare delle risposte, e se saranno negative interverremo in prima linea per la difesa dei diritti delle donne”.

Nuovi arresti nel clan dei Casalesi, il punto di Soldà

Il vice presidente dell’Italia dei Diritti:“Il Governo deve assicurare alle forze dell’ordine le risorse necessarie per garantire lo svolgimento di tali operazioni ”

 

 

“La lotta contro le associazioni mafiose radicate sul nostro territorio è prioritaria per la tutela della legalità nazionale”. Così Roberto Soldà, vice presidente dell’Italia dei Diritti, commenta la maxi operazione dei carabinieri che ha portato all’arresto di diciotto persone legate al clan dei Casalesi che importavano, detenevano e spacciavano ingenti quantità di cocaina ed hashish sul litorale casertano  .

“Le nostre forze dell’ordine e gli inquirenti – continua Soldà - hanno svolto un lavoro eccellente, stringendo il cerchio attorno ad uno dei più numerosi clan malavitosi presente in Italia e dimostrando ancora una volta che lo Stato c’è ed impone il rispetto delle sue leggi. Il Governo deve assicurare ed incrementare continuamente le risorse e l’organico delle nostre forze di polizia - conclude il vice presidente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - così che possano svolgere a pieno il proprio lavoro ed assicurare la giustizia anche in quei territori che a tutt’oggi sono stretti nella morsa delle associazione mafiose.”.

 

In bilico il destino del faro dell’Asinara, intervento di Gandolfi

Il responsabile per la Sardegna  dell’Italia dei Diritti: “Pieno sostegno alle dichiarazioni dell'opposizione nel Consiglio Regionale sardo”

 

 

Cagliari  – “La giunta in carica dovrebbe immediatamente ribadire che tutte le proprietà dismesse dallo Stato, siano ora nella disponibilità della Regione e che possano essere trasferite agli enti locali. Auspico che venga quanto prima riconosciuta la proprietà regionale su numerose strutture e aree di pregio, il cui utilizzo non può certo essere pianificato e seguito da Roma, a causa dell’assenza di coordinamento e di logica con le scelte locali”.

 

Con queste parole Federico Gandolfi, responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta l’iniziativa dei consiglieri del Partito Democratico del consiglio regionale sardo Mario Bruno e Gianvalerio Sanna, che ai sensi dell'art. 14 dello Statuto, chiedono che i beni non più funzionali all'interesse nazionale e alla difesa dello Stato presenti sul territorio siano immediatamente trasferiti alla Regione.

Entrambi invitano il presidente Cappellacci a farsi promotore dell’iniziativa, poiché nei giorni scorsi si è paventata la possibilità da parte del ministero della Difesa di una eventuale vendita del faro dell’Asinara.

 

“Ben diverso si è mostrato l'impegno della giunta di centrosinistra precedente, che era arrivata a rivendicare e ad ottenere il trasferimento di intere aree militari in ogni parte dell'isola. Ora – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – pur essendoci come sottosegretario alla Difesa un noto politico sardo, la giunta si dimostra incapace di giungere ad atti concreti, sprecando il tempo nella polemica, tra l’altro tutta di immagine e a beneficio della stampa, con altri noti esponenti politici del centrodestra”.

Bimba muore in ospedale per tessera scaduta, lo sdegno della Piredda

La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “La burocrazia non può prevalere sul buon senso”.

 

 

“Quello che è avvenuto è un gravissimo episodio di malasanità, che mi lascia sconcertata. Il compito primario dei medici, così recita il giuramento di Ippocrate, è salvaguardare le vite umane soprattutto dei più deboli”. Interviene così la viceresponsabile lombarda dell’Italia dei Diritti Maruska Piredda sulla notizia della morte della bambina nigeriana di 13 mesi avvenuta a causa di presunti ritardi nelle cure al Pronto Soccorso dell’ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Il ritardo, verificatosi fatale, sarebbe stato determinato da una tessera sanitaria scaduta che il padre, giovane nigeriano, non aveva potuto rinnovare.

“La burocrazia e i nodi amministrativi – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non possono prevalere sul buon senso e sulla professionalità propria della professione medica. La vita è un bene costituzionale che va difeso”.

 

In bilico il destino del faro dell’Asinara, intervento di Gandolfi

Il responsabile per la Sardegna  dell’Italia dei Diritti: “Pieno sostegno alle dichiarazioni dell'opposizione nel Consiglio Regionale sardo”

 

 

Cagliari  – “La giunta in carica dovrebbe immediatamente ribadire che tutte le proprietà dismesse dallo Stato, siano ora nella disponibilità della Regione e che possano essere trasferite agli enti locali. Auspico che venga quanto prima riconosciuta la proprietà regionale su numerose strutture e aree di pregio, il cui utilizzo non può certo essere pianificato e seguito da Roma, a causa dell’assenza di coordinamento e di logica con le scelte locali”.

 

Con queste parole Federico Gandolfi, responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta l’iniziativa dei consiglieri del Partito Democratico del consiglio regionale sardo Mario Bruno e Gianvalerio Sanna, che ai sensi dell'art. 14 dello Statuto, chiedono che i beni non più funzionali all'interesse nazionale e alla difesa dello Stato presenti sul territorio siano immediatamente trasferiti alla Regione.

Entrambi invitano il presidente Cappellacci a farsi promotore dell’iniziativa, poiché nei giorni scorsi si è paventata la possibilità da parte del ministero della Difesa di una eventuale vendita del faro dell’Asinara.

 

“Ben diverso si è mostrato l'impegno della giunta di centrosinistra precedente, che era arrivata a rivendicare e ad ottenere il trasferimento di intere aree militari in ogni parte dell'isola. Ora – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – pur essendoci come sottosegretario alla Difesa un noto politico sardo, la giunta si dimostra incapace di giungere ad atti concreti, sprecando il tempo nella polemica, tra l’altro tutta di immagine e a beneficio della stampa, con altri noti esponenti politici del centrodestra”.

Sequestrate due tonnellate di tonno scaduto ad Imperia, il commento di Ferraioli

Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Operazione importante che premia le aziende che operano sul mercato con serietà”

 

 

“Il mio plauso va all’attività dei Carabinieri del Nas di Genova che, nell’ambito di una brillante operazione, sono riusciti a fare emergere ben seimila confezioni di tonno scaduto”. Commenta così Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, la notizia del sequestro di due tonnellate di prodotti ittici, essenzialmente filetti di tonno e tonno al naturale, andate a male da oltre otto anni. I militari hanno rinvenuto la merce, di provenienza cubana, accatastata in un container all'esterno di uno stabilimento di trasformazione in provincia di Imperia. “La scoperta di tali prodotti - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - ha eliminato la possibilità che questi potessero finire in un ciclo produttivo legato alle conserve alimentari. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, il livello di attenzione verso frodi di questo genere deve sempre essere tenuto altissimo, con lo scopo di far premiare dal mercato le aziende che operano nel settore alimentare con serietà. Per questo - conclude Ferraioli - ribadisco il mio grazie ai Nas, i quali, nello svolgimento del proprio lavoro, tengono costantemente al primo posto la salute dei cittadini”.

In bilico il destino del faro dell’Asinara, intervento di Gandolfi

Il responsabile per la Sardegna  dell’Italia dei Diritti: “Pieno sostegno alle dichiarazioni dell'opposizione nel Consiglio Regionale sardo”

 

 

Cagliari  – “La giunta in carica dovrebbe immediatamente ribadire che tutte le proprietà dismesse dallo Stato, siano ora nella disponibilità della Regione e che possano essere trasferite agli enti locali. Auspico che venga quanto prima riconosciuta la proprietà regionale su numerose strutture e aree di pregio, il cui utilizzo non può certo essere pianificato e seguito da Roma, a causa dell’assenza di coordinamento e di logica con le scelte locali”.

 

Con queste parole Federico Gandolfi, responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta l’iniziativa dei consiglieri del Partito Democratico del consiglio regionale sardo Mario Bruno e Gianvalerio Sanna, che ai sensi dell'art. 14 dello Statuto, chiedono che i beni non più funzionali all'interesse nazionale e alla difesa dello Stato presenti sul territorio siano immediatamente trasferiti alla Regione.

Entrambi invitano il presidente Cappellacci a farsi promotore dell’iniziativa, poiché nei giorni scorsi si è paventata la possibilità da parte del ministero della Difesa di una eventuale vendita del faro dell’Asinara.

 

“Ben diverso si è mostrato l'impegno della giunta di centrosinistra precedente, che era arrivata a rivendicare e ad ottenere il trasferimento di intere aree militari in ogni parte dell'isola. Ora – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – pur essendoci come sottosegretario alla Difesa un noto politico sardo, la giunta si dimostra incapace di giungere ad atti concreti, sprecando il tempo nella polemica, tra l’altro tutta di immagine e a beneficio della stampa, con altri noti esponenti politici del centrodestra”.

Approvato a Pescara il Piano Casa, la Del Greco grida allo scandalo

La responsabile provinciale  dell’Italia dei Diritti: “Occupiamo il Comune contro la politica dittatoriale di questa amministrazione”

 

 

Pescara – “Ho avuto modo di constatare che il Piano Casa altro non è che uno strumento inutile, l’ennesimo colpo basso dell’attuale amministrazione che guida Pescara che crea false aspettative nei cittadini, poiché contiene una moltitudine di punti che non potranno mai essere realizzati, e non produrranno sviluppo all’economia locale”.

 

Con queste parole Lea Del Greco, responsabile per la provincia di Pescara dell’Italia dei Diritti, tuona contro l’approvazione nella notte passata del nuovo Piano Casa per la città abruzzese.

 

 

“A questo scempio se ne è subito aggiunto uno nuovo – dichiara l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – negli ultimi giorni questa amministrazione di centrodestra ha avallato una discutibile interpretazione dello statuto comunale per far sì che non si possano discutere gli emendamenti alle delibere proprio in previsione del dibattito in materia di bilancio che si terrà la prossima settimana in Consglio. Per protestare contro questi atti di arroganza – tuona la Del Greco – che violano i diritti costituzionalmente riconosciuti abbiamo indetto una manifestazione per domani alle 15:30 davanti al palazzo comunale”.

 

Tomba di Totò a rischio crollo, Nieddu avvilita

La responsabile per i Beni Culturali dell’Italia dei Diritti: “Come sempre in Italia il rispetto per il patrimonio storico-artistico occupa l’ultima ruota del carro”

 

 

Roma – “Il nostro che è un paese che nasce dall’arte e dalla cultura, non può ridursi ad offendere così uno degli artisti che maggiormente ha contribuito a rendere grande l’Italia. Si tratta di un monumento di importanza nazionale e come tale deve essere preservato idoneamente. Purtroppo però a Napoli, come nel resto della nazione, c’è sempre più scarsa attenzione alla tutela del nostro inestimabile patrimonio culturale e ciò mi rende sempre più preoccupata”.

 

Questa sono le parole di sconforto con cui Anna Nieddu, responsabile per i Beni Culturali dell’Italia dei Diritti, commenta il degrado del cimitero monumentale di Napoli, dove una frana che si è verificata nei giorni scorsi minaccia ora di far crollare la tomba di Totò.

A rischio crollo anche altri loculi di personaggi illustri del passato e la chiesa seicentesca di Santa Maria del Pianto.

Disperato l’appello della figlia del celebre artista che invoca un intervento immediato da parte delle apposite autorità.

 

“Sul caso dovrebbe intervenire al più presto la Soprintendenza – dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non è più tollerabile assistere a fenomeni del genere”.

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