Main menu

Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

Chi Siamo Aderisci

Pranzo col morto in un ospedale a Chivasso, l’ira di Soldà

Il vice presidente dell’Italia dei Diritti: “In un paese civile e moderno non possono accadere fatti come questi”

 

Roma – “Quanto è avvenuto a Chivasso è un fatto increscioso. L’Italia che si reputa civile e tecnologicamente avanzata può avere strutture ospedaliere ridotte così?”. E’ questo l’interrogativo che si pone il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà alla notizia che lunedì i carabinieri del Nas, ispezionando l’ospedale nel torinese, si sono trovati di fronte al cadavere della signora Clorinda Fiorio, 94 anni di San Mauro, ricoverata da venerdì nello stanzone del pronto soccorso. Spirata improvvisamente per un´emorragia celebrale è stata nascosta con un paravento. Ciò che aveva colpito i carabinieri però era il fatto che mentre si accertava la morte dell´anziana agli altri venti degenti ‘parcheggiati’ nei corridoi della struttura sanitaria veniva somministrato il pasto. “Questo episodio testimonia la mancanza di rispetto delle istituzioni ospedaliere per la signora Fiorio, per i suoi parenti e anche per tutti gli altri pazienti ricoverati. Non bastano le eventuali scuse che arriveranno da parte dei dirigenti del nosocomio, - continua Soldà – la struttura deve essere profondamente riorganizzata o, se ciò non fosse possibile, chiusa”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: “Quanto accaduto ci ricorda che la situazione dei reparti ospedalieri presente in Italia alcune volte è da terzo mondo. I parenti della signora fanno molto bene a protestare. Le tasse che i cittadini pagano devono finanziare strutture adeguate ai parametri di un paese tecnologicamente avanzato”. 

 

 

 

 

 

 

Processo al famoso writer Bros, l’analisi di Ragone

Il vice responsabile per Milano dell’Italia dei Diritti: “Questo ragazzo è un’artista, ma comunque deve poter esercitare la sua arte nella legalità”

 

Milano – “Se non hanno spazio dove manifestare la propria creatività, è normale che i graffitari usino gli spazi pubblici per darle sfogo”. E’ questo il commento del vice responsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, Luca Ragone, alla notizia del processo al famoso writer Daniele Nicolosi, in arte Bros, nel quale il Comune di Milano si è costituito parte civile. A Bros vengono contestati diversi reati di imbrattamento di edifici pubblici, privati e di fermate della metro. Da sottolineare che Nicolosi in passato ha esposto le sue opere al Pac e a Palazzo Reale. “Questo writer – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è riconosciuto come artista visto che ha fatto alcune mostre, quindi bisognerebbe organizzare spazi adatti per lui e per i ragazzi che hanno la sua stessa passione. Magari si potrebbero mettere a loro disposizione dei muri non curati come quelli del carcere di San Vittore oppure organizzare spazi di performance dove fare i loro graffiti su tele per poi trasferirli sulle pareti di fabbriche abbandonate. Senza autorizzazione – conclude Ragone - il graffito, per quanto possa essere considerato arte, non può essere legale poiché tale attività non ha ricevuto il permesso da parte del Comune e dei proprietari dei palazzi su cui sono state dipinte queste scritte”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tunnel tra viale Libia e la stazione Nomentana, il commento di Nota

COMUNICATO STAMPA

 

Tunnel tra viale Libia e la stazione Nomentana, il commento di Nota

 

Il responsabile per il II municipio di Roma dell’Italia dei Diritti: “L’idea è buona, ma bisogna valutare i costi”

 

Roma – “L’idea è buona. Ovviamente bisogna valutare i costi di tale opera. Questo tunnel può essere molto importante per il quartiere, ma non deve oscurare le spese necessarie che la circoscrizione dovrà effettuare per le altre situazioni da sanare.” E’ questo il commento del responsabile per il II municipio di Roma dell’Italia dei Diritti, Danilo Nota, alla notizia della richiesta, da parte dei residenti, di costruzione di un percorso di tapis roulant sotterranei per collegare viale Libia alla stazione Nomentana, sottopasso che risolverebbe gran parte dei problemi di trasporto del quartiere Trieste-Salario. “Pur considerando questa galleria pedonale fondamentale per il miglioramento del traffico locale, - continua Nota – esistono lavori più urgenti da iniziare e completare: il rifacimento del manto stradale, che è un colabrodo, e la cancellazione di tutte le scritte dai muri, ad esempio.” L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Le grandi opere da attuare nel quartiere Trieste Salario devono essere necessariamente valutate in relazione al bilancio a disposizione della giunta territoriale. Quindi il lavoro è fattibile se non necessita per la sua realizzazione di troppi milioni di euro. Per le casse municipali la spesa potrebbe essere onerosa e inoltre c’è il rischio che vengano sottratti soldi alle spese di gestione ordinaria della zona.” 

 

 

 

 

 

 

 

Avvio Ru486 in Italia, l’opinione della Lusi

La responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti: “Sì alla scelta personale ma con dei limiti, la Chiesa non interferisca sul percorso legislativo di uno stato laico”

 

“Le dichiarazioni rilasciate dalla prima donna che ha sperimentato su se stessa gli effetti della pillola abortiva sottolineano quanto sia estremamente importante essere informati sulle conseguenze della scelta di questo metodo abortivo”. Queste le prime parole della responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti Patrizia Lusi all’indomani dell’avvio in Italia, in una clinica di Bari, della Ru486 e in seguito all’intervista rilasciata dalla cosiddetta ‘paziente zero’, la prima italiana che ha usufruito di questo nuovo procedimento per interrompere la gravidanza. “In ogni caso – chiarisce l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è opportuno rilevare che si tratta di un farmaco le cui controindicazioni  non sono ancora del tutto state accertate dal punto di vista medico e scientifico per cui sarebbe opportuno seguire attentamente le prescrizioni indicate dalle strutture ospedaliere. Sul piano etico la scelta di utilizzare o meno questo metodo si ritiene debba essere lasciata alla valutazione personale atteso che comunque si tratta di un’interruzione di gravidanza che dovrebbe essere fatta solo in circostanze estremamente pericolose per la salute della mamma e per quella del bambino. Per cui pillola abortiva sì ma in primo luogo sotto controllo medico, secondo, con la dovuta e opportuna attenzione all’assistenza psicologica che le strutture ospedaliere pubbliche e i consultori dovrebbero prestare a chi decide di operare questa  scelta”. Con una vena critica sul peso dei condizionamenti degli esponenti ecclesiastici nelle scelte personali e politiche, la Lusi così conclude: “Dal punto di vista religioso, lo stato italiano è uno stato laico ed è opportuno che la Chiesa ne rispetti la natura intervenendo con consigli e/o suggerimenti sulle questioni etiche o morali senza però influenzare il percorso legislativo fatto dal parlamento italiano, composto da deputati cattolici e non, nel pieno rispetto della Costituzione”.

Fuga e disordini al Cie di Ponte Galeria, l’attacco di Marinelli

COMUNICATO STAMPA

 

Fuga e disordini al Cie di Ponte Galeria, l’attacco di Marinelli

 

Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “I Cie sono stati costruiti da menti a cui piace il sadomaso”

 

Roma – “Occorre ripensare al tipo di assistenza dato agli “ospiti” dei Cie. Le persone che hanno costruito tali centri sono forse dedite a pratiche “sadomaso”, solo uno che fa uso di tali consuetudini trarrebbe gioia dall’essere trattato come un immigrato nei CIE.” E’ questo il commento del responsabile del Lazio dell’Italia dei Diritti, Vittorio Marinelli , alla notizia della notte di disordini al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria, a Roma. A quanto riferiscono i collaboratori del Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, durante un tentativo di evasione gli ospiti del Centro hanno dato vita a manifestazioni di protesta culminate con il rogo di materassi e suppellettili. “L’ipocrisia nel definire quei luoghi non come carceri - continua Marinelli – ma come centri di accoglienza è assurda. In realtà, già i carcerati italiani vengono considerati cittadini di serie B; gli immigrati clandestini vengono considerati cittadini di serie D.” L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”In Italia, non a caso patria di Cesare Beccaria, tali episodi di rivolta sono spesso accaduti come risposta a atti di tortura, avvenuti per esempio anche a Bolzaneto, che diventa un albergo a cinque stelle rispetto a Ponte Galeria. La fuga o la rivolta in questo caso non è una violazione, ma un atto di difesa.” 

 

 

 

 

 

 

 

Protesta bipartisan dei sindaci lombardi, sostegno dell’Italia dei Diritti

Giuseppe Criseo, responsabile regionale del movimento: “Necessario rivedere le regole del patto di stabilità per evitare  la riduzione dei servizi”

 

 

“Ci sono temi su cui occorre ragionare superando le barriere partitiche, come nel caso della richiesta di rivedere i limiti del patto di stabilità. La proposta dei sindaci lombardi è ragionevole e appoggiata da entrambi gli schieramenti, in particolare dal presidente dell’Anci Lombardia Attilio Fontana”.  Questo il primo commento di Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, alla manifestazione di protesta bipartisan dei sindaci della regione che si sono radunati oggi in piazza San Babila a Milano per contestare contro i tagli finanziari destinati ai Comuni che  prevedono una riduzione di risorse pari circa 22 milioni di euro in meno nel corso del 2010. Prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Il problema sono le spese deliberate e i mancati introiti dall’Ici. Occorre intervenire compensando con maggiori risorse statali, altrimenti il rischio è la cementificazione del territorio lombardo per reperire risorse tramite incassi dagli oneri di urbanizzazione. I mancati investimenti dei Comuni – conclude Criseo - sono scesi del 18 per cento e questo porterà grossi problemi alle amministrazioni che avranno come conseguenza quella di tagliare servizi utili ai cittadini. Per scongiurare questa orribile prospettiva, è necessario  rivedere le regole del patto di stabilità”.

 

 

 

 

 

Elezioni regionali, De Pierro punta il dito sul Pd

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “È suonata l’ora del risveglio da un torpore durato troppo a lungo che sta disegnando scenari apocalittici al nostro orizzonte”

Roma – “Quello che ci hanno restituito le urne è un risultato da analizzare con grande attenzione sia per quanto concerne gli aspetti positivi che quelli negativi. È chiaro che il Pd, che ancora riesce a intercettare consensi considerevoli, debba far capire da che parte sta. È proprio questa la fetta di rappresentanza partitica con la sua opposizione vacanziera che ci ha regalato la deleteria piaga del berlusconismo, non intesa come legata alla figura del premier in se ma a concetti secondo cui alcuni comportamenti deprecabili sono leciti, e dipingendo come demonio chi invece li persegue e li reprime.” Queste le prime parole a caldo che il presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro esprime in merito all’esito delle ultime elezioni regionali. “Sono tante le responsabilità del partito di Bersani in questi risultati che purtroppo aprono scenari apocalittici al nostro orizzonte – continua De Pierro –. Fortunatamente  il successo di alcuni validi e coraggiosi politici come Nichi Vendola ha limitato le dimensioni della disfatta, ma è chiaro a tutte le persone di buon senso che bisogna cambiare rotta prima che sia troppo tardi per non giungere al punto di non ritorno, costruito sull’illecito e che possa addirittura confondersi con condotte moralmente impeccabili. È suonata l’ora del risveglio da un torpore durato troppo a lungo – tuona ancora il leader del movimento a tutela dei diritti dei cittadini –, bisogna contrastare l’invasione mediatica e l’agitazione sconsiderata e irresponsabile dello scettro del potere da parte di chi attualmente ci governa. Il Pd dovrebbe fare un po’ di pulizia al suo interno per cercare di mettere in campo forze limpide e scevre da qualsiasi ombra o macchia per fare crescere nuovamente fiducia in una fetta di popolazione disillusa e che ormai non si sente più rappresentata. L’astenzionismo registratosi presso i seggi ne è la prova più evidente e concreta. Quest’opera di rinnovo mi sembra l’unico modo – continua De Pierro – per scongiurare il pericolo, da sempre sottovalutato ma che è un dato di fatto maledettamente reale, rappresentato dal periglioso avanzamento della Lega Nord, con la sua cultura xenofoba, omofoba nonché secessionista anche se convenientemente ammorbidita in federalista. Non dobbiamo poi sottovalutare in merito alla crisi del Pd – conclude De Pierro –, il  grande successo fatto registrare dalle liste del comico Beppe Grillo che poteva indubbiamente essere coinvolto in una schieramento compatto e vincente piuttosto che essere snobbato e che ha dimostrato di essere determinante specialmente in Piemonte. Non rinuncerò mai ad insistere sul grande errore che ha contraddetto in maniera eclatante l’aggettivo che identifica il Partito Democratico, quando solo per paura, fu rifiutata l’iscrizione e la candidatura del comico genovese con una decisione che con la democrazia aveva ben poco a che vedere”.

La Muratore commenta allarme violenze su donne a Savona

La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Questi episodi ledono l’immagine femminile, sminuendone il ruolo all’interno della società”

 

 

Genova - “La società odierna è piena di vicende come questa che offendono e screditano  la donna, calpestandone la dignità e relegandola a un ruolo denigrante e sottomissivo”. Commenta così Patrizia Muratore, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, i dati stilati dal centro antiviolenza di Telefono Donna di Savona, secondo cui sarebbero in aumento le vittime che denunciano. Soltanto ieri a Palazzo di Giustizia si sono svolti tre processi, in cui erano incriminati uomini accusati di minacce, abusi e violenze. Inoltre,diminuisce l’età delle ragazze che chiedono aiuto e protezione per i comportamenti dei loro partner. Dal rapporto emerge che a finire in ospedale sono le meno giovani che hanno un’età compresa tra i 17 e i 19 anni. A queste risultanze si aggiungono quelle relative al reato di stalking, che punisce i crimini persecutori, per cui dalla fine del 2008 all’inizio del 2010 le denunce sono state oltre un centinaio.

Per l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro “prima le violenze venivano denunciate meno perché la lentezza dei processi unita ad alcuni casi di impunità ha agito da disincentivo. Con l’impennata vertiginosa degli episodi si è diffusa una maggiore consapevolezza in merito al fenomeno, anche se le più giovani sono spesso traviate da un’immagine femminile di oggetto  veicolata dai media che sta tornando prepotentemente alla ribalta”.

 

 

De Pierro preoccupato per vittoria Polverini nel Lazio

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Ora il  buco della Sanità si allargherà ulteriormente. Chi non è capace di presentare una lista non può governare una regione”

 

Roma - “Sono seriamente preoccupato della vittoria ottenuta da Renata Polverini in una corsa all’ultimo voto. Sono certo che l’enorme buco che la giunta uscente aveva ereditato da Storace, e che pur costringendo i cittadini a enormi sacrifici non era riuscita a colmare, ora purtroppo si allargherà irrimediabilmente. Infatti, non riesco più a vedere coloro i quali si apprestano a prendere in mano le redini della regione Lazio come dei validi amministratori, in quanto considero gran parte di questi signori una massa di incapaci, come dimostrato dalle recenti vicende che li hanno coinvolti nella presentazione delle liste. Mi chiedo, trovando agevolmente risposta, come si faccia a governare una Regione così complessa se non si è capaci neppure di ottemperare a regole così semplici come quelle da osservare nella presentazione delle liste. Il tutto tra l’altro condito dallo svarione giuridico di un decreto arrogante, autoritario e dittatoriale, quanto perfettamente inutile, poiché non applicabile nella fattispecie. Una figura da perfetti dilettanti, che potrebbero, pur con qualche dubbio sul risultato, iniziare un percorso di apprendistato politico ma non certo dedicarsi alla gestione della cosa pubblica. Mi auguro solo che la Polverini abbia il buon senso di non lasciarsi coinvolgere in alchimie partitocratiche e peschi i componenti per la sua squadra di governo tra quei pochi elementi validi che campeggiano su una schiera di inetti. Per la Sanità, ad esempio, visto che è il settore che ritengo più importante, mi permetterei di suggerirle Gigliola Brocchieri, che sicuramente potrebbe gestirne le problematiche molto meglio di altri vista la comprovata esperienza”.

 

Così Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, tuona sulla vittoria alla regione Lazio di Renata Polverini.

 

Il leader del movimento per la difesa del cittadino si sofferma poi ad analizzare le cause che hanno decretato la sconfitta del centrosinistra: “Sugli elementi che hanno determinato questa disfatta non possono passare inosservate le responsabilità di un Partito Democratico che non ha saputo individuare un candidato valido, ma si è affidato a una scelta di ripiego come quella di Emma Bonino, che pure essendo un personaggio di grande e indubbia capacità, nonché di inoppugnabili qualità morali, non era certo rappresentativo per l’ampio ventaglio di pensiero caratterizzante le formazioni di centrosinistra. Tra l’altro la stessa Bonino ha fornito lo spunto a una chiesa, che invece di guardare con più rigore fra le proprie file, si arroga il diritto di ingerire sempre più nella vita politica italiana per strumentalizzare la sua candidatura a favore di uno schieramento che invece molto lontano è da quel concetto di famiglia indissolubile tanto decantato, ma che molti rappresentanti calpestano in realtà con i fatti visto l’alto numero di separati presenti”.

 

In ultima analisi De Pierro sostiene: “È necessario che il Pd riveda con più attenzione i suoi quadri di partito, che faccia capire meglio da che parte sta e se i suoi esponenti siano più attaccati all’avanzamento delle forze democratiche, oppure, a deleteri protagonismi di potere. Non può passare inosservata infatti la blindatura di alcune candidature in qualche collegio provinciale dove si è preferito, per favorire l’eventuale elezione di pochi, candidare  persone di scarsa competitività. Addirittura nella provincia di Frosinone un candidato classe ’91, che ha racimolato un’innocua manciata di preferenze. Ma nel quadro disastroso che ho tratteggiato – conclude il presidente dell’Idd – non si può non cogliere un elemento importantissimo, la sconfitta lapalissiana della politica di Gianni Alemanno nel comune di Roma. Non è un caso infatti che nella capitale la Bonino abbia stravinto”.

Gestione rifiuti in Campania, Soldà commenta consulenze d’oro di Bassolino

COMUNICATO STAMPA

 

Gestione rifiuti in Campania, Soldà commenta consulenze d’oro di Bassolino

 

Il vice presidente dell’Italia dei Diritti: “L’emergenza vissuta dalla Regione ha turbato tutti, ma ancor più inaccettabili sono gli sprechi di denaro”

 

Roma –“Indubbiamente la gestione della crisi dei rifiuti in Campania ha turbato tutti. A ciò si è aggiunto lo sgomento nell’apprendere che le consulenze per la risoluzione di tale problema non hanno ricevuto compensi trasparenti.” E’ questo il commento del Vice Presidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, alla notizia del rinvio a giudizio di Bassolino, presidente uscente della Campania, con l'accusa di peculato al termine dell'udienza preliminare per la vicenda delle cosiddette 'consulenze d'oro' al Commissariato straordinario per la gestione dei rifiuti in Campania. “La vicenda dei rifiuti – continua Soldà - ha sconvolto molte persone sia in Campania che in Italia; è stata vissuta e sofferta da molti anche attraverso le immagini televisive. Ora sapere che per non aver risolto quella situazione tragica sono stati addirittura pagati profumatamente dei consulenti, fa scoraggiare molti.” L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”I cittadini devono essere sempre essere informati e sicuri delle spese fatte dai loro amministratori: ciò migliora il controllo sui politici. Il risultato delle ultime elezioni non è stato sicuramente favorito dall’amministrazione bassoliniana dell’emergenza dei rifiuti; tale gestione della crisi non è stata molto trasparente.”

 

Esulta la Lega Nord in Piemonte, la riflessione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “I dati sono indiscutibili, mea culpa per il Partito Democratico”

Roma – “I risultati delle elezioni sono indiscutibili, è necessario che il Partito Democratico rifletta seriamente sugli errori commessi e sulle reali esigenze dei cittadini, dal Piemonte sino alla Sicilia”. Con queste parole il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà commenta l’esito delle elezioni regionali piemontesi che vedono il candidato Roberto Cota del partito della Lega Nord vittorioso contro la presidente uscente Mercedes Bresso del Partito Democratico. “La Lega ha ottenuto ottimi risultati, dal Piemonte alla Lombardia, sino in Veneto – afferma l’esponete del movimento guidato da Antonello De Pierro – il Pd ha perso parecchi voti e l’astenzionismo di molti cittadini è un dato sconcertante. Indubbiamente questi risultati ci parlano di una necessaria inversione di marcia ad opera del partito di centrosinistra. Sono convinto – conclude Soldà – che solo con nuovo impegno e nuova determinazione si possa riconquistare la fiducia dei cittadini. A partire da queste elezioni”.

FacebookTwitter