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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Nuovo condono edilizio in Campania, Di Mauro alza la voce

COMUNICATO STAMPA

 

 Nuovo condono edilizio in Campania, Di Mauro alza la voce

 

Il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Il Governo legittima gli abusi e poi piange sulle sciagure che accadono”

 

Napoli, 21 aprile 2010 – “Sicuramente i termini per il condono edilizio saranno nuovamente riaperti. In campagna elettorale si fanno tante promesse: spesso queste non vengono mantenute e le richieste che invece sono esaudite sono quelle più sbagliate”. E’ questo il commento del viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, Angelo Di Mauro, alla notizia che l’abbattimento delle costruzioni abusive nella regione è stato bloccato dopo la vittoria alle regionali della coalizione del centrodestra e che il governo emanerà un decreto di condono edilizio per il territorio napoletano già martoriato dall’abusivismo. “Il Governo, ogni volta che accade una sciagura parla di dissesto idrogeologico, piange sul latte versato, e continua a finanziare condoni edilizi. Tali provvedimenti possono essere presi – continua Di Mauro – ma sempre seguendo una condotta irreprensibile, invece anche stavolta sarà emanato un decreto che non seguirà un criterio preciso”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Quando poi ci saranno situazioni di pericolo e di catastrofi idrogeologiche in queste zone spero che il Governo si assumi le sue responsabilità, condanni la solita edilizia spregiudicata e mandi in galera gli speculatori”.

 

 

 

 

Ufficio Stampa Italia dei Diritti

Addetti Stampa

Fabio Pilastrini –  Sara Rotondi

Capo Ufficio Stampa

Fabio Bucciarelli

Via Virginia Agnelli, 89 - 00151 Roma

Tel. 06-97606564; cell. 347-7463784

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Ipotesi accordo Lombardo-Elkann per Termini Imerese, la Silipigni attacca

COMUNICATO STAMPA

 

Ipotesi accordo Lombardo-Elkann per Termini Imerese, la Silipigni attacca

 

La responsabile per le Attività Produttive e l’Industria dell’Italia dei Diritti: “I problemi della Fiat li devono risolvere il governo centrale e non gli enti locali”

 

Roma, 21 aprile 2010 –“Visto che la Fiat è stata sempre a fianco del governo. Il governo si dovrebbe interessare delle logiche del Lingotto: le amministrazioni locali non dovrebbero finanziare direttamente gli stabilimenti della casa torinese”. E’ questo il commento della responsabile per le Attività Produttive e l’Industria dell’Italia dei Diritti, Antonella Silipigni, alla speranza espressa dal governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, che il neopresidente di Fiat, John Elkann, tenga fede a quanto già dichiarato rispetto allo stabilimento di Termini Imerese e cioè che vuole rafforzare il legame della multinazionale piemontese con l'Italia. Inoltre il presidente della regione Sicilia si impegna a stanziare 350 milioni di euro per mantenere aperta la fabbrica locale. ”E’ troppo benevolo Lombardo, che pur di mantenere i posti di lavoro dei suoi concittadini promette soldi per sventare la chiusura dello stabilimento nel palermitano. Preferirei - continua la Silipigni – che il governatore costruisse un tavolo di concertazione tra la Fiat, il Governo e le amministrazioni locali dei territori in cui sorgono gli stabilimenti. Non dimentichiamo, infatti, che questi ultimi sono presenti in quasi tutta Italia: quindi non è un problema locale, ma nazionale”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ” Come in Germania in cui il governo sta vicino alle aziende che hanno un rapporto proficuo con il territorio, dovremmo evitare che la Sicilia si indebiti ulteriormente per risolvere un problema che deve essere affrontato più a livello nazionale che locale”.

 

 

Ufficio Stampa Italia dei Diritti

Addetti Stampa

Fabio Pilastrini –  Andrea Caruso

Capo Ufficio Stampa

Fabio Bucciarelli

Via Virginia Agnelli, 89 - 00151 Roma

Tel. 06-97606564; cell. 347-7463784

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Italia dei Diritti denuncia disagi a ufficio Inps di via Lenin a Roma

Sul caso è intervenuto Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio del movimento


Roma – Un nuovo caso di pubblica amministrazione carente ha richiamato l’attenzione dell’Italia dei Diritti, il movimento nazionale per la tutela dei cittadini, che è da sempre in prima fila quando una disfunzione o un’inefficienza amministrative ledono o danneggiano i diritti della società civile. L’episodio in questione è stato denunciato da Elisabetta Mazza, responsabile del movimento per il XV municipio di Roma, in base alle segnalazioni provenienti da diversi cittadini. Il disservizio si sarebbe verificato all’ufficio Inps di Roma Monteverde Gianicolense, di via Lenin, dove da circa due mesi la macchinetta che raccoglie i certificati medici non sarebbe in funzione per guasti tecnici, costringendo le persone a lunghe file, anche di due ore, agli sportelli. A quanto sembra nessuno ha provveduto a ripararla. A ciò si aggiungerebbe anche l’impossibilità di fare una fotocopia di un documento per l’assenza nel suddetto ufficio di una fotocopiatrice che impone agli utenti di recarsi alla più vicina tabaccheria, con conseguente perdita di tempo ed energie. Una disorganizzazione evidente che alla cattiva gestione del servizio unirebbe anche la solita e sempre fastidiosa maleducazione di qualcuno del personale preposto ai rapporti con il pubblico.

 

“Nulla di nuovo dall’ordinario, atteso che la specificità di questo caso è unicamente il fatto che ci sia un utente-cliente che si infuria come una iena”, dice Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti. “Quest’ultimo episodio è l’unica annotazione positiva nel bollettino quotidiano dello sfascio della cosa pubblica, che sembra non risparmiare nessun aspetto del terzo settore: ferrovie, aeroporti, ospedali, scuole, pubblica sicurezza e così via”, aggiunge polemico Marinelli che poi ricorda sarcasticamente come “già un autorevole studioso della cosa pubblica, Sabino Cassese, aveva avvertito di come nella P.A. si stesse determinando un’inversione dei fini, in cui essa non serviva più a offrire servizi ai cittadini bensì ad assumere disoccupati o clientele dei vari politici. Il detto quadro – spiega l’esponente del movimento – dovrebbe essere aggiornato poiché l’amministrazione pubblica serve anche a dispensare compensi milionari ai soliti amici di turno”.

 

Il j’accuse di Marinelli non risparmia nemmeno le misure adottate dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta: “Il trend della P.A. è insostenibile e consiste nell’evitare agli impiegati di svolgere quel minimo lavoro che già prima espletavano controvoglia. Valgano per tutti gli esempi della autocertificazione sbandierata come grande innovazione del sistema o lo sconsolante scenario delle poste dove dieci impiegati sono soliti stare negli uffici mentre solo due sventurati dipendenti sono allo sportello a contatto col pubblico”.

 

Poi il rappresentante regionale del movimento nato su iniziativa di Antonello De Pierro commenta  nello specifico i disservizi all’ufficio Inps del XV municipio capitolino: “Mi domando quante migliaia di macchinette per i certificati o quante fotocopiatrici si sarebbero potute acquistare con i 108 mila euro annui che, a detta dei quotidiani, verrebbero corrisposti alla segretaria del sindaco Alemanno, tanto per parlare di briciole”.

Sindaco Mogliano Veneto vieta di suonare «Bella ciao», la reazione di Soldà

Il Vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Mi associo allo sdegno dell’Anpi”

 

Roma – “Non mi meraviglio che il sindaco leghista sbeffeggi il canto partigiano, dopo il precedente provvedimento del sindaco di Adro che ha negato i pasti ai figli delle famiglie in ritardo con il pagamento delle rette. Questi comportamenti non sono altro che la conclusione di un percorso politico sbagliato”.

Commenta così Roberto Soldà, Vicepresidente dell’Italia dei Diritti, il diktat del sindaco leghista Giovanni Azzolini, che ha impedito alla banda comunale di Mogliano Veneto di eseguire «Bella ciao» in occasione del giorno della Liberazione, imponendo che sia la «Canzone del Piave» la giusta colonna sonora per la manifestazione. Per il sindaco di Mogliano Veneto, «Bella ciao» è poco istituzionale e non rientra tra gli inni nazionali. L’iniziativa  ha suscitato lo sdegno dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che ha protestato contro la direttiva del primo cittadino sottolineando l’importanza del motivo popolare, poiché è una canzone di tutti.

Corte dei Conti boccia la laurea breve, l’auspicio della Martino

La responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “La riforma 3+2 ha danneggiato molti giovani, è ora di cambiarla”

 

 

 

Roma – “Preferisco non dare una valutazione politica della laurea breve. Posso però dire che è stata fallimentare, in particolare perché rimanda ai due anni di specialistica”. Interviene in questo modo la responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti, Annalisa Martino, riferendosi alla bocciatura della laurea breve da parte della Corte dei Conti, perché inutile e dannosa. Denunce che fondano le radici nella frammentazione dei corsi di studio, che ha generato lo sprofondo dell’istruzione accademica negli abissi. Accanto a ciò si registra l’aumento del numero di laureati già in possesso del titolo della prima laurea, costretti in seguito a proseguire con la biennale data la difficile probabilità di inserirsi nel mercato del lavoro senza di essa. “Oggigiorno molti studenti optano per percorsi quinquennali già prima di iscriversi all’Università – continua l’esponente del movimento di cui è leader Antonello De Pierro –. Gli interventi attuati nella scuola, fino ad oggi, sono stati più che impopolari. In questo caso particolare è stata fatta una costellazione di saperi scarsamente produttiva ed efficace, sia per la formazione, sia per il lavoro. Per questo motivo mi auguro che il Governo apporti le dovute modifiche migliorative”.

Aumenti tassa rifiuti a Napoli, perplessità di Di Mauro

Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Provvedimento che colpisce tutti e non risolve il problema”
Roma, 21 aprile 2010 - “Non si può pensare di risolvere il problema dei rifiuti in Campania, adottando queste decisioni che colpiscono indistintamente tutti”. Critico il parere di Angelo Di Mauro, viceresponsabile campano dell’Italia dei Diritti, sulla decisione della Provincia di Napoli di alzare il prezzo dello smaltimento dei rifiuti. Il provvedimento comporterà per i napoletani un aumento della Tarsu di circa l’8% ed ha scatenato un duro botta e risposta tra Provincia e il Comune, che lamenta il ritardo con cui l’atto è stato comunicato, a dieci giorni dall’approvazione del bilancio.
Nulla di nuovo per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, secondo il quale “promesse e proclami fatti durante la campagna elettorale, sono stati rapidamente accantonati per lasciare spazio a direttive “dall’alto”, volte a mascherare il problema dei rifiuti, tutt’altro che risolto. In tutto ciò il passaggio di consegne tra Comune e Provincia in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti - conclude Di Mauro -  costituisce un aggravante perché quest’ultima non riesce a garantire il medesimo capillare controllo rispetto alla prima. E ciò a discapito della raccolta differenziata che nelle periferie e nell’hinterland resta sconosciuta”.
Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Provvedimento che colpisce tutti e non risolve il problema”
Roma, 21 aprile 2010 - “Non si può pensare di risolvere il problema dei rifiuti in Campania, adottando queste decisioni che colpiscono indistintamente tutti”. Critico il parere di Angelo Di Mauro, viceresponsabile campano dell’Italia dei Diritti, sulla decisione della Provincia di Napoli di alzare il prezzo dello smaltimento dei rifiuti. Il provvedimento comporterà per i napoletani un aumento della Tarsu di circa l’8% ed ha scatenato un duro botta e risposta tra Provincia e il Comune, che lamenta il ritardo con cui l’atto è stato comunicato, a dieci giorni dall’approvazione del bilancio.
Nulla di nuovo per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, secondo il quale “promesse e proclami fatti durante la campagna elettorale, sono stati rapidamente accantonati per lasciare spazio a direttive “dall’alto”, volte a mascherare il problema dei rifiuti, tutt’altro che risolto. In tutto ciò il passaggio di consegne tra Comune e Provincia in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti - conclude Di Mauro -  costituisce un aggravante perché quest’ultima non riesce a garantire il medesimo capillare controllo rispetto alla prima. E ciò a discapito della raccolta differenziata che nelle periferie e nell’hinterland resta sconosciuta”.

Ubriachi giovanissimi a Milano, la soluzione della Del Fallo

La viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Non si devono tagliare i fondi alle strutture che favoriscono le attività giovanili”

 

 

 

Roma – “La situazione nella quale versano gli adolescenti oggi, visti i dati statistici, è preoccupante, e per l’abuso di alcol, e per quello di sigarette, e per l’uso di stupefacenti, che incidono negativamente sulla salute”. Manifesta così la sua meraviglia Barbara Del Fallo, viceresponsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti, in riferimento al nuovo modo di socializzare dei dodicenni milanesi, i quali per divertirsi fanno uso e abuso di drink alcolici, fino a prendersi una sbornia, e fumano la prima sigaretta a soli 15 anni. In risposta a ciò il Comune di Milano ha pensato un gioco a premi per chi smette di fumare. “L’iniziativa potrebbe essere un incentivo ad aiutarli a evitare atteggiamenti poco consoni alla loro età, tuttavia interventi isolati, come questo, non contribuiscono all’eliminazione del problema – prosegue l’esponente del movimento che fa capo ad Antonello De Pierro –. Bisognerebbe piuttosto interrogarsi sulle cause di tali comportamenti, che a volte risiedono in insoddisfazioni personali, problemi familiari trascurati o assenza di punti di riferimento in cui riconoscersi. Dunque servirebbero politiche mirate alla soluzione di queste problematiche, in quanto assistiamo alla loro crescita e alla sola denuncia da parte delle istituzioni. Un utile aiuto per esempio – chiosa la Del Fallo – è di non tagliare i fondi alle strutture ricettive, in modo da implementare buone politiche giovanili, facendo scendere in campo persone competenti in merito, così da poter offrire iniziative concrete ed efficienti”.

Governo autorizza scempio ambientale alle Tremiti, il no della Belantuoni

La responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “L’Esecutivo non può decidere da solo”
Roma, 21 aprile 2010 - “Con questa operazione, il Governo autorizza l’ennesimo scempio ambientale ai danni della Puglia”. Aspro commento di Manuela Belantuoni responsabile per stessa regione  dell’Italia dei Diritti, sulla vicenda dell’autorizzazione concessa dal Governo alla società irlandese Petroceltic Elsa, per trivellare al largo delle isole Tremiti. Il provvedimento ha scatenato la protesta della giunta Vendola, preoccupata delle ripercussioni negative che una piattaforma petrolifera installata a 12 km dalle coste del Gargano, può avere su ambiente e turismo.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, ricordando come già in passato si sia tentato di autorizzare le compagnie petrolifere a trivellare al largo di Monopoli, esprime “totale dissenso sia per l’iniziativa sia per i modi in cui è stata attuata. Decisioni del genere - conclude la Belantuoni - dovrebbero essere prese dal Governo coinvolgendo anche gli enti locali, in primis la Regione”.
La responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “L’Esecutivo non può decidere da solo”
Roma - “Con questa operazione, il Governo autorizza l’ennesimo scempio ambientale ai danni della Puglia”. Aspro commento di Manuela Belantuoni responsabile per stessa regione  dell’Italia dei Diritti, sulla vicenda dell’autorizzazione concessa dal Governo alla società irlandese Petroceltic Elsa, per trivellare al largo delle isole Tremiti. Il provvedimento ha scatenato la protesta della giunta Vendola, preoccupata delle ripercussioni negative che una piattaforma petrolifera installata a 12 km dalle coste del Gargano, può avere su ambiente e turismo.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, ricordando come già in passato si sia tentato di autorizzare le compagnie petrolifere a trivellare al largo di Monopoli, esprime “totale dissenso sia per l’iniziativa sia per i modi in cui è stata attuata. Decisioni del genere - conclude la Belantuoni - dovrebbero essere prese dal Governo coinvolgendo anche gli enti locali, in primis la Regione”.

Donna aggredita in treno dai pidocchi a Padova, la reazione della Piredda

La responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti: “È necessaria una maggiore attenzione all’igiene su tutti i veicoli pubblici ”

 

 

 

Roma – “Il settore trasporti in generale è quello più esposto a episodi di questo tipo, poiché vi si succede una moltitudine di persone di provenienza eterogenea. Tuttavia le motivazioni appena esplicitate non giustificano quanto accaduto”. Queste le prime parole di Maruska Piredda, responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti, riguardo all’inaspettata presenza di pidocchi riscontrata da una passeggera sul regionale Padova-Milano di Trenitalia. La vittima si è recata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Borgo Trento, a Verona, e ha poi deciso di rivolgersi alle associazioni a tutela dei consumatori e degli utenti per ottenere giustizia. “A volte capita che le pulizie siano sommarie, e ciò è dovuto sia al poco tempo disponibile, sia alla riduzione del personale di bordo – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –.  Di sicuro la Procura e la Magistratura dovranno accertare i fatti e la responsabilità dell’evento. Si deve puntare l’attenzione sulla necessità che i luoghi pubblici siano puliti nel rispetto dell’igiene personale e soprattutto dei bambini, i quali, poiché più deboli, sono maggiormente esposti a questi rischi”. Conclude la Piredda: “Occhi puntati ed attenzione massima ai lavori di pulizia”.

 

Disegno di legge sulle intercettazioni, Girlando chiede il ritiro

Il responsabile per la giustizia dell’Italia dei Diritti:”Provvedimento incostituzionale ed illegittimo”
Roma, 21 aprile 2010 - “Chiediamo l’immediato ritiro di questo disegno di legge, che riteniamo incostituzionale e illegittimo”. Questa l’unica soluzione prospettabile per Giuliano Girlando, responsabile per la giustizia dell’Italia dei Diritti, in merito al provvedimento sulle intercettazioni approdato ieri in Commissione Giustizia al Senato. Dodici gli emendamenti presentati dalla maggioranza. Modificato il testo in merito ai requisiti per la richiesta di intercettazioni: non più “evidenti indizi di colpevolezza”, ma “gravi indizi di reato”; previsto inoltre un inasprimento delle pene per i giornalisti che pubblicheranno le intercettazioni.
“Il Governo ha cambiato la formulazione della legge, ma la sostanza resta la stessa - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - e cioè un pesante bavaglio messo sul lavoro di magistrati e giornalisti. Esprimiamo vicinanza all’Associazione Nazionale Magistrati e - conclude Girlando -  sosterremo la protesta organizzata dal sindacato dei giornalisti, perché questo ddl rappresenta una palese violazione del diritto di informare i cittadini”.
Il responsabile per la giustizia dell’Italia dei Diritti:”Provvedimento incostituzionale ed illegittimo”
Roma - “Chiediamo l’immediato ritiro di questo disegno di legge, che riteniamo incostituzionale e illegittimo”. Questa l’unica soluzione prospettabile per Giuliano Girlando, responsabile per la giustizia dell’Italia dei Diritti, in merito al provvedimento sulle intercettazioni approdato ieri in Commissione Giustizia al Senato. Dodici gli emendamenti presentati dalla maggioranza. Modificato il testo in merito ai requisiti per la richiesta di intercettazioni: non più “evidenti indizi di colpevolezza”, ma “gravi indizi di reato”; previsto inoltre un inasprimento delle pene per i giornalisti che pubblicheranno le intercettazioni.
“Il Governo ha cambiato la formulazione della legge, ma la sostanza resta la stessa - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - e cioè un pesante bavaglio messo sul lavoro di magistrati e giornalisti. Esprimiamo vicinanza all’Associazione Nazionale Magistrati e - conclude Girlando -  sosterremo la protesta organizzata dal sindacato dei giornalisti, perché questo ddl rappresenta una palese violazione del diritto di informare i cittadini”.

Sequestrato night club cinese a Roma, per Calgani è allarme

Il responsabile capitolino dell’Italia dei Diritti: “Serve una struttura ad hoc delle forze dell’ordine specializzata e focalizzata sulla realtà delle comunità orientali”


Roma – “Non è la prima volta che la criminalità cinese si manifesta sotto una delle sue innumerevoli forme nella zona est della città”. Così Alessandro Calgani, responsabile romano dell’Italia dei Diritti, commenta il sequestro preventivo eseguito in un locale a luci rosse della Capitale sito in via Casilina e gestito interamente da cinesi. All’interno del night club, che ospitava quindici prostitute, è stata trovata anche una nuova sostanza stupefacente di origine asiatica chiamata “K-Fen”, oltre a dosi di hashish, marijuana e svariate pasticche di ecstasy.

 

“Rimango dell'opinione – continua Calgani – che serva una struttura ad hoc delle forze dell'ordine specializzata e focalizzata sulla realtà della comunità cinese, molto più complicata da gestire, vista anche la maggiore difficoltà di identificazione dei soggetti che vi appartengono, vuoi per tratti somatici, ma soprattutto per la trascrizione in lingua delle generalità. Alle periferie deve essere fornita una risposta di sicurezza tale da non creare veri e propri quartieri d’oriente. Sicuramente – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – tale soluzione non può essere quella attuale, con ripetute chiusure dei commissariati, tra i quali quello di Centocelle, l'estensione del provvedimento al Casilino e con altre strutture di polizia di zona su cui pende la mannaia dello sfratto”.

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