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Traffico illecito di rifiuti a Cagliari, lo sdegno di Carta


Il viceresponsabile sardo dell’Italia dei Diritti: “Provo disgusto e auspico che chi si è macchiato di questo scempio venga punito severamente”

 

Cagliari - “Stento a trovare parole che rendano esattamente l’idea di ciò che provo a sentire queste notizie. Ormai pare non ci sia più limite alle bassezze di cui l’uomo è capace, soprattutto in tema di etica, uno di quei valori che dovrebbero distinguerlo dalle bestie”. Questa la reazione sdegnata di Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, in relazione allo sversamento illegale di rifiuti nocivi prodotti dall'impianto industriale della Portovesme srl. Arsenico, piombo, zinco, cadmio, rame, nichel, solfati, fluoruri, miscelati con terre di cava e inerti da demolizione e riutilizzati per la costruzione di sottofondi stradali nei cantieri della Asl 8 di Cagliari. “Bisognerebbe spulciare a fondo tutti i dati – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sperare che le indagini vengano fatte il più approfonditamente possibile e quindi agire in modo esemplare nei confronti di questi  individui. Violare la natura alterandone gli equilibri instaurati nei secoli e mettere a repentaglio la salute e in taluni casi anche la vita stessa degli esseri che la abitano è uno dei crimini peggiori di cui una persona si possa macchiare ed è proprio per tale motivo che mi auguro, nel caso venissero riscontrate responsabilità, che le pene siano dure. La presenza di un ospedale fra le ipotetiche parti lese, ossia di un luogo di ricovero per persone già di per sè debilitate e vulnerabili ad eventuali contatti con sostanze tossiche, è un’aggravante da tenere in massima considerazione”.

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